Eccomi con una nuova storia. Cosa pensa Sesshomaru del fratellino minore Inuyasha? Leggete e scoprite.
CAPITOLO 1 - SESSHOMARU
Stupido mezzodemone! Si può sapere perché mi segui in continuazione ovunque io vada?
Accidenti! Come vorrei farti secco con i miei artigli irritante di un fratello!
Anzi nemmeno fratello.. Solo fratellastro! Figlio di mio padre e di una misera donna umana.
Sempre tra i piedi, irritante, debole e frignone.
Uno senza spina dorsale insomma.
Io alla tua età già ero indipendente, già andavo in giro per conto mio facendo tremare chiunque al mio cospetto.
Già, dimenticavo.. tu non potrai mai essere come ero io alla tua età perché hai il debole sangue di un essere umano nelle vene.
Dannazione smettila di seguirmi!
Mi fermo di botto in una radura, sperando che quel ragazzino petulante si sia perso o qualcosa del genere.
Invece no! Sei ancora lì stupido marmocchio e mi guardi perplesso.
E io odio essere guardato.
"Beh?! Che hai da guardare moccioso?" dico con tono freddo e atono.
Non può immaginare che mi sto trattenendo dal farlo a fettine.
Continuo il mio viaggio. Verso dove sto andando non lo so nemmeno io.
So solo che continuo a camminare nella speranza che quel ragazzino si perda o venga preso da qualche altro demone di seconda classe.
Si è fatta sera e mi siedo appoggiato a un albero.
Il mezzodemone si accuccia vicino ad un altro albero, per mia fortuna abbastanza lontano.
Finalmente un po' di pace.
"Sesshomaru.."
Come non detto. E ora che vuole?
"Che vuoi marmocchio?" chiedo nel modo più scortese possibile.
"Ho freddo.. posso mettermi vicino a te?"
Lo fisso sgomento. Vorrebbe accucciarsi vicino a me quel lurido mezzodemone?
Continuo a fissarlo. E lui mi guarda implorante. Sta tremando effettivamente.
Continuo a guardarlo.
"E va bene! Ma solo per stanotte accidentaccio!"
Vedo che, contento, si sistema vicino a me.
Lo tengo in vita solo per un motivo!
Mi serve per sapere dov'è Tessaiga, la spada che nostro padre ha lasciato in eredità a Inuyasha.
Lo tengo in vita solamente per questo... o almeno è quello che continuo a ripetermi.