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Autore: ka_chan87    24/10/2005    1 recensioni
Tempi duri aspettano il Continente delle Tre Terre con un nuovo nemico a minacciare la sua stabilità. Cinque giovani per unire le Tre Terre a comabattere sotto un'unica bandiera l'odiato nemico... avventure, scontri tra la magica atmosfera di tre misteriosi paesi, ognuno con la propria storia e le proprie magie e la nascita di grandi amicizie e grandi amori... tutto questo è "La Guerra delle Tre Terre"
Genere: Romantico, Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Sango, Shippou
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!! Come ve la passate? Io non molto bene tra la scuola che mi sta uccidendo (questa settimana mi aspetta un’interrogazione di latino, una di diritto, una di biologia, una verifica di metodologia e altro ancora…) e vari altri problemi…. Per fortuna sono riuscita a trovare almeno il tempo di poter finire questo capitolo che spero sia venuto bene nonostante lo abbia scritto in fretta furia. Però, dopo questa intensa settimana, lo studio dovrebbe farmi tirare un sospiro di sollievo così avrò anche più tempo per scrivere….
Non avendo argomenti allegri di cui parlare (a parte il fatto che è finalmente è cominciata la quarta serie di Inuyasha – non vedo l’ora di vedere gli Shichinin Tai!!!) mi accingo a fare i consueti ma assolutamente doverosi ringraziamenti a chi ha letto e a chi ha commentato come cri-chan, Mech, Mao-chan91 e Hikari_Takahishi_87 che, da brava lettrice e commentatrice mi ha ribadito la scarsità dei miei titoli…comunque per quel che riguarda l’ultimo, ovvero “Destinazione Eldoras”, quello è stato voluto apposta perché sottolineasse il viaggio di andata e ritorno di Miroku…. Comunque è vero…sono negata per i titoli! – come potete vedere anche in questo capitolo…sigh! - Cercherò di migliorare!
Ora vi lascio al capitolo…ci vediamo dopo!

7° CAPITOLO “ A SPASSO CON MIROKU”

“Signori, vi presento la signorina Sango di Mend, futuro membro del Consiglio delle Tre Terre”.
Il Governatore, Kouga e Mendion, rimasero qualche momento immobili, osservando la nuova venuta.
“Bè, si può sapere perché state lì fermi come degli stoccafissi? Non è molto educato…!” fece notare loro Miroku.
Takehiko fu il primo a ‘risvegliarsi ’, avvicinandosi e presentandosi alla ragazza
“Scusate la nostra scortesia, nobile Sango. Sono Takehiko di Eldoras, Governatore della città. Benvenuta”.
“Vi ringrazio, nobile Takehiko” gli rispose gentilmente Sango, con un leggero sorriso a incurvargli le labbra.
“Non è il caso di rimanere a parlare qui fuori, sarete gelati…” propose il Governatore
“Mh, prendo le borse poi andiamo – intervenne Miroku – Intanto perché non vi avviate papà?”
“Va bene. Ti aspettiamo nel mio studio” assentì il padre, mentre si avvicinava a Kouga e Mendion avvertendoli che sarebbero andati nel suo studio.
Sango, intanto, mentre Miroku aveva avanzato quella proposta l’aveva guardato con uno sguardo implorante perché non la lasciasse sola, cosa che stava facendo anche adesso. Lui se ne accorse, e con le borse caricate sulle spalle cercò di rincuorarla, avendo intuito il suo problema.
“Vi raggiungo subito, tranquilla. Devo solo sistemare queste cose poi arrivo. So che mio padre può sembrare un uomo burbero ma ti assicuro che non è poi così male!” scherzò lui
“Guarda che non mi spaventa mica…!” disse stizzita lei al pensiero che il ragazzo avesse pensato che era spaventata da una cosa simile.
“Su, su, non essere così permalosa! – le sorrise, appoggiandole una mano sulla spalla – Cerca di sorridere… so che ti mancano i tuoi famigliari, ma, vedrai, in pochissimo tempo non sentirai più questa mancanza, tutti noi, qui, siamo una grande famiglia! Ora vado… ci vediamo tra poco” e le si allontanò, scomparendo dietro la porta di un grande capannone.
“Venite nobile Sango, vi faccio strada” la richiamò Takehiko.
Lei si diresse verso di lui, presentandosi agli altri due e dirigendosi verso lo studio del Governatore.

Con il crepitio del fuoco scoppiettante come sottofondo Sango, Takehiko, Kouga e Mendion, attendevano l’arrivo di Miroku.
Era già un quarto d’ora buono che aspettavano, cominciando a chiedersi dove poteva essere finito.
Durante quell’ attesa, almeno, Sango aveva potuto riscaldarsi, stando vicina al grande caminetto dello studio del Governatore.
Per arrivare fino a lì, aveva potuto vedere almeno una piccola parte del Palazzo capendo che in confronto, la Residenza dei Mend, non era nemmeno un quarto in grandezza. Se ci fosse stata l’occasione, avrebbe chiesto a Miroku di fargliela visitare.
Poi, finalmente, fece il suo ingresso il Cavaliere in questione leggermente trafelato e accaldato.
“Scusatemi… anf… ma ho portato Varandir nel suo appartamento e le ho dato da mangiare…” disse con il fiato corto il ragazzo dal codino, sedendosi su una poltroncina posizionata di fronte alla grande scrivania in robusto e scuro legno di quercia del padre, affianco a Sango.
“Non ti preoccupare, hai fatto bene. Ora però, ditemi… è andato tutto bene durante il viaggio?” chiese gentilmente il padre del ragazzo, guardando i due.
“A meraviglia! – cominciò allegro Miroku – Ho promesso al nobile Fersen che andremo presto a trovarlo”
“Più che volentieri! Nobile Sango, perdonatemi, ma non vi ho nemmeno chiesto se magari preferivate andare prima a riposare o a rinfrescarvi…”.
“No, non vi preoccupate. Preferisco venire subito al dunque e parlare di quello che vostro figlio mi ha riferito e della nostra missione” rispose decisa e ferma la ragazza, lasciando basiti Takehiko, Kouga e il Ministro mentre Miroku sorrideva.
“Sì… certo, come desiderate. È giusto che sappiate tutto quello che c’è da sapere sulla vostra missione… infondo si tratta della vostra vita.
“Dunque… innanzitutto vi stabilirete qui, al Palazzo. Per questi primi giorni non dovrete fare nulla di particolare se non ambientarvi. Miroku vi farà da cicerone e vi farà visitare tutto il Palazzo in modo tale che possiate subito sentirvi a vostro agio.
“Poi arriviamo al punto fondamentale: questi prossimi giorni vi saranno indispensabili anche per venire a conoscenza di tutto quello che c’è da sapere sui Draghi. Mio figlio immagino vi abbia già informata del fatto che vorrei che voi diventaste un Cavaliere. Miroku e Kouga lo sono entrambi e vi aiuteranno nel caso sarete in difficoltà e per chiarire tutti i vostri dubbi.
“Per ora questo è tutto quello che vi è necessario sapere. Per quel che riguarda il recupero del principe Inuyasha ne riparleremo più avanti. Ora, quello che conta è che voi diventiate un Cavaliere.”
“Nobile Takehiko... perdonate forse il mio pessimismo, ma è sicuro che io diventerò un Cavaliere? Da quello che mi ha detto vostro figlio è il Drago a scegliere e-”
“Non vi preoccupate – la interruppe il Governatore – Per ora pensate solamente a rilassarvi. Vedrete che andrà tutto bene” e le sorrise sincero lasciando Sango, però, ancora con i suoi dubbi. Innegabile era che quello sguardo fosse assolutamente sicuro e lei non riusciva a capire il perché. Si girò verso Miroku, cercando di leggere nei suoi occhi una qualche risposta che potesse placare le sue incertezze. Ma anche lui le rivolse un largo sorriso mormorandole di non preoccuparsi.
“Ho già mandato qualcuno a preparare i vostri alloggi. Per adesso vi sistemerete in una delle camere per gli ospiti poi, quando sarete diventata Cavaliere, vi trasferirete in uno degli appartamenti specifici per i soldati”.
“Vi ringrazio del disturbo” disse con tono quasi rassegnato Sango alzandosi, insieme agli altri, in piedi.
“So che avrete ancora una gran confusione in testa…” cominciò Takehiko
- Ma mi legge nel pensiero questo? – pensò invece Sango – Ecco da chi ha preso Miroku… -
“Vedrete però che le risposte arriveranno da sole. Forse vi sarà difficile, ma cercate di rilassarvi e di non pensarci più del dovuto” concluse mentre le si avvicinava a si avviavano verso la porta.
“Cercherò…” sospirò rassegnata la ragazza, dirigendosi, insieme agli altri quattro, verso l’ingresso.
“Mi dispiace ora lasciarvi, ma ho alcune questioni da discutere…ci rivedremo per cena. Miroku…”
“Sì?” si fece avanti il ragazzo dal codino, sentendosi chiamato
“Provvederai tu a far vedere dove soggiornerà la nostra ospite e ad assicurarti che abbia tutto quello di cui ha bisogno”.
“Certamente… sarà un immenso piacere!”.
Sango, per un qualche strano motivo, sentendo quelle parole e vedendo lo strano modo in cui il ragazzo la stava guardando, rabbrividì.
Avrebbe avuto molto tempo per abituarsi a quella sensazione.
- Poveri noi…! – pensò, invece, esasperato, il Governatore conoscendo bene quello sguardo e, soprattutto, il suo significato.
“Allora noi vi salutiamo” si aggiunse Mendion “Ci vediamo questa sera nobile Sango e mi raccomando a te Miroku…”.
“Che vorrebbe significare quest’ultima frase?” chiese stizzito il ragazzo in questione avendo afferrato ciò a cui il Ministro si riferiva
“Mh, niente di particolare…!”.
“Come sarebbe a dire ‘niente di particolare ’? Adesso mi spieghi che volevi dire Ministro dei miei stivali!”. Da qui cominciò un breve ma intenso battibecco tra i due o, almeno, per Miroku che era quello che si era scaldato maggiormente mentre Mendion se la rideva sotto gli ammonimenti del Governatore che intimava i due di smetterla.
Sango era evidentemente perplessa. Non aveva ancora visto Miroku comportarsi così animatamente. In quei pochi giorni lo aveva visto sempre così pacato che quasi non lo riconosceva.
Di soppiatto le si avvicinò Kouga, facendola anche leggermente sobbalzare
“Perdonateli… - cominciò con tono tra l’imbarazzato e il rassegnato – Ma quando Miroku ci si mette sa essere davvero cocciuto e capriccioso!”
“Non mi sembrava così…. Anzi, fino a pochi minuti fa, lo avrei descritto come una persona ‘insipida ’!”
“Oooh… credo che avrà tempo per ricredersi!” ridacchiò Kouga, cosa che fece leggermente preoccupare Sango. Aveva già intuito che Miroku potesse essere una persona emblematica ed evidentemente era così.
“Scusatemi, vado a cercare di calmarli…”.
“Ah, aspetti!” lo richiamò Sango
“Sì?” disse girandosi verso di lei Kouga, che già si era mosso per raggiungere gli altri tre e per farli smettere con quello spettacolo alquanto imbarazzante.
“Potremmo evitare del darci del voi? Nonostante siate un Demone mi sembrate piuttosto giovane per cui…” chiese la ragazza leggermente imbarazzata per la paura di aver fatto una gaffe.
Kouga sorrise
“Certo! Anche a me non piacciono i formalismi… anche se…”
- Ecco, lo sapevo! – pensò allarmata Sango – Sicuramente avrò sbagliato sull’età! -
“Io non sono ‘piuttosto giovane ’…. Io sono più che giovane! Sono ancora un ragazzo, non vedete?!” e le fece l’occhiolino, facendola sorridere e rilassare per il fatto di non aver fatto una pessima figura.
Le faceva veramente strano poter parlare con un Demone a quel modo, ma lì, nella Terra Centrale, era una cosa più che normale. Si sarebbe presto abituata. Era felice di non dover sempre avere quell’atteggiamento di diffidenza o, addirittura, di disprezzo, abituale, invece, tra la gente del suo popolo.
Vide ancora Miroku intento in una animata discussione – a senso unico, aggiungerei – con il Ministro Mendion che, invece, si divertiva a vederlo così agitato. Il Governatore, al contrario, era sempre più adirato, con il viso contratto e arrossato per la rabbia, mentre Kouga cercava di calmarlo.
Per fortuna, dopo alcuni minuti, riuscirono a calmarsi e a ricomporsi, scusandosi imbarazzati per il loro comportamento con Sango che ridacchiava nel vedere Miroku così in imbarazzo.
Sorrise. Sì, le piaceva quel posto. Si sarebbe trovata bene.

“Bene, direi che possiamo dare inizio alla nostra gita! Ora, cara Sango, ti farò conoscere tutte le meraviglie, i segreti e quello che di più misterioso troverete nel magnifico Palazzo Reale di Eldoras, la stupenda ca-”
“Ma insomma vogliamo cominciare con questo ‘giro paronamico’ o no?!?”.
Ancora Eldoras, ancora all’interno del Palazzo Reale.
Il trio composto da Miroku, Sango e Kouga si apprestava a fare una completa visita ‘turistica ’ del Palazzo. Ovviamente il compito era stato affidato all’abile oratore Miroku il quale non vedeva l’ora di poter affascinare, con le sue nozioni e il suo linguaggio forbito, l’incantevole rappresentante del Regno del Nord.
“Kouga! Possibile che tu non riesca mai a tener chiusa quella stramaledetta bocaccia?! Sto cercando di essere il più preciso possibile! E lo faccio per Sango, mica per me!”
“Veramente anche io stavo per dirti se potevi evitare di dilungarti in discorsi così… idioti. Senza offesa…” si aggiunse la ragazza.
Miroku diventò un blocco di marmo, shockato dal fatto che il suo impegno venisse così disprezzato.
“Sigh… va bene… cominciamo questo giro…” sospirò rassegnato mentre gli scendeva una lacrimuccia.
“Oh, era ora!” esclamò, invece, innervosito Kouga che già non ne poteva più. Aveva tentato di evitare di dover seguire i due nel loro giro turistico, ma il Governatore gli aveva ordinato di andare con loro ed era stato irremovibile. Lui odiava quel genere di cose, essendo poco dotato della pazienza necessaria per sostenere mezza giornata passata a sentire le spiegazioni minuziose di Miroku su questa e quella cosa, su questo e quel tunnel, su questo e quel sovrano…. Insomma, un’autentica e minuziosa ‘tiritera ’ sull’intera storia di Eldoras.
Ma bisognava anche ammettere che Miroku era davvero una guida straordinaria tant’è che anche Sango ne rimase piacevolmente sorpresa.
- Non potrà resistermi uhuhuh…! – questo era, però, quello che nel frattempo pensava Miroku nel corso della sua performance.
“Non credevo che l’architettura di questa città fosse così complicata! È davvero magnifica…!” disse, sinceramente meravigliata Sango, che era rimasta davvero sorpresa nel scoprire quanto in realtà fosse gigantesca quella costruzione. Da fuori non lo avrebbe mai detto.
In poco tempo erano riusciti a visitare sia il primo che il piano terra ed ora si stavano avviando verso il primo piano sotterraneo.
“Sono contento che ti piaccia! Non sarebbe un granché soggiornare in posto che non è di nostro gusto…!”.
“Piuttosto spero di non perdermi… ci sono talmente tanti corridoi…”.
“Questo non è un grosso problema – intervenne Kouga – Come te, molti altri neo Cavalieri si trovano in difficoltà all’inizio. Per questo sono state messe, in alcuni punti di ogni piano, diverse piantine del Palazzo. Ma comunque, vedrai, ti orienterai subito”.
“Kouga ha ragione – si aggiunse Miroku – Inoltre, per adesso, soggiornerai al primo piano che è meno intricato rispetto al primo piano sotterraneo…” si interruppe un momento mentre facevano il loro ingresso nell’ingresso semicircolare del piano in questione
“… Che è questo qui!” concluse allegro.
Sango rimase sorpresa nel trovarsi davanti tutta una serie di diverse gallerie ognuna delle quali portava chissà dove.
“Questo…” balbettò incerta
“Sì, ci troviamo nel primo piano sotterraneo. Devi sapere che la parte sotterranea è costituita da tantissimi tunnel e passaggi costruiti nel corso degli anni e sono talmente tanti che, insieme, in pratica, costituiscono un altro piano”.
“… Sono meravigliata…”
“Bene. Era il mio scopo! – rise il ragazzo dal codino – Comunque il nostro giro finisce con la visita di questo piano. Anche se le probabilità sono minime, non è sicuro andare per i tunnel sottostanti se non per particolari necessità perché ci potrebbe essere il rischio di qualche frana. Infatti, ormai, vengono usati esclusivamente dai commercianti…non vi è motivo di andare a visitarli…”.
“Capisco… però mi sarebbe piaciuto…”
“Mah… magari un giorno ci potremo anche andare. Bene, ora ti spiegherò brevemente cosa c’è in questo piano. Questo è il luogo destinato agli appartamenti dei Cavalieri e a quelli dei Draghi”.
“Fate stare i Draghi sottoterra?” chiese la ragazza quasi sconcertata
“Eheh… so che può sembrare strano e crudele ma è così. Comunque non c’è da preoccuparsi… le stanze in cui soggiornano i Draghi sono state costruite in maniera rigorosa, proprio in rispetto delle loro caratteristiche. Inoltre bisogna aggiungere che queste stanze vengono usate dai Draghi esclusivamente per dormire e per stare al riparo durante periodi come le Grandi Nevi o le Grandi Piogge”.
“Mh, capisco…” rispose, ancora un po’ scettica, Sango.
“Bè, comunque lo vedrai con i tuoi occhi… intanto che siamo qui infatti ne approfitto per andare da Varandir…”.
“Miroku possiamo passare un attimo dalla taverna? Devo parlare con Doroty” domandò l’ ookami Youkai
“Certo, tanto ci sarei passato ugualmente”
“Scusate… chi è Doroty?” intervenne Sango
“La locandiera. Devi sapere infatti che c’è anche una taverna in questo piano. C’è anche la mensa del piano terra, ma, quando è possibile, preferiamo venire qui a mangiare…. Se diventerai un Cavaliere, quando avrai bisogno di qualcosa potrai rivolgerti a Doroty… è lei che si occupa di noi…!”.
“Ah, però ti avverto – intervenne Kouga – Non fare caso a Glen, il marito di Doroty…è un vecchio scorbutico ma come si suol dire… can che abbia non morde!”.
“Già! E poi, ad essere sincero, non l’ho mai visto fare più di tanto lo scorbutico con le ragazze, no Kouga?”
“Mah, non c’ho mai fatto caso… di certo non ha il vizio delle donne come ce l’hai tu…!”.
“Ma che dici?! – sbraitò Miroku sudando freddo, temendo che il suo ‘difetto ’ venisse alla luce proprio davanti a Sango.
“Perché, non è forse ve- argh! Mi- Miroku mi s- stai strozzando!” il ragazzo dal codino infatti si era gettato sull’amico Youkai, ‘stritolandogli gentilmente ’ il collo per zittirlo.
“Ma si può sapere che vi prende?” chiese sospettosa Sango, con la pulce nell’orecchio già messa dalle parole di Kouga sul presunto vizio di Miroku.
“Eheh… ci piace scherzare!” balbettò il ragazzo mentre teneva ancora stretto un Kouga ormai completamente soffocato.
“Sarà, ma se continui così non so quanto potrà resistere…” gli fece notare la ragazza, indicando il volto ormai bluastro dell’ ookami Youkai.
“Ah, già!” esclamò Miroku lasciando finalmente andare l’amico che cadde a terra inalando grandi quantità di ossigeno.
“Ma- maledetto Miroku! Stavi per ammazzarmi!” lo guardò bieco mentre ansimava violentemente. L’altro, invece, lo ignorò, trascinando Sango verso il tunnel che li avrebbe portati alla taverna.
Subito vennero accolti dall’invitante odore di cibo che si diffondeva lì intorno quasi per tutto il giorno.
La legna crepitava abbondante nel grande camino emanando un confortevole calore. Ed è proprio vicino ad esso che videro Doroty, intenta a cuocere diverse castagne.
Anche Kouga, ancora con l’aria stravolta, li raggiunse e fu proprio lui a richiamare l’attenzione della donna mentre gli si avvicinavano.
“Ehilà, Doroty!”
“Oh, Kouga, ciao! Ah, ma ci sei anche tu Miroku, sei tornato!... Mh… vedo che avete portato con voi anche un’ ospite!” esclamò, rivolgendo un affettuoso sorriso a Sango che accennò un saluto.
“Salve Doroty! – la salutò Miroku – Vi presento la nobile Sango di Mend, la figlia di Fersen di Mend. Siamo tornati poche ore fa da Mendeon”.
“Molto lieta di fare la vostra conoscenza nobile Sango” la salutò cordiale la locandiera. “Piacere mio, signora Doroty, ma, vi prego, datemi del tu” le disse, sorridendole di rimando, Sango.
“Bene, lo stesso vale per te cara Sango! Sarò più grande di voi ma non mi sento ancora così vecchia!”.
Risero insieme quando poi vennero interrotti dallo sbraitare del vecchio Glen
“Si può sapere cos’è tutto questo baccano, Doroty?” borbottò, mentre veniva verso di loro senza, però, poterli vedere visto il grosso carico di legna che stava trasportando con le sue vecchie braccia e che gli copriva la visuale.
“Invece di stare lì a perdere tempo perché non mi vieni ad aiutare?! Ma tu guarda, tocca sempre e solo a me sgobbare dalla mattina alla sera!”.
Kouga sorrise a quella vista e andò incontro al vecchio, prendendogli di mano gran parte della legna
“Oooh! Era ora che ti dessi una mos- ah! Kouga?!”.
“Eheh! Ciao Glen! Sai non è bello che tu tratti la tua signora in questo modo!”.
“M- ma come ti permetti disgraziato! Io non sono un perdigiorno come te che vieni sempre qui a- oh! Ci siete anche voi Miroku e…” si bloccò il vecchio locandiere osservando la figura sconosciuta di Sango.
“Scusa se siamo venuti a disturbare Glen, ma sono tornato poco fa e volevo passare a salutarvi…. Comunque questa è la nobile Sango di Mend. Siamo appena tornati da Mendeon, infatti…”.
“Oh…! N- no, non dovete scusarvi! E tu non stare lì impalato Kouga, aiutami con questa legna!” sbraitò il vecchio Glen scaricandogli completamente sulle braccia tutta la legna mentre lui andava verso Miroku e Sango per salutarli.
“Perdonate la mia uscita di prima…. Comunque benvenuta ad Eldoras, nobile Sango. Vedrà che si troverà benissimo qui da noi!”
“Vi ringrazio dell’ospitalità. La vostra città è bellissima!”.
“Già! Allora ragazzi… volete mangiare o bere qualcosa?”.
“Oh, bè non saprei… Sango hai fame? In effetti non abbiamo nemmeno pranzato ma ormai sono già le cinque passate…”.
“No, io sono a posto…. Preferisco aspettare la cena…”.
“Come volete. Comunque, lo sapete, qui potete trovare qualcosa da mettere sotto i denti in qualsiasi momento!”.
“Ah, non ti preoccupare! Dovremo obbligatoriamente far assaggiare a Sango le tue specialità! Magari veniamo domani mattina per la colazione…”.
“Bene! Vi aspetto!”.
“Doroty!”
“Si, dimmi Kouga!” rispose la donna al richiamo del Demone che finalmente era riuscito a sistemare la legna.

“Allora che ne pensi?” chiese Miroku a Sango aspettando che Kouga finisse di parlare con la locandiera
“Di cosa?”.
“Bè, come ti è sembrata per adesso la città, l’ambiente… ti piace?”.
“ Sì, molto…”
“Davvero…?” insistette il Cavaliere, volendo accertarsi che la ragazza dicesse sul serio
“Sì, davvero. Pensavo che mi sarei sentita a disagio, ma, per fortuna, per adesso almeno, non è così…”.
“Bene, ne sono felice” le disse sorridendole
“Però…”
“Cosa?” le chiese ingenuamente il ragazzo
“Però… vorrei capire chi sei veramente” gli disse semplicemente, seria, guardandolo negli occhi, spiazzandolo.
“Ehi, voi due, andiamo!” li richiamò Kouga
“Forza, andiamo…” disse la ragazza, raggiungendo l’ ookami Youkai lasciando un Miroku sorpreso. Che volevano dire quelle parole?
“Allora, ti muovi Miroku?” lo richiamò nuovamente l’amico youkai
“S- sì, eccomi” e li raggiunse, evitando di guardare Sango.
I tre salutarono i due locandieri e tornarono nell’ingresso imboccando poi il corridoio che portava ad una parte degli appartamenti dei Draghi, quella dove vi erano quelli di Varandir e Slyfer.
Andarono prima dalla dragonessa, visto che Kouga non era riuscito a salutarla come si deve quando erano tornati.
Arrivati davanti alla porta dell’appartamento, attesero alcuni momenti durante i quali Sango vide Miroku guardare un punto indefinito dell’ingresso. Stava parlando con Varandir.
“Bene, eccoci qui. Adesso potrai vedere con i tuoi occhi come trattiamo i nostri Draghi…” disse sorridendole il ragazzo, riguardandola negli occhi per la prima volta dopo che lei le aveva rivolto quella strana frase.
Strinse saldamente il freddo pomello lucido di ottone girandolo lievemente e spingendo la pesante porta in frassino scuro; Sango si ritrovò in una grandissima stanza circolare illuminata dalle grandi fiaccole sparse sulle pareti. Varandir si trovava in un cantuccio, accoccolata su un grande giaciglio di paglia coperto da una morbida coperta di un tessuto simile a velluto, di colore corallo che faceva spiccare il colore azzurro che invece caratterizzava il Drago.
Li guardò ed emesse un lieve ruggito quando Miroku le si avvicinò, accarezzandole le dure squame.
“Allora? Ancora scettica? In fondo non mi sembrano poi così male queste stanze… vero Varandir?” e come risposta affermativa ottenne un piccolo sbuffo di assenso.
In effetti, Sango doveva ammettere che i suoi dubbi erano del tutto infondati. Ma di certo non poteva immaginare che avessero potuto costruire stanze grandi tanto da contenere comodamente un Drago proprio sottoterra.
“Ritiro tutto quello che ho detto o anche solo pensato…” disse la ragazza sinceramente stupita.
La stanza, oltre che essere grande, era anche molto confortevole, avvolta da un gradevole tepore e molto ben illuminata.
Distesi sul freddo pavimento costituito da spessa roccia e terra vi erano diversi morbidi tappeti dalle tonalità di colore più svariate contribuendo ad illuminare l’ambiente.
Mobili non ve ne erano molti, vista la loro completa inutilità per un Drago. Colpì la sua attenzione un letto, posizionato nei pressi del giaciglio su cui stava Varandir.
“Scusa Miroku… ma cosa ci fa lì un letto?” chiese perplessa Sango al Cavaliere, non capendo l’utilità di un letto in un appartamento di un Drago…di certo non lo usava Varandir….
“Ah, quello! Ce n’è uno in ogni appartamento. È per i Cavalieri quando vogliono passare la notte con i loro Draghi. Questo accade soprattutto nei periodi in cui si è a rischio di attacchi oppure durante le battaglie perché così si interviene più velocemente…”.
“Capisco…”.
“Bene, ora se avete finito con le spiegazioni io vorrei salutare Varandir e poi andare da Slyfer prima che mi dia per disperso…!” si intromise frettoloso Kouga che, per quel giorno, di storia ne aveva fin sopra gli occhi.
“Spero sia andato tutto bene durante il viaggio e che Miroku non ti abbia dato troppo da fare!”
- Non più del solito… è difficile che i cretini migliorino nel corso degli anni…! – rispose rassegnata la dragonessa
“Ehi! Guardate che vi sento!” esclamò indispettito Miroku, venendo così deliberatamente offeso
“Lo so! Stavo solo esprimendo tutta la mia comprensione per Varandir. Non so come riesca ancora a sopportarti dopo tutti questi anni!”
“Senti un po’, credo che quando mi ha scelto sapesse bene com’ero fatto!”
“Sì, ma non per questo te ne devi approfittare!” lo rimbrottò Kouga, ormai spazientito dalle continue scusanti che l’amico riusciva tutte le volte a trovare….
“Uff…! Non è vero che me ne approfitto!” borbottò, invece, tra i denti l’altro, voltandosi
“Bè, direi che la mia presenza non è più necessaria! Con il vostro permesso mi ritiro…”.
“Mh, va bene…”
“Allora a sta sera! Ciao Varandir, Miroku, Sango, noi ci vediamo dopo a cena!” li salutò frettoloso il Demone lupo aprendo la porta e sparendo poi subito dopo dietro di essa “Sì, cia- Se n’è già andato…” disse leggermente perplessa Sango
“Quello fa sempre così, va e viene e nemmeno te ne accorgi!” sbuffò quasi irritato Miroku mentre si avvicinava a quella che sembravano due grandi ciotole, posizionate vicino al giaciglio di Varandir
“Mh, vedo che hai già finito tutto… dovrò dire a Doroty di portarti altro cibo…. Ma vedi di andarci piano, eh!? Non vorrai mica rovinarti la linea eheh!”.
Sango si ritrovò a sorridere. L’aspettava un lungo periodo da passare lì, in quel nuovo Paese, insieme a quello strano ragazzo e forse non sarebbe mai riuscita a capirlo fino in fondo… ma una cosa era evidente… il legame che c’era tra Miroku e Varandir era veramente profondo e speciale. Lo vedeva da come gli occhi del ragazzo si illuminassero al solo starle a fianco.
Però, al tempo stesso, provava invidia. Lo stesso prima, quando anche Kouga, evidentemente, aveva parlato con Varandir… lei, invece, no. Si sentiva esclusa. Quello non era il suo posto e non sapeva se sarebbe riuscita ad inserirsi in quel contesto così familiare che circondava quel luogo quasi mistico. Non aveva il diritto di intromettersi nel rapporto che legava Drago e Cavaliere e non voleva.
Ne voleva uno suo. Un qualcosa in cui potersi rifugiare e in cui potesse essere consolata, isolata dal tutto il resto.
Le si inumidirono gli occhi. Le mancava terribilmente la sua famiglia.
“Sango?” la voce preoccupata di Miroku la riscosse dai suoi tristi pensieri
“C’è qualcosa che non va?” le disse, avvicinandosele
“N- no non ti preoccupare….Sono solo un po’ stanca…”
“Sì, immagino” le rispose lui con un mezzo sorriso, avendo però capito che c’era dell’altro. Ma non volle indagare
“In effetti questa visita ci ha preso molto tempo. Sarà il caso che ti accompagni nelle tue stanze…. Torno dopo cena Varandir così intanto avverto Doroty di portarti tutto quello che ti occorre…”
- Va bene. Stalle vicino… si sente sola – gli rispose tranquilla la dragonessa riferendosi a Sango. I Draghi, tra le loro tantissime e misteriose doti, avevano anche quella di essere altamente sensibili e perspicaci.
“Tranquilla… lo so…” le sussurrò di rimando il ragazzo avvicinandosele e accarezzandole gentilmente il muso squamoso.
“Bene, andiamo. Abbiamo fin troppo fatto tardi”
“Arrivederci Varandir” la salutò inchinandosi leggermente Sango mentre le sorrideva. Anche il Drago la salutò, chinando il grande capo.
- Presto potremo parlare direttamente anche noi Sango… ma non è ancora questo il momento… -

Il lieve cinguettio allegro degli uccelli che volavano indisturbati per la città la destò dal sonno profondo che l’aveva avvolta durante quella lunga notte.
Era da tempo che non dormiva così bene.
Si rigirò nel letto caldo gustandosi ancora per qualche momento quel confortevole calore e la sensazione di dormiveglia.
Poi, tranquilla e senza fretta aprì gli occhi, mostrando ai tiepidi raggi di sole le iridi castano scuro.
Sango si stiracchiò lungo il letto, sbadigliando lievemente. Era trascorso un giorno da quando era partita, da quando aveva lasciato i suoi cari, da quando aveva abbandonato la propria Terra.
Certo, la malinconia e la tristezza erano molte ma era sicura che sarebbe riuscita a reprimerle.
E non le sembrava un’impresa impossibile vista l’allegra serata che aveva trascorso il giorno prima.
Infatti, dopo che Miroku l’aveva accompagnata in quella che sarebbe stata la sua nuova stanza si era potuta riposare, preparandosi poi con tranquillità per la serata che, come d’accordo, avrebbe trascorso con Miroku, il Governatore Takehiko, il Ministro Mendion e Kouga.
Aveva avuto il timore che sarebbe stata a disagio ma fu tutto il contrario: si erano divertiti moltissimo e finalmente si era potuta fare delle belle risate nell’assistere agli assidui battibecchi che Miroku aveva un po’ con tutti.
Già… Miroku…. Quel ragazzo rappresentava un vero e proprio mistero per lei. Ogni tanto, nel corso della cena, era scomparso per alcuni minuti, tornando poi, tutte le volte, con cinque dita violacee stampate su una delle guance… chiaro segno lasciato da uno schiaffo ben assestato. E tutte le volte era stato guardato di sbieco da suo padre mentre Kouga e Mendion non avevano fatto altro che sospirare rassegnati lasciandola nell’ignoranza.
Era chiaro che i tre stavano facendo di tutto di ‘nasconderle ’ o, almeno, far passare inosservato qualcosa che riguardava il ragazzo dal codino… qualcosa che lei era curiosa di sapere ma che, ben presto, avrebbe preferito non aver mai saputo.
Sollevò lentamente le pesanti coperte che nel corso di quella fredda notte l’avevano protetta, rabbrividendo poi, infatti, quando la sua pelle entrò in contatto con l’aria pungente del mattino.
Guardò il grande orologio a pendolo appeso alla parete che le stava di fronte: le nove e un quarto. Pensava fosse più tardi ma non si stupì, visto che non era nella sua natura dormire molto…l’esatto opposto di un certo Cavaliere….
Si alzò indossando la pesante vestaglia di velluto appesa al raffinato appendiabiti in ottone lucido attaccato alla parete.
Si guardò intorno…certo che quello era davvero un Palazzo magnifico, dalla stanza del Re a quelle della servitù. E il suo appartamento, perché di un appartamento vero e proprio si trattava, non era da meno.
La stanza da letto era davvero grande, con un altrettanto grande e bellissimo letto a baldacchino dai tendaggi di un caldo bordeaux, arredata con grande gusto, con mobili di fattura squisita accompagnati da eleganti e morbidi tappeti dai colori che seguivano il tema del rosso dei tendaggi del letto. Una grande porta- finestra dava su un grandissimo balcone che collegava direttamente la stanza da letto con il ‘modesto ’ soggiorno che vi era al di là, altrettanto confortevole e ben arredato.
Il bagno non era da meno, con un’immensa vasca da bagno ricavata da Pietra di Luna bianca finemente levigata e decorata con temi floreali in altorilievo, colorati di un tenue rosa perlaceo.
Sango si avvicinò al camino di spessa e dura pietra rimuginando sul da farsi. Purtroppo Miroku non le aveva dato indicazioni precise su quello che avrebbero fatto quella mattina e soprattutto se e dove si doveva presentare per la colazione. Le aveva semplicemente detto: ‘ Prenditela comoda e quando ti svegli passa dalla mia stanza se non vengo prima io da te!’ . Aveva detto che andava bene ma ora lo rimpiangeva…se fosse andata da lui mentre stava ancora dormendo? Sarebbe stato alquanto imbarazzante.
Fece spallucce. Intanto doveva prepararsi.
Si avvicinò all’enorme armadio posizionato sull’intera lunghezza della parete aprendolo e rimanendo interdetta e stupita dall’imponente quantità di vestiti che vi trovò.
‘ Nell’armadio dovrebbero esserci alcuni vestiti… se non ti vanno bene o se non sono di tuo gusto li potrai cambiare, non farti problemi!’ per fortuna che Miroku aveva detto ‘alcuni ’! Come minimo avrebbe potuto campare con quei vestiti per un anno e più!
Nonostante la mole cominciò a rovistare fra tutti i vari indumenti, scoprendo che, addirittura erano separati tra loro: c’erano quelli pesanti per l’autunno e l’inverno e poi quelli più leggeri, per la primavera e l’estate. E tutti talmente belli che non sapeva quale scegliere.
Alla fine optò per un caldo maglioncino di lana color marrone chiaro, dei pesanti pantaloni di una morbida stoffa accompagnati da degli alti stivali in pelle nera in cui li avrebbe insaccati.
Soddisfatta si diresse verso il bagno, lavandosi e poi vestendosi con calma. Come aveva detto Miroku, doveva rilassarsi e così avrebbe fatto.

Toc, toc.
“E tu che ci fai qui?”.
“B- bè, mi sono svegliato e visto che non eri ancora passata sono venuto a vedere se eri sveglia… ho… fatto male?”. Miroku, vestito di tutto punto per far colpo sulla bella Sango e permeato da ‘nobili intenti di conquista ’ era stato brutalmente freddato dalla reazione non propriamente entusiasta della ragazza….
“Eh, ah no, scusa…non hai fatto male è che non mi aspettavo che saresti venuto a chiamarmi…”.
“Bè, mi pare ci fossimo messi d’accordo così ieri sera, no?”
“Sì, hai ragione. Comunque possiamo andare tanto ero già pronta e stavo infatti per venirti a chiamare io…”
“Oh, ma questo è proprio destino allora! – disse allegro il ragazzo dal codino – Allora andiamo…non so tu ma io ho un certo languorino…!”.
“Dove andiamo a fare colazione? Non con tuo padre?”
“No per carità! Almeno la mattina vorrei fare a meno di sentire i discorsi seri e lamentosi di mio padre! Si va da Doroty a mangiare una montagna di frittelle!” disse entusiasta il Cavaliere mentre Sango rimaneva allibita dal comportamento alquanto infantile del ragazzo
“Dì un po’… mentre eravamo a Mendeon hai sempre finto? Sei irriconoscibile…!”
“Ugh… ehm… cough, cough! N- no, ma che dici?! Sono sempre io solo un po’ più… sciolto! Sì, proprio così eheheh…!” . Miroku aveva sudato freddo… in effetti stava sempre di più abbandonando la maschera del perfetto Cavaliere serio che aveva assunto soprattutto quando si era trovato di fronte al nobile Fersen ed anche con la stessa Sango… ma era estremamente difficile – per lui almeno! – interpretare quel ruolo che proprio non gli si addiceva. Era già tanto se si stava trattenendo da farle le sue continue quanto esasperanti proposte indecenti...!
“Mah… sarà…” si limitò a dire, invece, la ragazza che, ovviamente, non si era bevuta nessuna di quelle sottospecie di scuse….
In pochi minuti si trovarono al primo piano sotterraneo dirigendosi poi verso la taverna dalla quale, come sempre, proveniva un odorino invitante.
Entrandovi scorsero anche Kouga seduto ad un tavolo mentre chiacchierava allegramente con Doroty e, notandoli a sua volta, fece loro cenno di raggiungerli.
“Buongiorno a tutti!” salutò Miroku a cui sia aggiunse Sango.
“Incredibile Miroku sono solo le dieci e tu sei già qui! Pensavo di vederti solo all’ora di pranzo! Da quand’è che sei così ‘mattiniero ’?!” lo schernì Kouga facendo alquanto irritare l’amico che si limitò a sbuffare.
Sango e Miroku si sedettero al suo tavolo ordinando poi la colazione a Doroty che andò subito a prepararla.
“Allora, come ti trovi per adesso Sango?” chiese poi l’ ookami youkai alla ragazza
“Direi piuttosto bene…! È solo passato un giorno quindi non posso darti ancora una risposta ‘sicura ’…”
“Certo, ma vedrai che ti troverai sempre meglio! Soprattutto se diventerai un Cavaliere!”
“Invece ti trovi bene nell’appartamento? Spero ci sia tutto quello che ti accorre altrimenti non farti scrupoli a chiedere al sottoscritto” intervenì Miroku premuroso con il solito intento di fare bella figura.
“Sì, non ti preoccupare…. Comunque non ho bisogno di niente e l’appartamento è stupendo!”
“Bene!”
“Oggi invece che programmi avete?” chiese loro il Demone lupo
“Mmh… di preciso non so… tu Sango vorresti fare qualcosa di particolare?”
“Sinceramente vorrei andare in biblioteca… avrò tempo per poter visitare ancora il Palazzo e la città mentre adesso vorrei cominciare a studiare sui Draghi… se non è un problema…”
“Non perdi tempo, eh? Comunque va bene, non c’è nessun problema. Ci andremo dopo pranzo così magari ti posso dare una mano consigliandoti i libri migliori, va bene?”
“Sì, ti ringrazio”.
Poco dopo arrivò anche Doroty con le abbondanti porzioni di frittelle per i due ragazzi che gustarono con grande piacere, accompagnati da un caldo tè, continuando a chiacchierare allegramente.

‘ I Draghi sono creature misteriose. La loro è la prima specie comparsa nel mondo, con vite che si dipanano nel tempo, per migliaia di anni, ancora oggi. I draghi più vecchi simboleggiano il mondo in quanto tale e incarnano la sua storia, oltre a essere depositari di remote conoscenze e custodi di antichi segreti...’ . “Sì, direi che posso cominciare con questo…”.
Eldoras, Biblioteca delle Ere *, piano terra del Palazzo Reale.
Sango e Miroku si erano recati lì subito dopo aver pranzato e dopo aver passato una mattinata tranquilla insieme a Kouga che si era aggregato a loro dopo aver fatto colazione insieme.
La ragazza era così eccitata e ansiosa di sapere tutto sui Draghi che aveva dovuto trascinare di peso Miroku che, invece, voleva almeno aspettare giusto un’oretta prima di immergersi nei libri… ma come poteva rifiutare le richieste insistenti di una fanciulla così adorabile?
“Bene, allora buon lavoro! Mi raccomando, comprendo la tua sete di conoscenza ma prima di passare ad altri libri ancora ti consiglio di leggere attentamente quello, per adesso. È il più semplice ma è ricchissimo di informazioni, perfetto per un ‘principiante ’…”.
Ma Sango nemmeno gli rispose già immersa e concentrata nella lettura. Miroku sorrise, era bello vedere tanto entusiasmo. Così, cercando di far meno rumore possibile, cominciò a vagare per la Biblioteca alla ricerca di qualche libro interessante, magari di incantesimi… doveva pur trovare qualcosa da fare, no?

‘ Esistono sei specie di Draghi strettamente collegate ai diversi elementi: Acqua, Vento, Terra, Fuoco, Metallo e Oro.
Un Drago, ha una speranza di vita di circa 1200 anni. Tutti i Draghi, comunque, vengono al mondo come piccole uova e attraversano diverse tappe di esistenza, ciascuna delle quali è caratterizzata da un nuovo sviluppo nel corpo, nella mente e nel comportamento del Drago stesso.
Le uova dei Draghi hanno taglia diversa che dipende dalla specie alla quale il Drago appartiene. Hanno una forma ovoidale e allungata, con gusci duri e scabri.
I TAPPA: CUCCIOLO (0- 5 anni).
Un cucciolo emerge dal suo uovo completamente formato, lungo circa il doppio dell’uovo che lo conteneva.
Il piccolo di Drago appena schiuso, esce dall’uovo impacciato e bagnato. Trascorsa circa un’ora è già pronto per combattere, volare e ragionare grazie anche alle conoscenze pratiche che eredita dai suoi genitori.
Passati circa quattro- cinque mesi, è già in grado di volare trasportando un Cavaliere.
II TAPPA: MOLTO GIOVANE (6- 15 anni).
Un Drago, all’età di sei anni, è divenuto così grande da raddoppiare la sua lunghezza e diventa fisicamente più forte e robusto.
III TAPPA: GIOVANE ( 16- 25 anni).
All’età di sedici anni, molti Draghi iniziano un nuovo stadio di crescita che li condurrà fino alla loro taglia da adulti. I loro intelletti si affinano man mano che fanno esperienza di vita e imparano a usare le loro capacità ed anche gli incantesimi di primo livello.
IV TAPPA: ADULTO GIOVANE (26- 100 anni).
In questa fase, il Drago è pronto a trovare una compagna.
Le scaglie di Drago in questa età si sono trasformate in una formidabile armatura in grado di respingere tutti i colpi, tranne quelli sferrati con le armi magiche o con armi fabbricate con denti o artigli di altri Draghi.
Un Drago, in questo periodo, è in grado di padroneggiare incantesimi di secondo livello.
V TAPPA: ADULTO ( 101- 400 anni).
Dai cent’anni in poi lo sviluppo fisico di un Drago comincia a rallentare. Al termine del suo primo periodo di crescita diventa più potente e robusto continuando ad affinare le sue facoltà mentali e a padroneggiare nuove abilità e magie.
Quando poi supera la soglia dei due secoli, la superiorità mentale del Drago continua a progredire mentre i cambiamenti fisici si fanno meno evidenti.
VI TAPPA: VECCHIO ( 401- 800 anni).
Arrivati a questo punto, lo sviluppo fisico del Drago si arresta completamente mentre il suo sviluppo mentale e i suoi poteri magici continuano ad aumentare.
I Draghi vecchi in genere iniziano a mostrare i primi segni della loro vecchiaia: le loro scaglie sono scalfite e scheggiate oltre ad essersi scurite e aver perso lucentezza.
È l’ultima tappa dell’esistenza nella quale le femmine sono ancora fertili.
VII TAPPA: ANTICO ( 801- 1000 anni).
La maggior parte dei Draghi di quest’età possiede un intelletto altamente sviluppato con una strabiliante maestria nel padroneggiare le arti magiche e incantesimi anche di quarto livello.
VIII TAPPA: DRAGONE (1001- 1200 anni).
Sopravvivere per più di mille anni è un grandioso risultato, anche per un Drago e questa è una tappa molto importante nel ciclo di vita dei Draghi. Un Dragone gode infatti di immenso rispetto.
MORTE: alcuni grandi Draghi sembrano sparire nel nulla alla fine delle loro vite. Nessuno sa con certezza dove vanno a finire ma si suppone che facciano ritorno alla loro terra d’origine anche per evitare che vengano rubati i segreti del loro corpo e le loro magie…’
.
- Accidenti non pensavo fosse così complicato… - si ritrovò a pensare Sango stupita dalla complessità della vita di quelle creature.
“Come procede?” la voce squillante di Miroku la destò dalle sue riflessioni.
“È più complicato di quanto mi aspettassi, ma me la caverò…” sospirò la ragazza guardando il grosso libro di fronte a lei di cui aveva letto solo alcune pagine….
“Eh, lo so… immagino che, poi, per uno straniero sia ancora più complicato…. Bene o male chi nasce qui nella Terra Centrale conosce tante cose sui Draghi anche senza essere un Cavaliere e certe cose non sembrano poi così irreali… ma per chi ha sempre avuto solo la possibilità di leggere leggende o storie fantastiche su queste creature fa più fatica a comprendere certe cose… è normale”.
“Sì, ma se non le capisco come posso diventare un Cavaliere?” gli chiese con foga Sango, frustrata all’idea di non poter diventare un Cavaliere quando tante persone riponevano fiducia assoluta in lei.
“Sango, Sango – cominciò dolcemente Miroku sedendole accanto – Quello che devi affrontare non è un esame scritto. Quello che hai e che dovrai leggere su queste pagine deve servirti affinché tu possa meglio gestire e curare quello che sarà il tuo Drago… ma la cosa importante sta qui – le disse indicandosi il petto, all’altezza del cuore – Al tuo Drago non importerà se conosci alla perfezione le varie nozioni o le varie regole e così via… se ti sceglierà non sarà certo per questo ma per te, per come sei tu…” finì guardandola dolcemente e comprendendo i suoi sentimenti.
Sango, invece, ancora una volta, era rimasta colpita dalla sensibilità con cui, tutte le volte, il ragazzo riusciva a capire quale fosse il suo problema e della sua strabiliante capacità di trovare sempre le parole adatte per estinguerlo.
Annuì incerta, riflettendo sull’importanza di quelle parole.
“Senti, facciamo una cosa…che ne dici se adesso ti faccio io da maestro?” le chiese allegro non vedendo l’ora di mostrare, ancora una volta, quanto fosse ‘acculturato ’….
“Ma tu mi hai detto che dovevo fare da sola per…”
“Sì, lo so, ma se ti do una mano non muore nessuno… poi tu, per conto tuo, potrai leggere tutti i libri che vuoi… e poi è più divertente fare le cose in due, no?” cercò di convincerla, facendole l’occhiolino. Lei sorrise ed accettò. In effetti, quale modo migliore per imparare tutto quello che c’è da sapere sui Draghi di una lezione proprio con un Cavaliere?
“Bene! Allora di che volgiamo parlare? A che punto sei arrivata?”
“Ho letto delle varie tappe di esistenza dei Draghi fino alla loro morte…”.
“Mh, allora direi che possiamo parlare un po’ dello sviluppo fisico, mentale e, soprattutto, quello delle arti magiche, ti va?”.
“Va benissimo…”.
“Innanzitutto occorre fare una premessa… tutte le notizie e informazioni relative ai Draghi si riferiscono ancora all’epoca in cui vivevano completamente allo stato brado, senza alcun contatto o rapporto con gli Umani. Ora ti starai chiedendo: che senso ha parlare dei Draghi senza tener conto del fatto che ora vivono insieme agli Uomini? Domanda più che legittima e la risposta è che è comunque importante conoscere quella che era la vita di queste creature prima che venissero a contatto con noi.
“Questo ti deve servire anche per sapere che oramai è estremamente difficile per un Drago arrivare all’ottava tappa, ovvero quella del Dragone. All’interno della Milizia credo che ci siano al massimo una decina di Draghi nella sesta fase… ma più in là è difficile arrivarci…”
“Miroku, scusa… non sono mai riuscita a spiegarmi una cosa…ma se i Draghi vivono così a lungo come fanno i Cavalieri? Cioè, è inevitabile che muoiano prima, no?”
“Ottima domanda. Devi sapere che, innanzitutto, la vita del Cavaliere si allunga grazie all’influenza del Drago, ma, ovviamente, non così tanto da eguagliare la lunghezza della vita della creatura.
“Ed è soprattutto per questo motivo se la vita dei Draghi si è accorciata in questo modo…perché Cavaliere e Drago, legandosi, finiscono per dipendere l’uno dall’altro e spesso accade, infatti, che alla morte del Cavaliere, il Drago finisca inevitabilmente per morire con tempi più o meno brevi.
“Altre volte accade invece che il Drago sopravviva e che faccia ritorno però nelle sue terre di origine delle quali, come avrai letto, non si sa l’esatta collocazione, mentre accade altre volte che il Drago sopravviva e che rimanga all’interno della Milizia come Veterano, cioè occupandosi dei Draghi più giovani aiutandoli magari nelle arti magiche. Questi Draghi vengono anche utilizzati in certe missioni urgenti, affidandoli magari a Cavalieri i cui Draghi non sono ancora troppo sviluppati per poterli trasportare. E credo che sarà il tuo caso quando dovremo andare a recuperare il principe Inuyasha…”
“Mh, ora è tutto chiaro… sai non sei male come insegnate…!”
“Oh, quali soavi parole! Vi ringrazio sommamente per il vostro complimento!” la ringraziò Miroku, facendo un lieve inchino.
“Acci, si è fatto tardi a forza di parlare – disse poi il ragazzo guardando il grande orologio a pendolo appeso alla parete – Alla fine non siamo riusciti a parlare dei vari sviluppi dei Draghi… che ne dici se torniamo domani e continuiamo? Ormai è ora di cena…”
“In effetti sono già le sei e tre quarti… sì, va bene, torniamo domani… ma non voglio rubarti del tempo quindi posso anche venire da sola…. Hai fatto anche troppo…”
“No, no! Mi piace molto il ruolo dell’insegnante e comunque non avrei nulla di particolare da fare in questi giorni…e poi così farò contento anche mio padre e vedremo se smetterà di darmi dello scansafatiche! Quindi è deciso: domani, dopo pranzo, altre lezioni sui Draghi!”.
“Va bene ma ora andiamo altrimenti facciamo notte…!”.
E così i due si alzarono, avviandosi verso le loro stanze per potersi preparare per la cena di quella sera.
Sango, se prima che non sapeva quasi niente sui Draghi provava un forte sentimento di ammirazione verso di loro, ora che ne stava apprendendo la storia e le caratteristiche ne era a dir poco entusiasta e forte era l’eccitazione all’idea di poterne avere uno.
Poi le rivennero alla mente anche le parole di Miroku: ‘…Al tuo Drago non importerà se conosci alla perfezione le varie nozioni o le varie regole e così via… se ti sceglierà non sarà certo per questo ma per te, per come sei tu…’ . Si voltò leggermente verso di lui guardandolo di sottecchi… nonostante ostentasse una grande maturità – e non dubitava che non l’avesse…almeno un po’… - le sembrava di scorgere in lui una sorta di insofferenza, non avendo però ancora capito di cosa si trattasse di preciso….
Sarebbe stato divertente scoprirlo… quello che le mancava… non era di certo il tempo.

FINE 7° CAPITOLO

*CURIOSITÀ:
Biblioteca delle Ere: così chiamata perché qui vi si ritrovano tutti i tipi e la maggior parte di tutte le documentazioni esistenti, soprattutto delle Ere passate di cui esistono che pochi frammenti riportanti brevi notizie.

Eccoci qua! Un altro capitolo è terminato! Cavoli non pensavo che mi sarei fatta così prendere nel descrivere il rapporto Sango- Miroku! Come ho già detto, nella mia ff precedente non li avevo approfonditi quasi per niente mentre qui…mi sto dando da fare ^^! E comunque vedo che la cosa piace per cui…. Ma sarà anche ora che si cominci a parlare di un’altra coppia altrettanto importante vi direte…e avete ragione…! In effetti devo dire che sto trascurando i piccoli Inuyasha e Kagome uhuhuh…no, non è vero è che a questo capitolo tengo molto (come agli altri, del resto), soprattutto per la parte dedicata a un po’ di storia sui Draghi – e che spero non abbiate saltato -_-‘’’.
Comunque vi consiglio di leggere attentamente il prossimo capitolo perché da lì in poi le cose si movimenteranno davvero. Magari qualcuno non avrà apprezzato particolarmente questi capitoli ma, come ho spesso ribadito, questa è una ff AU e mi sembrava il caso di fare le cose per bene e soprattutto precise, cercando di tralasciare il meno possibile.
Però, se vi ho annoiato, perdonatemi e cercherò di riscattarmi con i futuri capitoli.
Prima di lasciarvi volevo precisare che, per cercare di rendere un po’ più precise le varie informazioni, per le descrizioni sui Draghi mi sono servita anche del ‘Draconomicon ’, libro sui Draghi ambientato nel modo di Dangerous & Dragons che mi ha prestato un mio amico (grazie mille al mio sensei Federico!). Sono rimasta stupita quando l’ho letto perché già precedentemente mi ero costruita da sola una scaletta con le varie informazioni che volevo inserire e ho visto che non erano poi così dissimili da quelle che ivi vi sono scritte. Quindi se qualcuno ce l’ha e vede che sono molto similari è per questa ragione. Non mi stupirei se lo stesso autore di Eragon se ne fosse servito!
Direi che anche per questa volta è tutto, spero di non aver dimenticato niente e con questo dubbio vi saluto e aspetto vostri commenti!
Al prossimo lunedì, baci
Ka_chan87

  
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