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Autore: Maura85    25/10/2005    6 recensioni
Questo è l'ultimo dei racconti che hanno come protagonista Zaria, un personaggio che mi è piaciuto così tanto, da dedicarle una trilogia.
La storia che vi apprestate a leggere si colloca subito dopo Notte, Unicorno e Licantropo e molti anni prima di Sentinella... è la storia del primo appuntamento tra Zaria e Piton.
Ovviamente, scardà nella follia. Ma ormai sapete cosa aspettarvi da me, no?
Dedicato a tutti coloro che mi hanno incoraggiata: grazie!
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.

“Tu… stai scherzando.” Leena fece quel suo solito gesto, si portò una mano alle labbra, come ogni volta che rimaneva sconvolta da qualcosa.
Il motivo del suo sconvolgimento era una giovane dalla lunga chioma bionda, corporatura sottile e brillanti occhi di chi sa rendere molto difficile la vita a chiunque le capiti a tiro. Erano amiche praticamente da quando erano nate, eppure Zaria era ancora in grado di sorprenderla; e questa volta l’aveva organizzata davvero grossa.
“Non sto scherzando.” rassicurò, chinandosi su un complicato tema di Pozioni del quale capiva ben poco; ma non le sarebbe stato più chiaro neanche se adattato per un bambino di tre anni. Era terribilmente negata, per lo studio.
Per i guai, invece, era portatissima.
“Dunque, tu hai l’intenzione di fuggire di nascosto a Hogsmead…”
“Sì.”
“… Rischiando l’espulsione…”
“Si spera di evitarla.”
“… Per vedere Severus Piton?” Concluse in do maggiore, forse per dare un maggior tono di tragicità.
“Hai capito l’intero concetto? Brava!” era da circa mezz’ora che rileggeva la frase ‘Il distillato di Grozias è utilissima nelle Pozioni Rimpicciolenti e Gaudizzanti’, senza badare realmente al significato, e si può ipotizzare che fosse prevalentemente ciò a rallentare la stesura del suo compito.
“Non è che… mmh… hai accettato qualche strana pozione da quel ragazzo, ultimamente?” azzardò Leena, seduta in una vecchia, comoda poltrona ed intenta ad accarezzare il suo gatto nero come la notte. Era una vera Serpeverde, Leena, dalla carnagione pallida e capelli dello stesso colore del suo scontroso micio.
“Non mi ha drogata” ribatté stizzita Zaria; finalmente si era decisa a passare alla frase successiva, non meno oscura della prima.
“Allora ti ha pagata.” fu l’ovvia conclusione.
“Se proprio vuoi saperlo, sono stata io a chiedergli di uscire!” sollevò i grandi occhi azzurri, con sfida, chiudendo di scatto il libro di testo (ehi, per quel giorno aveva già letto due frasi! Fin troppo) .
“Ho capito, hai preso un brutto colpo in testa, povera Zaria…”
“Ti sarei grata se la smettessi di dubitare delle mie facoltà mentali...”
“Dubitarne è l’unico modo che ho per cercare di capire come faccia a piacerti quello!” Forse aveva alzato un po’ troppo la voce, visto e considerato che gli occupanti di mezza Sala Comune (compreso qualche quadro) si erano girati, squadrandola.
Leena, timida ragazzina del secondo anno, provò all’improvviso un profondo interesse per una crepa nel pavimento, misto ad un intenso desiderio di sprofondare.
Zaria, anche lei timida ragazzina del secondo anno, fece ciao ciao a tutti.
“Potrei almeno sapere come speri di uscire dalla scuola?” sussurrò Leena, senza interrompere i suoi studi geologici sulla crepa.
“Per quello non c’è problema” rispose, senza smettere di salutare; qualcuno, esitante, la ricambiava “ci penserà mio cugino, no?”
“Ah, lui.”
“Avverto astio nella tua voce.” si voltò di nuovo verso l’amica, che aveva ritrovato il coraggio di guardare ad altezza d’uomo.
“Secondo te perché? Sei imparentata con l’unico studente più odioso di Piton… beh ora si spiega gran parte della tua attrazione: in confronto a tuo cugino, Severus deve sembrare un simpaticone!”
“Sai Leena, a volte provo l’impulso di spiaccicarti questo libro di pozioni sulla faccia: sai forse spiegarmi il perché?”
“Perché io sono l’unica a farti rendere conto che frequenti gente più matta di te?”
“Può essere una motivazione plausibile.” ammise.
“Hai bisogno di aiuto con Pozioni, Zaria? Non vorrei che rimanessi indietro e fossi costretta a saltare gli allenamenti.” Hudson, il (bello e impossibile) Capitano della squadra di Quidditch di Serpeverde, di cui la giovane interpellata era l’ottima Cercatrice, si sedette vicino a loro.
Fenomeno abbastanza di routine, che però non mancò di scatenare le solite conseguenze, che andavano da un diffuso quanto preoccupante rossore di Leena, ad allegri ringraziamenti da una Zaria che fingeva di averci provato, ma di non aver capito assolutamente niente dei compiti assegnati, fino alle torve occhiate delle altre fanciulle della Casa, tutte, com’è ovvio, pazzamente innamorate di lui.
Ma quella volta, mentre Zaria e Hudson si chinavano sul libro di testo, con un brivido Leena si accorse che anche un ragazzo, dall’altra parte della stanza, li fissava con insistenza. Severus Piton in persona, con uno sguardo di folle gelosia negli occhi. Inquietante, a dir poco.
“Questa pazzoide ha detto la verità…” balbettò a mezza voce, scuotendo la testa.


  
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