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Autore: Andy14    06/09/2010    5 recensioni
Un pesante bussare alla porta mi fa alzare la testa di scatto, e tirare su in piedi. Sibilo un “Avanti” sistemandomi i pantaloni sgualciti. Entri con un grande sorriso, in mano un piccolo pacchetto incartato maldestramente. -Ehi- dici, avvicinandoti dopo aver chiuso la porta. -Sempre la tua solita delicatezza, eh Shanimal?- scherzo, accennando al modo in cui hai bussato prima. Sembri imbarazzato, ed infatti abbassi lo sguardo portandoti una mano alla nuca. Piccola Shomo scritta per il compleanno del nostro Tomo.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Shomo In Love'
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Capitolo Unico

 

Trent’un anni. Già trent’un anni. Sorrido amaro, portandomi le gambe al petto, seduto su questo letto, l’ennesimo nuovo letto, d’albergo. Quante cose sono successe in trent’un anni… quante cose sono cambiate in appena sette. Sette anni… sette il numero magico, dicono. Sette anni che ti conosco. Se non fosse stato per te, forse non sarei nemmeno qui.

Forse sarebbe meglio addormentarmi ora, penso poggiando la testa sulle ginocchia, e svegliarmi fra un bel po’. Fra qualche giorno. Quando finisce Settembre, dicono i Green Day. Sì, un mese penso basti. Mi basterà per riordinare le idee, scacciare tutti i pensieri che non dovrebbero neanche fare capolino nella mia testa. In fondo, cosa mi manca? Ho un lavoro. Una famiglia. Degli amici favolosi. Un po’ matti sì, ma se non fosse così non li avrei scelti. Una ragazza che mi ama. E poi ho te. Cosa sei tu? Fino a qualche tempo fa ti avrei considerato semplicemente un mio amico. Il mio migliore amico. E ora? Non lo so neppure io.

Un pesante bussare alla porta mi fa alzare la testa di scatto, e tirare su in piedi. Sibilo un “Avanti” sistemandomi i pantaloni sgualciti. Entri con un grande sorriso, in mano un piccolo pacchetto incartato maldestramente.

-Ehi- dici, avvicinandoti dopo aver chiuso la porta.

-Sempre la tua solita delicatezza, eh Shanimal?- scherzo, accennando al modo in cui hai bussato prima. Sembri imbarazzato, ed infatti abbassi lo sguardo portandoti una mano alla nuca.

-Scusa- mormori, facendomi sorridere. Sotto quella coccia da uomo duro, Shanimal come lo chiamano tutti, si nasconde solo Shannon. Un uomo di quarant’anni che è dovuto crescere troppo in fretta per la sua età. Ho sempre pensato che il tuo comportamento strambo alla tua età, sia dovuto alla tua infanzia troppo breve. Sei stato costretto a comportarti da adulto troppo in fretta. Ma dopotutto che ne so io, non sono uno psicologo. Sono un chitarrista, violinista, cuoco. Ok, faccio troppe cose…

-Buon compleanno- dici, distogliendomi di nuovo dai miei pensieri sconclusionati. Mi porgi il pacchetto, incitandomi a prenderlo. –Il pacchetto l’ha fatto Jared- continua, quasi scusandosi –Io sono negato in questo genere cose… ma non mi pare lui sia messo meglio. Forse facevo prima a farlo da solo- rido, concordando con le sue parole. Stacco lo scotch, rivelando una scatolina marrone, rimasta celata fin’ora da quel rivestimento di carta blu. Alzo gli occhi su i tuoi, che mi guardano incoraggianti. Apro la scatolina, trovandovi dentro un plettro. Un nuovo plettro. È ancora lucido. Lo prendo in mano, con quasi reverenza. Lo giro fra le mani, notando solo ora una piccola inscrizione su uno dei lati. “T. Milicevic, 3 Settembre 2010. HBD. S.L.”. Inarco le sopracciglia, facendoti avvicinare. Prendi la “penna” dalle mie mani, leggendo.

-Tomo Milicevic, 3 Settembre 2010. Happy B-Day. Shannon Leto- sorridi, porgendomi nuovamente l’oggetto. –L’ho visto un po’ di tempo fa- spieghi, mentre mi rigiro quel piccolo triangolo di plastica incisa fra le mani. –Ed ho pensato a te. Così tu e Jared la smetterete di passarvi quel vecchio plettro. Ora hai il tuo personale. Con tanto di nome e dedica- smetto di giocherellare con le dita, alzando gli occhi.

-Grazie- dico, sincero. –Mi piace molto. Sul serio è il più bel regalo che mi sia stato fatto-

-Addirittura?- commenti, sorridendo. Annuisco, sedendomi sul materasso, senza staccare gli occhi dal tuo regalo. -Ti stavo per dire che se non ti piaceva, non potevi cambiarlo. Dovevi tenertelo così- mi metto a ridere, dandoti una leggera spinta con la spalla una volta che anche tu ti siedi vicino a me.

-Cosa ti fa pensare che lo avrei voluto cambiare?- alzi le spalle, distendendoti poi all’indietro sulle lenzuola fresche di bucato. –Non si riceve tutti i giorni un plettro personalizzato. Credo di essere uno dei pochi ad averlo…- non riesco a finire la frase, dato che tu mi afferri per un polso facendomi cadere sdraiato accanto a te. O meglio, su di te. -Shan… cosa…?- vengo interrotto da te un’altra volta. Questa volta dalle tue labbra. Rimango immobile per un attimo, prima di chiudere gli occhi ed abbandonarmi a questo lieve contatto. Le tue mani grandi si posano sulla mia schiena, mentre le mie sono schiacciate fra i nostri corpi attaccati. Ti allontani dopo un po’, producendo un leggero schiocco quando le nostre labbra si separano definitivamente. Mi guardi un po’ spaesato, prima di incominciare a biascicare frasi sconclusionate.

-Io… non… mi dispiace… vado- dici alzandoti di fretta dal letto, dirigendoti verso la porta. –Ancora auguri- sussurri prima di lasciare la mia stanza, probabilmente andando a rintanarti nella tua. Rimango immobile per qualche attimo, prima di scoppiare a ridere. Mi accascio sulle coperte continuando a ridere, mentre il cuore batte forte.

   
 
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