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Autore: Leslie and Lalla    09/09/2010    2 recensioni
[Seguito di Drawing a SongAttenzione: può essere letta senza alcun problema anche da chi non ha letto il primo]
Sono passati sedici anni dall'incontro di Lori e Cleo, e ora tocca alle loro figlie fare i conti con il primo amore e le complicazioni che ne derivano.
Madelyn e Michelle sono due cugine adolescenti inseparabili eppure, alle volte, diverse: la prima è la fotocopia del padre, capelli castani, occhi verdi, terribilmente protettiva nei confronti della sorella più piccola e senza i libri, i quali le permettono di viaggiare di fantasia e quindi staccarsi per un po' da un mondo che sembra avercela con lei, non vivrebbe; la seconda il padre lo ha a malapena conosciuto, ha viaggiato in giro per il mondo armata di macchina fotografica e ora si sente un po' stretta nella piccola città di montagna dove l'hanno relegata.
A confronto di Michelle, Mad reputa indispensabili i ragazzi: le volte in cui ha preso una cotta per uno stronzo che aveva fretta di buttarla via senza curarsi dei suoi sentimenti sono incontabili, tanto che ora ha perso ogni speranza di trovare uno con la testa a posto ed è convinta che siano tutti come i suoi ex, cioè dei luridi vermi senza uno straccio di cuore. La cugina, invece, non ha mai pensato ai ragazzi come più che amici, non si è mai innamorata e dopo aver sentito le storie di sua madre, sua cugina e della sua migliore amica, ha paura che accada anche a lei.
Tuttavia le due ragazze, nonostante tutto, nel loro più profondo continuano a sognare la propria anima gemella, che sembra non essere poi così irraggiungibile...
[Scritta a quattro mani, con due punti di vista diversi: quello di Madelyn e quello di Michelle]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'All of Drawing a Song and Sequels'
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capitolo 15

15. Noise




Martedì 23 aprile

Madelyn's Pov.

Ieri sera ho pianto per lunghissime ore, ho sputato fuori l'anima in singhiozzi che ho dovuto soffocare perché mia sorella – a confronto mio – stava dormendo nel letto accanto. E' stato orrendo. Ogni volta che credevo di essermi calmata, ricominciavo a piangere un fiume di lacrime che ad un certo punto ho seriamente creduto fossero infinite. Penso di non aver mai pianto così tanto in tutta la mia vita. Poi, alle due e mezza di notte, mi sono addormentata praticamente senza rendermene conto, con ancora il fazzoletto consumato in mano.
Se dovessi spiegare a qualcuno l'esatto motivo per il quale ero ridotta così, non saprei farlo con esattezza.
Probabilmente risponderei che la brutta notizia della zia Cleo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso che ogni giorno si era riempito un po': per la brutta atmosfera che ultimamente c'era in famiglia, per Nicola e i miei ex, per i professori, per il sovraccarico di compiti, per la partita andata male, per il dolore fisico che ho provato, e per altre cose che forse non finirei mai di elencare.
E ieri sono letteralmente scoppiata.
All'inizio ho pensato molto alla zia, a come si starà sentendo, al suo sorriso naturale che temo di non rivedere più, alla sua paura di lasciare sola la sua unica figlia, alla rabbia che ha provato quando Davide l'ha abbandonata e che starà provando tuttora.
Poi ho pensato a Nicola, che sta sicuramente passando una bella vita sentimentale, corteggiato da interminabili ragazze. Ho pensato alla sua arroganza, a come mi ha trattata, e come avrà trattato prima di me le sue ex. Mi sono chiesta se mai si innamorerà veramente di qualcuna, quel ragazzo.
E infine ho pensato a mia madre e mio padre, al periodo brutto che stanno passando, alle loro litigate che si stanno facendo sempre più frequenti, al nervosismo di mia madre, alla finta tranquillità e ottimismo di mio padre.
Mi sono chiesta più volte quando e se tutto questo cesserà.
«Cattaneo!» strilla la prof. di lettere, sbattendo il palmo della mano sulla cattedra.
Per poco non cado dalla sedia.
«Perché non stai prendendo appunti? C'è qualcosa nel tuo stato d'animo che ti impedisce di farlo o è possibile rimanere indenni da questo atroce sforzo?» mi apostrofa la D'angelo con la sua costante espressione di disapprovazione sul volto.
Alcuni miei compagni sghignazzano, divertiti dal sarcasmo della prof.
«Ma che cazzo ne sa, lei?! Cosa diavolo crede di sapere di quello che sto passando, eh?» vorrei scoppiare a urlare. Invece, fortunatamente, riesco a trattenermi ed a rispondere con un tono vagamente dispiaciuto: «No, mi scusi.»
La D'Angelo sospira, dopodiché riprende a spiegare, stancamente.
Io non ho la minima intenzione di ascoltarla, dopo questa scenata se lo può benissimo scordare. Di sicuro della vita di Dante e delle sue grandiose opere in questo momento mi importa ben poco.
Quando la campanella segnala la fine dell'ora – e anche della giornata scolastica –, afferro la tracolla in un unico, fluido gesto ed esco dall'aula praticamente correndo.
Questa volta la strada voglio farmela da sola, consolata solo dalla silenziosa sigaretta che mi fumerò.


Apro la porta senza esserne troppo convinta, forse dovevo aspettare ancora qualche minuto. Mi sono spruzzata un quintale di profumo e ho messo in bocca una cicca, tutto questo per nascondere la puzza di fumo. Spero basti, però ho la netta sensazione che, se qualcuno mi stesse troppo vicino, se ne accorgerebbe. Vabbeh, vorrà dire che mi catapulterò in doccia al più presto.
«Sono tornata» dico, sforzandomi di assumere un tono naturale e richiudendomi la porta alle spalle con un rapido gesto.
Trovo mia cugina a un paio di metri di distanza da me.
«Ehi, com'è andata?» mi domanda dopo pochi secondi, guardandomi dritta negli occhi.
Io abbasso lo sguardo, immediatamente i sensi di colpa si fanno sentire.
«Bene, grazie» mento io, appoggiando a terra la tracolla con delicatezza, per cercare di prendere tempo. «A italiano abbiamo parlato di Dante» inizio a raccontare, dicendo le uniche cose che mi ricordo di aver vagamente sentito. «E poi abbiamo fatto psicologia, la solita noia mortale... Sì, vabbeh, come al solito alla fine.»
Okay, dovrebbero lanciarmi i pomodori a questo punto.
«Dan sta preparando il pranzo» fa lei, dopo una pausa in cui era restata a fissarmi senza muovere un muscolo. Io nella mia mente tiro un sospiro di sollievo, contenta che abbia cambiato argomento. «Non credo ci vorrà ancora molto.»
Annuisco, sorridendo un poco. «Va benissimo. Cosa sta cucinando di buono?»
Spero che adesso la conversazione abbia preso un'altra sfumatura.
«Immagino una pasta o qualcosa del genere» risponde lei, esitante. «Non c'era molto da mangiare.»
«Oh sì, non fa niente, con questa fame mangerei un intero armadio!» esclamo, facendo una risatina forzata.
Dio, Mad, fermati. Più vai avanti e più si capisce che stai mentendo.
Prosegue un silenzio che sembra durare molto allungo. Così mi decido di interromperlo, dicendo la prima cosa che mi capita per la testa: «Ehm, ora mi vado a fare una doccia» borbotto, poi aggiungo senza pensarci troppo: «Ho proprio voglia di una bella rinfrescatina.»
Rinfrescatina? Il ventitré di aprile dopo che ha piovuto a dirotto praticamente tutta la mattina?
Questa la potevo evitare.
Salgo di corsa le scale senza lasciarle il tempo di rispondere, bisognosa di sfuggire all'ennesimo sguardo perplesso e di entrare in doccia sotto il getto dell'acqua calda. In questo momento ho solo voglia di isolarmi da tutto e tutti.


«Okay, ci sono, scusatemi per l'attesa» affermo, entrando trafelata in cucina. Mia sorella è corsa in camera mia cinque minuti fa per avvisarmi che il pranzo era pronto. Non ho nemmeno avuto il tempo di asciugarmi i capelli, così ho dovuto sistemarmi velocemente un asciugamano in testa per non prendere freddo.
Michelle, mia sorella e Daniel hanno appena iniziato a mangiare e quest'ultimo quando mi vede mi schiaccia l'occhiolino e risponde: «Figurati.»
Io arrossisco un poco e poi mi siedo al mio posto senza aggiungere altro.
Afferro le mie posate e prendo una forchettata di spaghetti, con l'acquolina in bocca. Appena mando giù il boccone, esclamo: «Complimenti al cuoco!»
Lui scoppia a ridere. «Molto gentile.»
A questo punto Michelle gli lancia una finta occhiata severa e lui alza un poco il mento, in fare scherzoso.
Scuoto la testa, divertita.
«Oh, prima che me ne dimentichi» faccio, dopo un paio di minuti di silenzio. «La mia migliore amica mi ha detto che stasera c'è una specie di Happy Hour in un piccolo locale vicino alla spiaggia. Che ne dite di andare?»
«Certo, sembra una bella idea» fa Michelle, sorridendo.
Io a mia volta le sorrido. «Ottimo, anche a me ispira molto.»
Dopo pochi secondi, mia sorella esclama, allargando gli occhi: «E domani mattina come fai ad andare a scuola?!»
Alzo le spalle. «Chiederò a mamma di tenermi a casa, d'altronde ci sono qui Michelle e Dan e anche oggi sono andata a scuola.»
«Grande, è un secolo che non vado in discoteca» fa Dan dopo un po'.
«Già, anche io» concorda Mich, annuendo.
Faccio un sorriso che va da un orecchio all'altro. «Sarà fantastico!» esclamo poi.


La musica è fortissima, tanto da farmi male i timpani – il che è tutto dire, dato che io l'ascolto ogni giorno perennemente –, le luci cambiano colore praticamente ogni secondo e creano un'atmosfera più eccitante, mentre la gente aumenta di numero a vista d'occhio. Si vede perfettamente che la notizia ha fatto passaparola, e probabilmente è proprio a questo che i gestori del locale puntavano: più gente c'è, più l'incasso è alto. Ho già visto una decina di facce amiche, però sono rimasta con Michelle e Daniel, forse per farli sentire più a loro agio. Inizialmente sono rimasti a guardarsi attorno, poi però dopo qualche minuto che è servito per orientarsi, hanno iniziato a muoversi a tempo e a fare qualche passo verso il centro del locale dove c'è un ammasso pazzesco di gente che balla senza preoccuparsi di pestare il piede a qualcuno o di dare una gomitata a qualcun altro.
«Vado a prendermi qualcosa da bere» faccio improvvisamente. «Ho già sete.»
«Okay, noi ce la caviamo» mi risponde mia cugina, sorridendomi.
«Ci vediamo dopo» dico, prima di dirigermi verso il bancone dove servono i cocktail. Ovviamente lo spazio è poco e le persone che non si curano di me sono tante, così ci impiego molto di più del previsto.
La coda per prendere da bere è infinitamente lunga, e noto che ci sono un paio di ragazze davanti a me che ridono di gusto. Ascoltare la loro conversazione è inevitabile, dato che sono a pochi centimetri da me e stanno praticamente urlando.
«Ma l'hai visto, Katie?!» sbotta una morettina che avrà vent'anni massimo, sorseggiando il suo bicchiere pieno fino all'orlo di cuba libre.
«No, ci sto andando adesso, Loretta mi ha detto che è bellissimo» fa l'altra, che è bionda, sorridendo maliziosa.
«Oh sì» mormora la sua amica, socchiudendo gli occhi.
Alzo lo sguardo per capire a chi si stanno riferendo, ma c'è troppa gente vicina e molti sono di spalle, quindi è impossibile riconoscere i volti.
«Beh, a dopo allora, io vado ai divanetti, Josh mi aspetta.»
«Avete i preservativi?»
«Sì, ma mica lo facciamo qui!» squittisce la mora.
Durante i dieci minuti successivi, rimango con lo sguardo fisso a terra senza spiccicare mezza parola, ascoltando pezzi di discorsi di altra gente. C'è chi è scappata di casa senza il permesso dei genitori, chi domani marina la scuola, chi ha intenzione di provarci con il tipo che serve le bibite – ho sentito dalla ragazza davanti che è un gran figo –, chi è qui con il fidanzato, chi vuole far ingelosire l'ex che sta ballando con la sua attuale ragazza. E' divertente ascoltare pezzi di vita di altre persone, a volte fa riflettere.
Senza accorgermene, arriva il mio turno. Il barman mi da le spalle e mentre si gira lancia in aria una bottiglia di Champagne facendole fare due giri completi su se stessa per poi afferrarla saldamente tra le dita. «Dimmi cosa desideri, donzella» afferma subito dopo.
Io apro la bocca per rispondergli, ma appena lo vedo in faccia le parole mi muoiono tra i denti.
«Madelyn?!» esclama lui, allargando gli occhi.
«Gianluca» balbetto, esterrefatta. «C-cosa ci fai qui?»
Lui scoppia in una risata naturale. «Qui ci lavoro, e tu piuttosto? Domani non hai scuola?»
Annuisco lentamente, sconcertata. «Sì, però... non ci vado.»
«Tua madre lo sa?»
«Sì, perché?» domando, perplessa.
«Così, sabato mi è sembrata molto... protettiva, come madre.»
Alzo gli occhi al cielo. «A proposito di sabato, cosa diavolo ci facevi in palestra tu, alla mia partita di pallavolo?»
«Volevo solo accertarmi che stessi bene» risponde, alzando le mani in segno di scuse. «Piuttosto, ti fa ancora male la caviglia? E la testa come sta?»
«Mi sta diventando enorme per colpa del tuo interrogatorio» replico io, stringendo gli occhi.
Lui fa un'altra risata. «Dai, dimmi cosa vuoi, sennò intasiamo il traffico.»
«Dimmi cosa vuoi?!» ripeto, fingendomi offesa. «Non fai più il barista gentile?»
«No» mi risponde lui, mostrandomi un sorriso a trentadue denti.
Io rimango in silenzio a fissarlo accigliata.
«Beh, te ti conosco» aggiunge poi.
«E quindi?!» sbotto io.
«Quindi non ho un motivo per cui dovrei fare il carino con te.»
Io per tutta risposta alzo un sopracciglio.
«Non ho bisogno di fare colpo su di te.»
«Perché?!» esclamo di rimando.
«Uh-uh» fa lui, sorridendo un poco. «Quindi ti importerebbe, se un giorno decidessi di provarci con te!»
«Macché!» ribatto io, sentendomi una stupida subito dopo. Ho appena parlato troppo istintivamente, avrei dovuto contare fino a dieci prima di aprire questa dannata bocca.
Maledizione.
«Sì, va beh» borbotta, facendo un vago gesto con il capo. «Dimmi cosa desideri, donzella» ripete dopo pochi secondi, sorridendomi.
Anche io gli faccio un sorriso, divertita. «Mmh, vediamo... una Caipiroska alla fragola» rispondo poi, facendo finta di pensarci su. In realtà era da un sacco che avevo deciso di prendere quel cocktail.
Lui prende con abili gesti la vodka alla fragola e inizia a versarla nel bicchiere che ha davanti, appena ha finito alza lo sguardo in mia direzione e mi chiede con chi sono qui.
«Mia cugina e il suo ragazzo» rispondo io, guardandolo negli occhi.
«E il tuo?» chiede, mentre aggiunge nel bicchiere il succo di frutta.
«Il mio cosa?»
«Il tuo fidanzato.»
Sento un nodo in gola, che per qualche secondo mi impedisce di parlare, poi però – non so come –  riesco a deglutire e ad aprire bocca: «Non ho un fidanzato.»
Probabilmente Gianluca ha colto il tono distaccato della mia voce, perché si è improvvisamente zittito.
Quando finisce il drink mettendo qualche cubetto di ghiaccio nel bicchiere e me lo porge, io lo afferro ed esclamo: «Beh, ci vediamo dopo, se mai.»
«Okay, ciao bella!» mi saluta lui, facendomi un sorriso irresistibile.
Ha appena detto che sono bella? Sì, va bene, non proprio in modo diretto, però lo ha fatto...


Dieci minuti più tardi sono seduta accanto a Michelle, che sta tenendo la mano di Dan, sui divanetti viola dal lato opposto del locale.
Io faccio un profondo respiro, forse per la stanchezza. «Ho la testa che mi gira in un modo assurdo, eppure ho bevuto solo un bicchiere di Caipiroska.»
«Sarà colpa delle luci» ipotizza Michelle.
Daniel intanto si allontana dicendo di aver bisogno di qualcosa di fresco da bere.
«Forse ti serve un po’ d’aria» propone mia cugina dopo una piccola pausa, con affetto.
Mi volto verso di lei e le sorrido, sperando di apparire tranquilla. «Magari dopo» affermo, con sicurezza. «Tu piuttosto raccontami com'è andata con Dan, ho notato una strana atmosfera tra voi due.»
Lei ammicca un po', poi si decide a parlare: «Gli ho detto che lo amo» ammette, diventando rossa come un peperone. «E lui ha detto che ricambia.»
Allargo le palpebre, sorpresa da questa rivelazione improvvisa. «Oh-oh, vi date da fare!» esclamo ironicamente, ridendo un poco.
«Piuttosto, tu non mi hai ancora detto nulla di Nicola» ribatte, dopo essere arrossita per l'ennesima volta.
«Non me ne parlare, altrimenti mi rovinerei la serata e basta» rispondo io, distogliendo lo sguardo. Miracolosamente riesco ad assumere un tono di voce abbastanza saldo, dentro di me però mi sento morire.
Lei inarca le sopracciglia e rimane in silenzio per qualche istante, riflettendo un po'. Poi mi chiede, tutto d'un fiato: «È a causa sua che hai cominciato a fumare?»
Dentro di me scoppia un palloncino che mi fa sussultare. «E tu come fai a saperlo?» sbotto due secondi dopo.
«Ti ho vista questa mattina» mi risponde lei, tranquillamente.
Annuisco soltanto. «Ho capito» borbotto. «Comunque è anche per lui, più che altro è che sto attraversando un periodo abbastanza brutto e fumare mi rilassa, o probabilmente è solo un fatto psicologico. Fatto 'sta che mi aiuta.»
«Capisco» fa lei, annuendo un poco. «Ma non sei tipo dipendente, vero? Insomma, puoi smettere quando vuoi.»
«Sì, credo proprio di sì» cerco di rassicurarla io, sorridendole lievemente.
Lei ricambia il sorriso. «Okay allora» fa, tirando un sospiro di sollievo.
Io le faccio l'occhiolino. «Tranquilla.»
Dopo alcuni secondi Dan è tornato e sta porgendo una lattina a Michelle, mentre si sorridono a vicenda, con gli occhi a forma di cuoricino – e va bene, l'ultimo pezzo è solo una mia fantasia, però sembra così reale...
«Pronta a tornare in pista, Baby?» domanda Dan rivolto alla sua fidanzata.
«Certamente, Johnny» gli risponde a lei, con una risata naturale.
Ammetto che non ho la minima idea di chi possano essere Johnny e  Baby, però l'unica cosa che in questo momento sto pensando è:
Quanto sono dolci.


Dopo essere stata seduta sui divanetti per dieci minuti sola come una perfetta idiota, decido di uscire a prendere una bocca d'aria. Apro la porta d'ingresso e faccio qualche passo deciso verso l'uscita, dopodiché tiro fuori dalla borsetta il pacchetto di Winston e tiro fuori una sigaretta, senza pensarci troppo. Ci sono altri cinque ragazzi che stanno fumando, tra una risata e l'altra, così mi sento un po' più a mio agio.
Qui la musica si sente dieci volte di meno, ovviamente, e questo mi rilassa alquanto. Allo stesso tempo però è come se avessi le orecchie cotonate – come ogni volta che esco da un locale con la musica molto alta.
Una voce alle mie spalle mi fa quasi sussultare: «Fumi?!»
«No» rispondo tranquillamente, voltandomi verso Gianluca.
«Disse la ragazza con la sigaretta in mano.»
«Okay, non sono proprio un essere innocente, però ne fumerò un paio al giorno, niente di che» borbotto, sulla difensiva. «Mmmh, forse negli ultimi giorni ne ho fumate un po' più di due, in effetti» ammetto poi.
Lui scuote la testa, però noto un vago sorriso sulle sue labbra. «Che bambina cattiva che sei.»
Io in tutta risposta faccio spalline, sorridendo a mia volta.
Restiamo in silenzio per cinque minuti: io faccio un tiro dopo l'altro e lui rimane a guardarmi senza parlare, tuttavia sentire il suo sguardo fisso su di me non mi mette in imbarazzo.
Quando ho finito la sigaretta, butto il mozzicone per terra e mi giro verso Gianluca.
«Sei in pausa?» gli chiedo dopo un po'.
«Sì, tra mezz'ora devo ritornare.»
«Oh, allora vado, non voglio farti perdere tempo.»
«Non mi fai perdere tempo» fa lui, avvicinandosi un poco a me. «Anzi, ho deciso io di seguirti, quando ti ho vista uscire.»
Abbozzo un sorriso, arrossendo lievemente senza saperne il motivo.
Proseguono altri istanti, in cui rimaniamo a fissarci negli occhi con la bocca serrata.
Io mi mordicchio un labbro, non sapendo cosa fare mentre lui rimane perfettamente immobile.
La canzone “I'll fly with you” remixata da Gigi D'agostino proveniente dall'interno del locale interrompe il silenzio.

I'll still believe in yours eyes
I just don’t care what
You’ve done in your life.

Gianluca fa un ulteriore passo verso di me, e subito dopo mi sfiora la mano. A questo leggero contatto, un campanello d'allarme inizia a suonare dentro di me.
Spostati, Mad, spostati, sembra che voglia dirmi.
Io però non riesco a dargli retta, al contrario afferro le dita di Gianluca semplicemente senza pensare e lui me le stringe, sorridendomi.
La mia testa è impazzita, o perlomeno è come se stessi girando dentro un vortice troppo forte che mi impedisce di ragionare.
Pochi istanti dopo realizzo che la mia bocca è a contatto con la sua, e per l'ennesima volta non faccio niente né penso a cosa potrebbe portarmi questo bacio.
Le dita della mano destra di Gianluca rimangono intrecciate con le mie, mentre con l'altra mano che ho libera inizio ad accarezzargli i riccioli che ha sulla nuca. Lui intanto appoggia la sua mano sul mio fianco con delicatezza.
Successivamente le bocche si dischiudono e le lingue iniziano a giocare tra loro dolcemente.

Oh baby, everyday and every night,
I always dream that
You are by my side.

I'll fly with you...













*** Spazio Autrici ***

Heeey, buonasera, carissimi lettori ^^ Come va? Qui tutto bene, anche se il temporale che c'è stato fino a poco tempo fa mi ha resa un po' pensierosa e, forse, malinconica. Così ho acceso un po' di musica triste/sentimentale e ho sentito il bisogno di scrivervi ^^ A voi che effetto fanno i temporali? *-* (io li amo :D ndLeslie)

Okaaay, basta divagare ^^ Questo capitolo è un po' "wàà", o sbaglio? Spero di avervi lasciati abbastanza stupiti, comunque xD O forse ve lo aspettavate già? *sguardo sospettoso. E vabbene, ammetto che sono io quella antisgamo, qui, vero? ^^''' Prima di tutto, non uccidetemi e vi consiglio (sarà tipo la millesima volta che lo dico xD) di aspettare a giudicare le persone, perché vi anticipo che niente è stabilito fino alla fine della storia ;) (tu non hai aspettato per giudicare Fabio U___U ndLeslie) (infatti sto avvisando gli altri, in modo che non commettano il mio stesso errore! *sbatte le ciglia angelicamente)

Beh, news non ci sono, dato che abbiamo aggiornato ieri xD Solo, il prossimo capitolo verrà pubblicato tra circa una settimana (ormai riprendiamo con i tempi che avevamo prima, ovviamente ^^), probabilmente durante il weekend.

Dato che non ci sono personaggi nuovi, vogliamo ringraziare, come sempre, le 19 persone che stanno seguendo la storia e le altre 6 che l'hanno aggiunta alle preferite! Grazie anche a chi l'ha letta semplicemente, le visite aumentano a vista d'occhio ^^


vero15star  oh, tesoro, tu sei troppo buona! E per l'essere ripetitiva, non ti devi assolutamente preoccupare, perché ogni volta che noi leggiamo tutti questi bellissimi complimenti, ci sentiamo subito meglio ed incoraggiate. Siamo contentissime che tu ti senta bene, davvero *-* E per la scuola, ti capiamo eccome, siamo messe come te purtroppo >.> Comunque, Davide sì, è stato imprevedibile, vero? Ma è ovvio che a tutto c'è una spiegazione, aspetta e la saprai ;) A questo proposito sono sicura che la mia Linduz avrà qualcosa da dirti ;D (non molto se non grazie mille per i complimenti ^O^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e sì, povera Michelle... temo che continuerà con gli sbalzi d'umore ancora per un po', spero di non diventare noiosa... >.< per quanto riguarda Davide, è molto cambiato in questa storia, ma credo che potrai ritrovarlo negli ultimi capitoli. Okay, non dico altro sennò comincio a spoilerare sul serio o.o ndLeslie) Grazie mille davvero di tutto, soprattutto per aver recensito subito (sei stata la prima, e te ne siamo super riconoscenti u.u), per il tuo appoggio, per le tue dolci parole e i tuoi commenti insostituibili ^^ Un mega bacio anche a te, chica! ;) (ho il sospetto che ieri ti sentissi molto spagnola, vero? xDD) We love you very much <33

chiara84  già, hai ragione, Michelle ha fatto bene ad andare dal padre, come hai detto tu :) Vero Linda? ^^ (sì, Michelle conosce i suoi polli, speriamo che le cose si aggiustino per lei ;D uhm, il tuo punto di vista per quanto riguarda Dan e Michelle è interessante... sai, in un certo senso la penso come te, ma si scoprirà solo negli ultimi capitoli :D ndLeslie) Grazie per le tue costanti recensioni, forse non sembrerà, ma le apprezziamo così tanto... ** E' sempre un piacere leggerle, soprattutto per conoscere la tua opinione e tutto ;) Un bacione (L)

marypao  bwuahahah! Dio, ma perché non sei spuntata fuori prima, tu? Le tue recensioni sono f a v o l o s e  e tu sei magnifica a dir poco! (:  Purtroppo sì, il tempo passa dannatamente troppo velocemente >.> Ancora non ci credo che si rinizia lunedì o.o Avrò bisogno di un po' di tempo per elaborare bene la cosa xD Cooomunque, spero di non avere deluso le tue aspettative, a proposito del "capitolo interessante" come aveva definito la mia socia. E' davvero così interessante come diceva?! xD E per il club "Convinciamo Leslie che ha torto" ci sto! Anzi, non potevi dire una cosa più giusta u.u Che dici a tua discolpa, Lindù?! (dico che tutti hanno diritto ad un po' di modestia xD comunque, se proprio vi fa piacere, smetterò di dubitare sulla qualità dei miei capitoli (eccetto che per il 18, che è davvero orribile :s). Comunque, non so da che parte cominciare xDD w Fabio! Io lo amo, probabilmente sono tra le poche oltre a te xD mi dispiace davvero di non poterti anticipare nulla su come si svilupperà il triangolo, in genere sono una che spoilera di continuo, ma devo trattenermi ^^" per le anticipazioni su ds3, forse più avanti, devo mettermi daccordo con la Lalla qua xD per quanto riguarda il capitolo, sono felice che ti sia piaciuta ** personalmente mi sono trovata molto coinvolta sia nella scena iniziale che in quella finale e mi emoziona il fatto di essere riuscita ad emozionare chi ha letto *^* sono anche sollevata dal fatto che le reazioni di Michelle non siano sembrate troppo esagerate, non ho mai avuto nemmeno lontanamente a che fare con situazioni del genere e ho sempre paura di darne troppa importanza o troppo poca... non perdere la speranza per quanto riguarda Michelle's Father, è l'unica cosa che ti posso dire xD ndLeslie) Aaaallora, per quanto riguarda Ds3, possiamo dirti che sì, Mad e Michelle in qualche modo centreranno (forse all'inizio non capirai, ma tranquilla che basta solo pazientare per qualche capitolo e tutto apparirà chiaro ;D) Qualche anticipazione più concreta, comunque, stai tranquilla che ci sarà più avanti ;) (probabilmente quando pubblicheremo l'epilogo di Ds2, se non prima ^^). Grazie mille per il sostegno, l'ironia, la simpatia e la dolcezza che metti ogni volta che recensisci, te ne siamo immensamente grate ** Un bacione enorme cara! <33   Ps. sì, qui c'è una pallavolista, e sono io :DD Faccio pallavolo da oltre sette anni, ormai, e la ritengo uno sport stupendo a dire poco :) Mi dispiace che tu abbia mollato, ma se non ti sentivi portata, hai fatto bene ^^ Ora fai qualche altro sport, per caso? *-*


Bieeen, è tutto per oggi!
Al prossimo aggiornamento, allora ;)
Baciii,
Lalla e Leslie

   
 
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