Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Parsifal    08/09/2010    2 recensioni
Credete ai fantasmi? Hyoga e Shun hanno dovuto ricredersi perchè Shun, la notte di Hallowen, ha avuto un incontro riavvicinato...ma non tutto il "male" viene per nuocere, nel loro caso poi... Buona lettura! Dedicato a tutti quelli che, leggendolo, commenternno.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una Notte Per Amica
 
capitolo I
 
Il buio è totale e mi sento schiacciare, non so dove sono e per un attimo mi sembra di essere tornato bambino, cerco perfino Ikki con la mano ma non c'è nessuno accanto a me, mio fratello non c'è più.
Sono solo in camera e sono alla villa.
Adesso ricordo... mi guardo attorno e gli occhi iniziano ad abituarsi alla penombra.
Torno a stendermi con una sensazione strana, quasi angosciante.
C'è qualcosa che non va, e sono assurde queste parole dette da me ma... non riesco a dirlo in nessun altro modo.
Mi sento schiacciare, come se il buio, improvvisamente, fosse diventato pesante, così pesante da togliermi il respiro.
Non sono più un bambino... me lo ripeto continuamente mentre chiudo ostinatamente gli occhi cercando di riaddormentarmi.
Pura utopia.
Non riesco nemmeno a girarmi nel letto.
Sto male.
Sento una disperazione immensa che invade ogni cellula, ogni poro della mia pelle lasciandomi spossato.
E sudato... come se stessi correndo senza sosta da una vita intera.
Lentamente, con una fatica immane, mi volto verso la porta ma non vedo nessuno... chiaramente.
Non percepisco nessuna aura... nessuno.
E allora perché "sento" tutta questa disperazione?
Inizio a piangere e le lacrime, invece di portare sollievo, acuiscono il mio tormento ancora di più.
Non riesco a fare nulla, nemmeno ad alzare la mano per accendere la luce, resto lì, nel buio, a piangere fino a che la stanchezza non mi porta, finalmente, nell'oblio di un sonno profondo senza sogni.
Mi sveglio quando una mano abbastanza energica bussa alla porta:
- Ehi, Shun...ma che fai ancora a letto? Sei sordo o cosa? Io entro eh...-
e senza aspettare una risposta Seiya spalanca la porta portando dentro il suo sorriso e la sua enorme faccia tosta.
Spalanca la finestra arricciando il naso...
- C'è un odore di chiuso qui dentro...-
Lo guardo, stupito...ma che dice?
Odore di chiuso?
Ma se ho tenuto la finestra aperta fino a pomeriggio inoltrato ieri? E all'improvviso la notte appena passata si fa strada nella mia mente
facendomi rabbrividire molto più dell'aria fresca del mattino.
Mi tiro la trapunta fin sul mento mentre Hyoga entra regalandomi un sorriso stupefacente, sopra tutto su un ragazzo come lui, uno che tutti credono freddo e controllato...il sorriso si spegne quando si rivolge a Seiya...
- Seiya... ma sei ammattito? Che fai? Non ti rendi conto che così gli fai venire un accidenti?-
Si avvicina a me e si ferma davanti al mio viso, sgrana un po' gli occhi davanti al mio pallore...si, è stata una notte molto difficile...
- E' successo qualche cosa, Shun? Sei... strano...-
Nascondo il viso contro la sua spalla mentre il sollievo invade immediatamente ogni mia fibra, cancellando il malessere che mi aveva lasciato l'oscurità appena trascorsa.
Sto bene accanto a lui, mi sento al sicuro, protetto.
Non gli ho ancora detto che lo amo e non credo che glielo dirò mai, mi basta stargli vicino così come sono adesso e sentire le sue mani sulle spalle che mi stringono, non chiedo altro.
Seiya richiude la finestra borbottando qualche cosa a riguardo l'aria pesante che c'è qua dentro e il ricordo della notte torna appena trascorsa riprende il sopravvento.
Lo scosto gentilmente e lui mi scruta con quegli occhi trasparenti, meravigliosi:
- Che c'è Shun? Sei...strano, perché non mi dici che ti preoccupa?-
Già... che gli dico?
Che mi è sembrato che il buio prendesse corpo?
Che ad un certo punto ho "sentito" una presenza accanto a me senza percepire assolutamente la sua aura?
Mi divincolo lentamente distogliendo gli occhi dai suoi e mi tiro su dal letto, mi aspetto di avere qualche vertigine...mi sento davvero uno straccio, invece sto in piedi senza problemi.
Sento lo sguardo pungente del mio amore che mi accompagna fino alla porta del bagno, dove mi appoggio con un sospiro appena la chiudo alle mie spalle.
Devo capire che sta succedendo senza coinvolgerlo, senza coinvolgere nessuno di loro.
Hanno avuto abbastanza angosce senza dargli anche le mie.
Quando esco non c'è più e la porta è aperta, segno chiaro ed inequivocabile: mi aspetta per la colazione. Quindi mi vesto velocemente e scendo in sala da pranzo, con l'intenzione di risalire a mettere a posto appena possibile, visto che oggi non c'è nessuno alla Villa oltre a noi quattro.
Nonostante l'inizio non propriamente sereno questa giornata si rivela tranquilla, normalissima.
Gli allenamenti, il pranzo, la passeggiata nel parco con Hyoga che non ha nemmeno sfiorato il discorso della notte appena trascorsa.
Tutto come se fosse una giornata senza problema alcuno... una giornata lontana dalle battaglie che ci hanno messi a dura prova.
Eppure, sotto la pelle, c'è quella sensazione strana e particolare.
Quel pizzicore che tiene accesi i miei sensi e aperta la mia mente, così quando vado in camera mia, la sera, per andare a dormire, mi faccio accompagnare da Hyoga che, stranamente, insiste per portarmi personalmente in camera.
E io lo lascio fare, grato per questi momenti che mi regala... momenti in cui riesco a non pensare a nulla e a nessuno... ma soltanto a noi due, a lui.
Appena apro la porta però succede di nuovo... per un attimo, un secondo prima di schiacciare l'interruttore della luce sento di nuovo quel buio pesante avvolgermi, l'aria densa e vagamente... profumata?
No, non è profumo, è qualcosa di oscuro e brutto.
Brutto... accendo la luce, trattenendo a stento una risata che sarebbe suonata forse isterica, un odore brutto... nemmeno a tre anni mi sarei espresso così.
Sto veramente male evidentemente.
Vedo Hyoga che si avvicina al letto e osserva il disegno che c'è sul cuscino... un fulmine perfetto, disegnato sul blu intenso della federa delle mie lenzuola preferite.
Lo accarezza perplesso e mi guarda senza dire una sola parola, gli occhi che non lasciano un istante i miei.
- Che sta succedendo Shun? E' tutto il giorno che te lo voglio chiedere... non mi piace quello che sento ne quello che vedo adesso...-
Gli occhi si riempiono di lacrime ma le caccio a forza, siamo forse impazziti?
Adesso basta Shun, devi dimostrare che sei cresciuto e questo è il momento opportuno, non far vedere al ragazzo che ami che sei come una ragazzina isterica paranoica che vede segreti e misteri anche dove non ce ne sono.
Mi avvicino al lui e, involontariamente, lo sguardo si posa sul cuscino, reprimo un brivido e lo afferro togliendo la federa, il tutto senza dire una parola.
Lo sguardo che Hyoga mi dà dice tutto e lascia intendere una lunga, lunga discussione.
Il sogno inizia a metà notte, Hyoga se n'è andato, scontento e inquieto,  come se presagisse qualche cosa e non volesse lasciarmi solo, ma io sono stato irremovibile e, con il senno del poi, me ne pento immensamente.
\\Il buio mi circonda e sto correndo affannosamente, il fiato corto e gli occhi pieni di lacrime mentre grido un aiuto che so non verrà mai, mai.
Cado più volte ma, con la forza della disperazione, riesco ad alzarmi... non deve prendermi... non deve prendermi o è finita per me.
Sento un corpo pesante, a me estraneo che ostacola la mia corsa ,così come i miei pensieri disperati la rallentano, togliendomi lucidità.
Cado di nuovo e questa volta mi è addosso senza possibilità alcuna, senza più nessuna speranza.
Inizio a supplicarlo e nemmeno quella voce mi è nota... non è la mia, non è la mia!
Non implorare... non implorare una pietà che non verrà mai, vorrei gridarlo ma la voce non mi esce... sento che l'essere sopra di me si eccita all'inverosimile, mi strappa i vestiti di dosso e ride, ride sguaiato e trionfante... voglio svegliarmi... aiutatemi!!!
Mi prende con una violenza inaudita e le mie urla rimbombano nelle pareti della mia stanza, è la fine, mi ucciderà.
Adesso mi ucciderà, lo so, ne sono certo.\\
Finalmente due braccia calde mi strappano da questo sonno terribile, da un'angoscia che stava annientandomi, impedendomi di reagire.
- Hyo...-
 singhiozzo tra le lacrime
- Aiutami Hyo...-
Il suo petto freme per un attimo, freme di sdegno e di collera... e di qualcos'altro che non riesco a capire nella mia assoluta e immensa disperazione.
-Sei al sicuro adesso... shh amore...non piangere, non corri nessun pericolo... non più...-
Si può scorgere il sole in mezzo alla tempesta più violenta?
Amore... mi ha chiamato amore e adesso lo ripete mentre mi bacia la fronte e le guance, togliendo così le lacrime con le sue labbra.
Quando i colpi iniziano siamo ancora abbracciati e i suoi baci avevano appena calmato il mio tremore.
La porta della camera inizia a sbattere chiudendosi e aprendosi varie volte mentre tutta la stanza sembra vibrare come in preda al più violento dei
terremoti, cosa che ha sfiorato la mia mente... se non fosse che il lampadario è perfettamente fermo ed immobile.

La voce calma di Shiryu accarezza la mia pelle accaldata, sono seduto nella poltrona della mia camera mentre Hyoga e Seiya mi osservano attentamente, seduto ognuno in un bracciolo della poltrona.
Non è un caso se la mano di Hyoga accarezza i miei capelli e se io traggo forza da quella carezza.
Non ci siamo spiegati ne abbiamo chiarito quello che è successo quando Hyoga mi ha trovato in lacrime, in preda all'incubo, ma la spiegazione arriverà.
Arriverà e sarà scontata forse, delicata e dolce... piena di quel sentimento che ormai ognuno di noi sa ricambiato.
- Raccontaci del sogno per favore, sono sicuro che i rumori, il cuscino e quello che è successo la notte scorsa sono collegati tra loro da questo sogno che non hai ancora voluto dirci...-
la sua voce si fa più dolce
- è così terribile Shun?-
La mano che accarezzava i miei capelli si ferma per un attimo... un attimo soltanto ma io capisco.
Non sono solo, non lo sono più.
E inizio a parlare:
- Si, è stato un incubo terribile... io ero lui...e correvo come un pazzo, stanco e consapevole che mi avrebbe preso.
Ero lui ma avevo la mia sensibilità, capisci?
Io "sapevo" che se mi avrebbe preso per me sarebbe stata la fine.
Una fine terribile.
L'angoscia, il cuore che sembrava voler uscire dal petto, che mi stava facendo scoppiare.
Ero terrorizzato e i miei movimenti scomposti mi facevano perdere terreno.
Mi è piombato addosso l'attimo dopo e mi ha strappato i vestiti ridendo.
Era freddo, di ghiaccio.
Freddo e pesante, viscido.
Gridavo di avere pietà, di non farlo ma "sapevo" che era inutile, che così lo eccitavo e basta.
E' stato orribile... io stavo morendo con quel ragazzo...se Hyo non arrivava a fermarlo io sarei morto... -
Non ce la faccio più, mi sembra di essere ancora li, di sentirlo dentro di me che mi strappa, che mi fa a pezzi...mi volto verso il mio Hyoga che mi stringe al suo petto posando lievi baci sui miei capelli, mentre Seiya si alza e si mette a camminare per la stanza gesticolando... in preda alla frustrazione di non sapere assolutamente che cosa è successo.
Ne che cosa fare adesso.
Un fascio di luce taglia la stanza in due, ci voltiamo stupiti verso la finestra... è l'alba.
Incredibile... già l'alba.
Il cielo è livido e quel raggio di sole sembra l'unico, mi stringo ancora di più a Hyoga mentre un'idea si fa strada nella mia mente.
Un'idea.
Un brivido mi attraversa, un soffio arriva alle mie orecchie.
No, non arriva alle mie orecchie, ma nella mia mente.
E' come se si espandesse lentamente, lettera dopo lettera.
"Attento... stai attento..."
Chiunque sia stato vuole aiutarmi.
-E' disperato, solo... spaventato.
In un qualche modo questa sera si è aperta una porta, dicono che in questa notte tutto è possibile e noi ne abbiamo viste troppe per non crederci.
Non so se ci riuscirò, ma io... io voglio provarci.
A spalancare quella porta, a varcarla e farlo venire qua di nuovo.
Un'altra volta.
E farmi dire, così, perché io lo attraggo, perché mi sta facendo... questo-
La voce si spezza e resto in silenzio, non sono sicuro di riuscire a non piangere ancora se rivivo quell'incubo orribile.
Mi guardano in silenzio senza dire nulla, uno ad uno.
Gli voglio così bene... è così grande quello che provo per ognuno di loro.
Sento le mani di Hyoga che mi circondano il torace e la sua testa che si china e si appoggia sul mio capo.
Ecco... questa è la pace.
L'abbraccio della persona amata e il calore dei tuoi amici che si sono alzati e ti hanno circondato.
E' il momento, lo so.
Anche se l'alba sta risvegliano il mondo lui è ancora qui.
E che Athena mi aiuti... ne avrò bisogno.
Gli occhi chiusi e il respiro basso, lento... la mente che, lentamente, si sta svuotando, liberandosi da tutto ciò che ostacola il silenzio.
Il vuoto.
Le mani dei miei amici svaniscono lentamente, così come svanisce la stanza, la poltrona.
Tutto.
Rimane solo il vuoto, la notte profonda e senza stelle in cui c'è "lui".
" Dimmi, parlami... che vuoi da me? Perché mi hai cercato? Cosa posso fare per te?"
La voce nasce dal centro di me stesso e si espande lentamente, attimo dopo attimo.
Come un cerchio lento che, da un punto minuscolo si allarga ruotando su se stesso.
"Non volevo andarmene.
Non volevo lasciare tutti, non volevo lasciare lui.
Lo amavo, era tutta la mia vita.
Come te.
Ero come te.
Perché mi ha ucciso?
Perché?"
E la sua disperazione è così forte, così grande da spezzarmi il cuore.
La sento dilagare in me e inizio a piangere sommessamente,
" Chi ti ha ucciso? Come posso aiutarti?"
Di nuovo la sua voce dentro me
" La mia vita, era la mia vita.
Non fidarti, non permettere che lo faccia anche a te.
E' subdolo e meschino.
Si nasconde sotto mentite spoglie e ti attira a se, ingannatore e falso.
Quando sei nelle sue mani pieno di fiducia ti tradisce e ti prende, calpestandoti senza pietà e togliendoti la vita.
Rideva mentre stavo morendo.
Io morivo e lui godeva... scappa, vattene da lì, dalle sue braccia.
Non fidarti... non farlo..."
Sento le lacrime che scorrono libere, portatrici di serenità e di pace.
So che cosa vuole, lo sento chiaramente.
Vuole mettermi in guardia da Hyoga.
Stasera ho capito che il mio amore è ricambiato e che anche lui mi ama.
E lui non vuole.
Non perché mi odia... tutt'altro.
Non sento nessun sentimento negativo in lui... solo disperazione e dolore.
Non vuole che io soffra.
Semplicemente.
Allora apro gli occhi, mi volto verso Hyoga e prendo le sue mani nelle mie mentre il resto della stanza sparisce, se ne va e il cielo si colora di azzurro, al di sopra di questa stanza.
- Non è così amico mio... non è così.
Vedi... io amo Hyoga, semplicemente.
E lo amo al di là di quello che egli è o di quello che egli fa.
Lo amo perché il mio cuore perde un colpo ogni volta che lo vedo, perché il silenzio non è più pesante e opprimente da quando ho la certezza del suo amore.
Lo amo perché mi perdo nei suoi occhi ogni volta che lo guardo... e dentro ci scopro l'universo intero.
Lo amo perché riesco ad andare oltre la sua facciata di freddo guerriero dei ghiacci e a vedere il fuoco della sua anima.
Io "so" che lui mi ama ma anche se non fosse così... non rimpiangerei nemmeno un attimo del tempo che ho passato e che passerò con lui.-
Gli occhi di Hyoga brillano come gemme, come possono paragonarle ai ghiacci della Siberia?
Sono così caldi e luminosi... e vivi.
Sento a malapena lo spirito che si dibatte per avvertirmi che sto sbagliando quando Hyoga parla... e la sua voce mi incanta come sempre.
- Nemmeno io rimpiangerò un solo attimo del tempo che sto passando con te.
Piccolo dolce cavaliere mio.
Sei tutto ciò che la vita mi ha tolto... sei l'aurora che da vita e speranza al mondo, sei il sangue che mi scorre nelle vene e il cuore che batte nel petto.
Caldo, pulsante, vivo.
Sei la mia vita e dire ciò è sminuire un sentimento che è cresciuto con me insieme ai tuoi occhi, al tuo viso, al tuo calore.
Alla tua anima.
Io non so parlare d'amore, non ne sono capace, ma vorrei essere un poeta davvero adesso per poter far capire quanto è profondo quello che provo per te.
Ti darò la mia vita... e so che la custodirai come un gioiello prezioso, perché tu fai sempre così.
Non sono io che fa di questo amore un dono importante ma sei tu che lo fai amandomi e accettando il mio cuore.-
I nostri amici svaniscono, così come svanisce la voce e la disperazione nel mio cuore.
Svanisce ogni cosa davanti alle parole e allo sguardo di Hyoga che avvicina il viso al mio.
Lentamente sfiora le labbra... sono calde... lo sapevo.
Sono calde così come il suo cuore.
Immenso amore mio.
Apro la bocca di un soffio ma a lui basta e il bacio che mi da fa impallidire le stelle nel cielo.
Caldo si... e appassionato.
Mio dolce amore.
Quando ci stacchiamo i nostri fratelli sono usciti discretamente e un'aria calda attraversa il mio viso.
Come una mano amica.
Ha capito.
"Lui" ha capito e mi ha dato la sua approvazione.
Finalmente è in pace adesso.
Ovunque egli sia è in pace ...così come lo siamo noi.
Mi volto fra le braccia del mio ragazzo mentre sento le sue braccia avvolgermi la vita... mai dimenticherò questa notte.
Mai, finché io vivrò, dimenticherò che la disperazione e la sofferenza di una notte si è trasformata nella più assoluta e devastante felicità mai provata e che mai proverò.
Grazie amico mio... e che tu possa vivere in pace.
Grazie, dal più profondo del cuore.


   
 
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