Chi non muore si rivede.

You're on the phone with your girlfriend, she's upset, she's going off about something that you said, she doesn't get your umor like I do....
"Cavolo, devo cambiarla questa suoneria. Non la sopporto più!" pensai, allungando la mano verso il mio cellulare, posato sulla scrivania.
-Pronto?
-Jessica muoviti! Sto qui sotto, ti aspetto, ma fai in fretta.
-Certo, mi metto il costume e scendo in un baleno.
Quel giorno, saremmo dovute andare al mare da Meg. Non ne avevo per niente voglia, ma in qualche modo dovevo svagarmi. Era estate, e non potevo starmene chiusa in casa. Faceva un caldo tremendo, e un po' di aria fresca e di acqua di mare, mi avrebbe fatto bene, ma soprattutto, mi avrebbe rinfrescato le idee: dovevo ancora chiamare Tom, e non avevo la più pallida idea di cosa dirgli.
Acciuffai dalla cassettiera un bikini a fiori blu e rosa, che mi regalò Meg per il compleanno dell'anno precedente. Odiavo quel costume. Era troppo femminile, troppo rosa, e mi stava abbastanza piccolo. Ma pensai che le avrebbe fatto piacere vedermelo indossare. Infilato il bikini, presi una T-shirt verde e una gonna a fiori, e mi preparai per uscire di casa. Presi una felpa, nel caso avessi avuto freddo sul motorino di Meg.
Scesi di corsa gli scalini a due a due, e mi ritrovai davanti una Meg sorprendentemente bella, truccata, e acconciata, che smanettava con il suo cellulare di ultima generazione. Indossava un costume giallo, che si intravedeva da sotto il vestito rosso a pois bianchi. Non aveva infradito, o squallide ciabatte come le mie, ma sandali con tanto di tacco, tempestati di strass e glitter, tutto rigorosamente in tinta con il casco del motorino.
-Ma come siamo belle, Meg!
-Grazie, sei bellissima anche tu, mi sei mancata.
-Anche te.
-Dai, sali.
Mi porse un casco nero con qualche scritta che teneva dietro di lei, e me lo fece infilare. La spiaggia era abbastanza lontana da lì. All'inizio avevamo programmato di andarci in treno, ma poi, siamo arrivati alla conclusione che il motorino sarebbe stato più comodo e rapido. Il viaggio durò una mezz'oretta abbondante, con tanto di traffico. Parcheggiò in malo modo sul marciapiede, e legò il motorino con una catena e un lucchetto.
-Meg, sai per caso chi viene oggi?
-Oh, sì, dovremmo essere io, te, Andrea, un'amica di Andrea, la cugina di Andrea, Julie e qualcun'altro, credo..
-Benissimo!
Scendemmo in spiaggia, e ci posizionammo sotto ad uno strettissimo ombrellone. Un ragazzo moro, abbronzato e con un fisico da paura, mi si avvicinò, e mi allungò la mano..
-Piacere, io sono Andrea.
-Piacere, io sono Jessica. Jess, per gli amici.
-Ah, e loro...-Disse indicando due ragazze alla sua sinistra- Sono mia cugina Anna e la mia amica Hayley.
-Piacere.
Dissi con un finto sorriso. Sarebbe stata una lunga giornata. E non avevo affatto voglia di divertirmi. Non ero dell'umore giusto.
-Andiamo a farci un bagno?
Disse Meg frettolosamente.
-No, tra un po' dovrebbe arrivare Julie, aspettiamola!
Cinque minuti dopo, Andrea indicò un punto lontano verso l'entrata della spiaggia, era Julie, che si avvicinava lentamente con un ragazzo al suo fianco.
-Chi è quello, il fidanzato?
Disse Meg ad Andrea, incuriosita.
-Non so, dovrebbe essere...
-Il fratello.
Finii io la frase. Riconobbi Daniele da lontano. Se prima credevo che quella giornata sarebbe stata una noia mortale, in quel momento mi venne proprio voglia di andarmene.
-Meeeg!
Julie corse verso Meg e l'abbracciò teneramente. Poi si avvicinò a me e ad Andrea...
-Ciao Jess! Ciao Andrea! Lui è mio fratello, Daniele.
-Noi già ci conosciamo.
Dissi diffidente a Julie.
-Davvero? E quando vi siete conosciuti?
-Ehm...è una lunga storia.
Non avevo la minima voglia di dire a Julie che me ne ero andata via prima dalla sua festa.
-Jessica, non è che mi accompagni un attimo verso il bar? Ho una sete tremenda.
Disse Daniele facendomi l'occhiolino.
-Ehm...ora non ne ho voglia. Fatti accompagnare da Meg!
-Devo dirti una cosa, vieni.
Mi prese per un braccio, e mi trascinò a forza nella direzione opposta al bar, mentre gli altri ci guardavano stupiti. Camminammo in silenzio per circa dieci minuti, e ci ritrovammo circondati dalla sabbia. Niente ombrelloni, niente folla in costume. Solo acqua, e sabbia.
-Scusa, cosa vuoi da me? Dove mi hai portata?
Si avvicinò a me di due passi, e cominciò a guardarmi negli occhi con uno sguardo serio.
-Hey, bella. Non fare così, dai. Lo sai che hai davvero degli occhi bellissimi?
-Scusa, mi dici che cazzo vuoi da me? Lasciami stare. Torniamo indietro.
Mi mise un dito sulle labbra, e con l'altra mano mi slacciò il fiocco del costume, che cadde a terra, insabbiandosi. Appena me ne accorsi, gli mollai uno schiaffo, con tutta la mia forza. La mano mi faceva male. Raccolsi in fretta e furia il pezzo di sopra del costume e me lo infilai rapidamente, sperando che nessuno mi avesse visto,apparte lui. Ero indignata. Quasi schifata. Mi allontanai di colpo e gli urlai contro:
-MA SEI SCEMO? CHE CAZZO FAI? VAFFANCULO! PORCO!
-Vieni qua, dai.
Stavo per scappare, per andarmene via, diretta verso la folla, ma lui mi prese per un braccio, mi avvicinò a sè con la forza, e mi sussurrò nell'orecchio:
-Dai, Jess. Solo dieci minuti. Non se ne accorgerà nessuno! Facciamo una cosa veloce! Sono il ragazzo più gettonato della scuola, sai? Tutte le ragazze fanno la fila per arrivare a me. Non puoi rifiutarmi!
-Ma vaffanculo.
Cercai di liberarmi dalla sua presa, ma lui mi strinse ancora più violentemente.
-Dai, togliti questo schifo di costume a fiori. Gli altri sono lontani! So che ti piaccio, dai!
Stavo per scoppiare in lacrime, non sapevo che fare. Ero schifata. Non riuscivo a liberarmi, e la prima cosa che mi venne in mente, fu quella di dargli un calcio sullo stinco.
Daniele urlò, e senza neanche farci caso mi lasciò andare.
Ero strapiena di rabbia. Avevo il petto gonfio, avevo voglia di urlare, di buttarmi a terra e piangere, ma non potevo. Così iniziai a correre, in lacrime. Volevo scappare. Andarmene via. Raggiunsi l'ombrellone con il volto rigato di lacrime, e tutti si allarmarono:
-Che hai fatto? Jess! Jess!
Mi disse Meg, preoccupata. Ma non le risposi. Presi il mio asciugamano, e la mia borsa, e me ne andai. Avrei preso un autobus per tornare a casa, qualcosa avrei fatto. Ma in quella spiaggia, non ci sarei restata neanche per tutto l'oro del mondo.
-Jessicaa! Dov'è mio fratello? Che ti ha fatto? Jessica rispondimi!
Julie mi urlava dietro come un'ossessa, ma ignorai anche lei. Salii le scale, rabbiosa, sbattendo i piedi con forza, e guardando in aria, tentando di non piangere; ma, troppo presa a contemplare i miei pensieri, non mi accorsi che un ragazzo mi urlava dietro, inseguendomi.
-Scusa, scusa! Hey, signorina! Ti è caduto l'asciugamano! Hey!
Mi girai, nascondendo le lacrime sotto alle mie dita umide, e presi l'asciugamano senza neanche guardare in faccia il ragazzo. Ma lui, al contrario, rimase lì, imbambolato, ad osservarmi.
-Jessica, ma, ma sei te? Sei proprio te?


Surprise! Ecco il nuovo capitolo. Piuttosto lungo, sta volta XD Ditemi che ne pensate ù.ù Vi è piaciuto, avete trovato qualche errore di battitura o qualche tempo verbale sbagliato? Recensite. Mi fa sempre piacere leggere le vostre opinioni >< Mi danno la voglia di continuare questa fic XD Domanda ;D Siete ancora Team Daniele, o avete cambiato idea? XD E secondo voi chi è il ragazzo che ha riconosciuto Jess? (Dai, si è capito XD) GRAZIE PER TUTTI QUELLI CHE CONTINUANO A SEGUIRE QUESTA FIC. VI ADORO TUTTI, UNO AD UNO.