C'è una storia, una storia che parla di un colore. Egli era sempre solo, nonostante ci fosse chi provava ad avvicinarglisi; fatto sta che non riuscendo a scorgere al suo interno finiva sempre per allontanarsi, facendolo tornare solo e più triste di prima, in quanto per un momento egli sperava sempre che quella potesse essere la volta giusta. Dal suo angolo osservava sempre gli altri colori giocare e divertirsi in armonia. Li invidiava, invidiava quella spensieratezza e quella luce che a lui non era dato conoscere nonostante provasse sempre ad emularli e ad avvicinarvisi. Questo colore è il nero. Colui che io identifico come il colore dell'amore. Molti non comprenderanno e negheranno proprio come fecero gli altri colori.. nessuno ha mai provato a vedere dentro al nero. Egli abbraccia tutti i colori, indipendentemente dalle caratteristiche, li accetta in sè e ne fa la sua forza e la sua stessa anima. Il problema è che ogni grande forza comporta una grave mancanza, ed essa per il nero è la capacità di comunicare con gli altri. Più li stringe a se per proteggerli e per il terrore che loro si allontanino e più loro cercano un modo di scappare spaventati da ciò che non possono o vogliono capire. Il nero troppo ferito dai continui rifiuti si è isolato. Dal suo angolo, nascosto, egli continua a proteggere e ad amare gli altri colori, come una figura onnipresente ma indistinta. Forse è per questo che è stata definita "ombra", parola dai molteplici significati tra cui anche protezione, riparo. Nonostante i più contineranno a fermarsi alle prime righe e a leggere solo oscurità come sinonimo di male.