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Autore: KillerQueen86    10/09/2010    4 recensioni
Guardava il Tardis scomparire davanti ai suoi occhi, e con esso una parte di se andava via per sempre, non l’avrebbe più rivisto lo sapeva. Sentì una mano stringere la sua, si voltò e lo vide accanto a se, il Dottore, ma non il suo Dottore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una vita insieme

 

 

Capitolo VII

 

Il Dottore con le mani nelle tasche girovagava tra i corridoi di Torchwood, stava andando a prendere a Rose per passare la pausa pranzo con lei. Erano passati diversi giorni da quando si erano chiariti, ma non avevano avuto molto tempo per stare insieme, così si era deciso a seguire il consiglio che un po’ di tempo prima Pete gli aveva dato, il problema adesso era trovare le giuste parole senza sembrare un perfetto idiota.

Arrivò davanti all’ufficio di Rose, e quello che vide non gli piacque molto, davanti alla porta Rose stava ridendo e scherzando con Chris, era sempre tra i piedi, anche se non si spiegava come mai gli dava così fastidio.

Rose finalmente lo vide, e gli sorrise.

“Ehi ciao.” Lo salutò con dolcezza, il Dottore si avvicinò piano tenendo sempre le mani in tasca.

“Ciao, Chris.” Salutò con freddezza il ragazzo, sapeva che era un comportamento stupido, ma era più forte di lui, non riusciva a tollerare la presenza di Chris.

“Dottore.” Ricambiò con lo stesso tono, per sua fortuna non era il solo a comportarsi da stupido, evidentemente il ragazzo era infastidito dalla sua presenza.

“Ci vediamo tra un po’.” Disse improvvisamente rivolto a Rose, continuandole a sorriderle.

“C … certo a dopo.” Gli rispose un po’ imbarazzata. Il Dottore guardò il ragazzo allontanarsi e poi segui Rose nell’ufficio.

“Che succede tra un po’?” chiese mentre chiudeva la porta dietro di se.

“Nulla … cioè vuole il mio aiuto per fare un regalo alla sorella, quindi abbiamo pensato di andare a fare un giro in centro.” Rispose lei con calma.

“Non ti dà fastidio vero?” lo provocò, si dannava perché Rose ormai lo conosceva molto bene e riusciva a sapere quando qualcosa lo turbava o gli dava fastidio.

No … perché dovrebbe.” Le rispose fingendo una tranquillità che invece non aveva.

“Bene …” disse guardandolo divertita.

“Allora come mai qui?” gli chiese.

“E’ l’ora pranzo giusto? Volevo andare a mangiare insieme qualcosa.” Le propose Rose si morse il labro inferiore.

“Vorrei tanto, ma non posso.” Rispose la ragazza, ecco adesso si sentiva un perfetto idiota, come  doveva comportarsi i quel caso?

“Fa niente.” Rispose distogliendo lo sguardo da lei.

“Ho una riunione con papà tra qualche minuto, mi dispiace.” Si scusò lei con dolcezza avvicinandosi.

“No … ok …. Non era importante.” Cercò si minimizzare, Rose sorrise cercando il suo sguardo.

“Sai, pensavo a una cosa.” Disse a bassa voce, il Dottore alzò lo sguardo su di lei incuriosito dal tono di voce che lei stava usando. Si sorprese, quando si rese conto che si era avvicinata molto e che lo guardava fisso negli occhi.

“C …. Cosa?” disse deglutendo lentamente.

“Stasera mi tocca fare da baby-sitter a Tony … e ho pensato che potremmo riprendere da dove avevamo lasciato la volta scorsa.” Gli propose avvicinandosi ancora.

“Dovremmo vederci ancora il terzo film e poi pensavo … non lo so … potremmo parlare … oppure no …” continuò lei. Lui la guardava come incantato dal tono della voce, dal suo sguardo, che conosceva molto bene, aveva quello sguardo tutte le volte che prendeva una decisione.

“Ok … credo sia una buona idea.” Disse balbettando, deglutì ancora un volta e si avvicinò a lei, quanto desiderava baciare le sue labbra, sentire ancora una volta il suo sapore, incrociando il suo sguardo non vide la confusione e la paura, ma il desiderio e la decisione. Si avvicinarono sempre di più, lentamente, una cosa che stava facendo impazzire il suo unico cuore umano, ma qualcuno bussò alla porta per poi entrare spezzando quel momento.

“Ehm … scusate … Miss Tyler mi ha appena chiamato suo padre.” Disse Ianto imbarazzato, Rose e i Dottore si sorrisero imbarazzati.

“Grazie Ianto, stavo giusto andando da lui.” Disse la ragazza interrompendolo, Ianto imbarazzato uscì dalla stanza lasciando i due nuovamente soli.

“Mi chiedo se anche l’altro Ianto è sempre così efficiente.” Scherzò il Dottore a voce alta, Rose prese alcuni documenti dalla scrivania, avvicinandosi nuovamente a lui.

“Allora mi farai compagnia stasera?” chiese conferma la ragazza.

“Contaci.” La tranquillizzò sorridendole.

“Potremmo anche finire il discorso di poco fa senza alcuna interruzione.” Gli disse con provocazione. Il Dottore sorrise divertito, doveva ammettere che questo lato di Rose, gli era sempre piaciuto. La ragazza sorrise ancora una volta e andò via, lasciando il Dottore da solo a sorridere come un ragazzino innamorato.

 

Rose e Chris si fermarono un attimo a mangiare qualcosa, dopo aver comprato il regalo per sua sorella. La ragazza era pensierosa, pensava al Dottore e alla prospettiva di passare la serata con lui, guardò il telefono, forse con la speranza di trovare un messaggio del Dottore, anche se sapeva bene, lui non usava molto il telefono, era stata un vera impresa convincerlo a comprarne uno.

“Aspetti la chiamata di qualcuno?” chiese Chris distraendola dai suoi pensieri.

“No ... non proprio.” Confessò arrossendo un po’, abbassò lo sguardo sentendosi nuovamente una quindicenne alla sua prima cotta.

“Ti vedi con lui stasera?” chiese il ragazzo seriamente senza guardarla.

“Beh in un certo senso, dobbiamo fare da baby-sitter per Tony.” Gli rispose facendosi scappare involontariamente un sorriso.

“Mickey aveva ragione quindi.” Rifletté a voce alta, Rose lo guardò confusa, non capiva a cosa si riferiva.

“Che vuoi dire?” chiese, Chris sorrise, un sorriso amaro.

“Nulla.” Minimizzò lui, ma questo la fece scattare di più.

“Chris!” lo richiamò severamente.

“T’illumini quando parli di lui, e come se con lui accanto diventassi un'altra persona.” Le fece notare.

“Non è vero.” Stavolta fu lei a minimizzare imbarazzata.

“Quanto tempo è che siete qui?” chiese ancora rimanendo con lo sguardo basso.

“Non so, saranno passati due mesi, perché?” chiese lei confusa, non capiva, dove voleva arrivare con il suo discorso.

“E per quanto ancora lui resterà qui, accanto a te?” chiese alzando lo sguardo su di lei.

“Di cosa parli?”chiese ancora lei.

“Di lui, so bene che tipo di persona è. Ti lascerà come ha fatto con le altre, come ha già fatto con te una volta.”. Affermò, Rose a quelle parole sentì una rabbia esplodergli nel petto, come poteva sapere quello che era successo a loro, quello che c’era sempre stato.

“Non sai di che parli!” affermò cacciando indietro le lacrime.

“Rose, ti ho visto dopo che ti aveva lasciato, eri distrutta, ti ho visto reagire solamente con l’inizio di quel progetto.” continuò il ragazzo.

“Non è stata la sua scelta lasciarmi in questo mondo, sono rimasta intrappolata, non poteva fare niente per salvarmi.” Disse digrignando i denti, non amava rivivere quella giornata, dover dare spiegazioni, su un avvenimento di cui sia lei che il Dottore non avevano avuto alcun controllo.

“Rose, ti prego fermati a pensare solo un attimo, lui ha sempre viaggiato, me lo hai detto tu stessa, mai fermo in un posto, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di qualcosa di divertente da fare, senza mai legarsi ad un solo pianeta. Cosa pensi lo trattenga adesso?” chiese infine, Rose deglutì lentamente abbassando lo sguardo.

“Io ti sarò sempre accanto Rose, lo sai. Non voglio vederti soffrire nuovamente per lui.” Continuò a dirle, le strinse la mano ma Rose la ritrasse.

“Devo tornare a casa, scusami.” Disse la ragazza alzandosi, stava per incamminarsi, ma la voce di Chris la fermò.

“Puoi anche fare finta, ma sappiamo entrambi che io ho ragione. Un giorno di questi, lui prenderà e andrà via senza voltarsi indietro.” Le continuò a dire, Rose sospirò lentamente e si asciugò le lacrime che le rigavano il viso.

“Stavolta è diverso.” Disse lentamente senza voltarsi per poi andare via.

 

Per l’ennesima volta il Dottore, guardò l’orologio che c’era nella biblioteca, era quasi ora di cena, Pete e Jackie erano già usciti e Tony giocava tranquillamente sul tappeto davanti al caminetto, ma Rose ancora non era tornata. Chiuse il libro che stava leggendo e si affacciò alla finestra a osservare le stelle, quelle stelle che conosceva, quelle stelle che ancora lo chiamavano per vivere mille avventure, non più da solo, ma con la sua Rose, come doveva essere. Il pensiero di lei con quello tornò nella sua mente, di cosa si preoccupava? del resto era solo uscita con un amico, un amico che aveva bisogno di un consiglio, un amico che quando posava lo sguardo su di lei, sembrava la stesse mangiando con gli occhi, e se tra quei due in passato c’era stato qualcosa? E se Rose aveva trovato conforto tra le braccia di Chris? Rabbrividì al solo pensiero. Sentì qualcosa che tirò la manica della sua giacca, abbassò lo sguardo incontrando gli occhi di Tony.

“Quando arriva Rose?” chiese il piccolo, il Dottore, gli sorrise, ogni giorno che passava assomigliava a Rose.

“Sta arrivando piccolo.” Lo tranquillizzò senza smettere di sorridere.

“Mi racconto una storia?” chiese innocentemente il piccolo stirando le braccia verso di lui, il Dottore accolse l’invito e lo prese in braccio, si rimise seduto sulla poltrona dove poco prima era seduto e iniziò a raccontargli una delle sue avventure con Rose.

 

Scese dalla macchina frettolosamente, il cartone di piazza che aveva le stava per cadere ma riuscì a recuperarlo in tempo, era in ritardo, avrebbe voluto passare tutta la serata con il Dottore, sperava solo che non avesse già cenato.

“Ehi sono tornata” annunciò varcando la porta d’ingresso, posò le chiavi su un tavolinetto accanto alla porta, s’incuriosì quando nessuno le rispose.

“Ho portato la pizza.” Annunciò, ma niente nessuno rispondeva, diede ancora un’occhiata in giro e poi andò verso la biblioteca, ma si fermò sulla soglia quando vide Tony in braccio al Dottore mentre con attenzione ascoltava la storia che gli stava raccontando, non era la prima volta che capitava, spesso il Dottore si offriva di mettere il piccolo a dormire, e poi Tony andava pazzo per le storie che lui raccontava. Ma in quel momento, quell’immagine così famigliare le scaldò il cuore, si domandò se sarebbe mai stato possibile una cosa del genere anche per loro, una volta le aveva accennato al fatto di essere stato padre, ma non aveva più chiesto nulla quindi non sapeva niente di quella sua parte di vita.

In testa le parole di Chris continuavano a tornare e faceva dannatamente male, una parte di lei sapeva che Chris non aveva tutti i torti, faceva davvero male pensare ad una cosa del genere, pensare di doversi nuovamente separarsi da lui dopo tutto quello che era successo, sapeva bene che stavolta non avrebbe sopportato una loro separazione.

“Ehi sei arrivata da molto?” sentì chiedere lui a voce bassa, distrendola dai suoi pensieri, Tony si era addormentato.

“Sono arrivata qualche minuto fa.” Gli rispose avvicinandosi, si chinò per dare un bacio sulla fronte del fratello.

“Sei davvero bravo con i bambini.” Disse con dolcezza.

“Lo porto nella sua camera così non si sveglia.” Disse il dottore.

“No, lascia ci penso io, hai fatto pure tanto per stasera.” Disse lei prendendo tra le sue braccia il fratello, che aprì per un attimo gli occhi e poi lì richiuse.

“Ho portato la pizza, ma immagino che a quest’ora avrai già mangiato.” Disse prima di uscire.

“Aspettavo te veramente.” Le rispose invece lui, Rose gli sorrise.

“Bene arrivo subito.” Concluse uscendo dalla stanza.

 

I due in silenzio guardavano il film, avevano mangiato la pizza direttamente davanti alla tv, il Dottore sapeva bene che qualcosa non andava, vedeva Rose distratta, assente e pensierosa per qualcosa. Non riusciva a capire in quei giorni tra loro era andato tutto bene, deciso a saperne di più staccò il film.

“Perché hai staccato?” chiese lei sorpresa.

“Cosa ti succede?” chiese invece lui, ignorando la sua domanda.

“Non so di cosa stai parlando.” Minimizzò lei.

“Rose.” La chiamò con dolcezza, sapendo bene che qualcosa tormentava la sua mente.

“Cosa? Davvero non è successo nulla, guardiamoci il film.” Insistette lei continuando a evitare il suo sguardo.

“Non ci guarderemo niente, almeno finché non mi dirai cosa ti tormenta.” Continuò lui, non voleva certo ricominciare a litigare con lei, tutt’altro sapeva bene che per evitarlo la cosa migliore era cercare di capirla.

“Ti assicuro che non ho nulla, voglio solo guardarmi il film.” Disse voltandosi verso di lui sorridendo, ma lui sapeva bene che non era la verità.

“Non ci credo.” Disse sfidandola.

“Non è un mio problema.” Gli rispose e si allungò tentando di prendere il telecomando, il Dottore allungò per dietro il suo braccio portandolo fuori dalla sua portata.

“Lo sai che sai essere peggiore di Tony.” Si lamentò ridendo, i due caddero all’indietro sghignazzando come ragazzini, Rose alzò lo sguardo su di lui, un brivido gli attraversò la schiena era così bella, il suo corpo reagiva alla sua vicinanza, le spostò una ciocca di capelli che le copriva il viso e le sorrise.

“Credo che avessimo un discorso in sospeso noi due.” Disse sussurrando, Rose sorrise arrossendo, si morse il labro inferiore.

“Lo ricordo bene anch’io.” Confermò lei sussurrando.

La vide allungarsi verso di lui, pronti entrambi ad assaporare quel bacio, ma prima che potessero anche solo immaginare il dopo, la voce di Jackie li riportò alla realtà.

“Ah siete qui, voi due.” Disse la donna entrando, il Dottore lasciò cadere la sua testa contro il divano, mormorando.

“Che ci fate qui da soli? Dov’è Tony?” chiese la donna a raffica.

“Tony dorme, mentre noi cercavamo di guardarci un film.” Rispose in tono esasperato Rose.

“Adesso così lo chiamate.” Disse la donna mettendo le mani sui fianchi.

“Mamma ti prego.” La richiamò la ragazza.

“Beh che c’è di male? E ora che voi due vi diate da fare.” Disse la donna mettendo i due in forte disagio.

“E dopo questa io vado a dormire.” Disse Rose, il Dottore le fu subito dietro.

“Cercate di non svegliare Tony o ve ne pentirete.” Disse la donna, mentre i due uscivano dalla stanza, si guardarono e sorrisero arrossendo, Jackie sapeva bene come metterli in difficoltà.

Arrivarono in silenzio davanti le loro camere, Rose ancora pensierosa, non era riuscito più a sapere cosa la tormentasse.

“Sembra che non riuscivamo ad avere un attimo di pace.” Disse la ragazza fermandosi davanti alla sua camera.

“Già, sembra proprio di si.” Disse toccandosi nervosamente il lobo dell’orecchio, forse quello era un buon momento per chiederle il famoso appuntamento, chi lo sa forse avrebbero avuto più tempo per parlare e magari avrebbero potuto passare del tempo da soli, senza che nessuno entrasse per disturbarli, almeno lo sperava.

“Che ne dici se usciamo?” chiese improvvisamente senza pensarci troppo, Rose lo guardò sorpresa.

“Come scusa?” chiese confusa.

“Si … uscire … noi due … come le persone normali.” Farfuglio imbarazzato, Rose sorrise addolcita.

“Noi non siamo persone normali.” Disse divertita.

“Hai ragione, lascia stare è un’idea stupida.” Si corresse subito, aveva appena fatto la figura dell’idiota era una cosa che non tollerava, si voltò per andarsene in camera a nascondersi, ma Rose lo fermò prendendogli la manica della giacca.

“Aspetta non ho detto questo.” Gli disse fermandolo.

“Credo sia un’idea carina.” Continuò tenendo ancora la sua manica.

“Rose non devi …” cercò di parlare, ma lei lo fermò nuovamente.

“Stai zitto, credo davvero che sia una bella idea, forse così potremmo passare del tempo senza che nessuno ci interrompa.” Disse divertita, non riuscì a non sorriderle, aveva accettato quell’assurda idea che tempo fa Pete aveva suggerito, anche se in quel momento non gli sembrava più tanto assurda.

“Ok allora, dovremmo decidere un giorno e un orario … inoltre dovremmo anche accordarci cosa fare … se vedere un film … o andare semplicemente a mangiare fuori … o ancora meglio fare entrambe le cose.” Disse tutto in una volta, quella nuova situazione lo stava iniziando a divertire.

“Io direi che queste cose le possiamo decidere anche domani.” Disse lei divertita, mordendosi il labro inferiore.

“Oh … giusto … scusa … buona notte Rose.” Le disse dolcemente, le scappò una piccola risatina, si allungò verso di lui e a sorpresa gli diede un piccolo bacio.

“Buona notte Dottore.” Ricambiò sorridendo, il Dottore la guardò sorpreso.

“Si … buona notte.” Ripeté ancora scosso per la dolce sorpresa, si stava incamminando nuovamente verso la sua stanza.

“Sai, pensavo ad una cosa.” gli disse fermandolo ancora.

“Cosa?” chiese lui non capendo.

“Perché non mi fai compagnia.” Gli propose facendogli segno verso la sua camera, non sapeva come risponderle, come comportarsi in quell’occasione. “Prometto che di non scappare appena sveglia.” Scherzò allentando la tensione.

“Ti prego … dormo meglio se sei al mio fianco.” Disse con dolcezza, il Dottore non riuscì a resistere a quel tono, Rose aprì la porta e si mise di lato per fare entrare anche lui.

 

Fine

Capitolo VII

 

 

Revisione Settembre 2011

 

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