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Autore: NonSense    09/09/2010    1 recensioni
Mentre lei non riusciva ancora a comprendere il motivo di questo fatto, suo marito, Fugaku Uchiha, aveva una teoria tutta sua in mente.
Nascosto dietro uno degli angoli della villa degli Uchiha, Fugaku aveva assistito a tutta la scena con profondo disappunto.
Quel ragazzo proprio non gli piaceva. E sperava che non piacesse nemmeno a sua moglie. Era chiaro il motivo per cui, tutti i dannati giorni, il ragazzo si recava a casa loro per porre delle domande di cui sapeva già la risposta.
Anche un imbecille avrebbe capito, dopo due settimane, che Sasuke e Itachi ritornavano a casa verso le sei.
Ma lui no. Continuava imperterrito a fare il finto tonto.
SaiFugakuMikoto
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Nick Autore (in EFP):_Naomi92_ Naomi92
- Titolo: Sei geloso?
- Personaggi/Pairing: Fugaku Uchiha, Mikoto Uchiha, Sai.
- Genere: Romantico, Commedia.
- Rating: Giallo.
- Avvertimenti:
- NdA: Nel mondo in cui ho ambientato la fanfiction Itachi non ha sterminato il Clan e vive insieme alla famiglia con Sasuke e Sai non fa parte del Team Seven, ma è solo un Anbu.

Questa fanfiction avrebbe dovuto partecipare al contest Lui, Lei... L'altro, ma per mancanza di partecipanti è stata annullata.
Detto questo buona lettura!

Sei geloso?


Solo quando Mikoto Uchiha alzò lo sguardo dal pavimento che era intenta a pulire, si accorse che qualcuno la stava osservando.
- Buongiorno signora Uchiha. - la salutò Sai, sfoggiando il sorriso migliore che il suo repertorio possedeva.
- Sai! - esclamò quest'ultima, sorpresa nel vederlo nuovamente - Che cosa ci fai qui? - gli domandò infine, guardandolo rimanere fermo in mezzo al giardino.
Era immobile e aveva lo sguardo vacuo, ma sul viso c'era sempre quel suo immancabile sorriso.
Era già da un po' di tempo che il ragazzo aveva preso l'abitudine di venire a trovarla tutte le mattine, chiedendole quando sarebbero giunti a casa i suoi figli.
Ormai credeva avesse capito più o meno l'orario in cui avrebbe potuto trovarli in casa, ciò nonostante sistematicamente tutte le mattine veniva a porle quella domanda.
Mikoto, che si trovava nell'ampio corridoio posto prima di entrare all'interno di casa sua, posò lo straccio e cominciò a scendere le scale per andare incontro al ragazzo.
- Mi scusi per il disturbo, signora Uchiha. Ero solo venuto a domandarle a che ora sarebbero giunti a casa i suoi figli. - affermò, osservandola.
Ammirò, come al solito, la sua eleganza nello scendere le scale, il suo mettersi una ciocca ribelle dei capelli neri e lisci dietro l'orecchio e lo sguardo materno, anche se quest'ultimo non gli faceva granché piacere, che gli rivolgeva sempre.
Nonostante fosse sulla soglia dei quarantacinque anni, lei rimaneva comunque una bellissima donna.
Quando la moglie di Fugaku si fu avvicinata al ragazzo, quest'ultimo smise di osservarla in quel modo che sarebbe sembrato sfacciato alla donna.
- Ehm... Credo che tu abbia fatto tutta la strada per venire fin qua inutilmente, perché adesso Sasuke e Itachi non ci sono. Ma se vieni verso le sei del pomeriggio, li troverai qui sicuramente. E, Sai, chiamami pure Mikoto, non è necessario che tu ti rivolga a me in tono così formale. -
- Ti ringrazio. -
- Ah, tra l'altro verso lei sei c'è il tè e tu naturalmente sei il benvenuto. - se ne ricordò lei, sempre con quel tono di gentilezza che la distingueva dagli altri Uchiha.
Con un'espressione di eterna sofferenza sul viso e con uno sguardo altezzoso che sembrava volerti fulminare da un momento all'altro, gli altri membri del clan erano le persone più scortesi e asociali che lui avesse mai conosciuto in vita sua.
Ma lei, lei era diversa da tutti loro.
- Grazie ancora per le informazioni e per l'invito. Allora ripasso verso le sei, Mikoto. - affermò lui, rivolgendole un ultimo sorriso e voltandosi per andarsene.
Ma tutti sapevano che Sai sarebbe venuto appositamente in anticipo.
Mentre lei non riusciva ancora a comprendere il motivo di questo fatto, suo marito, Fugaku Uchiha, aveva una teoria tutta sua in mente.
Nascosto dietro uno degli angoli della villa degli Uchiha, Fugaku aveva assistito a tutta la scena con profondo disappunto.
Quel ragazzo proprio non gli piaceva. E sperava che non piacesse nemmeno a sua moglie. Era chiaro il motivo per cui, tutti i dannati giorni, il ragazzo si recava a casa loro per porre delle domande di cui sapeva già la risposta.
Anche un imbecille avrebbe capito, dopo due settimane, che Sasuke e Itachi ritornavano a casa verso le sei.
Ma lui no. Continuava imperterrito a fare il finto tonto.
Non sopportava la voce in falsetto che usava per chiamare Mikoto, il fatto che venisse sempre a casa loro e nemmeno il modo in cui la osservava.
In poche parole, di Sai, lui non sopportava niente.
- Mikoto... - la richiamò il marito, uscendo allo scoperto dal suo nascondiglio - Ho notato Sai è venuto anche oggi. - le fece notare.
Con un'espressione seria e un tono irritato che tradiva la tranquillità che voleva esprimere, salì piano le scale e si avvicinò alla donna, continuando quello che era un discorso a senso unico.
- Insomma, quel ragazzo non mi piace granché. E non capisco perché tu lo abbia invitato a prendere il tè. -
- Ma che cosa dici? - gli domandò l'altra, smettendo di pulire e posando finalmente la sua attenzione su Fugaku - Guarda che Sai è un bravissimo ragazzo e tu sbagli a giudicarlo male. Io vorrei proprio che diventasse amico dei nostri figli perché è davvero simpatico e potrebbe avere una qualche influenza positiva su di loro. Senza contare il fatto che ha davvero un sorriso bello e sincero. - ammise lei un po' imbarazzata.
Uno sorriso bello e sincero?
Sua moglie stava sicuramente scherzando, su questo non vi era alcun dubbio.
O forse no...
- Spero che tu non ti sia fatta abbindolare dai suoi modi gentili e dai complimenti che ti rivolge. - le disse in tono acido, con una nota malcelata di rabbia. - Mi sembra evidente il motivo per cui viene ogni mattina a parlare con te e non con me, e tu gli dai pure sempre corda. Vorrei anche ricordarti che ha l'età di nostro figlio. Quello minore. - aggiunse infine, marcando l'aggettivo usato per indicare Sasuke.
Mikoto lo guardò furiosa. Ma per chi l'aveva presa?
- Guarda che io non mi faccio abbindolare da nessuno. - cominciò a dire lei offesa, inchiodando con lo sguardo il consorte e buttando per terra lo straccio in un modo tutt'altro che delicato - Lui non è quel tipo di ragazzo e poi, se proprio t'interessa saperlo, so benissimo quanti anni ha Sai. - finì duramente, alzando sempre di più la voce.
Lui non l'aveva mai vista perdere il controllo in quel modo. E non voleva mai più vederla in quello stato, quindi si ripromise di non affrontare più l'argomento.
E poi non era detto che quello che lui pensava fosse vero, magari la sua era solo paranoia aggravata dal pesante lavoro e la difficile situazione politica.
E, detto chiaramente, non sarebbe di certo stato un ventenne a frantumare un matrimonio che durava da venticinque anni.
Il suo era un matrimonio basato sulla fedeltà, fiducia e sincerità reciproca e non su inutili complimenti o altre cose.
E anche se lui non glielo diceva chiaramente, lei lo sapeva che, si insomma avete capito. Con questa consapevolezza, Fugaku entrò in casa farfugliando delle scuse a Mikoto.
Succedeva a tutti di sbagliare, no?
***
Quando Sai ritornò a casa dopo essere stato a casa Uchiha, si sdraiò sul suo letto, ripensando a ciò che era successo di pomeriggio. Come al solito lui si era recato a casa di Mikoto in anticipo, così da avere un po' di tempo da passare da solo con lei. Ma, per sua sfortuna, al suo posto, ad attenderlo c'era Fugaku. Seduto sulle scale a far finta di stare dando un' occhiata a dei documenti e con un ghigno di trionfo dipinto sul volto, Fugaku non aspettava che lui. Inizialmente aveva pensato, e sperato anche, di non essere stato visto e quindi di poter benissimo riuscire ad andarsene per poi ritornare alle sei. Ma la sua illusione era sfumata non appena l'Uchiha l'aveva richiamato e lo aveva invitato a sedersi accanto a lui.
E da lì in poi le cose erano andate per il peggio.
Quello che era iniziato come un normale discorso tra uomini, era sfociato in un vero e proprio interrogatorio, con tanto di testimoni e prove. Gli aveva domandato, parecchie volte, il perché delle sue soventi, e indesiderate avrebbe voluto aggiungere, visite e mentre lui si era giustificato dicendo che non si ricordava mai a che ora ritornavano a casa Itachi e Sasuke, l'altro aveva emesso uno sbuffo di fastidio. Anche se Sai non lo aveva ammesso chiaramente, Fugaku aveva capito che erano tutte cazzate le sue. Quindi, i lunghi minuti che erano trascorsi tra le cinque e le sei del pomeriggio erano stati un vero e proprio inferno. Fortunatamente per Sai, ad un certo punto Mikoto era uscita fuori di casa a salvarlo da una fine inevitabile. Lei, sotto lo sguardo infastidito del consorte, lo aveva gentilmente invitato ad accomodarsi dentro, sottraendolo così allo sguardo indagatore e al tono interrogatore di Fugaku che, Sai se lo sentiva, avrebbe anche potuto continuare a porgli domande fino alla fine dei suoi giorni, senza poi rimanere soddisfatto dalle risposte che avrebbe ricevuto. Successivamente erano arrivati anche i due figli, ma anche questi ultimi si erano mostrati molto più contenti nel vederlo andarsene che nel trovarlo a casa. In realtà lui non sopportava né l'uno né l'altro, ma cercava di guadagnarsi la loro amicizia, anche se gli bastava non farsi odiare, solo per Mikoto.
Lo ammetteva: lei gli piaceva.
Non gli importava la differenza d'età che c'era tra loro, non gliene era mai importato. Lei era diversa dalle stupide ventenni che conosceva e, nonostante fosse abbastanza in avanti con gli anni, almeno per uno come lui, aveva davvero un gran fascino. Tutte le volte che la guardava rimaneva incantato nell'osservare ed assorbire ogni suo particolare; dal taglio dei capelli al modo in cui era vestita. In due settimane molto probabilmente aveva imparato più cose lui su di lei che suo marito in venticinque anni di matrimonio. Quando era cattivo umore, ad esempio, si legava i capelli indietro e indossava qualcosa di nero e, se anche nervosa, continuava imperterrita a pulire nello stesso punto anche per interi minuti e faceva una sosta solo mangiucchiarsi le unghie. Ma lui la preferiva quando era di buon umore, quando si lasciava i capelli delicati come la seta e neri come il carbone sciolti, quando indossava qualche vestito colorato e quando, vedendolo comparire sorrideva e s'imbarazzava quando lui le rivolgeva dei sorrisi o dei complimenti.
Fugaku Uchiha avrebbe saputo tutte queste cose su di lei?

***
Quando, la mattina successiva al litigo, Fugaku si era alzato di gran fretta, si era immediatamente diretto al bagno.
Si posizionò immobile davanti allo specchio, notando con vago disgusto l'immagine riflessa su di esso.
Sapeva, l'aveva sempre saputo del resto, di non essere un bell'uomo, ma quello che gli si presentava davanti con il suo stesso colore dei capelli e il medesimo pigiama non poteva essere sicuramente lui.
Non poteva essersi ridotto a quel modo.
E invece era proprio così.
Infondo, pensò, se Mikoto, ancora molto giovane e bella, avesse scelto al suo posto uno attraente come Sai, lui non le avrebbe dato tutti i torti.
Lui in confronto al ragazzo sembrava uno spaventapasseri malriuscito. Fugaku si avvicinò ulteriormente allo specchio, osservando come i suoi capelli avessero davvero bisogno di un nuovo taglio. Ma tanto anche se avesse sistemato capelli, pensò dopo, sarebbe comunque rimasto il naso storto, uno degli occhi più in su di due millimetri rispetto l’altro e il mento eccessivamente grande. Quindi sconsolato si diresse nuovamente verso la sua, la loro, camera da letto. La cosa che lo sorprese entrando dentro non fu il fatto di vedere la moglie agghindata come se dovesse uscire, ma il fatto di vedere la moglie in quello stato per qualcuno che non era lui. Sicuramente aspettava Sai anche oggi e, prendendo in considerazione questa possibilità, la rabbia sembrò prendere il controllo su di lui, scostando più in là la freddezza con cui lui agiva sempre.
- Che cosa stai facendo? - le domandò, squadrandola da capo a piedi.
Indossava un vestito blu che le arrivava di un paio di centimetri al di sopra del ginocchio e aveva i capelli raccolti dietro a metà con una pinzetta.
E poi si era pure truccata.
- Oggi esco con Sai. - esclamò raggiante, rivolgendo al marito un sorriso. - Mi ha chiesto i accompagnarlo a scegliere dei fiori per qualcuno. -
Già anche solo il fatto che lei uscisse con un altro lo infastidiva, ma poi doveva proprio vestirsi a quel modo?
- E devi vestirti in quel modo per andare a scegliere dei fiori? - le domandò freddo.
- Beh, io non vorrei mettere in imbarazzo Sai. Già immagino che cosa diranno gli abitanti del villaggio nel vederci insieme e vorrei evitare di far fare a Sai una brutta figura in pubblico, uscendo con una vecchietta. -
- Tu non esci con Sai. - dichiarò serio e irremovibile Fugaku.
Lui aveva deciso così punto e basta.
- Non vedo perché non dovrei aiutarlo a scegliere dei fiori. - affermò lei ancora sconvolta.
- Perché... perché... - già, perché doveva impedirglielo?
Se fosse uscita con qualcun altro, con chiunque altro, non si sarebbe fatto tutti questi problemi, ma questa volta era di Sai che si trattava e lui non si sentiva tanto sicuro nel lasciarla uscire con lui.
- Non puoi perché l'ho deciso io. - disse riacquistando quell'autorevolezza che gli si era sgretolata con l'avvento del ragazzo nella loro vita.
La donna sbuffò e guardò imbronciata il marito.
- Qual è il problema Fugaku? - gli domandò seria.
Osservava il suo sguardo spostarsi dalle pareti della stanza alla scollatura del suo vestito, il suo sfregarsi le mani tra di loro e il battere del piede destro per terra ogni cinque secondi. Questo, lei lo chiamava gelosia.
- Sei geloso, vero? - gli domandò nuovamente, non sentendosi dare alcuna risposta al quesito precedente.
- Non scherziamo. Io non sono affatto geloso. - dichiarò lui irritato.
Perfetto, l'aveva messo in trappola.
- Allora se non sei geloso non vedo perché io non dovrei uscire con Sai. -
Fregato.
- Sai una cosa? Fa un po' come ti pare! A me non importa con chi esci e se vuoi uscire con Sai fallo pure. Ricordati solo che ha l'età di nostro figlio. - le ricordò lui arrabbiato, girandosi e uscendo con passi veloci dalla stanza.

***
Lo ammetteva, si era comportato davvero male con lei.
Ma non poteva accettare la sua decisione di uscire con quel ragazzo.
Proprio no. E così, mentre lei usciva con un ragazzo che aveva meno della metà dei suoi anni, lui vedeva sgretolarsi il suo matrimonio davanti ai propri occhi.
No, lui non poteva permettersi che ciò succedesse.
Quindi si alzò e si diresse per la seconda volta in bagno nel giro di un quarto d'ora.
Si posizionò davanti allo specchio e, maneggiando un paio di forbici cominciò ad accorciarsi i capelli, così da rendersi un po' più affascinante, o meno brutto a seconda dei punti di vista, agli occhi della moglie.
Tagliò alcune ciocche della frangetta che gli arrivavano fin sopra gli occhi e poi accorciò la lunghezza dei capelli dietro la testa, tagliandoli fino all'altezza delle orecchie.
Si guardò nuovamente allo specchio e, vedendosi leggermente più carino di prima, si disse che così poteva andare.
Ora non gli rimaneva che sperare che Sai, quel diabolico ragazzo, non facesse del tutto il lavaggio del cervello a Mikoto.
Però lui non poteva mica mettersi a seguire la moglie, sarebbe stato disonorevole per un Uchiha.
Se gli altri membri del clan fossero venuti a sapere del suo pedinamento lo avrebbero preso in giro per tutta la vita.
- Papà, qualcosa non va? - gli domandò Itachi, mentre passava per puro caso dalle parti del bagno e, vedendo il padre gesticolare furiosamente, si era preoccupato.
Forse lui non poteva farlo, ma suo figlio sì.
Tanto Itachi era ancora giovane e aveva ancora un sacco di anni davanti a sé per dimenticare le prese in giro.
- Itachi, segui tua madre. - gli ordinò, guardandolo fisso negli occhi.
- Che cosa dovrei fare? - chiese lui ancora confuso.
Non capiva dove il padre volesse arrivare.
- Segui tua madre. Muoviti! -

***
- Sei già tornato a casa? - domandò Fugaku, comodamente seduto su un divano, al primogenito.
- Sì, ho visto la mamma arrabbiarsi per qualcosa con Sai. E tu sai com'è lei quando è arrabbiata. Quindi me ne sono andato. - gli disse sbrigativo e se andò.
Certo che sapeva com'era lei da arrabbiata. Ringraziava il Cielo che lei non avesse uno Sharingan, altrimenti sarebbe stata persino in grado di sterminare tutto il clan.
Poi sentì il passo di lei, che avrebbe potuto riconoscere tra mille, farsi sempre più pesante mentre si avvicinava alla camera dove si trovava lui.
Aveva i capelli in disordine e il suo umore era nero.
- Qualcosa non è andato con Sai? - domandò lui, con fare disinteressato.
Lei sbuffò e andò a sedersi accanto a lui.
- Forse avevi ragione. - ammise controvoglia, voltando lo sguardo dalla parte opposta – Grazie. - aggiunse poco dopo, appoggiando stancamente la sua testa sul petto di Fugaku.
- Mpf. -
- E poi così i capelli ti stanno veramente bene. Sembri anche ringiovanito. - affermò alzando la testa dal suo petto per rivolgere nuovamente lo sguardo sull'acconciatura del marito.
Rimasero in silenzio per qualche istante, poi Fugaku ricominciò a parlare.
- Ma posso sapere cos'è successo tra te e Sai? Così, solo per curiosità. - le domandò, mantenendo il suo solito tono freddo.
- No, questo è un segreto tra me, Sai e tutte le centinaia di persone che hanno assistito alla scena. -
- ... -

***
Sai non riusciva a capire dove avesse sbagliato.
Forse era stato il suo modo sfacciato di accarezzarle la mano ogni qualvolta gli si fosse presentata l'occasione o ancora più probabilmente il fatto di averla tenuta per mano durante tutto il lasso di tempo che avevano passato insieme.
All'inizio, cioè per i primi venti minuti, era pure andato tutto bene.
Ma poi la situazione aveva cominciato a sfuggirgli di mano.
Le camelie rosa, che lei stessa aveva scelto tra la grande varietà di altri fiori, sembravano non piacerle più una volta acquistate.
Sai era convinto che Mikoto avesse capito che quei fiori erano per lei, ma la donna sembrava essersi persa qualche passaggio perché, mentre all'inizio era parsa molto contenta nel vedersi regalare le camelie, poi nella sua testa era scattato qualcosa, così gli aveva restituito immediatamente i fiori e aveva cominciato a guardarlo in un modo strano.
Molto probabilmente aveva messo insieme tutti i pezzi del puzzle e si era resa conto che lui non la vedeva solo come un'amica.
Ripensandoci però forse il problema principale doveva essere stato il bacio che aveva scoccato sulle sue labbra a farla arrabbiare davvero.
Sì, doveva essere stato proprio quello il problema.
Infatti, mentre lei stava osservando una rosa rossa con fare dubbioso e gli aveva chiesto che cosa ne pensava, lui aveva mal interpretato il suo gesto e l'aveva baciata.
Una rosa rossa rappresenta la passione, no? Lui non se ne intendeva granché di queste cose e quindi aveva chiesto consiglio ad Ino ed era stata proprio la ragazza, e lei se ne intende di fiori, a parlargli della particolare comunicazione dei fiori.
Però Mikoto si era arrabbiata, aveva cominciato a farfugliare qualcosa a proposito di marito, figli e matrimonio e gli aveva tirato uno schiaffo. Come se quello non fosse bastato attorno a loro si era pure radunata una grande folla e quindi, lui lo sapeva, almeno mezza Konoha dopo solo due minuti dall'accaduto sapeva che cos'era successo.
Infine lei se n'era andata e lui aveva fatto altrettanto.
Ma avrebbe sicuramente fatto pace con lei la mattina successiva, quando si sarebbe nuovamente recata da Mikoto per chiedere delle informazioni che già sapeva e di cui non gli interessava nemmeno così tanto.
Non si sarebbe arreso così facilmente.
Sperava solo che lei lo perdonasse per il gesto avventato.

Note dell'autrice.

Lo so, l'avevo già pubblicata, ma per sbaglio l'ho cancellata ^^" (Te pareva-.- ndtutti). Almeno le ho cambiato il titolo XD
Spero vi sia piaciuto e ringrazio tutti coloro che l'hanno letta e anche chi volesse lasciare un commentino naturalmente^^

Riporto qui anche il giudizio di Ballerinaclassica, colei che ha indetto il contest.
Sei geloso?
Oddio, due FanFiction avvincenti in una sola volta. Oddio. Sì, perché inevitabilmente, altro non posso fare che ripetermi: wow, davvero brillante.
Si alterna alla suspance e ai dubbi, quel pizzico di comicità che non guasta mai, nata proprio da tutte le domande ed i problemi che Fugaku si pone per salvaguardare la moglie.
E se da una parte non abbiamo che un enigmatico sorriso, dall'altra c'è la preoccupazione di vedere il proprio matrimonio sbriciolarsi proprio a causa di quel ragazzo che ha l'età di suo figlio. Un intreccio eccezionale, reso perfettamente da uno stile asciutto e conciso, quasi formale, di un narratore che osserva la scena senza giudicare.
Anche se, devo ammetterlo, talvolta ho faticato a capire. Come nella frase: "Quindi, i minuti che erano trascorsi tra le cinque e le sei del pomeriggio, poi fortunatamente Mikoto era uscita fuori di casa a salvarlo da una fine inevitabile, erano state un vero e proprio inferno." [cit.]
Ma, a parte questa, nessuna svista sul piano stilistico e grammaticale. Per quel che riguarda i personaggi, lo ammetto, Fugaku e Mikoto sono piuttosto evanescenti, un po' misteriosi e non troppo delineati di per sé. Ma devo affermare con altrettanta certezza che descriverli così, nella quotidianeità delle loro azioni e delle situazioni tipiche di "moglie e marito" è stato azzeccatissimo. Se a ciò si aggiunge poi, un terzo incomodo tanto invadente, allora dal quadretto che ne scaturisce, nasce ancora una serie di situazioni ancor più rocambolesce.
E il tutto termina col pedinamento di Mikoto e lo scioglimento. Sai che riesce a dimostrarsi capace di mascherarsi, si vede invece colto in fallo, quando fraintende uno dei gesti della donna. Anche per questo, un ottimo punteggio sarebbe stato dato anche sull'originalità: sì, la situazione, forse, è piuttosto usata, ma è proprio grazie ai personaggi utilizzati che il tutto non diventa mai banale, scontato o ripetivo; si evolve continuamente in un mix di velata comicità e susseguirsi di nuove e brillanti scene.
E ripeto ancora che è triste per me non poter andare oltre a giudicare e farvi avere la mia opinione su queste storie, perché davvero, se le altre fossero state a questo livello, si sarebbe trattato di un contest terminato nel migliore dei modi.
Di conseguenza, altro non posso fare che complimentarmi ancora con te per l'ottima FanFiction!

La fanfiction ha inoltre partecipato al contest" Leggende del passato" a cui si è classificata ventiduesima.
Ecco il giudizio di Superkiki92 e Red Diablo.

Sei geloso? – Naomi92
Grammatica: 8,6/ 10 punti
Stile: 8,7/10 punti
Trama e suo svolgimento: 8,7/10 punti
Originalità: 9,5/10 punti
IC personaggi: 9/10 punti
Gradimento personale: 2/5 punti
Totale: 46,5/55 punti

Dunque, la grammatica è stata penalizzata da qualche parola scritta male (ad esempio “in fondo” scritto tutto attaccato), numerose imprecisioni di punteggiatura e un verbo sbagliato.
Lo stile è appesantito da alcune ripetizioni e da alcune frasi ridondanti, tuttavia è di buona base, e riesce a rendere, con semplici frasi comiche, l’umorismo della storia (come, per esempio, i ragionamenti di Mikoto per estorcere al marito la confessione di gelosia).
L’originalità, veramente lodevole, supplisce alcune lievi lacune nello svolgimento della trama, dovute alla troppa rapidità.
Non avevo mai visto Sai fare il filo a Mikoto, e devo dire che ho trovato davvero esilarante la trovata, specie per i passaggi in cui Fugaku è geloso di un ragazzo che, come lui non si stanca mai di ripetere, ha l’età di uno dei suoi figli, quello minore, per la precisione.
Solo un piccolo suggerimento: nei punti di silenzio, anziché inserire dei -…- che danno un brutto effetto in stile copione, è preferibile mettere un: “rimase in silenzio per qualche istante” o qualcosa di simile; il risultato sarà molto più piacevole.
Giudizio personale: nonostante alcuni errori grammaticali e imprecisioni stilistiche, la fic risulta davvero gradevole nella sua spensieratezza: un ragazzo innamorato di una donna troppo grande e, per giunta, sposata con niente di meno di Fugaku Uchiha. La situazione è così comica da apparire quasi paradossale, ma non per questo confusionaria: è stato davvero divertente seguire Sai nel suo innamoramento e Fugaku nella sua gelodsia. Ti faccio i miei complimenti per questa commedia esilarante.
  
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