Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: kannuki    07/09/2010    3 recensioni
Amitiele è un Arcangelo. Uno di quello con le palle. E' mancina, fotofobica e stende Caduti con una Remington Ultra-Tech 870. Si è messa in testa di dare la caccia a Lucifero per movimentare le giornate sempre uguali, fregandosene dei divieti.
Adrien Lebeau non è un sant'uomo. Ha perso l'anima nella lotta contro il Demone che cercava di possedere la bella Safyia. Adrien è un eroinomane autolesionista. Per questo ha deciso di buttare tutti i rasoi e si è lasciato crescere la barba.
“Mia nonna diceva sempre che era meglio darsi alla fuga, se ti trovavi di fronte un Angelo del Signore. Che i motivi, di solito, erano due: portare messaggi o strappare qualche anima prima del tempo. Tu perché sei qui?”
Gabriele ghignò come un folle, soppesò un coltello da caccia dalla lama brunita e lo infilò nella cintura dei pantaloni. “Ho l'aria di uno che reca una missiva?"
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Mano Sinistra di Dio'
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Amitiele si appiattì contro il muro. Era una prova, vero? Vero?! Gabriele non l'avrebbe mai fatto, senza un buon motivo.

Come se le avesse letto nella mente, Lu sorrise apertamente. “Sembra che Lassù abbiano deciso che sei sacrificabile, dopotutto...” ritirò la mano e si alzò in piedi. “Intendi restare in quell'angolo ancora per molto?” domandò placido. Un gesto delle dita e le luci aumentarono di intensità mostrandole la stanza in cui si trovavano. Era la stessa in cui l'aveva ricevuta la prima volta. Erano al Covo. Tremando, si rialzò restando aderente al muro.

Non ho alcuna intenzione di farti del male. L'ho promesso a Gabriele.”

Tutto quello giungeva inatteso e le toglieva la forza di parlare.

Di nuovo quei vestiti...” lo sentì sussurrare osservando la sua mise da battaglia. Un attimo dopo aveva qualcosa di leggero e impalpabile addosso. Amitiele sollevò la seta blu notte con due dita. Probabilmente era uno che non amava l'abbigliamento sportivo.

Siediti” mormorò indicandole un comodissimo ed enorme divano di fronte un camino che mandava un calore infernale. Visto che non lo seguiva e restava immobile, la stanza si mosse verso di lei. Amitiele si ritrovò seduta di fronte a Lucifero. Si appiattì contro la stoffa vellutata. La sensazione di quel materiale, sotto le braccia nude, era inspiegabile. Tirò le gambe a se e incrociò le caviglie. Aveva i piedi nudi.

Leggiadra...” Lucifero sogghignò e quel barlume di sorriso le ferì la vista. Distolse lo sguardo e quando lo riportò sulla posizione originaria, era sparito.

Lo trovò seduto alla sua sinistra, un bicchiere di vino rosso fra le dita snelle e bianchissime. I capelli biondi fluttuavano liberi sulle spalle e si adagiavano lungo la schiena come se fossero vivi. La camicia nera era aperta leggermente a mostrare la pelle chiara e liscia del collo. Era seducente come solo il Diavolo poteva essere. Prese il calice per non farlo spazientire. Quella era la sua prova. Aveva dubitato del Suo operato, di Lui, dell'Amore che avrebbe dovuto profondere sulla Terra. Meritava la prova più dura. “Quanto dovrò restare qui?” domandò recuperando la parola. “Fino al ritorno di Gabriele?”

Lucifero la guardò e non rispose subito. Si prese tutto il tempo per gustare il vino. Amitiele non toccò un goccio.

Abbiamo fatto un patto. Non è previsto che torni la fuori. O Lassù” sussurrò puntando in dito in alto. “L'Arcangelo Amitiele in cambio di un salvacondotto per l'Inferno.”

Amitiele si irrigidì tanto che il bicchiere si incrinò fra le dita. Lu glielo tolse con un gesto galante.

Che deve fare... perché...” balbettò andando nel panico. Il cuore prese a martellarle nel petto e il seno si alzò e abbassò velocemente attirando lo sguardo di Lucifero che restò a studiarla senza muovere un dito. “Stai iperventilando. Calma.”

Che vuol dire... che deve fare...” continuò sentendo il cuore esplodere “Gabriele non poteva farlo senza...”

... gli ordini dall'Alto” concluse con una piccola nota trionfante nella voce.

Stai mentendo!” gridò sporgendosi verso di lui “come osi prenderti gioco di me in questo modo?!”

Lucifero la guardò interessato. Parecchio interessato. Le sorrise senza muovere le labbra. Amitiele sentì il corpo liquefarsi “non resterò qui un minuto di più...” mormorò con voce tremolante scivolando goffamente dal divano.

Invece resterai perché il patto è stato stretto!” replicò afferrandola per l'avambraccio. “Nessuno può venir meno alla parola data!”

Me ne frego, non voglio...” Amitiele ammutolì quando le luci calarono e la figura di Lucifero sembrò farsi enorme e avvilupparla. “Smettila di spaventarmi!” urlò sentendo i nervi cedere di colpo. “Sono nervosa e ho paura... e che cavolo, questo corpo lo detesto!” sbottò sollevando il vestito dalla vita “non fa altro che darmi problemi!”

Arrenditi all'evidenza che il tuo amato Dio ti ha venduta al nemico” insistette abbassando la voce e tornando 'normale'. “Da quando hai paura di me?”

Io non ho paura di te! Il mio corpo ha paura di te! E non mi ha venduta, questa è una prova.”

Per cosa? Hai sbagliato a fare i compiti a casa e non hai detto le preghierine della sera? Hai usato il tuo corpo per scopi impuri o pronunciato falsa testimonianza?”

Ho dubitato di Lui, io...”

Lucifero la tirò a se e la tenne stretta. Amitiele avvampò quando gli finì in braccio. Era caldo e muscoloso e quel vestito amplificava la differenze fisiche fra loro. Era bellissimo, una tentazione continua. Si sentiva un topo in trappola. La sensazione l'opprimeva e l'affascinava al tempo stesso. “Non siamo nell'Eden, smettila di tentarmi...”

Mai” mormorò accarezzandola sulle braccia e lungo il collo “così hai paura di me.”

Amitiele soffiò di sdegno ma la voce tremò “non avrei paura di te neppure se ti mostrassi nel tuo vero aspetto!”

Sai perché non ti ho mai uccisa?” domandò all'improvviso facendole alzare la testa. Lu la scrutò in ogni angolo del viso e sorrise svogliato. “Per arrivare qui, dove siamo ora...”

Dove siamo ora?“ domandò timida e poco sicura di voler udire la risposta.

Stai tremando.”

Amitiele serrò i pugni e un momento dopo, fermò la mano che le sollecitava le guance. “Puoi avere l'involucro, non arriverai mai a possedere la mia anima.”

Mi basterà” ridacchiò “come inizio è ottimo.”

- - -

Gabriele canticchiava mentre scivolava veloce come la Luce fra i sentieri infernali. Lucifero era stato di parola. I vecchi patti non vengono mai meno, rimuginò con un pensiero rivolto ad Amitiele. Non le avrebbe fatto del male, se la sarebbe cavata. Aveva cavillato con Lu fino allo sfinimento: solo se avesse ceduto di sua spontanea volontà, avrebbe potuto averla. In caso contrario, avrebbe sguinzagliato le orde celesti contro di lui e l'Armageddon sarebbe arrivato molto prima del previsto. Una buffonata messa su in quattro e quattr'otto. Gli sarebbe valsa una tiratina d'orecchi. E qualche migliaio di anni di Purgatorio per quel bacetto innocente, pensò svoltando l'angolo giusto.

La biblioteca era gigantesca e si stagliava in tutta la sua sontuosità nel cielo rossastro. Gabriele mostrò il salvacondotto alla guardia infernale all'entrata e l'essere si fece da parte con malcelato sospetto. Chi pensava che l'Inferno fosse un enorme ufficio burocratico, non ci andava tanto lontano.

Fila C, scaffale 359, lettera L. Gabriele spostò l'enorme scala che giaceva in un angolo e velocemente si avviò alla cerca. Nascite, morti... a-ah! Contratti!, pensò cercando il fascicolo giusto. Adrien Lebeau. Gabriele afferrò il contratto vergato col sangue e lo piegò mettendolo in tasca. Scese fischiettando dalla scala e fu subito fermato dalla guardia.

E' vietato portare i documenti fuori della Biblioteca” lo aggredì alzando una mano ma senza toccarlo.

C'è sempre qualcosa che non va, pensò sbuffando. “Mi serve il documento originale non posso mica fotocopiarlo!” esclamò alzando gli occhi al cielo. Lì non potevano vederlo. Gabriele sogghignò “ehi, che hai sulla spalla?” domandò all'improvviso e nel momento stesso in cui il bibliotecario abbassava gli occhi, lo colpì dritto e duro alla mascella. O quella che doveva essere la mascella. Scavalcò il corpo e velocemente si avviò all'uscita.

- - -

Quella era mossa bieca e sporca, pensò. “Ripensandoci, non avrai neppure quello.” Più lo guardava e più sentiva il corpo illanguidirsi. Ricomponiti, sei un Arcangelo!

La vedremo” rispose sorridendole. Appiccicò le labbra alla tempia e le sussurrò nell'orecchio “le preghierine non funzionano più, vero?”

Amitiele restò immobile e respirò affannosamente. Il suo profumo le entrava in circolo, il calore che emanava era insopportabile. Quando percepì la carezza lungo i capelli, rabbrividì fino alla punta dei piedi.

Il tuo corpo mi desidera...” sussurrò spingendosi contro di lei. Aveva visto abbastanza televisione in piena notte per capire cos'era che le premeva addosso. Spostò le spalle all'indietro e gli puntò una mano sul torace. Un altro risolino. Era quasi irritante! Si sarebbe alterata, se ne avesse avuto la forza. Invece cercava di restare 'in piedi' e respirare allo stesso tempo. Lucifero la lasciò andare di colpo e lei barcollò all'indietro, la mente proiettata alla fuga mentre girava su se stessa e di dirigeva verso l'uscita.

E' la seconda volta che mi dai le spalle” lo sentì sussurrare dietro di se.

Amitiele si arrestò contro la porta quando vi appoggiò le mani sopra, le Essenze si lamentarono e Lu le soffiò nell'orecchio un'altra volta. “Lo prendo come un invito.”

Amitiele si appiattì contro il legno lavorato. Le Voci si alzarono di tono. Erano sbigottite.

Fate silenzio, voi!”

Amitiele non si rese conto di aver chiuso gli occhi e tappato le orecchie con le mani. Si raggomitolò su se stessa e pensò che nessuno di Loro aveva mai dovuto superare una prova simile. La mente vacillava, ma il corpo l'aveva del tutto abbandonata. Tremava e piagnucolava e sentiva qualcosa di fastidiosamente umido fra le gambe.

E' impressionante il punto in cui sei arrivata...”

Amitiele alzò la testa lentamente, le lacrime le impedivano di vedere la splendida bellezza di Lucifero.

Gli umani si corrompono così facilmente” sussurrò abbassandosi sulle gambe “mi aspettavo qualcosa di più da te.”

La stava giudicando debole? Amitiele sgranò gli occhi: l'aveva deluso! Quel pensiero le era insopportabile. “A differenza di qualcuno di nostra conoscenza, io non ho ceduto alla tua Tentazione!”

Lu sorrise rallegrato. “No, ma hai appena peccato di Superbia.” Mosse le dita in una breve piroetta e Amitiele si ritrovò nella penombra, distesa su un enorme letto di raso rosso e nero. “Che fantasia...” sussurrò sarcastica, indicando le lenzuola sotto di se. “Sei un po' monotono.”

Non abbiamo arredatori decenti all'Inferno” replicò in ginocchio su di lei. “Riesci a fare dell'umorismo in questo momento, me ne compiaccio.”

Perchè non dovrei? E' una cosa talmente assurda da farmi ridere!” Sta zitta, sei isterica.

Non mentire” sussurrò accarezzandola lungo le gambe. “Stai tremando di nuovo...”

Tu hai abbassato il riscaldamento!” esclamò facendolo sorridere ancora di più. Amitiele sentì il cuore riscaldarsi e le membra farsi di piombo. Solo per un sorriso. Era una prova difficile da superare. Ma non impossibile. Tutto bastava distrarre la mente dalla situazione e... mh... dove sono finiti i vestiti? Amitiele si accorse di essere nuda. Strinse la bocca in una smorfia risentita e si coprì con le braccia. “Sei un vile e un verme!”

Il patto con Gabriele non contempla le offese al mio operato” la prese in giro mettendosi in situazione di parità. Cioè, eliminando le proprie vesti. “Hai peccato d'Ira. La tua lenta discesa mi compiace ma ti prego di astenere i commenti sgradevoli.”

Tu che preghi? Neanche se ti vedo con questi o...” Amitiele ammutolì di fronte quella stupefacente perfezione.

I capelli biondi piovvero oltre le spalle, quando si chinò su di lei. Strofinò una gamba contro le sue, separandole. “Guarda cosa stai facendo. Una volta non ti avrebbe importato mostrare il corpo nudo.” Si chinò e la baciò sul collo e lentamente scese fino al seno che stava coprendo con un braccio. Amitiele si morse le labbra a sangue e non emise neppure un gemito. Un'altra mossa del genere e il cuore avrebbe ceduto.

Peccato di Lussuria, uno dei miei preferiti...” Lucifero spostò anche l'altra gamba, osservandola bene. “Tu non hai la minima idea di quel che sta per accadere...”

Non accadrà nulla. Nulla!, si ripetè più volte. Aveva visto qualcosa di simile in Tv ma, annoiata, aveva girato canale. Lucifero la accarezzò lungo il ventre, scendendo sempre di più. Solo in quel momento, Amitiele gli puntò le mani contro, il respiro annientato e il sangue che implodeva. “No...” sussurrò sentendo un cedimento inesorabile della volontà. “Non mi avrai.”

La vedremo” mormorò sdraiandosi su di lei e circondandole il viso con le mani. “Chiedimelo. Muori dalla voglia. Chiedimelo.”

No” bisbigliò affogando nel suo profumo “mai!”

Gli occhi crepuscolari di Lucifero riflessero tutta la sua collera. Forse aveva capito. C'era una clausola nel patto con Gabriele.

E sia” sibilò scostandosi da lei “spero che i tuoi Fratelli Celesti siano preparati alla mia furia!”

Scateneresti i Mastini Infernali per un semplice no? Come la prendi male...” borbottò voltando sullo stomaco e appoggiando il mento sui palmi delle mani. “Impara dagli esseri umani. Il 'due di picche' fa scorrere alcool e lacrime da migliaia di anni.”

Lucifero la guardò impassibile. Di colpo era di nuovo calmo e controllato. “L'Apocalisse è solo rimandata.”

I vestiti, falli ricomparire...” mormorò allontanandosi dal letto. Doveva sedersi, le gambe non riuscivano a tenerla dritta. Un gesto svogliato della mano e Amitiele li vide cadere ai suoi piedi. “Grazie. Sei sempre così gentile e amorevole con me.”

Lucifero la osservò di sottecchi e si sdraiò comodamente, mettendo in mostra il corpo snello e muscoloso che possedeva. “Dove vai?”

A casa” rispose infilando i jeans. Una gamba alla volta, brava. Non cadere.

Quale casa?”

La mano si fermò sulla cerniera e Amitiele fissò il nulla chiedendosi anche lei a quale casa si riferiva.

Dimmi...” mormorò interrogativo “che vita può fare un Angelo che ha perso le ali, in un posto come questo?”

Smettila di sottolineare, ho capito!” sbottò infilando il top sul reggiseno “non lo so, qualcosa mi inventerò.”

Porta curriculum e referenze, ti assumo io.”

Fai lo spiritoso?”

Lilith cerca sempre personale...”

Amitiele gli rifilò un'occhiataccia ustionante.

Faresti furore fra le sue ragazze. Sarei un cliente fisso” Lu sollevò le sopracciglia divertito e sorrise. Una rasoiata dritta al cuore. Di tutta risposta, Amitiele gli tirò uno scarpone.

Così innocente e pura... arrossisci al minimo tocco. Sei una delizia da gustare a lungo e lentamente.”

Amitiele non trovò la forza di gettargli anche l'altra scarpa, quando il pensiero si gonfiò e immagini poco consone ad un Angelo le invasero la mente. In silenzio, fece il giro del letto e riprese il compagno lanciato poco prima.

Perdi la favella quando faccio menzione del tuo stato virginale.”

Va all'Inferno” borbottò arrossendo fino alla cima dei capelli.

Dove vai?”

Te l'ho detto!”

Lucifero sbatté le palpebre piano “ti sei resa conto delle contraddizioni?”

Amitiele afferrò la giacca da terra e la strinse fra le mani. “Contraddizioni?”

Il Diavolo sogghignò. “Contraddizioni” ripetè sollevando la schiena e guardandola bene “ti ha dato questo corpo meraviglioso per confonderti fra la gente...” mormorò abbassando la voce, come se fosse partecipe del suo 'problema' “un'arma per difenderti...”

Arriva al punto!”

Sta tutto lì. Nel libero arbitrio.”

Amitiele sbuffò e gli diede le spalle. “Ciao Lu!”

Ti ha detto 'combatti per me, ma non uccidere'!” urlò alle sue spalle bloccandone i passi “ti ha detto 'guarda, ma non toccare', 'tocca, ma non godere', 'godi...

Oh, smettila! Sei un maniaco!” esclamò voltando su se stessa e trovandolo a pochi centimetri da se. Ancora nudo. Ancora bellissimo.

'Godi, ma non ingoiare'” concluse osservandone le reazioni “Lui giudica e condanna. Un minuscolo errore ti ha fatto perdere la Grazia” esclamò quando indurì i lineamenti e si allontanò a rapidi passi “dove vai?”

Via, lontano da te. Quest'odore di zolfo fa venire la nausea” eruttò seccata e confusa da quello che le aveva appena detto.

Possiamo eliminarlo” mormorò arrivandole alle spalle. “Posso darti tutto quello che vuoi...” la abbracciò e sollevò contro il muro “quante volte vuoi...”

Quel sussurro trasognato e insinuante le fece perdere il controllo di se. Se era una prova l'aveva fallita. “No, non voglio niente da te...” trovò la forza di dire, mentre gli affondava le unghie nella carne.

Comprendo appieno” mormorò prima di afferrarle le gambe e portarle attorno alla sua vita.


Adrien si guardò attorno sconsolato. Amitiele era andata via senza neppure avvertirlo. Sentì il cedimento di una parte del cuore e sospirò di frustrazione, abbassando le spalle.

Su con la vita, guarda cosa ho qui!”

Quella voce profonda ed improvvisa lo fece trasalire. “Puoi evitare di arrivare alle spalle così?!” esclamò portando una mano al petto “Amitiele è scomparsa!”

Gabriele scosse la giacca dalla polvere infernale che si era portato appresso e si strinse nelle spalle “non è scomparsa, è con Lucifero...”

A fare che?” domandò impallidendo “l'hai portata da lui?”

Un patto è un patto!” dichiarò “guarda un pò cosa... dove vai?” gli gridò dietro vedendolo schizzare verso la porta. “Pensi di combattere Lucifero da solo?”

Sì!” urlò muovendosi a grandi passi “non perderò anche lei!”

E il contratto?”

Adrien si bloccò e si voltò verso di lui, il sole stava tramontando e le ombre si facevano lunghe, sotto i loro piedi. “Contratto?”

Gabriele spiegò la pergamena vergata col sangue. Il volto d'esorcista divenne cinereo “dove l'hai preso?”

Nel reparto salumi... dove vuoi che l'abbia preso?” domandò divertito “adesso troviamo un bravo avvocato... ehi! Sto parlando con te!”

La mia anima può aspettare” dichiarò riprendendo il cammino “non posso lasciare che Lucifero la tenti ancora!”

Accidenti a questi cuori innamorati, pensò rimettendo la pergamena in tasca e seguendolo a debita distanza.


Ciao Didyme: si si, l'ho visto pure io secoli fa e forse mi è rimasto impresso (probabilmente perchè Gabriele era un fico e il concetto degli angeli abbandonati da dio mi ha intrigato) mi è stato riferito che la mia 'porta intrappola essenze' ricorda un pò 'l'avvocato del diavolo'... quello non l'ho visto e sto rimediando in questi giorni.

Doralice: Gabriele non è stronzo, è timido!

  
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