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Autore: Titania    05/09/2010    3 recensioni
[Metallica]
A 24 anni dalla morte di Cliff Burton, questo e' il mio tributo al bassista e ai suoi amici.
Ogni parte e' come immagino ognuno di loro abbia vissuto la sua morte nel momento dell'incidente.
Ognuno vive il dolore della perdita in modo diverso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LARS

 

La prima cosa che ho imparato sulle situazioni d’emergenza e’ che bisogna mantenere i nervi saldi, solo che ora mi pare cosi’ difficile ... tutto quello che vedo e’ James che batte i pugni sul petto di Cliff, in quello che piu’ che un massaggio cardiaco sembra una mossa di wrestling, quando pochi secondi fa gli hanno detto in svedese che l’hanno perso ...

Perso ...

Neanche fosse un mazzo di chiavi ...

Sono a pochi metri ma e’ come se fossi lontanissimo, tutte le voci delle persone rimbombano nella mia testa, non ci capisco piu’ niente, so solo che devo mantenere i nervi saldi, almeno io devo stare calmo.

Ma come faccio?

Ho freddo, e non solo fuori per la pioggia, mi sento congelato dentro, ma riesco ancora a muovermi, e a mantenere i nervi saldi come dovrei avere nonostante sia difficile. Riesco ad avvicinarmi a James e prendergli un braccio, e i miei occhi si fermano un attimo su Cliff: sembra stia dormendo, e’ immobile ed ha gli occhi chiusi, ma mi basta accorgermi che non respira per capire che quello non e’ Cliff, non e’ il nostro bassista, non e’ il nostro amico. E’ solo l’involucro, il corpo che lo ospitava.

Doveva succedere proprio a lui? Ad un ragazzo cosi’ allegro e pieno di vita, il piu’ bravo, colto ed intelligente di tutti noi?  Andarsene cosi’, in questa maniera orrenda, nel pieno dei suoi vent’anni?

Perche’ il destino deve essere sempre cosi’ crudele? Perche’?

Cliff... che modo orrendo di andarsene, schiacciato da un bus ... lasciando i tuoi amici e colleghi nel pieno della disperazione ...

Io cerco di essere calmo ma sento una tempesta nel petto ancora peggiore della pioggia che in questo momento mi bagna i capelli ed i vestiti: la rabbia, il dolore e lo sgomento di quello che e’ successo al mio amico mi tormentano il petto in una furia, in una Bestia che sto cercando di domare con tutte le mie forze, cercando di riportare alla realta’ il mio amico James, guardandolo negli occhi e dirgli che ormai e’ finita, che non c’e’ piu’ niente da fare per Cliff.

Non gli diro’ che e’ andato in un posto migliore o cazzate varie, tanto lo so che James ce l’ha con Dio per motivi suoi. Nella religione che mi hanno insegnato bisognerebbe solo accettare il volere ed il disegno di Dio, ma Cliff... prendersi Cliff ... datemelo voi un senso perche’ non lo capisco.

“Lars!” qualcuno mi chiama, e’ Bob il nostro manager, che mi avvicina alla paramedica che ha cercato di rianimare Cliff “puoi tradurmi quello che dice? Sei l’unico che capisce un po’ di svedese” io annuisco ancora freddo e calmo, ma l’uragano del mio petto continua a distruggere le mie barriere, e quello che dice la tipa non mi aiuta affatto:

le sue condizioni erano disperate, solo un miracolo poteva salvarlo ... e inizia con termini medici incomprensibili e freddi. Freddi come il mio cuore adesso. Non prova alcuna pieta’ per chi sta soffrendo, signorina? Non prova un po’ di compassione per chi le sta davanti? Inizio a sentire delle lacrime sul mio viso, le mie barriere si stanno del tutto disfacendo, i miei nervi lentamente cedendo. L’unica consolazione che possono darmi e’ che non ha sofferto. Io me ne sbatto il cazzo che non ha sofferto, a me non interessa, io voglio sapere perche’ un ragazzo cosi’ unico come lui doveva... Dio, non riesco nemmeno a pensarlo!

Quando smette di parlare io mi allontano qualche metro, mi fa male lo stomaco, mi gira la testa ...

Pochi minuti e vedo i pezzi della cena per terra.

Si puo’ stare cosi’ male?

 Vado a vedere James e Kirk che finalmente si sfogano nelle lacrime, mi avvicino ma inizio a piangere sommessamente prima di raggiungerli, e quando lo faccio non riesco a vederli cosi’, e non riesco a farmi vedere cosi’, con le mie barriere distrutte dal dolore, allora mi asciugo le lacrime e metto una mano sulla spalla di Kirk.

Posso nascondere le lacrime

Ma non posso nascondere che le mie mani tremano.

   
 
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