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Autore: xXxOpheliac_382xXx    08/09/2010    1 recensioni
"< Cosa faremo, ora? > chiese d'un tratto Aya ingenuamente, la testa bassa, senza azzardarsi a spostare lo sguardo su quelli che secondo lei erano quegli orrendi assassini, di cui ora erano tutti prigionieri. < Dobbiamo riuscire ad andarcene di qui, e alla svelta > le rispose Blue."

"< Forse stavolta mi ucciderà per davvero > Calò il silenzio. Un silenzio angosciante, come se fossero stati colpiti da una tremenda verità. < Non facciamoci trovare > esordì Michiyo d'un tratto. < Ci conviene > concordò Takanori, e Blue annuì."
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Aoi, Nuovo personaggio, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Island of the New Beginning



1.


Era da poco iniziato giugno. Uno dei locali più famosi di Osaka era stato affittato da un gruppo di ragazzi per organizzare una festa. Festa alla quale erano state invitate molte altre persone, parecchie appena conoscenti dei due cui era venuta l'idea. Il locale si trovava sulla spiaggia, la notte era particolarmente calda. Era una di quelle estati bollenti che capitano una volta ogni cinquant'anni.
Nella grande sala illuminata solo da luci psichedeliche vi era una massa di persone che ballava trasportata dalla musica elettronica e dalla guida del dj, oltre che da fiumi di alcool e stupefacenti. Più ragazze ballavano attorno dei pali, azzardando, sempre più spesso, mosse provocanti, ed erano circondate da ragazzi che continuavano ad allungare le mani, tutti relativamente giovani; non più di venticinque anni.
Al bancone vi erano solo due coppie, ed erano stati i due ragazzi ad aver organizzato tutto. Il più grande, Shane, era italiano, esattamente come le due ragazze. Aveva conosciuto la sua compagna proprio in Italia, mentre frequentava una scuola di moda, e ora era a capo dello stabile di Osaka dell'azienda del padre. Blue, la ragazza che aveva conosciuto a scuola, lavorava con lui, cercando di affermarsi come stilista, in qualche modo, nonostante i suoi lavori che il ragazzo faceva passare fossero pochi. Comunque, con quello che riusciva a realizzare, aveva messo da parte un bel po' di soldi ugualmente.
L'altro ragazzo si chiamava Hideaki, più piccolo dell'altro di tre anni. Lui invece frequentava la facoltà di lingue all'università di Osaka, insieme alla sua fidanzata Michiyo. Si erano conosciuti proprio fra i banchi, ed erano subito andati d'accordo. Lei viveva insieme alla sua migliore amica, Blue, appunto, da ormai tre anni. Avevano progettato di andare in Giappone appena ne avessero avuto la possibilità. E adesso stavano riuscendo a fare più o meno quello che entrambe desideravano. Più o meno, perché molte cose di quella vita non andavano loro affatto bene.
Erano già quasi le due, quando Blue chiese a Michiyo di seguirla fino ai servizi, solo per poterle parlare. Aveva i capelli bagnati, così come anche la fascia bianca che gocciolava ancora di un intruglio rosa dall'odore fruttato ma piuttosto forte.
< è ubriaco >   
< E' un idiota > la corresse la bionda mentre le passava un fazzoletto sul top < Mi chiedo quando la pianterà di fare il cretino. Ora perché rovesciarti tutto in testa? Eh?! E non giustificarlo! >
< è ubriaco >, ripetè l'altra adirata, e si strizzava i capelli con le mani. < Non capisce niente, ma non è una giustificazione >.
< Non ho detto che sia una giustificazione > continuò Michiyo sospirando < Dico solo che ubriaco o no si comporta male, e tu lo sai. Quando ti deciderai a dire basta? >
< Ahh non lo so. Ci sono dei momenti in cui sto bene con lui, comunque. Shane all'inizio, quando ci siamo conosciuti, era diverso >
L'altra sospirò ancora una volta, andando verso lo specchio, appoggiandosi con le mani sul ripiano davanti. Alzò lo sguardo, vedendo l'immagine riflessa dell'amica che se ne stava immobile con la testa bassa, l'espressione decisamente avvilita. Poi guardò il suo, di volto. Hideaki l'aveva fatta truccare pesantemente, si era schiarita molto i capelli, facendo delle ciocche più scure, come piaceva a lui, e poi la gonna cortissima, il bustino nero con nastrini e i tacchi alti. E Blue era vestita nella stessa maniera quasi, anche lei perché doveva far piacere al suo ragazzo. Solo che Shane glielo faceva capire in maniera più "diretta", con commenti spesso pesanti, a cui lei non riusciva a rispondere a tono. E nell'ultimo periodo, Michiyo, stava facendo più fatica a non ribattere al posto dell'amica.
< Ma Shane adesso è un grande stronzo! > urlò alla fine battendo le mani sul marmo, avvicinandosi svelta alla porta, trovandosi davanti l'alto ragazzo moro, che a fatica stava in piedi.
< Scusa? > con voce distorta, e una risata trasandata.
Blue alzò lo sguardo non appena sentì la sua voce e gli arrivò di fronte e gli prese le mani. < Shane! Shane come stai? Stai meglio? > gli chiese tremando un poco. Aveva spesso paura di lui, soprattutto quando era ubriaco, poiché diventava violento e gli bastava un niente per dare completamente di matto; e questo era l'unico motivo per cui lei lo assecondava ogni volta, soddisfando ogni sua richiesta e cercando di non deluderlo per non far scatenare la sua rabbia.
< Bene > rispose lui ridendo ancora.
Michiyo si era fatta un po' da parte, osservando attentamente il ragazzo, pronta ad intervenire se fosse stato necessario. Eppure sapeva che era completamente impotente, quando lui aveva inchiodato Blue al pavimento, pronto a seviziarla, sapeva. E non era la prima volta che succedeva. Uscì di corsa dal bagno. Se si fosse avvicinata a lui sarebbe finita a terra con qualche livido per l'ennesima volta. Cercò qualcuno. Cercò qualcuno che le desse ascolto in ogni angolo del locale, ma tutti le rispondevano a tono, tutti pensavano piuttosto a fare commenti su di lei, o a tentare di offrirle qualcosa. Tornò al bancone, certa che lui, Hideaki, le avrebbe dato ascolto. Infatti fu così. Lui era decisamente diverso da Shane. Non era cattivo, perché solo questo risultava essere il più grande, alla fine. Appariva, anzi, piuttosto dolce, anche se, Michiyo sapeva, probabilmente lui non provava un sentimento tanto forte da non tradirla. Lei lo sapeva ma taceva.
Una volta che ebbero raggiunto il bagno trovarono Blue con la schiena al muro, seduta a terra, e Shane accasciato su di lei, immobile. Numerose chiazze rosse decoravano il pavimento dalle piastrelle di un azzurro chiaro.
Hideaki si precipitò di fronte a loro e sollevò Shane di peso, prendendolo per la giacchetta nera. Gli urlava di smetterla, come aveva già fatto altre volte, ma non era mai servito a nulla, se non a farlo innervosire ancora di più. Prese invece in braccio Blue e la fece sedere sul ripiano vicino al lavandino, disgustato dal comportamento del suo migliore amico.
< Michan, pensaci tu a lei. Io porto fuori questo qui >, le disse Hideaki a un certo punto. Si diresse a passo spedito verso Shane che ora era in piedi a ridere come uno stupido e lo trascinò fuori mentre ripeteva frasi incomprensibili.
< Amore? Amore, ti fa male? > chiedeva Michiyo a Blue, tenendole le mani ghiacciate. Iniziò a versare le prime lacrime, colpita dal rimorso.
Il respiro dell'amica era tutt'altro che regolare e aveva ancora i brividi. Era ridotta a uno straccio, Blue: la minigonna arrotolata in qualche modo, la fascia ancora macchiata di rosa di chissà quale intruglio alcolico, lo stesso che aveva sui capelli. Lo stesso che lui, Shane, le aveva versato addosso.
Poi, la cosa più terrificante erano le gambe sporche di sangue. Le scese una lacrima fino al collo, cercando di trattenersi dal piangere a pensare a quanto doveva essere sciocca ad essere innamorata di un tipo del genere, di un giovane uomo che non faceva altro che sporcarla dei suoi vergognosi giochetti.
< Sì...tanto... > sussurrò Blue con gli occhi chiusi.
La più piccola l'abbracciò forte, prendendo a singhiozzare. La lasciò andare di scatto, correndo verso la porta, aprendola con un gesto decisamente rabbioso. < Sei un fottuto bastardo! > a Shane, lì davanti a lei, tenuto per il collo della maglietta da Hideaki. Lo fece staccare di forza, per poter mollare una sberla, se non due, al moro, che continuava a ridere, come se gli facesse piacere essere picchiato. Shane l'afferrò per i polsi, gridandole un < Lasciami stare! > riprendendo ancora a ridere. E Michiyo, di tutta risposta, gli sputò in faccia, senza aver paura, ormai, della sua reazione, vedendolo poi cadere a terra.
I ragazzi lì intorno dopo un attimo di silenzio cominciarono ad applaudirle, ridendo a gran voce, ubriachi fradici.
Hideaki urlò alla ragazza di andarsene, e intanto faceva alzare Shane per poterlo accompagnare fuori  dal locale a fatica. Michiyo tornò in bagno, trovando l'amica immobile dove l'aveva lasciata.
< Amore, andiamo via da qui > le disse, facendole mettere un braccio dietro al suo collo, in modo poi da poterla sorreggere.
Blue non le rispose neanche ma la seguì, rimanendo in silenzio finché non arrivarono al loro appartamento al secondo piano.
< Va a finire spesso così >
< E non dovrebbe succedere >. Michiyo le tolse le scapre, mentre l'altra era seduta sul letto < Ora vai a farti una doccia, io intanto chiamo Hideaki >
Blue le fece un cenno flebile con la testa e si diresse a tentoni verso il bagno, vacillando di tanto in tanto per quanto ancora era stordita. Si guardava le mani e le gambe sporche e non riusciva a comprendere ciò che realmente stava accadendo.
Michiyo seguì l'amica con lo sguardo preoccupata, quasi angosciata. Angoscia che crebbe nel momento in cui si ritrovò ad avviare la chiamata per il numero di Hideaki, il quale rispose dopo pochi squilli.
Avevano poi preso a litigare, come fra loro due non era mai successo, e specialmente lei alzava la voce sempre di più < Porca puttana, devi essere tu a farlo svegliare! Lo vuoi capire o no?! Né io e né lei soprattutto possiamo fare qualcosa! Sei il suo migliore amico, cazzo?! Sei un uomo?! Bene, dimostralo! O sei bravo solo a cornificarmi?! >. E nonostante lui non potesse saperlo, lei, dall'altro lato, stava piangendo lacrime amare, continuando a girare per la stanza nervosa.
< Ma cosa cazzo stai dicendo?! Non ti ho tradita, io! E in ogni caso io ci provo, ma non credere che sia facile! Shane è testardo e non si riesce a convincerlo facilmente! Vuole venire lì, comunque, adesso che si è ripreso >
< Allora fammi il favore di venire anche tu! > gli urlò ancora dovendosi poi sedere sul letto in preda ad un giramento di testa.
< Sì >, rispose Hideaki secco prima di chiudere la chiamata. Non passò molto che Blue l'aveva raggiunta in camera, ancora avvolta in un candido asciugamano bianco, con qualche goccia trasparente sul collo, apparendo quasi un'altra persona rispetto a  com'era ridotta poco prima. Si avvicinò a passi incerti all'amica e le si sedette accanto.
< Che hai, Michan? >, le chiese con tono gentile.
< Niente, niente > rispose l'altra che si massaggiava le tempie, con i capelli di fronte il viso, a coprire le lacrime che ancora scorrevano. < Quanto è giusto, tutto questo? > le domandò alzando lo sguardo, puntandolo verso il muro vuoto ormai da quattro anni.
< Non è giusto >
Michiyo prese di nuovo a piangere, rannicchiandosi sul letto < No! No! Non lo è! Non doveva essere così! Non almeno in questo modo! E tu! Tu che diamine di colpe hai per meritare tutto questo?! >
< Io... >
Si sentì suonare il campanello. Poi, il timbro scuro e forte di Shane, seguito da quello di Hideaki.
Blue si voltò di scatto verso la porta della loro stanza con gli occhi sgranati, iniettati di terrore.
< Mi...mi rivesto > disse in fretta balbettando mentre prendeva dei pezzi a caso dall'armadio. Le caddero più volte da tanto che le tremavano le mani. E, intanto, la voce del ragazzo più grande si faceva sempre più alta.
< Ti vengo a chiamare io. Aspetta qui > le disse Michiyo, che mentre si asciugava le lacrime usciva dalla stanza, dirigendosi verso la porta di casa. L'aprì trovandosi davanti il più grande entrare spintonandola di lato. Lei rimase a testa bassa, in attesa che anche l'altro entrasse. Aveva paura anche lei, ma cercava di non darlo a vedere.
Hideaki tuttavia la prese per mano ma aveva un fare del tutto serio, concentrato a seguire le mosse di Shane. Ormai si era ripreso dalla sbronza -che in fin dei conti non si era rivelata neanche tanto forte-, ma era comunque un elemento da tenere d'occhio, e lui lo sapeva. Hideaki lo difendeva però, dicendo che l'altro gli aveva raccontato di tutte le tragedie che aveva avuto in famiglia e che il suo comportamento era solo una conseguenza di questi avvenimenti.
Shane era andato a buttarsi su uno dei divani del salotto, accendendosi una sigaretta, di quella marca piuttosto pesante che usava sempre lui. Gli altri due andarono a sedersi sulla poltrona davanti, entrambi in silenzio. Michiyo, poi, con voce tremante gli chiese quali intenzioni avesse ora con Blue. La risposta fu < Farmi perdonare >. La ragazza non disse altro. Rabbrividì solamente.
Dopo non molto, Blue sbucò in salotto, e indossava un maglione lungo, nel quale ci stava almeno quattro volte di un blu sbiadito, poco più chiaro di quello dei leggins che aveva sotto. Il trucco era decisamente più leggero. Guardò Shane schifata < Stai fumando ancora >
< Sì, scusa > rispose lui spegnendo il mozzicone nel posacenere poggiato sul tavolino al centro del salotto < Per tutto > aggiunse poi, serio.
Michiyo strinse ulteriormente la mano di Hideaki, prendendo un gran respiro.
Lui, intanto, stava ancora fisso su Shane, chiedendosi fino a che punto la sua ossessione per Blue si stesse trasformando in una strana forma di pazzia.
La mora non si mosse da dov'era, ma incrociò le braccia.
Poi chiese al suo ragazzo < Fino a quando devo sentirmi un oggetto? Un mezzo per soddisfare i tuoi desideri? Quando potrò sentirmi donna? E... > tacque per qualche attimo < ...perché non mi ami? >
< Non potrà darti le risposte che hai sempre voluto > le disse la bionda di nuovo con le lacrime che le rigavano il viso.
Shane tralasciò di rispondere a quella domanda, poi < Organizzeremo un viaggio. Un viaggio in cui saremo tutti tranquilli. Ti darò la prova che io non voglio il tuo male >
Hideaki lo guardò piuttosto perplesso, mentre Blue si avvicinava a lui e pareva non avere la benché minima voglia di pensare a una cosa simile.
< Se io non sono tranquilla la colpa è tua, Shane! Sono stufa di come mi tratti, sono stufa che la gente non mi creda quando dico una qualsiasi cosa di te. Perché è ovvio, davanti a loro fai la brava persona. Gli sbatti in faccia quei begli occhietti azzurri da angioletto e ti credono tutti, vero? Ma a me iniziano a far schifo. Sto seriamente pensando di lasciarti, Shane. >
Il ragazzo si alzò in piedi con uno scatto, facendo perdere un battito agli altri tre. < No! > disse ad alta voce, abbassando poi la testa < Non farlo... > stavolta quasi in un sussurro.
< Dovresti stare solo, tu. E invece sei sempre circondato di gente. Ah, stammi lontano, hai appena fumato >, poi, Blue si voltò e prese in mano il posacenere che Shane aveva messo di sua iniziativa su quel tavolo. Nemmeno Hideaki fumava.
< Non ti ama veramente > sibilò Michiyo con una punta di acidità nella voce.
Il moro la fulminò < Che vuoi dire? > ma non ricevette risposta alcuna, a parte la replica di quello che aveva detto prima. < Che vuoi dire?! > le domandò di nuovo alzando la voce < Non ti ama e basta! > urlò la ragazza alzandosi di scatto < E mi sembra anche ovvio! Non lo meriti! >
Hideaki si alzò invece con una certa calma, respirando profondamente nel vano tentativo di non agitarsi. Blue evitava i loro sguardi, ma non rispose.
< Cosa pensi voglia dire amare una persona, tu? Approfittare di colei che ti sta accanto? Non darle nulla se non qualsiasi tipo di dolore? Allora sei veramente la persona peggiore che possa esserci su questa fottuta terra! E non vuoi perderla, suppongo, no? Magari non l'hai del tutto persa, lei, conoscendola, ma quello che hai totalmente perso è la tua credibilità >.
Shane stette in silenzio, fissando la ragazza davanti a sè con uno sguardo da far paura, e nonostante questo lei non cedeva, guardandolo con gli occhi, non solo pieni di lacrime, ma anche di rabbia.
Hideaki si mise fra di loro con le braccia alzate < Basta, basta, basta, vi prego > cominciò a dire, nervoso. Poi si rivolse all'amico < è tardi, che hai intenzione di fare? >
Shane prese un gran respiro, cercando di calmarsi, di non dare di matto come suo solito. Non rispose, ma si avvicinò a Blue cingendole le spalle con un braccio < Possiamo parlare? > le chiese.
< Di cosa vuoi parlare? >
< Di noi > rispose semplicemente guardando in basso, apparendo tremendamente falso.
Blue si tolse il suo braccio di dosso < Su, di' quello che devi dire >
L'altro sospirò paziente, dicendole poi che avrebbe voluto che tornasse a credergli un'ultima volta, che nel caso in cui avesse sgarrato un'altra volta sarebbe sparito. Le assicurò anche che non si sarebbe più verificato un avvenimento come quello al locale, tirando fuori la scusa che non sapeva cosa gli fosse preso.
< Bugiardo. è sempre così. Tu sei violento di natura tua, ammettilo, no? Che ti costa? Di cose come questa me ne hai già dette, e puntualmente non era l'ultima volta > replicò Blue che ora aveva le lacrime agli occhi < Lo sai chi ero io..? Quella che rideva sempre...e tu non mi fai ridere, mi fai piangere. Tu e quell'altro tanto simile a te >, e si rivolse a Hideaki < Grazie per avermi aiutato. Ma dimmi, mentre Shane era impegnato a versarmi addosso quella robaccia fluorescente che puzzava di alcolico in un modo allucinante e a toccarmi a destra e manca di fronte a tutti come è solito fare (e, certo, vestite da puttanelle tutte e due è divertente, no?), tu, invece, che stavi facendo con quella rossa, eh? >
Michiyo esplose in una risata amara < La rossa, la mora, la bionda, l'americana, la brasiliana, la cinese, la francese... continuo la lista? > e sparì barcollante dietro la porta del salotto. Shane nel frattempo aveva continuato a ripetere alla sua ragazza che quel viaggio sarebbe stata una sorta di prova alla fine della quale entrambe avrebbero deciso cosa fare con loro. Avrebbero cercato entrambi di comportarsi bene, diceva.
< Shane, porca puttana, voglio i fatti! I fatti, hai capito?! Mi chiedo perché ci tieni tanto a stare con me >, griava Blue che si stava dirigendo nella stessa direzione in cui era spartia Michiyo, con Hideaki al seguito < Michan! Michan aspetta, c'è un errore! Non ero io, te lo posso assicurare! >
< Perchè tu sei diversa > rispose Shane che si avvicinava anche lui alla stanza delle ragazze.
< E tu sei uno stronzo! > si sentì gridare da dietro la porta chiusa < E comunque era ovvio che non fossi tu! > andò ad aprire la porta completamente in lacrime, appoggiandosi per via delle gameb che tremavano < Era il tuo gemello, o il tuo clone, forse?! >
< No, davvero, non ho fatto nulla, Michan! Non ho fatto nulla > rispose Hideaki avvicinandosi a lei nel tentativo di abbracciarla. E Blue, intanto, aveva completamente le speranze e si era andata a stendere sul letto ad occhi chiusi < Andatevene, tutti e due >
E infatti, poco dopo, le ragazze erano di nuovo da sole, in casa. Blue apparentemente tranquilla distesa sul letto, Michiyo ancora sulla porta.
< Ho sonno > disse flebilmente, stando ancora ferma.
< Vieni qui, tesoro mio >, sussurrò la mora alzando un braccio per invitarla ad accoccolarsi contro di lei.
< Mh > e la più piccola non fece altro che andare a stringersi all'amica, beandosi di una sicurezza che aveva perso da un bel po'. E piangeva. Piangeva non tanto al pensiero che Hideaki potesse tradirla di continuo, ma piuttosto perché sapeva che la vita lì, in Giappone, sarebbe dovuta essere completamente diversa. Nulla era come avevano sognato. L'unico vero conforto, per entrambe, era poter condividere lo stesso tetto, cosa che più delle altre avevano desiderato.
Blue ripeteva a Michiyo di stare calma con voce dolce, accarezzandola con delicatezza, avvolgendola come se avesse paura che gliela potessero portare via.
< Andrà tutto a posto, vedrai >
La più piccola era andata via via tranquillizzandosi, riducendo anche i singhiozzi. Erano rimaste in silenzio, quasi in procinto di addormentarsi. Poi due parole spezzarono il silenzio che riempiva le loro orecchie da un po': < Lo voglio > Michiyo < Lo voglio, tanto, lui >. Dopo quattro anni aveva pronunciato di nuovo quella frase che per troppo tempo aveva ripetuto.
Blue aprì gli occhi di scatto, e nonostante non ne parlassero da quando avevano tolto tutto ciò che di loro avevano, capì a chi era riferita quella frase.
< Mmh...io vorrei solo che Shane fosse diverso, invece. Ma fai meglio tu a dire così >
< No, non faccio meglio, perché non si può far niente > e si zittì subito, evitando di tornare sul discorso < Vorresti quindi una persona completamente diversa accanto. Non sarà mai diverso, lo sai >
< Era diverso, quando l'ho conosciuto, e non capisco ora se lo amo o no. Ma non importa adesso, spero solo che facciano sul serio riguardo quel viaggio sull'isola >
Michiyo fece schioccare la lingua come segno di disapprovazione < Vedremo. Magari boh... ci proverà anche con le palme > e rise, mentre si alzava dal letto, andando verso l'attaccapanni dietro la porta, dove erano appese due canottiere e due paia di pantaloncini, tutti dello stesso modello, ma un completo era rosso e l'altro blu. Passò quello azzurro all'amica e andò a buttarsi sul letto con in mano l'altro.





Michan's notes: sì, lo so, sono una stronza di quelle grandi ;D E sì, ho anche preso un... terzo nome, sì u.ù9
Vi presento la nuova fic a 4 mani scritta con mia moglie Yuuwa, che se scopre che ho pubblicato mi ammazza 8D perché a detta sua, i suoi pezzi fanno schifo 8'D Va bè, chi se ne frega, problemacci suoi <3
Lo so che ho da finire 1847835717859 di fanfiction, ma penso tanto che tutte quelle che non aggiorno da un po' non verranno continuate ^^" *si nasconde dietro la sedia nel caso volessero lanciarle un oggetto di qualsivoglia tipo appresso*
Questa, dice lei, se riusciamo a stendere bene la trama e non cazzeggiare come al solito, arriverà ad una fine *____* Oh, gosh! *emozionata* e non è comunque detto à_à
Va bè. Allora, questo primo capitolo non so se definirlo vago o meno. Probabilmente lo è ed anche parecchio nell'ultima parte, però poi verrà chiarito tutto nei prossimi ^^
Mi farebbe molto piacere vedere qualche commentino in più, stavolta ; ; Insomma, guardate le recensioni! *indica i numeretti insulsi sulla sua pagina* la verità è che mi gaso quando ne leggo qualcuna nuova, e mi piace tanto XDDD
Bene, con questo vi lascio alla "precisa" ora delle 3:50 di notte, e vi informo che mia moglie mi ha appena chiamata chiedendo "che stai facendo?" e io "niente ò_ò" lei "Che stai facendo? e.e" "niente XDDD"
._.
See yaaa
Michiyo
   
 
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