Disclaimer:questa storia è stata scritta con l’unico scopo di
divertire.Non vuole assolutamente mancare di rispetto ad Orlando Bloom,attore
che stimo ed apprezzo moltissimo.
Naturalmente
la vicenda narrata è frutto della mia fantasia.
Dedica:
a tutte voi che
mi avete commentato!
Ed ora,come al solito,vi auguro buona lettura,sperando
che gradiate anche questa storia.
§Galadriel§
“UN INSOLITO RISVEGLIO”
I
timidi raggi di un tiepido sole invernale colpirono il mio viso,destandomi dal
lungo sonno ristoratore di quella notte.
Aprii appena gli occhi,per poi richiuderli subito
dopo strizzandoli.Non riuscivo ancora a realizzare che fosse mattina.
Obbligai le mie palpebre a sollevarsi
leggermente,tentando di abituarmi alla luce del giorno.
Ero nel mio letto,ben coperta da un caldo piumone
morbido e pesante.Mi sembrò strano trovarmi sotto le coperte,non riuscivo a
rammentare con esattezza il momento in cui avessi preso sonno.
Come folgorata da una scossa,in un attimo nella mia
mente balenarono i ricordi della sera precedente:l’inaspettata visita di
Orlando. I miei starnuti.La cioccolata calda che lui mi aveva preparato.Il
termometro. E…quel bacio che era stato il primo di una lunga,dolcissima serie.
Illanguidii lo sguardo ripensando alla bellissima
notte che avevamo trascorso abbracciati l’uno all’altra.
Allungai un braccio,convinta di trovarlo steso
accanto a me ma,con mia grande sorpresa, incontrai solamente il cuscino.Voltai
leggermente il viso,e con altrettanto stupore notai che la parte destra del
letto era intatta. Forse, dopo che mi ero addormentata, era andato a dormire
sul divano per evitare di essere contagiato dal mio forte raffreddore.
Con un grande sforzo sollevai le coperte che mi
avvolgevano e mi misi seduta sul letto guardandomi intorno spaesata.La finestra
della mia camera era accostata e la casa era avvolta nel più totale
silenzio.Che stesse ancora dormendo?
Infilai le pantofole,e mi alzai con fatica dal
comodo materasso respirando a pieni polmoni l’aria mattutina.Mi soffermai
imbambolata rendendomi conto di essere finalmente riuscita,dopo giorni e giorni
di completa inattività,a respirare dal naso.Orlando era davvero una cura miracolosa!
Euforica per la recente scoperta oltrepassai a passo
deciso la soglia della mia camera,e mi “fiondai” letteralmente in salotto per
dargli la bella notizia.
Rimasi piuttosto stupita nel vedere che il divano
ospitava solo i quattro variopinti cuscini che avevo comprato la settimana
scorsa per dare un po’ più di colore alla stanza.
Mi ricordai improvvisamente del suo provino.Doveva
essere uscito presto per paura di fare tardi.Sicuramente da qualche parte mi
aveva lasciato scritto qualcosa che potesse spiegare la sua assenza.
Andai in cucina certa di trovare un suo messaggio
sulla lavagnetta appesa al muro,ma niente.
Mi grattai la testa visibilmente confusa.Non
riuscivo a capire per quale motivo di lui non ci fosse traccia alcuna.
Il tarlo del dubbio cominciò ad insinuarsi
malignamente in me:che fosse stato tutto un sogno?Meravigliosamente
verosimile,ma pur sempre solo e soltanto un sogno?
Eppure le dolci sensazioni provate la sera
precedente erano ancora così nitide nella mia testa…
“Calma”mi dissi prendendo un lungo respiro e
beandomi nuovamente di questa facoltà recuperata.
“Se Orlando è stato qui come sono convinta che
sia,nel lavandino dovrebbe ancora esserci la tazza in cui ieri sera mi ha
portato la cioccolata calda.”
Come ragionamento non faceva una piega.Dovevo solo
convincermi ad andare a controllare il lavabo per confermare la mia teoria.
Mi affacciai sul fondo del lavandino timorosa di
vedere svanire ancora una volta le prove della presenza di Orlando in casa mia.
Sgranai gli occhi impallidendo:vuoto. Non c’era nessuna tazza.
A questo punto le possibili ipotesi erano due:o a
forza di starnutire mi si era annebbiato il cervello e avevo immaginato
tutto,oppure Orlando si divertiva a giocare a nascondino.
Mi rifiutai di credere alla prima. Insomma,pur nella
mia infinita sbadataggine ritenevo ancora di conservare un briciolo di sanità
mentale.
Il problema è che reputai alquanto ridicolo anche il
fatto che Orlando stesse ridendo alle mie spalle non facendosi trovare.
Mi strofinai nervosamente gli occhi.Non sapevo più
cosa pensare.
Terribilmente confusa,girai i tacchi e feci ritorno
in camera mia a testa bassa,tentando di trovare una spiegazione logica a
quell’assurda situazione.
Varcai la soglia della mia stanza,e sollevai lo
sguardo sul comodino,cercando la sveglia per regolare i tempi di quell’insolito
sabato mattina.
Con mia grande sorpresa,accanto all’orologio stava
la grande tazza blu che avevo spasmodicamente cercato fino ad un attimo prima.
Mi rasserenai.Quella era una prova inconfutabile del
fatto che Orlando fosse stato a casa mia la sera precedente.
Ora restava solo da capire dove fosse finito.
Ragionavo preoccupata su cosa potesse essergli
accaduto,quando sentii uno strano verso provenire dall’altra parte del letto.
Aggirai il mio giaciglio con sguardo sospettoso,ma
non riuscii a non intenerirmi quando trovai Orlando steso a terra profondamente
addormentato.
Presi il mio cuscino e glielo tirai addosso.Lo vidi
sobbalzare leggermente per poi aprire gli occhi subito dopo. Biascicò qualcosa
che somigliava ad una sorta di “buongiorno”.
“Comodo il pavimento?”mormorai socchiudendo
leggermente gli occhi.
Orlando si alzò in piedi stiracchiandosi la
schiena.”Mmh…direi di no…”disse sbadigliando.
Lo fissai innervosita. L’avevo cercato ovunque e lui
era rimasto tutto il tempo a sonnecchiare sul pavimento della mia stanza.
“Come mai hai deciso di provare questa sistemazione
alternativa per dormire?Il letto non era abbastanza comodo?”
Mi fissò con il suo solito sguardo
accattivante,seppur ancora leggermente assonnato.”Direi piuttosto che non era
abbastanza grande per tutti e due.Non hai fatto altro che darmi calci per tutta
la notte…”
Arrossii violentemente.Come al solito trovava sempre
il modo per farmi sentire in difetto.
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore.
“Io…mi dispiace…”mormorai confusa.
“Tanto ormai il danno è fatto…”rispose con un’aria
di superiorità che mi infastidì profondamente.
Mi avvicinai a lui imbronciata e lo spinsi sul letto
per ripicca, provocando sul suo viso quel sorrisetto maliziosamente divertito
che conoscevo fin troppo bene. E che non potevo fare a meno di adorare.Come
ogni parte di lui,del resto.
Dimenticai in un lampo il mio stupido orgoglio per
lasciare spazio alla felicità.Finalmente avevo realizzato che quanto era
successo la sera prima era avvenuto realmente.
Lasciai che mi tirasse verso di sé,e mi accoccolai
accanto a lui sorridendogli amabilmente.
“Per un attimo stamattina ho temuto di aver sognato
ogni cosa…”
Orlando mi sorrise con gli occhi ancora vagamente
sonnolenti e carezzò il mio viso spostandomi delicatamente una ciocca di
capelli dalla fronte.
“Credimi,i tuoi calci erano terribilmente
veri…”rispose ridendo per poi regalarmi un lieve bacio al fine di farsi
perdonare.
Risi contro le sue labbra.Se per caso avessi avuto ancora qualche dubbio sull’effettiva concretezza degli eventi,quel bacio ne era stata la prova definitiva. Rafforzata e suggellata poco dopo da un suo starnuto. Sì,era tutto vero.Io e Orlando ci amavamo,e a quanto pare oltre a questo profondo sentimento adesso condividevamo anche i microbi…
FINE