Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Sweet Soul    05/09/2010    5 recensioni
Una storia forse comune, una nella quale ci si può facilmente ritrovare. Due ragazze che trasformano la loro amicizia in qualcosa di più. Ma prima che questo accada, prima che il loro amore trionfi, devono superare un bel pò di ostacoli che si frappongono sul loro cammino insieme: Primo fra tutti la confusione di Rose, ragazza etero che dopo una serie di avvenimenti si accorge di amare la migliore amica, già totalmente persa per lei. L'inizio è cruciale: Un'isola lontana, un letto matrimoniale e la prima volta di Kate saranno gli ingredienti principali di questo mix esclusivo! Allora, ragazze, tutte su i bicchieri e giù i pensieri!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima di lasciarvi leggere in pace, volevo farvi una piccola premessa. Questo capitolo è molto triste ed è in effetti un capitolo di passaggio. Per vedere un pò di azione e qualche colpo di scena dovrete aspettare il terzo. Avrei voluto aspettare una settimana per postarlo, ma ero impaziente quanto voi! In ultimo vorrei spiegarvi perchè amplio il punto di vista di Kate, mentre accenno appena a Rose. Questa è stata una mia scelta, dal momento che ho iniziato a scrivere questa storia come sfogo ed ho vissuto situazioni smili a quelle di Kate. Ho scelto di raccontare in prima persona, ed ho deciso di far vedere anche a voi fatti e situazioni dagli occhi di Kate. Quindi, ripeto, è stata una mia scelta. Beeeeeeene. Ora vi lascio. Buona lettura a tutti! ^^

Il sole penetrava nella stanza attraverso le tende ed arrivava giusto sui nostri visi addormentati. 

Aprii gli occhi di malavoglia, mentre Rose si girò su di un fianco e tirò le coperte fin sopra la testa, lamentandosi e mormorando qualcosa di incomprensibile. 

Mi passai  una mano tra i capelli e la appoggiai sulla fronte: avevo un mal di testa terribile. 

Guardai la stanza, per un attimo spaesata. 

Poi ricordai quando Rose aveva insistito tanto perché io rimanessi a dormire da lei, il pomeriggio prima. 

Un sorriso mi uscì spontaneo e mi girai a guardarla mentre dormiva: era semplicemente stupenda. 

Coperta dal lenzuolo, si intravedevano ugualmente le sue bellissime forme. 

Quelle forme che mi facevano impazzire, quelle che volevo che nessuno, a parte me, toccasse, quelle forme che sentivo mie, almeno quanto fossero sue. 

Lei si girò verso me, ancora con gli occhi chiusi, e liberò il suo viso tirandone via le coperte. 

Dormiva ancora, aveva il sonno proprio pesante. 

Eravamo molto vicine ed il suo fiato mi arrivava sul collo. 

Rabbrividii e la guardai. 

I capelli neri e ricci le incorniciavano il viso, lievemente abbronzato. 

Gli occhi chiusi rivelavano quanto le sue ciglia fossero lunghe, particolare del quale non avevo mai fatto caso. 

Di solito guardandola negli occhi, mi perdevo in essi e non vedevo altro. 

Quel verde smeraldo, interrotto di tanto in tanto da striscioline sottili e nere, mi mandava in confusione. 

Quegli occhi, dalla gente banalmente definiti ‘stupendi’, erano molto di più. 

Quelli che non riuscivano a guardarli se non fermandosi all’apparenza, li definivano stupendi per il colore, per il bellissimo contrasto che creavano con il viso ed i capelli neri.

Io li definivo sempre ‘meravigliosi’ per quello che mi trasmettevano. 

Quando io guardavo i suoi occhi, per me era come guardare il sole. 

Essi mi accecavano, mi facevano male, mi facevano scendere lacrime. 

E alla fine, dopo poco, dovevo sempre abbassare lo sguardo. 

Ma più mi obbligavano ad abbassarlo, più volevo guardarli. 

Scossi la testa, riprendendomi da tanta bellezza, e girai lo sguardo dritto davanti a me. 

Tirai la testa all’indietro e l’affondai per bene nel cuscino mentre tiravo la schiena indietro e le braccia in alto. 

Mi stiracchiai per bene e  mi alzai dal letto. 

Solo a quel punto mi accorsi di essere nuda. 

Scrutandomi con attenzione esclamai: -Ma cosa…?-. 

Guardai Rose di scatto, e le tirai il lenzuolo di dosso. 

Era nuda anche lei. 

Incredula cercai tra i vestiti sparsi per la camera la mia biancheria e, infilandomela, svegliai Rose. 

–Ricordi qualcosa di ieri?-. Le chiesi appena si svegliò. 

Aveva lo sguardo ancora assonnato e cercava di mettere a fuoco quello che era successo il giorno prima. 

Il suo sguardo vagava, i suoi occhi roteavano. 

Alzò un sopracciglio. 

–No, non ricordo nulla. Ma qual è il problema?-. Mi chiese. 

Feci un cenno col capo verso il suo corpo nudo, lei seguì il mio sguardo col suo. 

Arrossì, imbarazzata, e con uno scatto prese il lenzuolo e si coprì. 

– Oh mio Dio-. Disse guardandomi. 

Io avevo lo sguardo fisso davanti a me, la testa tra le mani, rannicchiata su me stessa in attesa di ciò che sapevo che avrebbe detto, quanto sapevo che mi avrebbe ferita.

–Kate… Qualunque cosa sia successo, mi dispiace-. Riprese lei, con tono di scuse. 

Chiusi gli occhi. 

Era esattamente quello che mi aspettavo. 

Che lei mi chiedesse scusa. 

Non ricordavo molto, ma ero sicura che ero stata benissimo il giorno prima. 

Ne ero sicura perché avevo potuto amarla. 

Avevo potuto accarezzare il suo corpo, baciare le sue labbra, sentirmi solo sua. 

E lei ora mi chiedeva scusa.  

Mi alzai di scatto infastidita ed arrabbiata e senza guardarla mi avviai alla porta. 

Mi fermai sull’uscio e, senza voltarmi, con lo sguardo fisso verso un punto indefinito della cucina, le dissi : -Prendo la mia roba e vado a fare il biglietto. La mia nave parte tra un’ora-. 

E chiusi la porta dietro di me. 

Vi appoggiai la schiena e la testa, guardando in alto. 

Sospirai e per un attimo richiusi gli occhi.

Rose le baciava il collo sensualmente, mentre lei le accarezzava la testa eccitata.

Quando la ragazza tanto amata arrivò ai suoi seni e tracciò con la lingua grossi cerchi di saliva intorno ai capezzoli, le strinse dolcemente i capelli, che tirò, quasi strappandoglieli, quando Rose le leccò il capezzolo destro. 

–Hey fai piano…-le sussurrò Rose all’orecchio

- Altrimenti i capelli me li strappi tutti!-. 

Sorrise a Kate, maliziosa, affamata di lei, e dopo qualche secondo riprese a torturarle i capezzoli. 

Kate pensava ingenuamente che stesse piacendo anche a lei, si convinse totalmente di quel pensiero impossibile e per un attimo toccò davvero il cielo con un dito.

Per un attimo sentii di nuovo quei brividi lungo il corpo.  

Mi strinsi nelle spalle, ed aspettai che passassero. 

Rose amava gli uomini, questo lo sapevo bene, e sapevo anche che a lei non era piaciuto, che quando lei avrebbe ricordato non avrebbe avuto brividi di piacere, ma avrebbe provato ribrezzo. 

Il problema era che invece di guardarmi e rassicurarmi, stringermi a sé e sussurrarmi parole dolci, considerando comunque che quella con lei era stata la mia prima volta, mi chiese scusa. 

In un secondo mi aveva levato ogni speranza ed illusione. 

E mi aveva ferito con quella naturalezza, con quella facilità, che diostrava quanto lei non conoscesse la vera realtà dei fatti. 

Lei non aveva capito niente, lei non immaginava nemmeno quello che provavo per lei, nonostante le avessi mandato numerosi segnali. 

E questo mi distruggeva. 

Non potevo più fingere e recitare la parte della buona amica, non ne avevo più la forza, soprattutto dopo quello che era successo. 

Come avrei fatto d’ora in poi? 

Non potevo dimenticare. 

Ma ci avrei provato. 

Speranzosa più che convinta dei miei pensieri, presi velocemente la mia roba ed uscii da quella casa. 

Scesi le scale di corsa, e mi buttai tra la gente che trascinava rumorosamente le valigie e camminava in fretta verso il porto. 

Proseguii in quella direzione meccanicamente, mentre con la testa non ci stavo. 

Mi sentivo sporca, come se avessi obbligato una donna a fare l’amore con me controvoglia. 

Una donna che amavo. 

E più cercavo di odiare me per quello che avevo fatto e Rose per quello che aveva detto, pensavo ancora di più a come si fosse avverato il pensiero che da tempo regnava incontrastato tra i miei sogni e a quanto amassi quella ragazza. 

Ma ora non volevo pensarla, non volevo sentirla, non volevo vederla. 

Volevo soltanto prendere il biglietto della nave e partire, andarmene velocemente da quella cazzo di isola. 

Volevo dimenticare le passate 24 ore come, ne ero sicura, qualche ora dopo avrebbe fatto Rose. 

E la testa mi faceva ancora un grandissimo male. 

Oh e i guai ancora non erano finiti. 

Il mare era agitato, mentre nuvole e lampi facevano ben intendere il temporale che di lì a poco si sarebbe scatenato. 

Di bene in meglio, insomma. 

Arrivai il più velocemente possibile alla biglietteria e, quando mancavano ormai 10 minuti alla partenza, uscii dal botteghino con il biglietto tra le mani, come fosse un trofeo.

La nave era già pronta, ed i passeggeri potevo incominciare a salire. 

Questo lo sapevo e anche bene. 

Sapevo che si poteva salire già mezz’ora prima dell’orario stabilito per la partenza. 

Ma qualcosa mi faceva restare lì con gli occhi puntati sulla strada che portava a casa di Rose, in attesa di qualcosa che nemmeno io sapevo. 

O forse sì, forse semplicemente non volevo ammetterlo a me stessa. 

Ero stanca di non riuscire a parlare in modo chiaro con la mia testa, così lo urlai tra i miei pensieri, lo urlai così forte da mozzarmi il respiro. 

Volevo che Rose venisse a salutarmi. 

Non ci eravamo nemmeno dette ‘ciao’, non avevo potuto abbracciarla un’ultima volta prima di andarmene. 

Alle 12.00 Stavano chiudendo le entrate, senza nemmeno che me ne accorgessi. 

Per fortuna un uomo mi notò e mi chiese: -Hey, lei. Deve salire a bordo?-. 

Lo guardai per un attimo smarrita, poi diedi un occhio al biglietto tra le mie mani e scossi la testa. 

–Si, scusi. Vengo subito-. 

E salii sulla nave, ancora con gli occhi fissi sulla strada.

Quando la nave salpò, non avevo il coraggio di andare fuori, come tanto mi piaceva fare. 

Non avevo il coraggio di guardare la nave allontanarsi sempre più. 

Lei non era venuta. 

Mi importava solo di questo. 

Lei non era venuta a salutarmi.

*******************************************************************************

Risposte alle recensioni:

Cora911: Sono molto contenta che la storia ti sia piaciuta, ed ho apprezzato e seguito i tuoi consigli. Ti ringrazio molto per essi, e se ne hai altri, sarei molto contenta di seguirli! ^^

davil09: Ti ringrazio per i cmplimenti, e sono contenta che la storia ti sia piaciuta! Per quanto riguarda la tua "persona" bhè... Prima o poi si dovranno lasciare no?! :)

CuteGirl92: Anche a me piace tantissimo quando fanno l'amore *.* Peccato che le cose nella realtà non siano andate proprio così -.-'  Beata te, almeno puoi baciarla! Anche se io non ce la farei mai, sapendo poi che sarebbe sempre e solo amore fraterno :(  

the angelus: Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto (scusa il gioco di parole) quanto al modo di introdurre diversamente, l'ho già scritto all'inizio del capitolo, è stata una mia scelta. Però mi hai dato una bella idea. Non subito, ma farò un capitolo in cui spiegherò il rapporto dal punto di vista di Rose. :)

hacky87:  Come avevi previsto Rose nn è stata molto entusiasta di ritrovarsi nuda a letto con una donna. Ma quella che l'ha presa peggio è Kate! In fondo aveva lottato tanto per tenere tutto segreto... ^^

Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Al prossimo capitolo!

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Sweet Soul