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Autore: Malitia    08/09/2010    2 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato l'uso del tag b se non in casi particolari, come per segnalare vittore (primo posto) in concorsi.
Rinoa81, assistente amministratrice.

La vita di Marguerite cambia quando, indotta dalla sorella, accetta all'età di 15 anni di diventare la moglie di un uomo maturo e senza scrupoli. Trasformata in una creatura rancorosa e furente, si trasferisce a Parigi tre anni dopo aver contratto il suo sfortunato matrimonio, e qui incontra per la prima volta l'amore. Ma potrà sfuggire dalle grinfie del marito?
Dall'ultimo capitolo:
Marguerite socchiuse gli occhi, confidando che il buio non rivelasse quell’attimo di debolezza. - Dei, santi, angeli, Madonne, papati…cosa ci danno? Ore di preghiere, false speranza, fiducie mal riposte. Bianco e nero, male e bene, inferno e paradiso, dov’è la giustizia? Un dio che permette le guerre, che chiude gli occhi davanti ad omicidi, truci dazioni, sangue, stupri! Un diavolo tentatore che diffonde i male, che si bea del dolore, che agisce impunito. L’unico modo per sopravvivere è cedere all’odio, corrompersi e dimenticare la coscienza, ma al prezzo della propria anima. Chi, in questo mondo, si mantiene ancora puro? Chi merita il paradiso? Bambine vendute a ricchi mercenari senza scrupoli, società ipocrite, sporche e sanguinarie! Bugia, non v’è altro che bugia in questo e quell’altro mondo, niente in cui credere, niente per cui valga la pena lottare. Il lercio contamina il puro, la notte eclissa il sole. Nè bene, né male, una sola unica creatura. Né inferno, né paradiso, soltanto questa terra meschina, e null’altra certezza se non quella della morte-. Marguerite continuò a tendere gli occhi chiusi, il battito incessante del proprio cuore che le assordava i timpani. Sentì che Lemaire si stava avvicinando e li riaprì controvoglia. Era a pochi centimetri da lei, evidentemente scosso. La sua fredda impassibilità si era sgretolata. - Niente per cui valga la pena di lottare, Madame? E l’amore?-.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 Adrien non credeva si sarebbe presentata. 
E ne aveva tutte le ragioni, perché non poteva certo pretendere che quella donna lo amasse. Non poteva pretendere che lasciasse il proprio marito e la propria figlia per inseguire un amore invisibile che le avrebbe solo fatto male. 
Se amore provava. 
Forse, se mai fosse venuta, l’avrebbe fatto solo per fuggire dalla sua solitudine. 
Lui era uno strumento. 
Era uno sfogo, una rivalsa, una vendetta. 
Gli sarebbe importato? Avrebbe avuto importanza? 
Tenerla tra le braccia, amarla come poteva fare, e non essere ricambiato, sapere che lei non provava altrettanto, gli sarebbe bastato? 
Come doveva agire? Doveva saltarle addosso, assecondare il suo desiderio, guardarla, baciarla ancora, spogliarla lentamente? O avrebbe dovuto lasciarla andare? Cosa si fa quando ami una donna con la fede al dito? 
Parlarne con le sorelle e la zia, non avrebbe certo potuto. E non avrebbe potuto nemmeno guardarla negli occhi e chiederle cosa lui rappresentasse per lei. Insomma, che avrebbe dovuto fare? 
L’avrebbe semplicemente osservata, tutto il pomeriggio, mentre intratteneva le sorelle, di cui non aveva saputo liberarsi. Guardarla gli sarebbe bastato. Oppure… oppure avrebbe potuto andarle incontro. Aspettarla a metà strada in modo che non giungesse a casa e non vedesse Louise e Celine. Si sentì un essere riprovevole, ma al contempo non riuscì a reprimere un intimo brivido di felicità. Uno stupido dal cuore villano e dagli occhi pieni di amore. Stava sorridendo tra sé, quando sentì bussare alla porta. 
Celine, come suo solito, non aspettò che le si dicesse di entrare. 
Sorrideva radiosa, e aveva la bocca atteggiata ad un leggero broncio che indossava quando aveva delle richieste da fare. 
- Ti vedo contento, fratello!- esordì. 
- Tu lo sembri di più, Celine-. 
La ragazza ridacchiò, portando una mano alla bocca. –No, veramente non più contenta del solito. Volevo domandarti una cosa, però-. 
Adrien alzò le sopracciglia. 
- In effetti ne avevo il sentore. Di cosa si tratta?-. 
- Adrien, fratello caro, tu mi vuoi bene, vero?-. 
Gli occhi di Celine diventarono inspiegabilmente più grandi, luccicanti, quasi angelici e scuri, incorniciati dalle belle ciglia. Lo sguardo implorante e sereno, le labbra semi-distese in un timido sorriso, le mani giunte a mo’ di preghiera non annunciavano nulla di buono. 
Adrien la conosceva bene. Ciò che stava per chiederle non gli sarebbe piaciuto. 
- Immagino di sì, Celine-, ripose. 
- E faresti di tutto per la mia felicità, vero, fratello caro? E per la felicità di Louise e della zia Josephine, giusto, fratello caro?-. 
Gli occhi di Celine divennero sorprendentemente più grandi e più scuri. Adrien si domandò se fosse un effetto ottico dovuto alla luce, o piuttosto una capacità innata della sorella di dilatare a proprio piacimento la pupilla. Nonostante non conoscesse effettivamente tutte le qualità della ragazza, optò per la seconda. 
- Dove vuoi arrivare, sorella cara?-. 
- Mi sto solo assicurando che tu nutra per me del serio affetto, fratello caro-. 
- Sorella cara, credo d’averti dimostrato più volte di avere a cuore la tua felicità-. 
- Dici sul serio, fratello caro? Oh, come sono felice! E farai di tutto per mantenere intatta questa felicità?-.
- Assolutamente, cara sorella-. 
Adrien sapeva di stare per incastrarsi con le proprie mani, ma lasciò correre perché incuriosito dalle motivazioni che spingevano Celine ad attuare quella sciocca mess’in scena. 
Il sorriso di Celine divenne radioso, il luccichio dei denti abbagliò Adrien, che si coprì gli occhi per non rischiare di rimanere compromesso. Celine emanava raggi luminosi da tutti gli angoli, o almeno così gli parve. 
- Or bene, fratello caro, caro fratello, avrei una preghiera da rivolgerti-. 
Adrien arretrò di qualche passo. Improvvisamente spaventato dalla splendente tenacia della ragazza. 
- Hai presente Jacques?-. 
- Jacques chi?- 
Celine alzò gli occhi al cielo. Il luccichio parve incrinarsi. 
- Lo stalliere!-. 
- Sì, mi pare di rammentarlo. Allora?-. 
- Hai mai notato le sue regali fattezze, Adrien?-. 
Adrien cercò di guardarla, togliendo le mani dagli occhi. 
- Non dirmi che te ne sei innamorata!-, sbottò. 
Celine parve offesa. La luce si incrinò ancora di più. 
- No! cosa ti salta in mente?! Volevo solo dire che quel ragazzo è molto bello, Adrien. Non è un peccato che sia solo uno stalliere, Adrien?-. 
Il bagliore cominciò a ridestarsi. 
Adrien si convinse che fosse meglio sedersi sulla poltrona, per prepararsi adeguatamente alla pazzia che avrebbe detto la sorella. 
- Dove vuoi arrivare, Celine?-. 
La fanciulla, diplomaticamente, si sedette nella poltrona accanto a lui. Cominciò a sorridere, poi a ridere così tanto che la sua solarità (era forse solarità?) aumentò vertiginosamente, fin quasi ad esplodere. Adrien era sicuro di immaginarsi tutto. E magari era davvero così. 
- Fratello caro, voglio educarlo!-. 
A quel punto il luccichio dei denti e degli occhi divenne incontrollabile, e Celine scoppiò a ridere fragorosamente, emettendo dei grugniti tra una pausa di respiro e l’altra. 
- Celine, sorella cara, tu sei fuori di testa!-. 
In realtà rideva pure lui, Adrien, e non ne sapeva nemmeno il perché. L’allegria della ragazza lo contagiò per un buon paio di minuti, ma quando si riebbe tornò serio, grigio e malinconico e sentenziò: 
- Non se ne parla proprio-. 
Appena ebbe finito di pronunciare quelle parole, di colpo il sole e la gaiezza che avevano inondato la stanza scomparvero- forse non c’erano mai stati- e la prima cosa che Adrien notò fu il tempo nuvoloso fuori dalla finestra. Celine assunse un tono di voce sofferente: 
- Oh, ma perché?-. 
Gli occhi non solo le erano tornati delle dimensioni normali, ma si erano perfino rimpiccioliti. 
- Perché è un servo, Celine! Perché dovresti istruirlo? A quale scopo? Cosa ne ricaveresti? Attireremmo soltanto le antipatie dei vicini e le ambizioni degli altri servi. E’ un’ azione totalmente inutile e ci si può rivoltare contro. Perché dovresti farlo?-. 
- Perché quel ragazzo ha delle qualità, Adrien! E non è giusto che vadano sprecate semplicemente perché suo padre non l’ha voluto riconoscere! Aveva diritto ad una vita come la nostra, invece adesso si occupa di pulire gli zoccoli di Rosie! Non è giusto!-. 
Adrien ci pensò un secondo. 
- Ma a te cosa importa, sorella? Non cambierà la sua posizione. Certo, potrà farsi strada e magari intraprendere un mestiere più colto. Ma ci vorrebbero anni, e non vedo perché noi dovremmo mantenere i suoi studi all’università. Sicura di non provare interesse per lui?-. 
Celine si indispettì. 
- No, Adrien, ho detto di no! non vedo perché per te io debba avere un secondo fine desiderando istruirlo! Mi sembra solo un peccato sprecare il suo talento. Non meriterebbe questa fine-. 
Adrien scosse la testa. 
- Mi dispiace, Celine, non posso acconsentire. Mantenere gli studi di un servo susciterebbe invidie, e dato che è quasi un tuo coetaneo, anche chiacchiere. Non posso permettere che ciò avvenga, perché ne uscirebbe danneggiato il tuo nome o quello di tua sorella. In quanto capofamiglia ho il dovere di tutelarvi. Dato che non tutti credono nei tuoi buoni propositi si dedurrà sicuramente che c’è qualcosa sotto. Si creeranno malintesi, la gente parlerà-. 
- E con questo?- ribattè lei freddamente. 
- Non posso farlo, Celine. Lo sai. Mi dispiace molto-. 
Celine sbuffò. 
- Oh, certo. Ti dispiace. Dopo tutto quello che faccio per te!-. 
- Celine, sorella cara, non avertene a male per favore. Se potessi sarei felice di acconsentire. Ti prego, non portarmi rancore-. 
Celine si alzò dalla poltrona, erigendosi come fredda e implacabile Giunone. 
- Non te ne porterò. Sia fatta la tua volontà-. 
Il contesto, nonostante le belle parole, non esprimeva molta cordialità. Sembrava più che altro una minaccia. 
Adrien, però, non potè constatarne in quel momento la veridicità, perché il suono del campanello lo portò a problemi più urgenti.









Angolo autrice:
@Shadow_Soul:  Grazie mille per la recensione di molti capitoli!! spero di non deluderti ^^.
@Giulia87: Sì, tu sei  il mio conforto *_*  Spero davvero che qualcun'altro abbia il piacere di recensirmi!
  
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