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Autore: isfinejustcarryon    08/09/2010    2 recensioni
“Allora era qualcosa di interessante!” afferma Shadow imitando la chitarrista e sedendosi al suo fianco davanti alla tv. “Si, c’era il nostro video da censura” sibila guardandola sorridere. Una canzone familiare proviene dalla tv e cattura l’attenzione delle due ragazze, i Tokio Hotel stanno suonando Automatic; ormai la sapevano a memoria da quanto la ascoltavano o ne sentivano parlare.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERDITA DI MEMORIA : PROVOCA DANNI CONCRETI.

Annica (pov)

 

 

Non si ricorda più niente. È completamente vuota, come se avesse premuto il tasto reset.

Credo che sarà difficile..molto difficile aspettare che questo arco di tempo, ancora indefinito, passi prima che lei incominci a ricordare qualcosa.

So solo e con certezza che ha il dubbio negli occhi, come se avesse la sensazione di conoscerci.

E pensare che per un attimo avevo creduto che mi avesse riconosciuto, ma neppure il fatto di aver passato anche l’infanzia insieme ha aiutato.. speravo che essere sua cugina servisse a qualcosa…

 

“Così voi siete i Tokio Hotel..”

“Si!”
“E fatemi capire..siete famosi?”

“Si, a livello mondiale”

“Ummm..mi fareste un autografo?”
“Stai scherzando vero?” esclama Tom alzandosi dalla sedia e guardando J come se avesse appena detto un eresia.

“No, perché?”
“TU vuoi il NOSTRO autografo?”

“Si.. non avete detto di essere famosi?”

“Beh si..ma..”

“Dove vuoi che firmo?”

“Ecco..qui in questo foglio”

“…fatto”

“Ti chiami Georg?” sorride la chitarrista guardando il ragazzo che ebbe un piccolo sussulto quando lei pronuncio il suo nome.

“Si” annuisce lui guardandola.

Passarono interminabili secondi nell’istante in cui loro due si guardavano, ognuno dei due che cercava di trovare delle risposte negli occhi dell’altro.

“Hai dei begli occhi” sentenzia Joe prendendo alla sprovvista il bassista che in quel momento aveva sperato che si fosse ricordata di lui.

“Ah, grazie” dichiara il ragazzo deluso “scusatemi, io vado”.

In completo silenzio uscì dalla stanza seguito dagli sguardi di tutti.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?”
“Vedi è che Georg, beh lui era o per meglio dire è-”

“No, Bill, lo sai che non possiamo” sibila Andrea.

“Capisco che non possiamo, ma forse è il caso di dirgli almeno due cose in croce almeno per farle il punto della situazione!” ribatte il vocalist.

I ragazzi si scambiarono uno sguardo di intesa e poi annuirono, a quel punto Shadow si avvicinò al letto della ragazza.

“Tu forse non ti ricordi di me” sospira abbassando lo sguardo sulla propria gamba malandata e accarezzandola, odiandola, rialzò lo sguardo e osservo per un po’ il viso dell’amica con aria nostalgica  “io sono Shadow, ci conosciamo dalla superiori. Come con Andrea e Jutta” dichiara la ragazza con la voce che le tremava “Dan è stata la tua migliore amica dalle elementari e Annica è tua cugina, insieme formiamo un gruppo le The Spoiler.”

“Siamo anche noi molto famose” continua Andrea vedendo Shay non farcela “e abbiamo finito da un paio di mesi il tour con i Tokio Hotel, Bill.. Gustav.. Tom e Georg” afferma “lavoriamo molto assieme e passiamo le nostre giornate con loro, più che amici col tempo siamo diventati qualcosa di più..sembra una favoletta, ma a quanto pare ci siamo ritrovate legate a questi imbecilli.”

“Si, Dan e Gustav formano una coppia come lo sono Shadow e Tom…anche Bill e Andrea…” dichiara Annica indicando le persone chiamate in causa che fecero un cenno alla mora.

“Emm..tu stai con una donna?” chiede Joe imbarazzata e indicando Bill.

“NON SONO UNA DONNA! SONO UN UOMO!”

“Ah ok” sussurra rossa in viso “..scusa..”
“Sei giustificata, ma appena ti torna la memoria, sei nei guai donna!” sibila Bill mettendo su il broncio.

“Tornando al discorso di prima.. emm.. Georg?” chiede rivolta alla batterista.

“Georg cosa?” chiede Annie cercando di non guardarla, mentirle non sarebbe stato facile ma sapevano che dovevano farlo per un determinato periodo, il solo pensiero che il bassista dovesse soffrire così tanto provocava a tutti una fitta allo stomaco, ognuno di loro in quel momento non lo augurò neanche al lor peggior nemico.

“Georg ce l’ha la ragazza?” domanda J imbarazzata.

“No, si è dichiarato single a vita” dichiara Tom stiracchiandosi, cercando di sdrammatizzare, e beccandosi una gomitata da Dan.

“A dire il vero Georg ce l’ha già la ragazza” sorride Jutta.

“Ah, ok” ribatte Joe “cambiando discorso..vuoi due siete uguali” afferma indicando Bill e Tom.

“Oh grazie!”
“IO NON ASSOMIGLIO ASSOLUTAMENTE A LUI! E TANTO MENO NON SONO UGUALE!” sbraita il chitarrista alzandosi dalla sedia mentre il resto del gruppo rideva sonoramente.

“Ti devo forse ricordare che siamo gemelli?”

“Siete anche gemelli?” chiede Joe stupita.

“Si è per questo che ci assomigliamo tanto” sorride Bill compiaciuto.

“Ribadisco, io non assomiglio a te”

“Allora sarei io ad assomigliare a te?”

“Ovviamente si”
“Ah ecco..”

“Ho già capito!” esclama J.

“Che cosa?” chiede Shadow.

“Che lui è una testa calda” ridacchia la ragazza indicando Tom.

“Tu non ti ricorderai niente ma fidati che eri dello stesso parere anche prima..” ride la rossa assieme al resto del gruppo mentre il chitarrista lanciava mille accidenti.

“Quando mi faranno uscire da qui?”

“Ha detto il medico che appena te la senti puoi tornare a casa!” esclama Ju.

“Perfetto, perché mi sono stancata di stare stesa su sto letto e con questo camice” sentenzia J alzandosi “mi potete aspettare fuori intanto che mi cambio?”

“Oh, si, scusa!” esclamano in coro uscendo dalla porta.

Fuori dalla stanza c’era Georg seduto sulle sedie, quello stesso giorno sarebbe tornata anche Shadow a casa, non voleva certamente rimanere in ospedale da sola.

“Tutto bene?” chiede Andrea andando vicino a lui.

“Non si ricorda proprio di niente..” risponde il ragazzo con voce atona.

“Ci vuole il suo tempo”

“E quanto? Non sappiamo quanto è questo tempo!”
“Sai cosa, i medici hanno detto che non dobbiamo sforzarla, ma non hanno detto di non aiutarla..” sorride Andy guardando Georg.

“Ragazzi..ma che razza di vestiti sono questi?” domanda Joe uscendo dalla porta e fissandosi i pantaloni.

“A dire il vero sono i tuoi vestiti..” dichiara Shadow.

“Avevo davvero dei gusti così pessimi!”

“Non sono pessimi! Stai quasi offendendo anche me!”

“Scusa.. Come hai detto che ti chiami?”

“Io sono “Il più bello del mondo” ma puoi chiamarmi Tom baby!” proclamò il ragazzo facendole l’occhiolino.

“Scusami?” sgomitò la rossa

“Vuoi finire al pronto soccorso? E' giusto qui sotto, ci metti una frazione di secondo!” sibila Georg

“Mi stavo solo divertendo, lo sai che quando tornerà normale non lo potrò più fare!”

“Non centra niente, mi ricordo io per lei!” ribatte il bassista.

“Non oseresti!”

“Io si..” dichiara Shay pietrificandolo con lo sguardo.

“Perfida rossa.”

“Il più bello del mondo, fammi il piacere! Nei tuoi sogni!”mormora Georg alzando gli occhi al cielo.

Una sonora risata interruppe la loro discussione, la chitarrista stava ridendo della grossa.

 

Sarà passata anche solo una settimana, ma QUELLA risata mi era davvero mancata.

 

“Ragazzi, che ne dite se usciamo di qui?” domanda Joe ridacchiando e passando in mezzo al gruppo “ho bisogno di un po' d'aria”

“...va bene” sorride Georg affiancandola e avviandosi con lei verso l'uscita.

“Voi non venite?”

“Arriviamo!” esclamano gli altri raggiungendoli, finalmente tutti avevano di nuovo il sorriso sulle labbra, sebbene fosse alquanto malinconico.

Uscirono fuori dall'edificio che li ha tenuti rinchiusi per una settimana, chi per un motivo, chi per un altro.

Joe si guardò in torno in cerca di qualche appiglio, un briciolo di ricordo che l'aiutasse a ritrovare se stessa.

“Senti, io devo andare a fare un giro in centro, vuoi accompagnarmi?” chiede Andy guardando la chitarrista che si portò improvvisamente una mano alla testa, sapeva che si stava forzando a ricordare.

“Va bene” sorride mestamente J.

“Allora noi andiamo, qualcuno vuole unirsi?” domanda la bionda guardando il resto del gruppo che eclissò la proposta, nessuno di loro si sentiva a proprio agio in quella situazione e sapevano bene che avrebbero rischiato di sforzarla a ricordare, sperando che l’attesa per il ritorno della sua memoria si accorciasse si diressero verso un furgone nero che li aspettava mentre le due si dirigevano dalla parte opposta.

Ognuno prese posto su un sedile e si abbandonò al proprio silenzio, chi cercava di ascoltare della musica per distrarsi e chi invece provava a leggere senza buoni risultati.

 

“Ma J tu di che cosa hai paura?” chiesi con tanta curiosità, pensavo che niente potesse spaventare mia cugina, insomma, era sempre stata forte e sapevo che lo sarebbe sempre stata.

“..sai dopo quello che è successo e che sta succedendo a mia nonna, dimenticare” mi sorrise dolcemente.

 

Annica sospirò guardando fuori dal finestrino, le macchine passavano lentamente e le nuvole coprivano il cielo azzurro facendo sembrare tutto spento, come se anche il tempo stesse male per Joe.

 

“Annie proviamo ancora una volta per favore” mormorò facendomi gli occhi dolci, eravamo da mia zia la prima volta che suonammo assieme, la batteria che teneva in cantina mi faceva sempre compagnia quando andavo là da lei.

“Ok, ma solo un’altra!” sbuffai sorridendole e scuotendo la testa rassegnata, dio quanto mi mancano quei pomeriggi immersi nella musica, chitarra e batteria perfettamente coincidenti…quanto mi manchi tu.

 

Il furgone si fermò davanti all’appartamento delle ragazze, si sarebbero fermati tutti lì quel giorno e avrebbero fatto un piccolo pigiama party per festeggiare il ritorno a casa delle due ragazze.

“Secondo te che cosa stanno facendo?” chiede Tom guardando Shay.

“Non lo so, probabilmente Andy l’ha portata a vedere Berlino!” dichiara la ragazza uscendo dall’ascensore, la sedia a rotelle era un bell’impiccio non c’era altro da dire.

Entrarono in casa e restarono tutti fermi a fissare l’appartamento in cui non volava una mosca.

“Quando entrava in casa di solito urlava ‘siete ancora vive o devo andare a fare delle sentite condoglianze alle vostre famiglie?’..chissà se lo ricorda ancora” mormora Shadow allontanandosi sulla sedia a rotelle e dirigendosi in cucina seguita da Gustav e Dan.

Il bassista si avviò verso il corridoio che conduceva alle camere da letto in silenzio, Tom lo seguì con lo sguardo e sbuffò impercettibilmente nel seguirlo per non lasciarlo solo in questo momento, così difficile anche per lui.

Annica decise che un po’ di tv non le avrebbe fatto certamente male, accese la scatola elettronica e la sua attenzione fu attirata dalle ultime notizie del telegiornale.

Un servizio sull’incidente di Shadow e Joe, facendo particolarmente presente la situazione in cui si trova quest’ultima.

“Ragazzi, c’è un servizio su Joe in tv!” urla Annica che venne raggiunta dopo pochi secondi dal resto del gruppo che le corse in contro, tutti tranne la rossa che fece una sgommata con la sedia a rotelle sul posto di fianco al divano.

“Alza il volume!” dichiara Bill nel momento in cui incomincia e si sente sotto la loro canzone, Ended, come se non bastasse ci si mettevano pure i messaggi subliminali, non era mica morta!

“La chitarrista del gruppo emergente pop-rock tedesco, conosciutissimo fra le adolescenti come THE SPOILER, ha subito un grave trauma cranico, in seguito a un incidente avvenuto il 1 settembre. Lei e la cantante Shadow si stavano dirigendo alla festa dei due gemelli, rispettivamente cantate e chitarrista, dei Tokio Hotel. Quest’ultima ne è uscita incolume tranne per una frattura alla gamba che la costringe alla sedia a rotelle. In quanto alla chitarrista non si sa bene quando tornerà sulla scena, per ora il Tour è stato sospeso in attesa di notizie, rimettetevi ragazze che i vostri fan sono preoccupati” sorride la giornalista mentre sullo schermo passa una foto della mora mentre rideva insieme al gruppo, poi passò a un’altra notizia.

Un’altra volta l’appartamento cadde nel silenzio, la tv venne spenda da una mano che sembrava si fosse alzata da sola, ancora tutti fermi a fissare lo schermo nero.

All’improvviso Georg si alzò,s i passò una mano sulla faccia e se ne tornò in camera di Joe.

“Come sta?” mormora Annica guardando Tom.

“Riconosci che è una domanda stupida?” chiede il ragazzo guardandola ma senza sprecarsi a fare l’ironico o un sorrisetto divertito, nemmeno lui sapeva perché aveva fatto quella battuta senza lo scopo di far ridere, la batterista annuì “..sta malissimo” sussurra in un soffio.

“Ti ha detto qualcosa?” domanda Dan abbracciando Gustav e sentendosi al sicuro, come se all’improvviso si sentisse rincuorata e tutta quella situazione fosse stato solo un incubo, per un attimo si voltò verso la porta sperando di veder comparire la sua migliore amica da dietro quella lastra di legno.

“No, non parla.. sembra che abbia perso la parola, fissa il soffitto e..piange” dice l’ultima parola con la voce tremante, tutti sapevano del rapporto tra Georg e Tom, invidiabile perché si poteva benissimo vedere la grande amicizia indissolubile che li legava impercettibilmente l’uno all’altro.

“..e tu come stai?” sussurra Bill avvicinandosi al gemello per vederlo in faccia, ma senza successo perché teneva la testa chinata verso il pavimento e le palpebre abbassate, l’unica che vedeva il volto del ragazzo era Shadow che dalla sua sedia a rotelle poteva scorgere la tristezza e il dispiacere.

“Io?” domanda Tom prendendo un respiro profondo e alzando la testa facendo un leggero sorriso “tutto bene” dichiara con la voce che gli tremava.

“Hey..” sussurra la rossa avvicinandosi e sfiorandogli una mano per poi prenderla tra le sue “..sono sicura che Joe si ricorderà presto di tutti noi, di te e di Georg” sorride dolcemente la ragazza.

“Come se me ne importasse..” biascia il chitarrista.

“Tom, smettila per una volta di fare il duro, vi siete legati tu e J come non lo era riuscito a fare mai nessuno con te e anche se ti costa ammetterlo, ti manca” annuisce Gustav guardando con comprensione l’amico d’infanzia.

“Ok, forse un po’ mi manca, per il semplice motivo che la pensiamo allo stesso modo e…mmh forseancheperchèèlamiamiglioreamica, ma dettagli” sbuffa il ragazzo mentre il resto della compagni sorrideva per le parole che aveva appena detto Tom Kaulitz.

“Ora vediamo di non deprimerci più del dovuto!” esclama Jutta accendendosi una sigaretta “sfido te e Georg a una partita di Guitar Hero! Dieci che vi batto!”

“Sei sicura di quello che dici? Sicura di voler morire e piombare in un baratro di vergogna infinito?” domanda Tom guardandola e facendogli un sorrisetto furbo.

“Sicurissima” sentenzia la ragazza mentre gli altri tornavano alle loro faccende esclamando i proprio dissensi e dandole della stupida.

“Vado a prendere Georg e torno!” urla Tom fiondandosi per il corridoio e ricomparendo poco dopo con un bassista che rideva per la gioia di tutti.

 

Sembra che un po’ di normalità e tranquillità esista ancora all’interno di queste mura, anche se non so se questi termini siano i più adatti!

 

**

 

Continuarono a divertirsi e a non pensare a niente come meglio potevano fino alle sette di sera quando incominciarono a pensare dove cazzo erano finite quelle due.

“E’ tardi e non ci hanno fatto sapere niente di niente! Punto mio!” esclama Dan presa in una partita di Ping Pong virtuale con Georg che stava facendo delle acrobazie a mezz’aria cercando di segnare, inutilmente.

“Torneranno..tra poco!” dichiara quest’ultimo riuscendo a colpire la finta pallina ed esultando per la riuscita per poi mettere su il broncio quando la bassista segnò l’ultimo punto.

“Mi dispiace ma te lo devo dire… sei una schiappa” dichiara solennemente appoggiando in modo significativo la mano sulla spalla del ragazzo che le lanciò un’occhiataccia bella e buona.

“ESIGO LA RINVINCITA” esclama lui indignato e avviando una nuova partita alla quale la ragazza non si tirò certamente in dietro.

Gustav, Annica e Tom stavano facendo da spettatori e non distoglievano lo sguardo dallo schermo divertiti dalle facce che faceva Georg mentre si sbracciava in modo convulsivo per riuscire a tenere testa a Dan.

Jutta in tanto si stava occupando della pizza, ovvero digitare uno specifico numero e poi ordinare per tutti, siccome la fame si stava sentendo.

In quel momento suonarono al citofono e nessuno si scollò dalla televisione.

“Tom vai tu, devono essere tornate” dichiara Gustav mentre il chitarrista si dirigeva verso la porta con passo lento e strascicato.

“Venite su” dichiara al citofono e voltandosi a seguire la partita senza aprire la porta, un minuto dopo venne risvegliato dal bussare imperterrito, sicuramente era Andy.

Aprì la porta e guardo la biondi che per poco non gli staccava la testa.

“Ma insomma Tom che ti costava aprire la porta quando hai aperto il cancello? Sempre la solita storia” sibila questa entrando sbuffando.

“E tu devi sempre lamentarti?” chiede voltandosi e aprendo un po’ di più la porta per far entrare Joe “Dai J entra che- Scusa Andy ma dov’è Joe?”

“Come dov’è era dietro di me!”

“Qui c’è solo una tipa, molto figa oserei dire, che mi giarda sorridendo..”

“Tom, fai uno più uno” mormora Andrea al limite.

“Cosa vorrest-”

Il ragazzo si bloccò nel momento in cui afferrò il concetto e si fermò di fronte a lei con la porta ancora per metà socchiusa, la mascella gli arriva quasi fino alle ginocchia.

“OH PORCA PUTTANA” urla guardando allucinato la ragazza che si trovava di fronte.

“…non credevo di stare così male” mormora J guardandosi.

“No, no no no, non volevo dire quello Joe è che..porca puttana stai da dio!” afferma il chitarrista guardandola basito.

“Tom si può sapere che sta succedendo?” chiede Georg che orami aveva abbandonato il gioco come il resto del gruppo e aspettava che l’amico si levasse dalla porta.

“Si, ok, cioè..” balbetta spostandosi e spalancando la porta davanti a loro.

Il bassista lasciò cadere in terra il telecomando e restò a fissare, come il resto del gruppo, la ragazza che si trovava di fronte.

Joe entrò imbarazzata nella stanza in modo precario, aveva paura di spaventare qualcuno.

Indossava dei jeans aderenti che legavano le gambe lunghe in un modo fantastico, una camicia nera aperta davanti a delineare il seno, i capelli neri corti rasati hai lati lasciati lunghi davanti in modo che un ciuffo le ricadesse sulla parte destra del viso. Gli occhi che solitamente erano struccati avevano preso colore, truccati da delle sfumature blu.

Hai piedi delle scarpe col tacco, non troppo alte, aperte davanti.

Le mani erano state curate a dovere e aveva delle unghie con una french che anche Bill avrebbe invidiato. Sorrise leggermente incerta alla platea che aveva di fronte.

“Wow, sei irriconoscibile” mormora Jutta andandole di fronte “Sei bellissima, complimenti” sorride abbracciandola e facendo in modo che anche il resto del gruppo si smobilitasse dal rincoglionimento totale che avevano assunto nei suoi confronti.

“Grazie” ridacchia rispondendo all’abbraccio che le sembrò familiare.

“Che cosa ti è successo di grazia?” domanda sorridendo Dan e avvicinandosi alla migliore amica.

“Andy mi ha portato a fare shopping ed è stato divertente!” ride lanciando un’occhiata alla bionda che annui anche lei.

“Mmh, sei mia cugina o che so’ altro? No perché te lo giuro, sei..boh una bomba sexy può andare bene?” domanda guardando gli altri che annuirono convinti.

“La bomba sexy, cosa che non sono, ha fame!” afferma mettendosi una mano sulla pancia.

“Ju ha ordinato la pizza per tutti!” sorride Shay avvicinandosi “..stai davvero bene così poi mi racconti che avete fatto eh!”

“Ma certo” sorride J alla’amica.

“Sono arrivate le pizze, qualcuno le va a prendere?” chiede la manager.

“Vado io” proclama Gustav scendendo di corsa le scale per poi ritornare “ho dimenticato i soldi” mormora con il fiatone provocando l’ilarità del gruppo.

Ju allungò i soldi al ragazzo che sparì e ricomparve con le pizze in mano.

“Bene andiamo pure a tavola!” afferma indicando con la testa la cucina.

“Vorrei andare prima in camera mia..se non vi spiace” mormora J guardandoli uno per uno.

“Fai pure” sorride la manager mentre si voltava con gli altri.

“Solo che non mi ricordo qual è…” sussurra facendoli fermare tutti.

“Ti..ti accompagno io”

“Grazie” sorride leggermente Joe a Georg.

Il resto del gruppo si diresse in cucina con ancora i brividi lungo la schiena per quello che Joe aveva appena detto, come era possibile che se ne fossero scordati anche solo per un istante.

 

Speriamo bene, non so sia il caso però di lasciare Georg da solo con lei..

 

Tokio Hotel, appartamento The Spoiler. Georg.

 

“Da questa parte” mormora il ragazzo senza guardarla.

Camminavano in silenzio lungo il piccolo corridoio fino a quando non si fermarono davanti a una porta in legno dipinta di nero opaco.

Georg si fece da parte e lasciò che fosse la ragazza a girare la maniglia color argento.

Un piccolo “clic” prodotto dall’interruttore che premette il ragazzo e la stanza fu illuminata, il letto era fatto e in ordine anche se si vedeva dove poche ore prima il bassista si era steso. Nessuno aveva toccato la roba di Joe.

Georg rimase appoggiato allo stipite della porta mentre la osservava sfiorare i mobili, i libri, le pareti e qualche volta sfiorarsi la fronte.

“Mi piace molto leggere?” domanda la ragazza voltando leggermente il viso verso la porta.

“Si, passavi ore e ore suoi libri” dichiara Georg “e non ti stancavi mai, dicevi che era un modo per sfuggire dalla realtà quando serviva e senza spostarsi. Era il tuo mondo”

Joe si voltò a guardarlo, stupita delle sue parole e del fatto che la potesse conoscere così a fondo.

“Da quanto ci conosciamo?”

“Da quasi cinque mesi, ma in realtà sarebbero due” afferma guardandola negli occhi, due mesi che stavano assieme tra una cosa e l’altra, lei non ricordava.

“Dimmi qualcosa su di me..” sussurra mentre il ragazzo si avvicinava lentamente.

“Non so se è il caso..J” dichiara lui fermandosi di fronte a lei.

“Solo una piccola cosa, per favore” dice mentre le tremava la voce e una lacrima le scendeva lungo la guancia, detestava vederla così.

“Portavi allegria”

“Come?”

“Portavi allegria Joe, quando entravi tu nella stanza sembrava esserci il sole, le litigate finivano per sembrare tutto uno stupido scherzo e tutti eravamo sereni, il sorriso c’era sempre intorno a noi, per cui non piangere e sorridi” mormora Georg asciugandole la guancia e lentamente un piccolo sorriso le comparve sulle labbra carnose facendo spostare l’anellina al labbro.

“Andiamo a mangiare?” chiede lui sorridendole.
“Si” afferma.

Il ragazzo le prese la mano e lei restò a guardarla, bene aperta davanti a lei che aspettava la sua, si toccò leggermente la fronte, un’altra scossa, quella mano era incredibilmente familiare.

La prese e la strinse sapendo che non era stata la prima volta e non sarebbe stata l’ultima.

   
 
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