Serie TV > Star Trek
Segui la storia  |       
Autore: Phoenix_cry    09/09/2010    4 recensioni
Dopo la morte di diversi Vulcaniani Spock incomincia a comportarsi aggressivamente fino a che l'equipaggio comincia ad avere paura del leale Vulcaniano. é presto chiaro che Spock non è l'unico Vulcaniano affetto e ciò che resta della sua specie potrebbe essere in serio pericolo.
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Series'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 33

“Oh no, te lo puoi scordare!” Bones protestò a voce così alta da far crepitare l’interfono. “Mi sono appena tolto quelle stupide orecchie!”

“Sta calmo, Bones, nessuno sta suggerendo di travestirsi da Romulani per il momento.”

“Il Capitano ha ragione.” Disse Spock. “Un’azione del genere sarebbe inutile. Nemmeno io potrei passare per un convincente Romulano abbastanza a lungo da accedere ai laboratori che potrebbero contenere il Trilitio. Al momento non sappiamo nemmeno se il composto esiste.”

“E come proponi di scoprirlo?” Domandò Bones.

“La cosa più logica da fare sarebbe chiedere.”

“Chiedere?” Ripeterono simultaneamente Kirk e McCoy.

“Sì, è quando una persona pone una domanda nella speranza di guadagna…”

“Spock,” lo interruppe Kirk “sappiamo cosa vuol dire ‘chiedere’…ma stiamo parlando dei Romulani.”

“Ne sono consapevole, Capitano.”

“Allora suppongo che tu sia consapevole che i Romulani e, beh tutto il resto della galassia, non sono esattamente amici.”

“Metteranno da parte quell’odio per il bene della galassia.” Disse Spock fiduciosamente.

“Ne sei sicuro?” Chiese McCoy.

“È logico.”

“Nonostante abbiano gli stessi Antenati i Romulani non sono come i Vulcaniani, Spock.” Puntualizzò inutilmente Kirk. “Non sono inclini a seguire la logica.”

“Capitano,” sospirò Spock “sto avendo sempre più difficoltà a restare in piedi. Possiamo continuare questa conversazione di mattina?”

“Sì, certo.”

“Grazie. Fino a quel momento suggerisco che l’Enterprise si diriga verso la Base Stellare 275 a massima Curvatura.”

“La più vicina a Romulus e alla Zona Neutrale?”

“Precisamente.”

“D’accordo, ma non mi hai ancora convinto ad andare a fare una conversazione con i Romulani.”

“Capito, Capitano.”

Spock si appoggiò al muro per alcuni minuti per riprendere fiato. Sentendo nuovamente un gusto metallico si passò le dita sulle labbra. Ispezionandosi la mano la trovò macchiata di un brillante verde smeraldo. Così come il Vulandin gli aveva distrutto i capillari degli occhi gli stava distruggendo anche il sistema venoso dei polmoni. 

“Quindi è così che morirò…annegherò.”

Il borbottio non era stato per autocommiserazione, era semplicemente un dato di fatto. Ritornato nella camera da letto guardò Uhura che dormiva pacificamente. Anubis aveva lasciato perdere il suo giocattolo e si era accoccolato al suo fianco. Anubis miagolò in disapprovazione quando Spock lo spostò per prendere il suo posto. Spock raccolse Uhura fra le sue braccia mentre si stendeva e le accarezzò gentilmente una guancia.

“Spock?” Chiese Uhura insonnolita.

“Sono qui, Nyota.”

“Il bambino?”

“Il nostro bambino ha superato incolume gli avvenimenti di oggi.”

“Non so cosa è successo…”

“Non preoccupartene ora.” La interruppe gentilmente Spock.

Uhura annuì e si appoggiò al petto di Spock. La pressione gli rendeva più difficile respirare, ma Spock fece finta di niente. Appoggiando la guancia contro la sua testa Spock le accarezzò gentilmente i capelli. Prese un respiro il più profondo possibile per immergersi nel suo profumo.

“Nyota?”

“Sì?”

“Temo di dover fare qualcosa che ha un’alta probabilità di porre un fine al nostro tempo insieme.”

“Cosa vuoi dire?”

“Devo parlare con i Romulani.”

“Non rispondono mai alle nostre chiamate su qualsiasi frequenza tranne la loro.”

“Lo so, è per questo che devo andare a parlargli di persona.”

“Cosa?” Uhura si alzò per guardare Spock negli occhi. “Non puoi dire sul serio.”

“Sì invece.”

“Ti uccideranno!”

“Probabile.” Annuì Spock. “Ciò non di meno, parlerò con loro.”

“C’è qualche speranza che io possa farti cambiare idea?”

“No.”

Uhura fissò Spock con uno sguardo di sfida, tuttavia lui non aveva intenzione di cedere. Quando i suoi occhi scuri brillarono di lacrime Spock le prese dolcemente la mascella in una mano. Guidandola più vicino la baciò con la passione di un soldato che sta partendo per la guerra. Quando la lasciò andare lacrime le scorrevano giù per il suo bellissimo viso.

“Mi dispiace, Nyota.”

“No, non scusarti.” Uhura scosse la testa. “So che non ci andresti se non fosse importante.”

“La continuazione della vita in questa galassia dipende dalla collaborazione dei Romulani.”

“Quando partirai?”

“Questa potrebbe essere la nostra ultima notte insieme.”

Uhura chiuse gli occhi contro la devastante notizia. Spock trovò improvvisamente estremamente difficile respirare. Questa volta tale difficoltà derivavano dal suo mancato controllo sulle sue emozioni piuttosto che dalle sue condizioni mediche. Tenendo stretta Uhura la confortò silenziosamente. Uhura lavorò sodo per cercare di controllare le sue di emozioni.

“Ci andrai da solo?” Chiese Uhura con calma.

“È mio desiderio viaggiare da solo. Tuttavia, il Capitano mi supera di grado e credo insisterà per accompagnarmi. Non ho nessuna via logica per fermarlo.”

“Bene.”

“Io non riesco a considerarlo tale. Se dovessimo fallire sarebbe uno spreco aver fatto uccidere inutilmente uno dei migliori Capitani della Flotta Stellare.”

“I Romulani non uccideranno Kirk.” Disse Nyota fiduciosamente. “Quell’uomo è incredibile, è pieno di trucchi. Ti riporterà da me vivo.”

“Lo spero.”

Era tardi nell’artificiale pomeriggio quando l’Enterprise giunse alla Base Stellare 275. Spock aveva cercato di dire addio a Nyota, ma lei aveva insistito che sarebbe ritornato e che non c’era bisogno di salutarsi. Accettando il suo ottimismo anche se in realtà non lo condivideva Spock l’aveva baciata e  le aveva toccato brevemente la pancia prima di andarsene.

Spock aveva chiesto al Capitano e a McCoy di incontrarsi con lui un’ultima volta nella sala conferenze per discutere il più logico modo di procedere. Entrambi gli uomini lo stavano già aspettando lì. McCoy stava camminando per la stanza come una tigre in gabbia. Spock entrò nella stanza e si sedette per conservare le energie. Aveva dormito sorprendentemente bene la notte e si sentiva molto più forte.

“Spock,” lo salutò caustico McCoy “sei completamente fuori dalla tua mente Vulcaniana.”

“Lei mi sta giudicando ancor prima di aver ascoltato ciò che ho da dire.”

“So già che comprende i Romulani, è tutto quello che mi serve per giudicare. Devo ricordarti che hanno distrutto il tuo pianeta natale?”

“È un ricordo che dubito sarò in grado di scordare.” Disse Spock seriamente. “Tuttavia, non è stato Romulus a ordinare la distruzione di Vulcano. È stata un’unica anima fuorviata, torturata e portata alla pazzia dal dolore.”

“Mi stai dicendo che perdoni Nero dopo quello che ha fatto?”

“Non lo perdono, lo capisco.”

McCoy fissò incredulo Spock. Quest’ultimo lo fissò a sua volta con un’espressione passiva in volto. Fra tutti gli umani che aveva incontrato il dottore era quello che capiva meno di tutti. Il misto di distacco clinico e compassione emotiva di McCoy era un equilibrio che Spock non riusciva a comprendere.

“Spock,” disse Kirk “hai menzionato qualcosa del tipo di parlare ai Romulani, ma da tutto quello che so su di loro non accettano chiamate da membri della Federazione. Non parlano nemmeno ai Vulcaniani, no?”

“I Romulani disprezzano i Vulcaniani più di qualsiasi cosa.” Rispose Spock.

“E pensi che ti aiuteranno?” Chiese Bones.

“No, non me. La galassia. Nonostante siano guidati dalle emozioni non se ne staranno a guardare tutto, compresi essi stessi, morire.”

“Anche se si potesse ragionare con i Romulani,” disse Kirk “come faremo ad entrare in contatto con loro?”

“Violando la Zona Neutrale e viaggiando nel territorio Romulano. Sono veloci a catturare qualsiasi nave che entra nel loro settore, da lì sarò in grado di ottenere un’udienza con i Romulani.”

“Perché dovrebbero ascoltare un Vulcaniano?” Chiese Bones.

“Non mi vedranno come Vulcaniano, ma come un Ufficiale della Flotta Stellare di alto rango. Sono un valido essere con il quale conversare.”

“Sì, certo, ‘conversare’.” Bones roteò gli occhi. “Ti tortureranno per divertirsi. Quando avranno finito ti sgozzeranno, e venderanno il tuo malato sangue verde al mercato nero.”

“Cosa?” Chiese Kirk confuso. “Mercato nero?”

“Il sangue Vulcaniano è diventato di incommensurabile valore al mercato nero.” Chiarì Spock.

“Perché?”

“È un afrodisiaco.” Sbuffò Bones.

“Bones,” Kirk scosse la testa tristemente “sono ufficialmente disturbato dal fatto che tu lo sappia.”

“Se vuoi saperlo secondo me è ridicolo, sono l’unica specie nella galassia senza un briciolo di passione.”

“È un destino comune a tutte le specie in via d’estinzione quella di essere vista come la detentrice di qualche qualità magica.” Disse Spock con una leggera scrollata di spalle.

“È disgustoso.”

“Concordo, Dottore, ma è pur sempre un dato di fatto.”

Sentendo solletico al retro della gola Spock tossì contro il dorso della mano. Sapendo che la sua mano era ora sporca del prezioso sangue del quale stavano parlando la nascose velocemente sotto il tavolo per evitare la pietà dei suoi amici. Spock spostò la sua attenzione da McCoy al Capitano.

“Devo andare a Romulus, Capitano.”

“Concordo.” Annuì Kirk. “E non pensare neanche per un secondo di andarci senza me e McCoy.”

“Temevo che lo avrebbe detto. Tuttavia, so anche che sarebbe un illogico spreco di tempo il provare a farle cambiare idea.”

“È bello sapere che siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda.” Sorrise Kirk.

“Per una volta.” Brontolò Bones.

“C’è un problema,” disse Kirk “non c’è la minima possibilità che la Federazione permetta all’Enterprise di entrare nel territorio Romulano. Prima di tutto è una massiccia violazione del trattato, e secondo non posso in tutta coscienza coinvolgere il resto dell’equipaggio in una missione così pericolosa.”

“Non ho mai avuto intenzione di usare l’Enterprise per questa missione, Capitano.”

“È per questo che volevi fermarti alla Base Stellare,” Kirk sorrise da un orecchio all’altro “per rubare una nave.”

“Credo che il termine adeguato sia ‘requisire’.” Replicò Spock.

“Requisire i miei stivali.” Sbuffò Bones.

“Ciò che ha detto non ha senso, Dottore.”

“Signori,” Kirk si intromise prima che i due potessero saltarsi nuovamente alla gola “penso che dovremmo pensare di lasciare la nave immediatamente.”

“Concordo.” Annuì Spock.

“Questa è una follia.” Puntualizzò Bones.

“Significa che non vieni con noi?” Scherzò Kirk.

“Ovvio che vengo con voi. Chi è che vi rimetterà a posto una volta che i Romulani avranno finito con voi due?”

“Proprio ciò che pensavo, Bones.”

“Diremo almeno alla Flotta Stellare quello che abbiamo intenzione di fare?” Chiese Bones.

“Assolutamente no. Non ce lo permetterebbero mai. Vorranno mettere su chissà quale Consiglio per cercare di parlare con i Romulani, ci vorrebbero mesi. E anche se il buco nero non sta per ingoiare il sole di Vulcano da un momento all’altro, Spock non ha tutto il tempo del mondo.”

“Capitano, non c’è garanzia che il fermare il sole di Vulcano mi salverà la vita.”

“Non c’è garanzia che non lo farà.”

Spock sollevò un sopracciglio come sempre faceva ogni volta che il Capitano piegava le regole della logica come gli pareva. Kirk si alzò e si avvicinò a Spock per aiutarlo a fare lo stesso. Rifiutando l’aiuto Spock fu in grado di alzarsi da solo. Con Bones alle loro spalle lasciarono i corridoi dell’Enterprise e salirono sulla Base Stellare. Una volta sulla Base Stellare Kirk usò il suo comunicatore per parlare con la nave.

“Scotty?”

“Sì, Signore?”

“Il Signor Spock, il Dr. McCoy ed io faremo qualche ricerca qui sulla Base Stellare. Ha il comando finché non torniamo.”

“Sì, Signore.”

“E se non torniamo indietro?” Chiese Bones pessimisticamente.

“Allora immagino che Scotty otterrà una promozione permanente.”

L’hangar in cui si trovavano era pieno di navi di tutte le forme e modelli. La Base Stellare non era un famoso porto solo per le navi della Federazione, ma anche per mercanti, e ricchi turisti. Camminarono fra le file di navi piccole e di medie dimensioni cercando per il miglior obiettivo. Bones si fermò davanti ad una navetta dall’aspetto solido dal design simile ad una scatola.

“Che ne dite di questo?” Suggerì McCoy.

“Non è abbastanza stravagante.” Replicò Spock mentre continuava a cercare.

“Stravagante? Mi sembra sicuro. Perché deve essere vistosa?”

“Bones, se i Romulani non vorranno la nave che scegliamo ci trasformeranno in polvere spaziale prima ancora di capire chi c’è a bordo.” Spiegò Kirk.

“Ah.” Bones si guardò attorno. “In questo caso, prendiamo quella.”

Kirk e Spock si voltarono per guardare la nave che stava indicando Bones. Lo scafo brillava di una tinta iridescente ed aveva vistose rifiniture in oro. Con curve eleganti e ali larghe sembrava veloce anche mentre se ne stava lì ferma. Essendo almeno dieci volte più grande di una normale navetta sarebbe stata più che in grado di sopportare tutto il viaggio fino a Romulus. Kirk sorrise smagliante e gettò un braccio sulle spalle di McCoy.

“Bones, hai un eccellente gusto in fatto di navi.”

“Soltanto quando ne dipende la mia vita.”

“Che dici, Spock?”

“Nessun Romulano saprebbe resistere ad una nave di questo calibro.” Spock annuì in segno di approvazione.

“Allora cosa facciamo…ci saliamo a bordo e ce la prendiamo?” Chiese Bones.

“Qualcosa del genere.” Sorrise Kirk. “Guarda e impara.”

Kirk si rassettò l’uniforme e marciò fermamente verso la nave. Spock e McCoy si scambiarono uno sguardo prima di seguirlo. Kirk camminò fino alla navetta che stava usando l’anti-gravità per rimanere a mezzo metro dal suolo. Dopo averla guardata con sguardo critico per un momento si guardò intorno in cerca di un addetto all’hangar.

“Tu lì!” Chiamò Kirk rivolto ad un uomo che stava spazzando il pavimento.

“Sì, Signore?”

“A chi è registrata questa navetta?”

“Uh…ad Alistar Carter, Signore.”

“Proprio quello che pensavo.”

“C’è qualche problema?” Chiese l’addetto.

“Sì. Chi è il responsabile in servizio qui?”

“Tarrin.”

“Fallo venire qui subito!” Ordinò Kirk.

“Sì, Signore.” Replicò l’addetto correndo via.

“Jim, credi che il modo migliore di rubare qualcosa sia quello di avvisare le autorità prima?”

“Stai al gioco.”

McCoy sospirò pesantemente e restò zitto. L’addetto ritornò con Tarrin. Quando vide tre Ufficiali della Flotta Stellare raddrizzò immediatamente la schiena. Kirk mise le mani sui fianchi per aggiungere ostilità al suo aspetto. Arrivato innanzi ai tre Tarrin lanciò un’occhiata alle orecchie di Spock e delglutì sonoramente.

“Tarrin, vero?”

“Sì, Signore.”

“Tenente?”

“Esatto, Signore.”

“Tenente Tarrin e a conoscenza del fatto che questa navetta appartiene a Alistar Carter?”

“Sì, Signore.”

“E non ha pensato di informare la Flotta Stellare del fatto che si trova qui?” Domandò Kirk.

“No, Signore.” Tarrin guardò la navetta. “Avrei dovuto?”

“Santo Cielo, non ha sentito che Alistar Carter è ricercato per aver contrabbandato Scarafaggi Hupyriani?”

“Signore?” Chiese Tarrin scioccato.

“Richiediamo l’immediato accesso a questa navetta per cercare prove del contrabbando.”

“Non so…”

“Tenente, sta rifiutando di eseguire un ordine diretto impartito da un superiore?”

“No, Signore.” Tarrin si mise subito sull’attenti.

“Bene, ci faccia entrare.”

“Sì, Signore.”

Tarrin digitò il codice per eliminare il campo di forza che proteggeva la nave alla fonda. Quando cercò di unirsi al trio Kirk lo fermò con un cenno della mano. Una volta a bordo scoprirono che la lussuosità della navetta non si fermava alla splendente verniciatura dello scafo.

“Capitano, è cosciente del fatto che Alistar Carter è un importante leader religioso?”

“Davvero?” Chiese Kirk sorpreso. “Non lo sapevo.”

“Dio è stato buono con quest’uomo.” Notò Bones.

“Dei, plurale.” Corresse Spock. “Guida una setta politeista.”

“Beh speriamo che ai suoi parrocchiani non dispiaccia comprargli una nuova nave.” Ridacchiò Kirk.

Spock si mise istintivamente al posto del timoniere. Il design non era come quello dell’Enterprise e a Spock ci volle qualche momento per riuscire a capire come funzionavano i complicati comandi. Fuori dalla navetta Tarrin aveva chiaramente deciso di controllare se la storia di Kirk era vera oppure no. Proprio quando Spock accese i motori Tarrin gridò in allarme.

“Spock, colpiscilo!”

“Capitano, non riesco a capire come la violenza possa risolvere la situazione.”

“Voglio dire: portaci fuori di qui!”

Con facilità Spock incominciò a premere dei tasti sulla console. I potenti motori gemettero in risposta e la nave si alzò in volo. L’hangar era protetto dal vuoto assoluto dello spazio da un campo di forza che permetteva alle navi di passare in sicurezza. Tuttavia le paratie di metallo stavano venendo chiuse in risposta all’allarme.

Concentrato pienamente nel portare la navetta fuori dall’hangar ad una velocità sconsiderata Spock non sentì l’urlo d’avvertimento di McCoy. Quando arrivarono alle paratie si erano ormai chiuse troppo per permettere alla nave di uscire nella sua corrente posizione. Spock ricalibrò l’assetto facendo inclinare la nave di novanta gradi di lato mantenendo la gravità verso il basso per i passeggeri.

In questo modo riuscirono a malapena ad uscire nello spazio. Mentre passavano attraverso le porte poterono udire lo stridio del metallo contro il metallo quando la parte centrale della nave strisciò contro le porte, per fortuna la nave rimase intatta. Una volta nello spazio aperto Spock ripristinò il precedente assetto. Calcolò la rotta per Romulus e spinse la nave a massima Curvatura.

“Capitano, la nave è nostra.”

“Speriamo che Carter abbia un’assicurazione.” Sorrise Kirk.

“Speriamo che ai Romulani non dia fastidio qualche graffio sullo scafo.” Sospirò Bones.

 

 

È proprio da Kirk rubare la nave di un’autorità religiosa non c’è che dire^^ Grazie ancora per i vostri commenti Thiliol, Persefone Fuxia e Lady Amber^^Ho corretto le sviste che mi avete segnalato nel capitolo precedente

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: Phoenix_cry