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Autore: Moon    09/12/2003    9 recensioni
Fan fic su Orlando Bloom.
Un imprevisto spiacevole sembra condannare Livia ad un pessimo capodanno ma...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per divertimento

Questa storia è stata scritta per divertimento. Non è mi intenzione offendere Orlando Bloom o mancargli di rispetto, trattasi solo di pensieri e fantasie tradotti in parole. Ovviamente le situazioni da me descritte sono esclusivamente frutto della mia immaginazione.

 

Desidero ringraziare con tutto il cuore mami, per il prezioso aiuto e l’incoraggiamento. Senza di lei molto probabilmente non avrei mai osato pubblicarla. Questa fic è dedicata a lei che con le sue storie ci ha fatto sognare, sperando nel mio piccolo di aver fatto altrettanto con lei e con tutte voi. ^_^

 

 

 

CAPODANNO A LONDRA

 

 

Livia era così felice, perchè finalmente poteva tornare in Italia a festeggiare il capodanno, dopo sei mesi di intenso lavoro a Londra.

Era diretta all’aeroporto per acquistare il biglietto per Roma, ed era così felice che neanche fece caso al fatto che fosse insolitamente affollato, soprattutto da ragazze. Aveva imboccato un corridoio secondario piuttosto deserto e stava camminando a passo svelto, fantasticando sul suo rientro, quando fu letteralmente investita da qualcuno che stava correndo. Nello scontro abbastanza violento, sia Livia sia il ragazzo che l’aveva travolta rovinarono a terra.

“Che botta!” esclamò lui

“Puoi dirlo forte!” Rispose Livia che si stava massaggiando la testa dove lui involontariamente l’aveva colpita.

“Ti sei fatta male?” Le chiese lui aiutandola ad alzarsi.

“Se devo essere sincera stavo meglio prima, ma non credo di essermi fatta niente di grave, forse mi verrà un bernoccolo”.

Lui non avrebbe voluto, ma l’espressione della ragazza unita ad uno strano accento, lo fecero ridere.

“Scusami, ma il tuo accento è proprio buffo!”

Lei lo guardò un po’ indispettita e gli rispose.

“Non sono inglese, sono italiana e sono qui per lavoro”

 “Non intendevo offenderti” si scusò lui, ancora un po’ interdetto dal fatto che lei non avesse minimamente accennato a riconoscerlo.

 Come se gli avesse letto nel pensiero, per fugare i suoi dubbi lei gli domandò

“Mi spieghi come mai correvi come un centometrista dentro un aeroporto?”

“Stavo scappando da alcune fans un po’ troppo affettuose” Rispose lui ammiccando.

 “Fans??” Chiese lei stupita. “Sei una persona famosa?”

 In quel preciso momento lui realizzò che lei non lo aveva minimamente riconosciuto

 “Ummm abbastanza!” Disse ridacchiando.

 “Aspetta, ora che ci penso mi ricordi qualcuno, sei forse un calciatore?”

Lui decise di prendere l’occasione al volo, anche perché la cosa iniziava a divertirlo.

“Si esatto!”

 “Non ti avrei mai riconosciuto perché io non seguo il calcio anche se so che qui come in Italia è uno sport molto amato”.

 Lui le tese la mano e le disse “Io mi chiamo Orlando e tu?”

 “Io Livia” rispose lei ricambiando la stretta.

Ma fu in quel preciso istante che Livia si accorse di non avere più la sua borsa.

“Accidenti dov’è finita mia borsa!” Esclamò in preda al panico guardandosi intorno.

 

Non ci fu niente da fare, per quanto si fossero impegnati a cercarla non riuscirono a recuperare la borsa che evidentemente era volata durante lo scontro e che successivamente doveva essere stata presa da qualcuno di passaggio.

“Ecco sono rovinata, in borsa avevo sia il passaporto che i soldi per il biglietto e ora come faccio?” Esclamò quasi tra le lacrime Livia.

“Lascia che ti aiuti” disse Orlando, che si sentiva responsabile per l’accaduto.

“E come?” Chiese lei con aria frustrata.

“Bè essere famosi servirà pure a qualcosa!” E così dicendo la prese per la mano e la trascinò verso il posto di polizia all’ aeroporto.

 Livia era confusa e preoccupata e non fece molto caso alla conversazione tra Orlando e il poliziotto, quindi notò solo l’ultima frase.

“Non si preoccupi signor Bloom cercheremo di fare del nostro meglio per aiutare la signorina”.

Bloom……., quel nome le era familiare, probabilmente doveva essere una calciatore molto famoso, che avesse fatto goal durante i mondiali?

La voce di Orlando interruppe i suoi pensieri.

“Fino a domani non sapremo niente. Posso darti un passaggio?”

“Domani??? Ma domani è troppo tardi! E’ il 31 io avrei dovuto prendere l’aereo delle dieci di mattina!” Disse lei al colmo della disperazione.

“Sono veramente mortificato, ma il poliziotto, ha detto che sarà già un vero miracolo se riusciranno a farti compilare la domanda per un nuovo passaporto per domani in giornata e… ”

“E praticamente non potrò tornare a casa per capodanno!” esclamò lei.

“Non so che dire, sono veramente dispiaciuto. Capisco il tuo rammarico anche io sono appena rientrato dall’estero per poter passare il capodanno con i miei amici”.

“Giochi in una squadra fuori Londra?” Gli chiese lei interrompendolo.

“Emmm … si” Rispose lui temendo per un attimo di essere stato scoperto.

“Almeno tu sei fortunato sei potuto rientrare a casa!” Sospirò lei.

“Senti visto che mi sento tremendamente in colpa il minimo che posso fare è invitarti alla mia festa domani sera”.

Lei lo guardò interdetta, certo era un bel ragazzo, si era mostrato gentile e premuroso, ma non lo conosceva neanche, come avrebbe potuto andare ad una festa con lui?

Lui notò la sua aria titubante, e notò anche che quel broncio preoccupato la rendeva ancora più carina. Pensò che dopotutto averla alla festa con i suoi vecchi amici di sempre sarebbe stata una cosa estremamente piacevole, infondo se lei avesse accettato lo avrebbe fatto unicamente per lui come persona, e non per lui in quanto personaggio famoso. Questa cosa si stava dimostrando molto gratificante per Orlando che ormai aveva quasi del tutto dimenticato che cosa significasse essere unicamente apprezzati per se stessi.

“Guarda che ci sono altre persone alla festa, non molte perché è una cosa intima tra amici, ma puoi stare tranquilla che non saremo soli e in ogni caso io sono un perfetto gentleman!” Le disse mimando una riverenza.

Livia si disse che dopo tutto  le conveniva accettare, tanto peggio di così, le cose non sarebbero potute andare.

 

 

 

Il giorno seguente alle 21,00 in punto Orlando passò a prendere Livia ed insieme si recarono alla festa che si teneva nell’appartamento Londinese di lui.

Le presentò i suoi amici che la fecero subito sentire a suo agio. La serata trascorse piacevolmente e dopo cena le persone si divisero in piccoli gruppi. Orlando la prese per mano e la invitò a ballare. Era incredibilmente rilassato e felice e si rese conto che aveva voglia di baciarla, ma si trattenne.

 “Livia ti devo dire una cosa” disse all’improvviso smettendo di ballare e portandola in disparte.

“Accipicchia che sguardo serio!” Notò Livia.

“In effetti sono un po’ preoccupato, temo che potresti arrabbiarti”.

“Non mi dirai che mi hai travolta solo per potermi conoscere?” Disse lei scherzando

“No, il fatto è…. È che…  io non sono un calciatore, io in realtà sono un attore, mi spiace averti mentito, ma è stato più forte di me. Per una volta ho voluto essere considerato alla stregua di un ragazzo normale, o quasi. Solo che mi sono accorto che tu mi piaci e non mi và di prenderti in giro, così se potrai perdonarmi io vorrei poterti conoscere meglio e magari anche frequentarti”.

Lei rispose con un sorriso

“Anche tu mi piaci e nonostante non ami i bugiardi, credo che potrei anche perdonarti, in fondo sei stato così gentile con me che non me la sento proprio di tenerti il broncio” e si stupì per prima, di non essersi arrabbiata per la menzogna di lui, ma del resto come avrebbe potuto resistere a quegli occhi imploranti e a quello sguardo accorato.

Orlando le si avvicinò sorridendo “L’ho capito fin da subito che eri una ragazza speciale!”

Alcune urla provenienti dall’altra stanza li interruppero “ TRE DUE UNO ……… AUGURIIIIIIIIIII BUON ANNNO!!!!!!”

“ Posso?” Le chiese Orlando avvicinando il suo viso a quello di lei.

 “Si” rispose Livia in un soffio

Lui si chinò e le sfiorò le labbra con  bacio tenero.

“Buon anno Livia” Sussurrò Orlando a fior di labbra.

Si, in effetti, quello sarebbe stato un anno meraviglioso, pensò Livia, anche perché l’inizio prometteva veramente bene.

  
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