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Autore: NonSense    04/09/2010    1 recensioni
Che cos’ è la morte? Non è forse questa solo la cessazione delle funzioni vitali?
Neji Hyuuga proprio non riusciva a decidersi. Oppure si tratta soltanto di un breve lasso di tempo che separa l’effimera vita dall’eterno riposo? O ancora non è che la separazione del corpo, incline alla corruzione, e l’anima, che è l’essenza della purezza?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Nick Autore: Naomi92/ _Naomi92_
- Titolo: Gegen den Tod ist Kein Kraut gewaschsen; bist du sicher?/ A tutto c'è rimedio tranne che alla morte; ne sei sicuro?
- Eterno scelto: Morte e Delirio.
- Personaggi/o principali/e: Neji Hyuuga, Morte e Delirio.
- Altri personaggi: Un medico e un'infermiera.
- Genere: Introspettivo.
- Rating: Giallo.
- Avvertimenti:
- NdA (facoltative): La storia si svolge durante Naruto Shippuden, in un'ipotetica missione.


Gegen den Tod ist Kein Kraut gewaschsen; bist du sicher?

Soles occidere et redire possunt
Nobis cum semel occidit brevis lux
Nox est perpetua una dormienda
Carme 5, Vivamus, mea Lesbia, atque ameamus
Catullo


Che cos’ è la morte? Non è forse questa solo la cessazione delle funzioni vitali?
Oppure si tratta soltanto di un breve lasso di tempo che separa l’effimera vita dall’eterno riposo? O ancora non è che la separazione del corpo, incline alla corruzione, e l’anima, che è l’essenza della purezza?
Neji Hyuuga davvero non riusciva a decidersi.
Era la prima volta che ci pensava seriamente. In teoria avrebbe dovuto rifletterci tempo prima, del resto morire rientrava tra le eventualità della vita di un ninja, eppure lui, Neji Hyuuga, era sempre stato abbastanza sicuro di farcela, anche quando si era trovato ad un passo dalla morte.
Ma questa volta, questa volta non ce l’avrebbe fatta.
“ E’ arrivata la fine. “ sospirò, appoggiandosi ad una roccia che aveva trovato, per caso, nell’interminabile distesa di sabbia che separava Konoha da Suna.
Era stato uno stupido e ora ne stava pagando le conseguenze.
Gli effetti di uno sbaglio che era stato suo, solamente suo e di nessun altro.
Era stata davvero una disgrazia, però, che a pagare per il suo errore fossero stati i membri del suo team e non lui, l’unico responsabile di quel fallimento.
“ Ma tanto io vi raggiungerò tra poco. “ pensò, guardandosi le ferite.
Non ce l’avrebbe fatta.
E questo lo faceva persino sentire un po’ meno responsabile e colpevole.
Meno responsabile per aver ordinato loro di continuare un combattimento contro Hidan che gli avrebbe condotti alla morte, meno colpevole di averli rimproverati quando si erano opposti e un po’ meno reo per aver abbandonato il loro corpi a Suna.
Il genio degli Hyuuga si strofinò gli occhi, cercando tuttavia di non cedere al sonno, perché sapeva che cosa significava ciò; sarebbe morto mentre dormiva.
Morfeo l’avrebbe cullato tra le sua braccia per sempre.
Lui non era mai stato un tipo epicureo, eppure in questo momento non si era mai sentito così attaccato alla vita.
Ci aveva ripensato: non voleva morire. Non in quel momento almeno.
Era consapevole del fatto che questo era scorretto nei confronti di coloro che non ce l’avevano fatta, che avevano sacrificato la loro vita per colpa sua e lui, l’unico reo, era ancora in vita, ma non poteva farci nulla.
Ma intanto questo non sarebbe durato per molto, perché la morte era arrivata a prenderlo e lui non poteva sottrarsi a questo.
Era il suo… destino?
Probabile.
Socchiuse gli occhi e quando gli aprì fu, più o meno, sorpreso da ciò che gli si presentò davanti.
Vide una donna vestita di nero che si avvicinava a lui; bella, giovane e con un vestito nero che la copriva interamente.
La morte.
- Vuoi venire con me? – gli domandò gentilmente.
- No. – rispose fermamente lui.


- Il ragazzo sta nuovamente delirando. – dichiarò il medico, sospirando.
- E quindi che cosa facciamo? Cosa possiamo fare per farlo smettere? – domandò l’infermiera, accanto a lui e notevolmente preoccupata per la salute del paziente.
- Niente. – sentenziò – Continua a parlare di una certa morte, ma io davvero, in quindici anni di carriera, non ho mai visto un caso simile. –


- Adesso piantala di tormentarlo, Morte. – la rimproverò Delirio.
- Va bene, va bene. Non ti arrabbiare. Anche questa volta hai vinto tu, Delirio. Ma per quanto tempo pensi ancora di poterlo proteggere? –
- Abbastanza. – rispose seccamente.
- Lo sai che la prossima volta me lo porterò via, vero? – gli domandò seducente.
- Tsk. Vattene. – le ordinò a denti stretti.
- Ci vediamo. –
Delirio guardò il ragazzo con pietà; lo trovava davvero interessante.
L’aveva visto combattere nel tentativo di proteggere Gaara da Hidan, l’aveva visto disperarsi per la morte dei suoi amici e si era infatuato di lui.
Era per questo che non voleva lasciarlo andare via; preferiva che continuasse a condurre una vita dedita al delirio piuttosto che Morte glielo portasse via.
No, non gliel’avrebbe permesso. L’avrebbe tenuto con sé ancora per un po’.
  
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