Camminava
lentamente
nell’ombra, lungo le pareti del castello principesco. Non
aveva fretta,
l’ultima cosa che voleva era incontrare quell’uomo
disgustoso e spregevole ma
purtroppo prima o poi avrebbe dovuto fargli rapporto. Decise di
togliersi
quella seccatura alla svelta, si diresse verso la sala del trono, una
stanza immensa scarsamente illuminata, e senza nemmeno
bussare entrò e
si piantò di fronte all’uomo che tanto odiava
cominciando a esporgli ciò che
aveva da dire, finito il discorso si mimetizzò con le ombre
della stanza che
l’accolsero
nascondendola allo sguardo di disprezzo dell’uomo, cosa che
non poteva esserle
più indifferente,l’ombra
cominciò lentamente a
camminare avanti
e indietro lungo la parete davanti al trono
“Cosa diavolo vorranno quei dannati bastardi
della foglia da noi?”
sbraitò l’uomo, aveva sempre detestato gli
abitanti del villaggio della foglia,
specialmente i ninja
“Pagherai anche per questo”
pensò l’ombra
“Seguili!
Controlla ogni loro mossa e scopri che intenzioni hanno”
ordinò l’uomo
“E poi? Quando lo scopro che faccio? Li invito a prendere il
te?”
rispose l’ombra! Adorava provocare quel verme, chiunque altro
al suo posto
sarebbe stato decapitato per aver dato una risposta simile, ma non lei,
lei
poteva permettersi questo e altro. Il
regnante del Villaggio della Notte era un uomo noto per la totale
assenza di pazienza e senso dell'umorismo ma anche di qualunque altra
caratteristica umana
“ Tu brutto scherzo della natura
non…”
“Taci
se non vuoi fare la fine che ti spetta” ordinò
austera l’ombra voltando le
spalle al governante e sparendo dalla stanza, per quella notte ne aveva
avuto
abbastanza. Anche perchè aveva per la testa una
cosa che desiderava ardentemente fare e querll'uomo
viscido le stava solo sottraendo tempo da decicare all'iniziativa
Era
notte fonda quando
Shino fece ritorno all’abitazione messa a disposizione del
team 8 dal
governatore del villaggio della Notte. Dire che era stravolto era
niente, aveva
trascorso tutto il giorno negli archivi del palazzo reale per trovare
qualunque
traccia potesse riguardare l’assassina…ma non
aveva trovato assolutamente nulla.
Si trascinò stancamente nella sua enorme camera da letto e
spossato si buttò
sul letto pregustando un meritato sonno, senza però far
prima i conti con Kiba!
Il suo compagno di team ,infatti, da quando Hinata era stata ricoverata
in
ospedale per una brutta polmonite, era diventato intrattabile e
paranoico.
Quando non era in ospedale a vegliare sulla sua compagna passava il
tempo
disperando Shino…
“Avrei dovuto lasciarle
qualcosa da leggere, si starà annoiando a morte povero amore
mio”
“Oh Kami, ricomincia” sbottò
Shino ficcandosi la testa sotto al cuscino
“E se avesse
bisogno di qualcosa? E se si sentisse sola e se…”
“E se la smettessi di stressare il prossimo e
andassi a dormire?”
“Ma
Hinata potrebbe”
“Kiba, per la milionesima volta, Hinata sta
benissimo! È nelle mani di
professionisti e noi non potremmo fare di meglio!!! Ora per piacere
esci da
questa camera e vai a dormire”
sospirò Shino sospingendo il compagno fuori
dalla porta, Kiba restò un attimo davanti alla porta
fissando il suo compagno
di team poi tutto afflitto e sconsolato se ne andò nella sua
camera da
letto
“Kami ti ringrazio” detto questo si
ributtò sul letto per sprofondare in un sonno profondo
Un
rumore forte ridestò
Shino dal suo sonno, un tuono! Da piccolo Shino era terrorizzato dai
temporali,
ogni volta che ce n’era uno si rifugiava sotto la sua
copertina, in attesa che
la madre si addormentasse, per poi sgusciare nel lettone e rifugiarsi
tra le
braccia protettive del padre. Ormai i temporali non lo spaventavano
più in
compenso c’era qualcos’altro che quella notte lo
terrorizzava: era sdraiato a
pancia in giù e fredde gocce di pioggia gli bagnavano la
schiena e …. Qualcosa
di lungo ed affusolato gli accarezzava dolcemente le spalle per poi
scendere
sulla schiena e risalire lentamente fino a insinuarsi tra i suoi folti
capelli:
una mano con delle
unghie molto
lunghe
“Ben
svegliato bellezza” cinguettò una voce dolce e
gentile
“Come sei entrata?” sibilò
Shino cercando di essere più freddo
possibile, non voleva incoraggiare quella pazza schlerata in alcun modo
“Dalla finestra” mormorò palesemente
offesa, non doveva aver apprezzato
il tono ostile
“Cretino,
cretino,cretino Shino sei un cretino” si maledì
mentalmente
“Sai
tesoro, sono così contenta di rivederti! Ho sempre sperato
che tu avresti
capito” soffiò dolcemente smettendo di
accarezzarlo e poggiando la guancia
sulla sua scapola
“Sei diventato davvero un bell’ometto
e un ninja davvero prodigioso. Hai
mai pensato di candidarti come Hokage?”
“La
politica non mi interessa” adesso doveva restare calmo e non
fare mosse
avventate, doveva soppesare cautamente le parole e cercare di farle
confessare
il più possibile cercando di essere più diretto
possibile
“Perché lo fai?” forse
aveva appena fatto un passo falso, infatti appena udite quelle parole
la
ragazza si alzò di botto
“Perché lo faccio? Perché non ho altra
scelta e tu lo sai! Tu sai cosa significa essere diversi, essere
emarginati
perché gli altri ti considerano un……
mostro” la voce man mano che parlava si
era incrinata, diventando fredda e acuta. Seguì qualche
minuto di silenzio
“È stato bello vederti, mi ha fatto
davvero molto piacere, adesso però
devo andare, il tuo amico si è svegliato e non voglio che mi
trovi qui! Tornerò
a trovarti appena possibile. Buona notte” la donna gli
accarezzò dolcemente la
testa per poi sparire nel nulla
Shino si voltò immediatamente, alzandosi dal letto,
scrutò tutta la
stanza cercando qualche traccia della donna ma non ne trovò.
Con un moto di
stizza andò alla finestra e la chiuse violentemente, rimase
per
qualche tempo a fissare la tormenta per poi tornarsene a letto
“Dannazione, me
la sono lasciata scappare come un idiota”
“Shino,
Shino
sveglia”
“mmmmmmm” mugugnò cercando di mettere a
fuoco il suo disturbatore
“Io vado da Hinata, ci
vediamo stasera” lo salutò Kiba
“Ciao” sprofondò nuovamente
nel cuscino, non aveva bisogno di guardare
l’orologio: erano le 7:30, Kiba lo svegliava ogni giorno a
quell’ora da quando
Hinata era stata ricoverata. Restò ancora a lungo nel letto
a riflettere su
quanto successo la notte precedente, cercando di tirarne fuori qualcosa
ma non
riuscì a concludere niente. Sì alzò
per fare colazione. La casa era un’enorme
villa con giardino, era composta da 10 stanze molto spaziose e luminose
tutte
perfettamente arredate semplicemente ma nonostante questo
l’ambiente risultava
elegante. Seduto al tavolo di legno della cucina Shino rifletteva su
cosa
avesse fatto cambiar idea al sovrano di quella terra! Appena aveva
incontrato
il ninja di Konoha era sembrato profondamente irritato e per niente
propenso
alla collaborazione ma una decina di minuti dopo la sua opinione era
radicalmente cambiata. Pensò a lunga alla motivazione ma non
gli venne in mente
nulla di lontanamente plausibile e lasciò perdere decidendo
che era ora di
mettersi al lavoro, finì di prepararsi in una decina di
minuti ma poco
prima di lasciare la sua stanza gli
cadde l’occhio sull’enorme finestra: pioveva
“Sai Shino? Io adoro la pioggia e la neve”
Shino sospirò
esasperato, non riusciva a raggiungere quel dannato proposito di
dimenticarla.
“Sono
sicuro che oggi sarai di ottimo umore” Shino sorrise
amaramente in direzione della
finestra per poi uscire dalla stanza