Capitolo 11
Quando
aprii gli occhi vidi subito il riflesso della luna brillare sulla
superficie dell’acqua, la stessa luna che avevo guardato fino
a poco prima dalla finestra delle mia cameretta nell’altra
dimensione.
Il mare sospirava lentamente e feci un respiro profondo prima di
incamminarmi verso la villa dei Jonas.
Attraversai
la scogliera e la fitta vegetazione che nascondeva quella fantastica
abitazione sul promontorio, poi, finalmente, sbucai nel giardinetto,
delimitato da cespugli di rose bianche, in cui si trovava la veranda
all’aperto. Era uno dei miei posti preferiti, quello.
Delle torce piantate nel terreno creavano un’atmosfera tutta
particolare, il profumo dei fiori si mescolava a quello iodato
dell’oceano e gli unici suoni che si udivano erano il frinire
delle cicale e i dolci sbuffi delle onde.
Seduto
su uno dei quattro divanetti bianchi che circondavano, insieme ad uno
sdraio, un tavolino di legno e dal ripiano in vetro, vidi Nick.
Il cuore mi schizzò in gola ed iniziò a battere
fortissimo, tanto che ebbi paura che riuscisse a sentirlo.
Volevo
avvicinarmi, ero andata lì per quello dopotutto, per parlare
con lui, per scusarmi e per chiarire, ma i miei muscoli non volevano
collaborare. Fu lui, dopo qualche minuto, ad accorgersi della mia
presenza.
«Ary»,
mormorò, fissandomi incredulo.
Si alzò e fece qualche passo verso di me. Solo allora
riuscii a muovermi e diminuii la distanza fra noi, salendo sul rialzo
fatto d’assi di legno.
Lo
guardai in viso, sollevando di poco il capo, e un velo impercettibile
di lacrime mi inumidì gli occhi.
«Ciao, Nick», sussurrai. Lui aprì la
bocca per dire qualcos’altro, ma io non glielo permisi,
posandogli un dito sulle labbra.
«Mi dispiace per lo schiaffo e per come mi sono comportata
oggi, non so cosa mi sia preso… o, meglio, lo so e mi
dispiace anche per questo: non avrei dovuto lasciarvi qui in quel modo,
ma non ho mai smesso di pensare a voi, non ho mai pensato di non
mantenere la mia promessa e il fatto che tu abbia creduto che me ne
fossi andata per sempre, senza di voi, mi ha ferita… a parte
il fatto che sei uscito con quella cheerleader da strapazzo…
ma questo non ha molta importanza, dopotutto io non sono nessuno per
decidere chi tu debba frequentare e –»
Quella
volta fu Nick ad impedirmi di parlare e lo fece posando le labbra sulle
mie, stringendomi fortissimo a sé, tanto che per un momento
pensai di soffocare.
Lentamente la sua stretta si allentò e mi
accarezzò i fianchi, continuando a muovere delicatamente le
labbra sulle mie.
Sorpresa e anche un po’ imbarazzata, ma se non altro al
settimo cielo, ricambiai il bacio. Infilai una mano fra i suoi riccioli
e sorrisi, respirando tutto il suo profumo. Mi era mancato tanto.
«Non
farlo mai più. Non farlo mai più, ti
prego», sussurrò ad occhi chiusi, posando la
fronte contro la mia e prendendomi il viso fra le mani.
«Che
cosa?», chiesi, sbigottita.
«Non
sparire mai più così, non so se reggerei ancora
il colpo.»
«Non
lo farò più, promesso», sorrisi.
Passeggiando
sulla sabbia fresca a piedi nudi, sotto il chiarore della luna, le
nostre mani unite ci facevano avvicinare e allontanare come se stessimo
danzando.
Ciò che sentivo dentro era indescrivibile, ero felice al suo
fianco e per una volta avevo fatto bene a dare un po’ di
fiducia al mio cuore. Mi appuntai mentalmente che appena tornata a casa
dovevo ringraziare mamma, perché anche lei aveva la sua
parte di merito.
Però, solo all’idea di tornare
nell’altro mondo mi veniva la nausea. Non volevo lasciarlo,
mai più.
«Io
non ho mai smesso di avere fiducia in te», esordì
Nick, facendomi perdere il filo dei miei pensieri.
Lo guardai in viso e lui sorrise, continuando: «Non ho mai
smesso di credere che tu un giorno saresti tornata e che avresti
mantenuto la tua promessa.»
«E
allora perché… perché sei uscito con
quella?», chiesi accigliata, riferendomi alla cheerleader dai
capelli rossi.
«Charlotte?»,
ridacchiò. «Io non c’entro nulla,
è stata tutta un’idea di Joe.»
«Dovevo
sospettarlo», scossi il capo, divertita.
«È
stato lui ad organizzarmi tutti gli appuntamenti con lei, credeva che
in questo modo ti avrei dimenticata… ma si
sbagliava.» Mi attirò a sé e mi
cullò nel suo abbraccio, con le labbra posate sui miei
capelli. «Con lei non è mai successo
niente.»
Tracciai
linee immaginarie sul suo petto, mordendomi un sorriso. «Lo
spero per te, Nicholas Jerry Jonas.»
Ci
mettemmo seduti sulla sabbia, stretti l’uno nelle braccia
dell’altra, a guardare il mare di fronte a noi.
Era come vivere un sogno.
«Ora
tocca a te», disse Nick. «Come mai sei sparita, la
sera della festa in maschera?»
Ricordai
quella sera e una smorfia mi si dipinse sul viso.
«Quando tu hai accompagnato via Joe ubriaco, io sono andata a
prendermi da bere e in quel momento una ragazza si è
avvicinata a me e ha iniziato a dire cose strane… mi ha
stuzzicata e io sono cascata in pieno nella sua trappola.»
Abbassai lo sguardo, vergognandomi della mia stessa
stupidità.
«Che
cosa ti ha detto?», mi chiese lui, corrugando la fronte.
«Mi
ha insinuato un dubbio: mi ha chiesto se tu non fossi troppo possessivo
nei miei confronti e se ci fosse un altro motivo dietro… mi
ha detto che era certa che se io ti avessi chiesto di andare a trovare
i miei parenti in prigione, tu mi avresti risposto di no. E, in
effetti, tu mi hai detto proprio di no…»
«Ary»,
sospirò e mi strinse un po’ più forte a
sé.
«Per
questo io ho fatto quella scenata e ti ho detto
che…»
«Ary,
io non volevo che tu non vedessi i tuoi parenti… anzi, ti
avrei portato io stesso a trovarli e li avrei anche fatti uscire da
lì, in un modo o nell’altro, ma sai… la
gente si fida di noi, crede che vogliamo restare qui per sempre, crede
che ti abbiamo catturata per impedirti di usare il tuo
potere… sarebbe stato complicato liberarli senza dare
nell’occhio, ma ti assicuro che io, Joe e Kevin stavamo
già organizzando un piano e quella sera te ne avrei
parlato…»
Mi raccontò tutto d’un fiato, perdendosi lui
stesso nel racconto e gesticolando con lo sguardo rivolto verso il
mare. Quando finalmente si voltò verso di me
trovò un sorriso commosso ad attenderlo. Ero stata
così stupida…
«Quella
volta ti ho detto che ti odio», ripresi da dove avevo
lasciato, già rossa in viso. «Invece credo proprio
di essermi innamorata di te.»
Nick
socchiuse le labbra, sorpreso dalla mia confessione, poi sorrise in un
modo dolcissimo e mi prese per la nuca, attirandomi a sé. Mi
baciò sulle labbra e il mio cuore perse un battito.
«Anche
io mi sono innamorato di te. Quasi subito a dire la
verità», mi rispose, stando vicinissimo al mio
viso col suo, tanto che sentivo il suo respiro mescolarsi al mio.
Boccheggiai,
presa alla sprovvista. Era riuscito a tenermelo nascosto
così a lungo e io non avevo mai capito veramente i suoi
sentimenti? Ero cieca, oltre che stupida.
«Senza
parole?», ridacchiò.
«Io…
io non so cosa dire», balbettai.
«Allora
non dire niente», mormorò prima di rimpegnare le
sue labbra con le mie.
Posai
le mani sul suo petto, allontanandolo un poco. «Aspetta,
aspetta.»
«Che
cosa c’è?», mi domandò,
incuriosito.
«Non
ho finito di raccontarti.»
Corrugò la fronte, ma non intervenne e mi lasciò
continuare di mia spontanea volontà: «Quando stavo
per tornare nell’altra dimensione, quella sera, ho visto chi
era veramente quella ragazza. Hai… hai mai sentito parlare
di una vecchia veggente che pare abbia anche lei questo dono?»
«Sì,
eccome se ne ho sentito parlare. Ma perché ha fatto tutto
questo?»
«Vedi,
io… prima che noi ci incontrassimo, sentendo parlare di
questa donna mi sono voluta informare e le ho chiesto aiuto…
lei ha detto che ero speciale e voleva catturarmi, non so per quale
motivo… Però sono riuscita a scappare e da quel
giorno non l’ho più vista, eccetto quella sera.
Credo che l’abbia fatto per accertarsi che io abbia il
dono… Non so come abbia fatto, ma mi ha stimolata a tal
punto da crederci e…»
«E
sei riuscita a trasportarti di là»,
annuì, pensieroso.
«Hai
rivisto la tua famiglia?», mi chiese ancora, dopo qualche
secondo di silenzio.
«Sì…
mia madre andrebbe su tutte le furie se sapesse che sono tornata di
qua.» Mi strinsi ancora di più a lui,
incominciando ad avere freddo.
«E
tuo fratello?»
«Oh,
lui sta benone. Era già a casa, quando mi sono trasportata
di là… Anche lui ha questo dono e lo sa
utilizzare addirittura meglio di me», gli spiegai. Osservai
la sua espressione sbalordita e sorrisi.
«E sai chi ho visto, anche?»
«Chi?»,
domandò a bassa voce, gli occhi tristi che fissavano il mare.
Avvicinai
le labbra al suo orecchio e sussurrai: «Vostro
fratello.»
Sobbalzò
e mi prese le spalle fra le mani, guardandomi intensamente negli occhi.
«Frankie? Tu hai visto Frankie?»
«Sì»,
ridacchiai. «E anche vostra madre e la vostra super guardia
del corpo…»
«Tu…
mia madre e Rob?»
«Sì,
mi pare si chiamasse così… è un
armadio! Stava per buttarci fuori senza riguardi, ma Ale si
è impuntata ed è riuscita a farci incontrare
vostra madre. Ah, Ale è la mia migliore amica.»
«Tu
hai visto mia madre, mio fratello e Rob!», gridò
ancora – non aveva ascoltato nemmeno una parola di quello che
avevo detto – e mi strinse fortissimo al suo petto.
«Come stanno? Raccontami tutto!»
«Stanno
tutti bene… certo, sentono tutti la vostra mancanza e vostra
madre è molto triste, però stanno
bene… Gli ho raccontato di questa dimensione parallela e,
anche se all’inizio erano un po’ scettici, dopo
avermi visto scomparire in salotto e ricomparire in piscina ci hanno
creduto… È stato quando Joe mi ha
vista.»
Nick
ricordò quel pomeriggio e spalancò gli occhi.
«Allora Joe non mentiva, eri davvero
qui…»
«Perché
avrebbe mentirti in quel modo? Nemmeno Joe è così
insensibile…»
Ci
guardammo negli occhi e ridemmo, prima di abbracciarci e di baciarci di
nuovo.
Poco
dopo, nella camera di Nick, non avevamo smesso di fare ciò
che facevamo in spiaggia.
Mi baciava sulla bocca senza più nessun timore ormai,
andavamo a briglia sciolta e cademmo sul letto, io sopra di lui.
Mi sentivo andare a fuoco e, allo stesso tempo, ogni volta che le sue
mani mi sfioravano sentivo mille brividi percorrermi la schiena.
Gli
accarezzavo i capelli con una mano e con l’altra gli sfioravo
il collo, inebriandomi del suo profumo, quando realizzai che il tempo
che potevo passare con lui stava per scadere.
Non potevo assolutamente trattenermi in quella dimensione fino al
giorno dopo perché se mia madre mi avesse scoperta sarebbero
stati dolori e, sempre per non farmi scoprire, dovevo scendere dal mio
letto, fare colazione e andare a scuola.
Non volevo assolutamente tornare a casa, volevo solo stare con Nick in
quel momento e mi si spezzava il cuore ogni qualvolta aprivo un occhio
e vedevo sulla sveglia i minuti che passavano.
Se
fossimo entrambi nell’altra dimensione sarebbe tutto
più facile… pensai
e qualche istante dopo Nick mugugnò sotto di me.
«Che
cos’hai?», gli chiesi, preoccupata. Il suo pallore
non era affatto rassicurante.
«Improvvisamente…
non mi sento tanto bene», biascicò. «E
ho qualcosa sotto la schiena che…» Si
sollevò di un poco e si levò da sotto la schiena
un ciondolo a forma di stella. Me lo porse, mentre faceva respiri
profondi per controllare quella nausea improvvisa.
«Oh,
è solo il mio ciondolo», dissi, portando subito la
mia attenzione su di lui.
Poi corrugai la fronte, confusa. Ero sicura di aver lasciato il mio
ciondolo sul mio letto, prima di andare nella dimensione in cui si
trovava Nick, quindi…
Mi
alzai di scatto e mi guardai intorno. Nick fece lo stesso, mettendosi
seduto sul bordo del letto ed ancorando i piedi a terra, e se la sua
espressione era di confusione allo stato puro, io ero incredula e
sconcertata.
«Dove
siamo?», mi domandò.
«Nella
mia camera!»
Un
silenzio tombale ci avvolse e mi costrinsi a rimanere calma. Chiusi la
finestra, che avevo lasciato aperta, e poi lo guardai con le mani fra i
capelli.
«Siamo…
siamo nell’altra dimensione?», mi chiese ancora, la
voce tremante.
«Scusami
Nick, mi dispiace, io non l’ho fatto
volontariamente… ancora devo prenderci la mano e mi sono
distratta un momento… Forse la nausea è un
effetto collaterale del viaggio dimensionale.»
Quella
scoperta non lo tranquillizzò. Si alzò dal letto,
barcollando, e si avvicinò a me. Lessi nei suoi occhi
l’indecisione e forse anche un po’ di
preoccupazione.
«Devo…
devo tornare di là, da Joe e Kevin. Devi riportarmi
nell’altra dimensione.»
Lanciai
un’occhiata alla mia sveglia sul comodino e sospirai,
annuendo. Non potevo dirgli di no, era stata colpa mia infondo se
l’avevo trasportato in quella dimensione senza preavviso,
anche se questo mi sarebbe costato un altro po’ di tempo da
poter dedicare al sonno.
Lo
presi per mano e gli sorrisi rassicurante.
«Chiudi gli occhi», sussurrai e un momento dopo i
nostri piedi affondavano nella sabbia e il vento ci scompigliava i
capelli.
Di nuovo in spiaggia.
Rimasi
qualche istante a guardare Nick, ancora ad occhi chiusi, e, chiedendomi
come potessi essere stata tanto sciocca da non accorgermi prima di
ciò che provavamo l’uno verso l’altro,
gli diedi un bacio.
«Ora puoi aprire gli occhi», dissi sulle sue
labbra.
Lui
mi strinse a sé e mi sorrise lievemente.
«Resta qui con me ancora un po’»,
mormorò, accarezzandomi la guancia e guardandomi negli
occhi.
Aveva
uno sguardo così dolce e caldo, come potevo dirgli di no?
E poi ero stanca. Quel giorno mi ero allenata parecchio, avevo fatto di
qua e di là fra le due dimensioni diverse volte e solo
adesso sentivo sulle spalle tutta la stanchezza di quei viaggi. Un
po’ di riposo non mi avrebbe fatto male.
«Ok,
solo per un po’.»
Solo
per il sorriso che mi rivolse sarei rimasta per tutta la vita.
Qualche ora dopo…
Mi svegliai accarezzata dal sole dell’alba e da
un’arietta frizzante che mi fece venire la pelle
d’oca.
Aprii gli occhi e, steso al mio fianco con un braccio che mi stringeva
a sé, vidi Nick che ancora dormiva beatamente.
Sorrisi, accarezzando con lo sguardo il suo profilo. Ma la
consapevolezza che, nonostante mi sentissi al posto giusto al momento
giusto, quello non fosse il posto in cui dovevo essere in quel momento
mi fece schizzare seduta sulla sabbia.
L’acqua
del mare che brillava sotto i raggi del sole mi accecò e mi
coprii il viso con un braccio.
Non potevo sparire senza avvisare Nick, quindi, visto che non avevo
né foglio né penna, gattonai verso la riva.
Una volta finito di lasciare il mio messaggio, chiusi gli occhi e
quando li riaprii di fronte a me vidi solo una piccola fessura dalla
quale entrava un po’ di luce
nell’oscurità più totale.
Tastai intorno a me per qualche secondo e capii di essermi catapultata
nel mio armadio.
***
Nick
si svegliò e si accorse subito che al suo fianco lei non
c’era più. Ancora mezzo addormentato si mise
seduto sulla sabbia e difese i propri occhi dalla luce del sole
facendosi ombra con un braccio.
Rimase
diversi istanti ad osservare il mare di fronte a sé, poi con
un sospiro rassegnato si alzò e solo allora notò
ciò che c’era scritto sulla riva, pericolosamente
vicino a dove si stavano infrangendo le onde.
Non sono
sparita di nuovo, io mantengo sempre le mie promesse.
Ora devo andare a scuola, torno stasera. Riuscirai a resistere? :D
Ary
Quando
un’onda cancellò quelle parole, Nick sorrideva.
***
«Lo
sapevo. Io lo sapevo che si sarebbe cacciata nei guai»,
borbottò Ale, appoggiata alla propria bicicletta, rivolta
verso gli enormi cancelli della scuola per poter scorgere in ogni
momento la figura della sua migliore amica. «Dove cacchio
è finita!?»
Un
paio di ragazzi si voltarono verso di lei, accigliati, chiedendosi come
mai stesse parlando da sola, e lei li trucidò con lo sguardo.
Non era proprio giornata.
***
Scesi
di corsa dall’auto, mettendomi in bocca ciò che
rimaneva della brioche preconfezionata che avevo sgraffignato dal
tavolo della cucina, e salutai goffamente mia madre, poi corsi
all’interno del giardino della scuola.
Vidi
subito Ale, appoggiata alla propria bicicletta e con
un’espressione furente sul volto.
La raggiunsi e non riuscii nemmeno a salutarla decentemente, fra la
brioche che molto probabilmente mi si era incastrata
nell’esofago per la fretta, il fiato che mi mancava per la
corsa, la stanchezza che avevo accumulato a causa di quel via vai fra
le due dimensioni e le poche ore di sonno.
«Mi
hai fatto prendere un infarto!», gridò,
stringendomi in un forte abbraccio.
Mi guardò in viso, prendendomi le spalle fra le mani.
«Ma stai bene? Hai una faccia…»
La
rassicurai con un leggero movimento del capo e un mezzo sorriso, poi il
suono della campanella ci fece correre nella nostra aula.
Alla prima ora avevamo storia e io posai la testa sopra il banco mentre
prendevo appunti su quello che spiegava il professore.
Vedevo
Ale che ogni tanto gettava un’occhiata nella mia direzione,
indecisa se chiedermi o no che cosa fosse successo quella notte, ma
alla fine non mi domandò niente e ne fui molto lieta: non
avevo voglia, ma soprattutto la forza, di raccontare.
Osservai
il foglio su cui stavo scrivendo e mi accorsi che ormai avevo iniziato
a scarabocchiare. In ognuno di quegli scarabocchi, però,
c’era il suo nome infilato da qualche parte.
Sorrisi e poi chiusi gli occhi.
***
Ale,
del tutto disinteressata alla lezione di storia, si voltò
nuovamente verso la propria magica migliore amica e la
scoprì a dormire come un angioletto con la testa sul braccio
e la penna ancora fra le dita.
Gliela levò, intenerita, e l’occhio le cadde sulla
pagina di quaderno su cui stava prendendo appunti. Sorrise nello
scorgere il nome di Nick e ancora di più quando lo rese la
causa principale del sorriso dolce che in quel momento regnava sulle
labbra di Ary.
La sua amica era felice
grazie a lui e lei non poteva che essere altrettanto contenta e
ringraziarlo.
___________________________________________________
Ciao a tutti! :)
Questo è l'ultimo capitolo che posto prima della mia
partenza per l'Inghilterra *-* Mi dispiace per voi, ma per due
settimane non vedrete questi personaggi :( Beh, ne avete superate di
peggiori, potete resiste for two weeks! xD Fate le brave, mi raccomando
u.u
Questo capitolo, fin'ora, è uno dei miei preferiti! Mi piace
davvero tanto, soprattutto perché le cose fra Ary e Nick si
sono sistemate e sono davvero due piccioncini teneri *.*
Però, povera
Ary, non può continuamente fare avanti e indietro, non
riesce a reggere! :( Per cui, chissà ora che cosa
succederà u-u
Mentre
vi scervellate e aspettate di leggere il prossimo capitolo per
scoprirlo, lasciate una recensione e ditemi, oltre se il capitolo vi
è piaciuto o meno, che cosa secondo voi accadrà! ;D
Ringrazio
di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo:
music__dreamer :
Ciao! :) Sono come al solito contentissima *-* Joe ci ha provato, per
amore del suo fratellino, ma ha decisamente sbagliato metodo xD Nick ha
reagito d'istinto con Charlotte, poverina :( Ma sì, tra Nick
e Ary si è sistemato tutto! *-*
Grazie mille per i complimenti. Il mio modo di scrivere che migliora?
o.o Beh, grazie comunque xD Spero di aver aggiornato presto! :D Alla
prossima, ciao!
nes65
: Sì, mi piace lasciare la suspance, ma non sono cattiva e
non credevo foste così malfidenti xD Vi avevo detto che ne
avevo un paio già pronti, quindi è inutile
scaldarsi tanto u.u Spero di aver aggiornato presto e che ti sia
piaciuto! Grazie :D
E
ringrazio anche chi ha letto soltanto! :)
Un bacio, alla prossima!
Vostra,
_Pulse_