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Autore: sasyherm    09/09/2010    12 recensioni
Un paio di giorni dopo la battaglia di Hogwarts, Hermione riflette sul suo futuro, e su un amore che la ha accompagnata da sette anni, e che sa continuerà fino alla morte.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il  Filo Rosso




Hermione sgattaiolò fuori dalla Sala Grande in festa, lungo i corridoi di Hogwarts, furtivamente come un ombra che si aggira in attesa di colpire.
Nessuno si sarebbe accorto di lei, pensò. Tutti troppo intenti a festeggiare l’Eroe del Mondo Magico, che aveva appena sconfitto il mago oscuro più potente del mondo magico.
Pensato così, si rese conto con una certa sorpresa, sembrava qualcosa da romanzo epico cavalleresco, la vittoria schiacciante del bene, e la conseguente felicità degli eroi dopo.
Una fiaba. Tutto è bene quel che finisce bene, avrebbe detto il suo poeta preferito.
Un tuffo al cuore, rendendosi conto, che lei si sentiva solo sollevata e non felice.

Un ennesima persona, mi stringe la mano sorridendomi.
Ginny mi guarda con preoccupazione e desiderio.
Ma non è il tempo di parlarle. Domani, lo sarà, ma stanotte…stanotte ho un ultima missione da compiere.
La più dura. Dire addio alla compagna della mia vita.
La mia migliore amica, mia sorella, l’anima gemella, il mio angelo personale.
Hermione mi guarda, sorride, scuote i capelli inanellati, che tanto mi piace accarezzare.
Il suo sguardo mi infonde sicurezza, poi un ombra travolge il suo bellissimo volto, di profonda amarezza.
Senza essere vista, corre via furtivamente.
E io non posso fare a meno di seguire, la compagna della mia vita. La mia migliore amica, la ragazza con le mie stesse iniziali…la bellissima strega e donna il cui sorriso è più di mille chiacchiere di sconosciuti.

Era al sicuro. Nessuno più le avrebbe fatto del male, nessuno l’avrebbe giudicata indegna, ora, riflettè, quando l’aria fresca del Parco soffiò sul bellissimo viso.
Si sedette sotto il suo albero, guardando in alto, nel cielo luccicante di stelle.
Gli occhi le si inumidirono, e non fu per gioia.
Hogwarts era fresca, immobile e silenziosa spettatrice, della battaglia che si era svolta pochi giorni prima.
Non aveva parlato con i suoi amici, non molto. Erano tutti molto presi dagli auguri, dai complimenti di tutti quegli estranei.
Che cosa ne sanno loro…cosa abbiamo fatto.
Lei, era stata riempita di complimenti, per la sua bravura di strega, da eccellente stratega etc etc.
L’eroina del mondo magico, pensò, con Ron e Harry.
Harry. Harry morto, Harry pedina di Silente…Harry che credeva nei Doni della Morte. Harry, che ora sarebbe stato con Ginny, la sorella del suo fidanzato.
Harry, il suo migliore amico, che l’aveva abbracciata e tenuta stretta, quando erano andati vicino alla tomba dei suoi genitori.
Harry, a cui lei aveva dato tutto il suo potere di strega, e la sua intelligenza.
Non mi è pesato affatto.
Harry, a cui, quando mi ha vista a terra al Ministero, si è fermato il cuore, e che quando mi hanno torturata, ha pensato subito il modo per portarmi via.
Il Bambino sopravvissuto, a cui davo consigli sulle ragazze, imbranato, e tremendamente coraggioso.
Fiducioso. Speranzoso di amore.
Ora Ginny sarebbe stata felice, pensò. Il suo eroe è tornato a casa sano e salvo, e può sposarla.
- Perché non sei dentro?-
La voce la fece sobbalzare, aveva socchiuso gli occhi, e non aveva visto l’ombra che si avvicinava furtiva a lei.
Lui, l’eroe.
Harry ora sembrava stravolto. Gli occhiali tondi storti, pensò con un sorriso.
Sette anni fa, glieli aveva riaggiustati, e lui non aveva mai imparato l’incantesimo.
Felice di aggiustarteli, sempre, amico mio.
Grazie, prego.
- Volevo stare un pò da sola…-pensò alzandosi e mormorando l’incantesimo.
Gli occhiali tornarono apposto, e potè osservare lo splendente sguardo di gioia del suo migliore amico brillare, per il suo aiuto.
- Non lo imparerò mai, Herm.-
- Te li aggiusterò sempre io, allora.-disse, con un sorriso.
Questo e altro, Harry, per sempre.

Sembra un sogno, quello che mi ha appena detto.
È una promessa, la stessa che mi fece prima di partire alla ricerca degli Horcrux.
Quanto hai sofferto, amica mia.
Non occorreva che te lo chiedessi. Non occorrono parole, tra di noi.
Come hai capito il mio turbamento, alla tomba dei miei genitori. Non hai detto una parola, ma hai intrecciato le nostre dita.
Mi è bastata la tua dolce carezza, e ho giurato che ti avrei protetta, da tutto.
Ho lasciato che fosse Ron, a consolarti, ma quando ti ha abbandonata anche lui, per Lavanda e poi stanco della ricerca, mi sono reso conto, che tu avevi bisogno di me,e in quel momento, ti avrei dato tutto, purchè tu fossi felice.
Come io con te, sempre.
Ti ho stretta tra le braccia, e quando ti sei addormentata come una bambina al mio petto, ho maledetto Ron.
Come ha potuto abbandonare qualcosa di così bello?
Tu sei coraggiosissima. Hai voluto restarmi accanto, ci sei sempre stata per me.
La mia anima gemella, la dolcezza di un semplice tuo gesto.
Il rassicurante sorriso di chi ha ragione e lo sa, ma non è arrogante.
Domani chiederò a Ginny di sposarmi.
Non posso darti quello che vuoi, anche se lo desidero come non mai.
Ma qualcosa l’abbiamo.
Stanotte, noi due, e il tacito amore delle nostre anime.

Da quando ti ho scelto, sette anni fa. Da quando ho capito, che ti avrei seguito, e che saresti stato il mio migliore amico, un fratello per me.
Per un secondo, lo vide in difficoltà. Si passò una mano nei capelli, segno che era nervoso, o imbarazzato.
Si sedettero e Harry le prese la mano.
- Ho voglia di fuggire da tutto.-sussurrò.
- Anche io…tu…-
Credi che saremo felici, Harry? Avremo il lieto fine?
- Ora che succederà, vuoi sapere?-
In un secondo, lei si rese conto che a parlare, erano state le loro anime.
Sempre così, uno sguardo, un incertezza, e lui colmava il vuoto, tendendole le braccia, stringendola forte al suo petto, per non farla precipitare.
Come quando Ron era fuggito, spaventato dal peso troppo grande, nei loro cuori.
Lì, ad asciugare le sue lacrime, per i litigi con Ron.
Difendendola da chi la credeva indegna, il suo eroe.
No, il suo migliore amico.
- Si, mi piacerebbe…-sorrise lei, ricacciando indietro le lacrime.
Non si merita, ora, la mia infelicità.
 Harry sospirò, stringendole la mano.
- Probabilmente ci sposeremo, e daremo alla luce tanti bei bambini con i capelli rossi.-
Rise di gusto.
Se era lui, a dirlo, sembrava meno peggiore che nella sua testa negativa.
Harry non si mosse, e sembrò perdersi per un attimo.
Ma dopo la guardò e le sorrise.
- Vieni.-
Non si fece pregare. Perché si erano scelti, sette anni fa, e aveva un immensa fiducia in lui, il suo eroe.
Il suo migliore amico, la sua anima in un altro corpo.
Le prese la mano, intrecciandola alla sua, e correndo a perdifiato, voltandosi ogni tanto a guardare se c’era.
Certo che ci sono, Harry. Per te, sempre.

La porto via. La porto via, come ho desiderato portarla via al Ballo del Ceppo.
Talmente bella, e perfetta, faceva male guardarti.
Una bellezza fatta di fiele, perché tu non puoi essere mia.
Stupido, incapace Harry Potter, accecato da una cotta da adolescente per Ginny.
L’amore per Ginny è un bel castello di fiaba.
L’amore per te, sono le radici di un albero, indissolubilmente legate, sotto la terra, invisibili a tutti, ma così intrecciate dagli eventi tragici della vita, che è impossibile scioglierle.
Le sento, hanno aggrovigliato il mio cuore, quelle radici.

Si fermarono dopo anni, la luna era alta, e si era alzata una leggera brezza.
Harry si voltò, i capelli che non volevano stare apposto, scombinati come sempre.
Involontariamente, glieli aggiustò, e lui le pose il mantello sulle spalle, in un gesto tanto semplice, quanto affettuoso.
- Grazie…-disse lei, sorridendo.
Grazie, compagno della mia vita.
Amico mio. Perché l’amicizia, è un anima scissa in due corpi, che cerca la sua compagna, e la sente, anche se è lontana.
Non si uniranno mai più, ma parleranno, e sentiranno sempre, l’altra.
Ci siamo trovati, Harry. Ci siamo legati indissolubilmente, sette anni fa.
Ho giurato che ti avrei seguita sempre, e così farò, anche se sposerai Ginny, e io sarò la moglie di Ron.
Erano arrivati dietro la serra di Erbologia e Harry arretrò fino a capitolare al muro, stanco per la corsa.
Si sedette subito accanto a lui, prendendogli la mano.
Harry la guardò. Non sorrise, non serviva.
La stava ringraziando con lo sguardo.
- Herm…-disse, quando lei posò il capo sulla sua spalla, e lui mise una mano attorno alle sue spalle.
Tienimi sempre così, Harry.
Domani, domani cominceremo a cercare di avere un finale soddisfacente, a sposare i Weasley, e fingere di essere felici con loro.
Ma ora, viviamo noi due. Viviamoci, e stringiamo il filo rosso.
- Si?-
- Domani chiederò scusa a Ginny…e le chiederò di sposarmi.-disse in un sussurro.
Non sembrava felice. E lei non volle rispondere, ma lo sentiva.
Harry non era felice. Lo sentiva dal battere del suo cuore, che si era quasi fermato.
E poi, lei accarezzò i suoi capelli disordinati, e lui sorrise, inanellando un boccolo, aggiustandole il mantello sulle spalle.
Gesti, vittime del tempo.
Ma non le nostre emozioni, immortali, nel farli, perché per noi, sono tutto, e ci proteggono dall’infelicità che ci aspetta.
- Herm…cerca di essere felice. Con Ron…-
Cosa mi stai dicendo, Harry?
Non possiamo parlare. Non possiamo dire in cosa si è trasformata la nostra amicizia, nonostante i nostri cuori gridino per l’ingiustizia.
È assurdo, che proprio ora, ci separiamo per sempre.
Toccare, fare figli, trascorrere una vita con persone.
Ginny e Ron, sono i nostri amori giovanili, ma io e te…io e te abbiamo superato tante cose insieme, quando Ron ci ha abbandonato.
Mi hai tenuta stretta tutta la notte. Mi hai cullata, hai asciugato le mie lacrime di tristezza.
Sono stata lì, quando hai voluto vedere la tomba dei tuoi genitori.
Sono sempre stata lì, e tu ci sei stato per me, non hai mancato un momento.
Se mi giro indietro, al mio passato, ci sei tu.
Anche Ron certo. Ma eravamo troppo occupati a litigare…tu, ci sei stato, quando il fuoco per lui si è spento, e hai raccolto le ceneri.
Quando i fiori sono caduti, ma le radici erano intrecciate.
Quando l’ardore è affondato nel fango della guerra, è un gesto di amicizia , è un sorriso di incoraggiamento, come le dita intrecciate in un unico simposio di affetto.
- Tenterò Harry…ma non potrò mai amarlo.-

Sussulto leggermente, alle sue parole.
Mi dispiace, Herm.
Speravo che tu non ricambiassi, solo perché tu fossi felice.
Non posso darti nulla. Se non quello che ti ho dato finora, piccoli ma intensi sguardi e carezze da amici.
Abbracci flebili, come ad una sorella.
Qualcosa si calma dentro di me, quando sono con te.
Non so come farò, a fingere di amare Ginny, quando il mio cuore, lo tieni tu, in una morsa gentile, fatta di abbracci davanti al camino, al termine di una lunga giornata.
Il calore dei nostri corpi, che combaciano perfettamente come le nostre anime e i nostri spiriti.
Non ho paura della morte, Herm.
Perché penso che tu sarai anche lì , a tendermi la mano, e percorrere con me, l’ultimo nostro sentiero, angelo mio.

L’ho detto. E so che queste parole, rimarranno custodite nella nostra amicizia, e sincerità.
Non può mentirti, la mia anima, Harry.
Non posso tradirti così, proprio ora.
La sua mano fa una lieve pressione e gira il mio volto verso di lui.
Gentilmente, ma deciso.
- Neanche io…ma non posso farle del male.-
Non abbiamo scelta. Ma possiamo vivere, ora.
Non avremo nulla, solo alcuni sguardi fugaci alle cene di famiglia, alcuni momenti rubati.
Piccoli angoli di tempo in cui dispiegare le ali dei nostri sogni più intimi.
Ma ci siamo sempre amati così. Sorrisi, abbracci, mani intrecciate davanti al fuoco.
Mangiare fette biscottate e marmellata e aggiustare occhiali sempre rotti.
- Herm…-
Non parlare, Harry. Lo hai detto tante volte, e le parole non servono.
Le nostre anime se lo urlano ogni giorno, ogni minuto , ed è il nostro piccolo segreto.
Questo momento, il nostro abbraccio, le tacite parole che volano sul battito del cuore, e lingua mortal non dice.
Troppo intenso, per esprimerlo con parole vuote, e melense.
Sta accarezzando flebilmente la mia guancia
I nostri volti sono vicini.
Può vedere la lacrima scendere dal mio occhio lucido, e febbricitante.
- Domani ci attende il destino e il futuro…-
Ma adesso siamo noi, continua la mia anima, perfetto complemento della tua.
Le punte del naso si sfiorano
Harry e Hermione.
Le fronti convergono in un unico punto, perfetto.
Jean e James.
Le labbra si sfiorano impercettibilmente.
Due metà di un unico filo rosso, indissolubile.
Combaciano in un incastro perfetto, in un bacio equilibrato, timido e lento, come noi due.
Ti amo, angelo mio., che da sempre mi proteggi.

Due anni dopo.

Hermione si aggiustò il velo, che ricadde perfetto sul volto bellissimo.
Si rimirò ancora.
Era bellissima. E le faceva male.
Di lì a un ora, sarebbe stata la signora Weasley.
Sposava Ron, che per lei era come un fratello, l’amico pasticcione e imbranato.
Avevano smesso di litigare, un poco.
Sentì un bussare sommesso, e mormorò un flebile avanti, sapendo che non era né Ginny, né sua madre, o Luna.
Il suo migliore amico fece capolino, vestito impeccabilmente con il suo smoking nero.
Il suo sguardo si velò d’amarezza, quando la vide.
Lo so che sono bella, Harry.
Grazie.
Gli sorrisi e lui si avvicinò, le mani nei pantaloni neri, perfetti.
- Come stai?-
Male, ma quando sei entrato, sono stata di nuovo bene.
Un secondo e poi la luce si è spenta di nuovo.
- Bene…-dico.
Non voglio scoppiare in lacrime come una ragazzina e urlare che ti amo, e che non lo sposerò.
Non è mancanza di coraggio.
E che non possiamo fare così male, a tutte le persone che amiamo.
Ti avvicini, e mi abbracci da dietro.
Qualcosa si calma dentro di me, la marea, e le onde del mare mi cullano come quando ero bambina.
Ti stringo la mano, inteccio le dita. Devo farlo, e vorrei farlo per sempre.
Amore mio, anima mia.
- Non ci sono mai servite a molto, le parole.-sussurra.
Ci capiamo con i nostri flebili sguardi, sotterranee manifestazioni di affetto incondizionato.
- è vero…ci capiamo solo con uno sguardo, io e te…-rispondo, e mi scende una lacrima salata.
Completa, Harry. Le conosci, le parole.
Ma lui, posa una lettera sulla toeletta.
- Questo è per la mia migliore amica. Piccola cosa, rispetto a quello che lei ha fatto per me…-dice, sciogliendomi dal suo tenero abbraccio.
- Non dire così…-dico, gli occhi umidi e incapace di continuare a parlare.
Odiate parole. Vuote, melense, ma così vere.
Harry esce quasi di corsa, e ora so, che da quella porta, è scomparso la persona più importante della mia vita. La mia persona.
Febbrilmente, apro la lettera, e mi appare un nastro di seta rosso, liscissimo, che scivola via dalla mia mano, e cade sulla toeletta.

Cara Herm,,
Non ho mai scritto lettere così importanti nella mia vita. Vi ho scritto molto, in questi anni, ma giusto per raccontare avvenimenti,, estati che passavo senza te e Ron.
Eravate sempre nei miei pensieri, comunque.
Ora stai per sposarti,, e non sono bravo con le parole, tu lo sai.
Non ci sono mai servite. Io e te, ci siamo capiti con mille sguardi, e mille piccoli gesti.
Come se fossero le nostra anime, a decidere di dirci cose, che nella mia infinita stupidità, non ho voluto riconoscere.
E ora sono qui, a dirti addio, ed è una cosa difficile.
Ma tanto, non mi preoccupo.
Non è un addio, amore mio. Ci siamo sempre amati così,, con occhiali aggiustati e abbracci vicino al camino della Sala comune, quando tutti dormivano.

Sono queste cose, questi piccoli sprazzi di luce, a rendere vivo il nostro amore.
Nelle scale della vita, tu mi hai sempre offerto il tuo braccio.
Hai illuminato, come un angelo, il mio cammino.
Sei stata i miei occhi, la mia luce.
Ti ho offerto il mio tante volte, ma non così importanti.
Non posso darti nulla, a parte questi sprazzi di luce.
Ma l’amore è questo. Non è la passione, il desiderio di baciare ogni parte del corpo della persona con cui stai,, non è trascorrere ogni singolo momento con lei.
L’amore sono le ceneri arse di un fuoco spento, sono le radici intrecciate in una quercia secolare.
Sono due lembi di un filo rosso indissolubile, che ci accompagnerà fino al nostro ultimo percorso , la morte.

                                                                       Arrivederci, compagna della mia vita.
                                                                              Con Amore, Harry.

Hermione custodì quel nastro rosso nel suo portagioie per tutta la sua vita, e prima di morire, lo lasciò in eredita a sua figlia Rose, con queste parole:

L’amore sono le ceneri arse di un fuoco spento.
Sono le radici indissolubilmente legate nell’albero della vita.
Sono i lembi di un filo rosso che non può essere reciso, perché ci protegge nel cammino della vita e della morte.


Spazio autrice:
è orribile, vero? Io amo Harry e Hermione, sono la coppia perfetta per me...non l'ho mai visto con Ginny, non posso farci nulla.
Scrivere di loro, per me, è una vera sfida, perchè il loro rapporto, molti lo trovano scontato e prevedibile, e io forse lo sono stata, in questa storia.
è la mia prima Harry/Herm, da sempre la mia coppia preferita. Vorrei molte recensioni, perchè stavolta sarebbero molto importanti, visto che sono il pairing che ho sempre amato quando leggevo Harry Potter. Un pò il mio percorso di vita, sono stati.
Recensite, vi prego!Baci e a presto.













 
 











 













 





  
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