Crossover
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Autore: telesette    06/09/2010    5 recensioni
Naruto Baggins, Hafuringu della Konoha, intraprende una pericolosa missione. Assieme ai suoi coraggiosi compagni di viaggio dovrà portare il Sigillo Supremo a Monte Fato e distruggerlo prima che il malvagio Pain torni a gettare la sua ombra.
Ad affiancarlo nell'impresa vi sono diversi alleati: quattro Hafuringu della Konoha ( Rock Lee Gamgee, Moegi e Udon Brandibuck e Konohamaru Tuc ), tre uomini ( Kakashi il Grigio, Nejigorn e Boroshin ), un nano ( Choji ) e un elfo ( Shikamaru ). Insieme affronteranno mille difficoltà pur di riuscire nel loro intento...
Genere: Avventura, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Quel giorno era come tanti nella Konoha. Il sole uscì fuori dalle nuvole ad augurare il buongiorno, mentre i rami degli alberi filtravano i suoi generosi raggi dorati. Nel silenzio e nella quiete del bosco, l’aria si riempiva di allettanti profumi e il canto degli uccelli infondeva un senso di calma e serenità.
Naruto Baggins, il giovane nipotino di Jiraya, sedeva all’ombra di un grande faggio, intento a intagliare un rospo di legno come regalo per il compleanno dello zio. Improvvisamente sentì qualcosa muoversi lungo il sentiero che conduceva ad Hafurville, così si alzò immediatamente per scoprire chi fosse.
Lungo la strada di terra battuta, accompagnato da un simpatico cagnolino scodinzolante, un uomo alto dal viso parzialmente nascosto e vestito completamente di grigio veniva avanti lungo il sentiero senza fretta.

- La prossima volta che mi chiedi di accompagnarti - brontolò il cagnolino con voce umana. - Assicurati almeno di procurarti un buon mezzo di trasporto.
- Andiamo, Pakkun - rispose l’uomo al suo fianco. - Non mi dirai che sei già stanco ?
- Non si tratta di stanchezza, ci mancherebbe… E’ solo semplice buon senso: è crudele costringere un povero cane ninja a lunghe passeggiate non necessarie!
- Mpf - sorrise l’uomo. - Intesi…

In quel momento Naruto comparve al margine del sentiero, fissando i due nuovi venuti con espressione severa.

- Non crede di essere arrivato un po’ in ritardo, questa volta ?
- Naruto Baggins - esclamò l’uomo, senza alzare lo sguardo. - Un Jonin non arriva mai né troppo tardi né troppo presto! Arriva sempre, esattamente, quando vuole arrivare!

Le labbra di Naruto tremarono incontrollabilmente, prima di aprirsi in un ampio sorriso a 360° e di gettarsi a braccia aperte incontro all’uomo.

- Maestro Kakashi !!!

L’esplosione di gioia incontenibile sul volto di Naruto era fin troppo eloquente. Kakashi si lasciò abbracciare, accarezzando affettuosamente la bionda testolina del ragazzo.

- Ti sei fatto grande dall’ultima volta - osservò Kakashi con uno sguardo.
- Invece lei è rimasto uguale!
- Pakkun, permettimi di presentarti il nipote del mio vecchio amico Jiraya… Naruto!
- Tanto piacere - mormorò Pakkun, sollevando la zampa.
- E’ venuto per il compleanno dello zio, Maestro ?
- Sì… e no, diciamo che avevo voglia di salutarlo, dopo tutto questo tempo!

Il compleanno di Jiraya si preparava come un avvenimento a dir poco “stuzzicante”. Il vecchio era famoso per le sue feste a base di: saké, danze, musica e… ovviamente, belle ragazze. Tuttavia era anche assai noto dalla maggior parte dei commercianti della Konoha per una serie interminabile di debiti che si protendevano oramai da oltre sessantacinque anni. Malgrado le continue lamentele da parte dei creditori, Jiraya era comunque riuscito a organizzare una festa grandiosa, alla quale invitò tutto il paese… Quasi si trattasse della sua ultima festa.

Naruto e Kakashi procedettero insieme lungo la strada fino a giungere in vista dei tetti e delle case di Hafurville.

- Come sta tuo zio, Naruto ?
- Al solito… Quando non beve, scrive qualcuno dei suoi libri e, quando lo cercano i creditori, sparisce!
- Tipico di lui - rimuginò Kakashi sovrappensiero.

Poco dopo giunsero davanti alla porta di Villa Rospo, la dimora di Jiraya. Qui Naruto salutò il Maestro Kakashi, facendogli promettere che si sarebbero rivisti quella sera stessa durante la festa.

- A presto, Maestro! Ciao, Pakkun!
- Ciao, ragazzo mio, a più tardi!

La casa di Jiraya Baggins assomigliava più a una tana che ad una casa. L’intero edificio non era concepito per un uomo di media statura, lo stesso Kakashi avrebbe fatto fatica a entrarvi se non abbassando la testa. Vista da fuori, Villa Rospo era come un grosso salvadanaio rotondo con le fattezze di una rana panciuta, accovacciata sulle zampe posteriori. Jiraya la fece costruire ad immagine e somiglianza del suo vecchio amico Gamabunta, il Re dei Rospi, il quale lo accompagnò nelle sue avventure al tempo della ricerca del tesoro di Manda. Negli anni, aveva arricchito la sua dimora con tutta una serie di bizzarre sculture a forma di rospo, dalle statue del giardino al battente della porta fino addirittura al comignolo e agli intarsi in rilievo di porte e finestre.

- Non so te, Kakashi, ma improvvisamente mi è venuta voglia di “coscette di rana” al quadrifoglio…
- Andiamo, Pakkun, cerca di fare il bravo!
- Considerato quanto sono affamato, e che il tuo modo di comportarti con il sottoscritto è semplicemente riprovevole per quanto concerne l’alimentazione, sono fin troppo tollerante…

Kakashi bussò qualche leggero colpo alla porta, prima di sentire una voce proveniente dall’interno.

- Andate via - rispose la voce familiare del vecchio Jiraya. - Non ci sono per nessuno!
- Neanche per i vecchi amici ?

La porta si aprì lentamente verso l’interno fino a che il volto di Jiraya, dai lineamenti marcati e incorniciato dalla folta capigliatura ispida color neve, fece capolino dall’uscio scrutando il visitatore.

- Kakashi - esclamò felice. - Birbante vagabondo… Come stai ?
- Bene, come puoi vedere… e tu ?
- Dal momento che ci sono io ad accompagnarlo nei suoi viaggi, sta magnificamente!
- Pakkun - Jiraya si inginocchiò ad abbracciarlo, nonostante le evidenti proteste di quest’ultimo.
- Ehi, no… Un moment… Argh!

L’abbraccio affettuoso di Jiraya era una morsa di acciaio, il vecchio si manteneva bene per la sua età, ciononostante Pakkun riuscì a divincolarsi e a cadere sulle zampe accanto a Kakashi.

- Non sopporto queste manifestazioni di affetto… Ti avverto, Kakashi: un’altra cosa del genere e mi licenzio!
- Accidenti, che sorpresa… Ma venite dentro, venite dentro, oggi si festeggia!

Kakashi per entrare dovette chinarsi, tuttavia batté ugualmente la testa contro il lampadario.

- Ahia - esclamò, massaggiandosi la fronte.
- Dura essere alti, vero - commentò Pakkun, zampettando all’interno.

Dentro Villa Rospo era piccola come dimensioni ma affascinante. Il pavimento e il soffitto seguivano un lungo corridoio che, aprendosi su varie stanze, proseguiva dritto fino a una scala che dava sul piano superiore. L’architrave era studiato sia per seguire la curvatura irregolare del tetto, sia per sopportare egregiamente il peso della neve durante l’inverno. Guardandosi intorno, Kakashi osservò tutta la complicata serie di arabeschi intagliati sulle pareti di legno rosso, i mobili elegantemente decorati, i quadri raffiguranti rospi intenti ad ogni genere di attività: caccia alle mosche, gare di salto, tuffi in uno stagno… Proseguendo nelle altre stanze, a parte il disordine, era bello respirare l’atmosfera accogliente che regnava in casa. Dalla cucina si sentiva il rumore di Jiraya che trafficava con piatti e tazzine mentre, oltre la porta di fronte, in salotto si intravedevano una marea di scartoffie ammucchiate una sull’altra, tanto che sia tavoli che sedie ne erano letteralmente sommersi.

- Hai scritto altri libri di recente ? - domandò Kakashi.
- Niente di nuovo - rispose Jiraya. - Sto ancora terminando Nove Pomiciate & Mezzo, dovrebbe essere lì da qualche parte!
- Uhm, interessante - fece Kakashi, buttando lo sguardo in giro. - Non è che mi faresti dare un’occhiatina…
- Giù le mani!
- Sempre il solito - commentò Pakkun, leccandosi la zampa con noncuranza.

Jiraya non diede a Kakashi nemmeno il tempo di una sbirciatina veloce, afferrò in men che non si dica il prezioso manoscritto e lo infilò in un cassetto chiudendolo a chiave.

- Peccato - fece Kakashi deluso. - Lo sai che sono sempre un grande estimatore delle tue opere!
- Bravo, e le leggerai… Quando saranno finite - tagliò corto Jiraya.

In quel momento una tempesta di colpi si abbatté contro la porta. Jiraya impallidì, facendo segni fin troppo eloquenti a Kakashi, pregandolo di restare immobile.

- Jiraya Baggins - tuonò una voce all’esterno. - Esci subito fuori… E guai a te se fai finta di non essere in casa!
- Dannato ubriacone pervertito - gridò un altro. - Hai una lista di debiti più lunga della barba di un Hokage… Quando ti deciderai a pagare ?!?
- Stasera dopo la festa facciamo i conti, te lo garantisco!

Non ottenendo alcuna risposta, i due importuni si allontanarono così come erano venuti.

- Maledette sanguisughe - sbuffò Jiraya. - Tutto per qualche boccone di pane e un po’ di vino…
- Così, per curiosità - si informò Kakashi. - Hai mai provato a saldare qualche cambiale ? Magari anche solo un piccolo acconto…
- L’ho fatto! Gli avrò versato un anticipo appena… uhm… Vent’anni fa, mese più mese meno…
- Capisco - fece Kakashi, scambiando con Pakkun un’occhiata fin troppo eloquente.
- E’ un miracolo che questa casa sia ancora in piedi - commentò il cane sottovoce.

Jiraya sospirò, mettendo davanti a sé una bottiglia e versando per entrambi una generosa dose di liquido rosso.

- Non ne posso più di questa vita, mai un attimo di pace… Io devo andarmene da qui, Kakashi!
- Dunque, sei sempre deciso ?
- Assolutamente - Jiraya sollevò il bicchiere con un gesto eloquente. - Salute!
- A Naruto non hai ancora detto niente, giusto ?
- Povero ragazzo - osservò Pakkun. - Si troverà indebitato fino al collo… Dovrà lavorare come un matto per estinguere tutti quei debiti!

Jiraya poggiò il bicchiere vuoto sul tavolo e assaporò l’aroma ancora fresco sulle labbra.

- E’ un ragazzo sveglio - disse. - Saprà cavarsela egregiamente! Davvero, non potrei lasciare Villa Rospo in mani migliori…
- E per quanto riguarda quell’altra cosa - insisté Kakashi.
- Ma sì, certo, non preoccuparti - tergiversò Jiraya, versandosi un altro bicchiere. - Dammi solo il tempo di organizzare il mio scherzetto con il dovuto stile e sistemerò anche quello!

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Lady Moonlight
spero proprio di ottenere un risultato soddisfacente, rileggendo gli appunti su alcuni protagonisti mi sono messo a ridere a crepapelle... Sì ma, il mio parere è di parte, non conta ^__^ Staremo a vedere!

@ Vaius
Eh no, per niente facile, è vero... XD Però l'idea mi piace troppo per abbandonarla! Come dici, gli Hyuga come Elfi ?!? Uhm, non è una cattiva idea, però in questa storia gli Hyuga sono i legittimi sovrani del Regno degli Uomini ( Hyuugar = Gondor )... Finora ho pensato a Tsunade come Regina degli Elfi; Shino nei panni di Eomer di Gran Burrone ; Shikamaru vestirà i panni di Legolas e Arwen... Beh, non posso dire altro, lo vedrai in seguito ( Ma sono certo che hai già capito, visto che segui le mie storie da molto tempo ^___^ ) Ciao!

@ Kakashina97100
Sì, gli Hyuga sono i legittimi sovrani di Hyuugar, il Regno degli Uomini, e Neji e Hinata sono discendenti diretti di quella stirpe... Grazie per l'augurio, bacioni anche a te!
DADO

@ Selfish
Eh sì, è proprio un "lavorone di nulla"... ^___^ Purtroppo non potrò aggiornare tanto presto ma farò del mio meglio, ciao!

@ Hinata 92
Ho detto tre anni tanto per dire... Non so quanto ci metterò perché devo stare contemporaneamente dietro a molti altri racconti, comunque farò più in fretta che posso! XD Grazie per il consiglio, in effetti, per questa versione Narutesca della Terra di Mezzo ho pensato di mescolare a tratti una parte della storia originale con nuovi elementi ( come Pakkun affiancato a Kakashi/Gandalf ), te ne accorgerai leggendo più avanti... Certo, è possibile che il character dei protagonisti esca un po' fuori dalle righe in alcuni tratti ma penso che verrà fuori ugualmente qualcosa di buono, a presto!

Grazie a tutti, al prossimo capitolo!

DADO

   
 
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