Una vita insieme
Capitolo VII
Il Dottore con le mani nelle tasche girovagava tra i
corridoi di Torchwood, stava andando a prendere a Rose per passare la pausa
pranzo con lei. Erano passati diversi giorni da quando si erano chiariti, ma
non avevano avuto molto tempo per stare insieme, così si era deciso a seguire
il consiglio che un po’ di tempo prima Pete gli aveva dato, il problema adesso
era trovare le giuste parole senza sembrare un perfetto idiota.
Arrivò davanti all’ufficio di Rose, e quello che vide non
gli piacque molto, davanti alla porta Rose stava ridendo e scherzando con
Chris, era sempre tra i piedi, anche se non si spiegava come mai gli dava così
fastidio.
Rose finalmente lo vide, e gli sorrise.
“Ehi ciao.” Lo salutò con dolcezza, il Dottore si avvicinò
piano tenendo sempre le mani in tasca.
“Ciao, Chris.” Salutò con freddezza il ragazzo, sapeva
che era un comportamento stupido, ma era più forte di lui, non riusciva a
tollerare la presenza di Chris.
“Dottore.” Ricambiò con lo stesso tono, per sua fortuna
non era il solo a comportarsi da stupido, evidentemente il ragazzo era
infastidito dalla sua presenza.
“Ci vediamo tra un po’.” Disse improvvisamente rivolto a
Rose, continuandole a sorriderle.
“C … certo a dopo.” Gli rispose un po’ imbarazzata. Il Dottore
guardò il ragazzo allontanarsi e poi segui Rose nell’ufficio.
“Che succede tra un po’?” chiese mentre chiudeva la porta
dietro di se.
“Nulla … cioè vuole il mio aiuto per fare un regalo alla
sorella, quindi abbiamo pensato di andare a fare un giro in centro.” Rispose
lei con calma.
“Non ti dà fastidio vero?” lo provocò, si dannava perché
Rose ormai lo conosceva molto bene e riusciva a sapere quando qualcosa lo
turbava o gli dava fastidio.
No … perché dovrebbe.” Le rispose fingendo una
tranquillità che invece non aveva.
“Bene …” disse guardandolo divertita.
“Allora come mai qui?” gli chiese.
“E’ l’ora pranzo giusto? Volevo andare a mangiare insieme
qualcosa.” Le propose Rose si morse il labro inferiore.
“Vorrei tanto, ma non posso.” Rispose la ragazza, ecco
adesso si sentiva un perfetto idiota, come
doveva comportarsi i quel caso?
“Fa niente.” Rispose distogliendo lo sguardo da lei.
“Ho una riunione con papà tra qualche minuto, mi
dispiace.” Si scusò lei con dolcezza avvicinandosi.
“No … ok …. Non era importante.” Cercò si minimizzare, Rose
sorrise cercando il suo sguardo.
“Sai, pensavo a una cosa.” Disse a bassa voce, il Dottore
alzò lo sguardo su di lei incuriosito dal tono di voce che lei stava usando. Si
sorprese, quando si rese conto che si era avvicinata molto e che lo guardava
fisso negli occhi.
“C …. Cosa?” disse deglutendo lentamente.
“Stasera mi tocca fare da baby-sitter a Tony … e ho
pensato che potremmo riprendere da dove avevamo lasciato la volta scorsa.” Gli
propose avvicinandosi ancora.
“Dovremmo vederci ancora il terzo film e poi pensavo …
non lo so … potremmo parlare … oppure no …” continuò lei. Lui la guardava come
incantato dal tono della voce, dal suo sguardo, che conosceva molto bene, aveva
quello sguardo tutte le volte che prendeva una decisione.
“Ok … credo sia una buona idea.” Disse balbettando,
deglutì ancora un volta e si avvicinò a lei, quanto desiderava baciare le sue
labbra, sentire ancora una volta il suo sapore, incrociando il suo sguardo non
vide la confusione e la paura, ma il desiderio e la decisione. Si avvicinarono
sempre di più, lentamente, una cosa che stava facendo impazzire il suo unico
cuore umano, ma qualcuno bussò alla porta per poi entrare spezzando quel
momento.
“Ehm … scusate … Miss Tyler mi ha appena chiamato suo
padre.” Disse Ianto imbarazzato, Rose e i Dottore si sorrisero imbarazzati.
“Grazie Ianto, stavo giusto andando da lui.” Disse la
ragazza interrompendolo, Ianto imbarazzato uscì dalla stanza lasciando i due
nuovamente soli.
“Mi chiedo se anche l’altro Ianto è sempre così
efficiente.” Scherzò il Dottore a voce alta, Rose prese alcuni documenti dalla
scrivania, avvicinandosi nuovamente a lui.
“Allora mi farai compagnia stasera?” chiese conferma la
ragazza.
“Contaci.” La tranquillizzò sorridendole.
“Potremmo anche finire il discorso di poco fa senza
alcuna interruzione.” Gli disse con provocazione. Il Dottore sorrise divertito,
doveva ammettere che questo lato di Rose, gli era sempre piaciuto. La ragazza
sorrise ancora una volta e andò via, lasciando il Dottore da solo a sorridere
come un ragazzino innamorato.
Rose e Chris si fermarono un attimo a mangiare qualcosa,
dopo aver comprato il regalo per sua sorella. La ragazza era pensierosa,
pensava al Dottore e alla prospettiva di passare la serata con lui, guardò il
telefono, forse con la speranza di trovare un messaggio del Dottore, anche se
sapeva bene, lui non usava molto il telefono, era stata un vera impresa convincerlo
a comprarne uno.
“Aspetti la chiamata di qualcuno?” chiese Chris
distraendola dai suoi pensieri.
“No ... non proprio.” Confessò arrossendo un po’, abbassò
lo sguardo sentendosi nuovamente una quindicenne alla sua prima cotta.
“Ti vedi con lui stasera?” chiese il ragazzo seriamente
senza guardarla.
“Beh in un certo senso, dobbiamo fare da baby-sitter per
Tony.” Gli rispose facendosi scappare involontariamente un sorriso.
“Mickey aveva ragione quindi.” Rifletté a voce alta, Rose
lo guardò confusa, non capiva a cosa si riferiva.
“Che vuoi dire?” chiese, Chris sorrise, un sorriso amaro.
“Nulla.” Minimizzò lui, ma questo la fece scattare di
più.
“Chris!” lo richiamò severamente.
“T’illumini quando parli di lui, e come se con lui
accanto diventassi un'altra persona.” Le fece notare.
“Non è vero.” Stavolta fu lei a minimizzare imbarazzata.
“Quanto tempo è che siete qui?” chiese ancora rimanendo
con lo sguardo basso.
“Non so, saranno passati due mesi, perché?” chiese lei
confusa, non capiva, dove voleva arrivare con il suo discorso.
“E per quanto ancora lui resterà qui, accanto a te?”
chiese alzando lo sguardo su di lei.
“Di cosa parli?”chiese ancora lei.
“Di lui, so bene che tipo di persona è. Ti lascerà come
ha fatto con le altre, come ha già fatto con te una volta.”. Affermò, Rose a
quelle parole sentì una rabbia esplodergli nel petto, come poteva sapere quello
che era successo a loro, quello che c’era sempre stato.
“Non sai di che parli!” affermò cacciando indietro le
lacrime.
“Rose, ti ho visto dopo che ti aveva lasciato, eri
distrutta, ti ho visto reagire solamente con l’inizio di quel progetto.”
continuò il ragazzo.
“Non è stata la sua scelta lasciarmi in questo mondo,
sono rimasta intrappolata, non poteva fare niente per salvarmi.” Disse
digrignando i denti, non amava rivivere quella giornata, dover dare
spiegazioni, su un avvenimento di cui sia lei che il Dottore non avevano avuto
alcun controllo.
“Rose, ti prego fermati a pensare solo un attimo, lui ha
sempre viaggiato, me lo hai detto tu stessa, mai fermo in un posto, sempre alla
ricerca di qualcosa di nuovo, di qualcosa di divertente da fare, senza mai
legarsi ad un solo pianeta. Cosa pensi lo trattenga adesso?” chiese infine,
Rose deglutì lentamente abbassando lo sguardo.
“Io ti sarò sempre accanto Rose, lo sai. Non voglio
vederti soffrire nuovamente per lui.” Continuò a dirle, le strinse la mano ma
Rose la ritrasse.
“Devo tornare a casa, scusami.” Disse la ragazza
alzandosi, stava per incamminarsi, ma la voce di Chris la fermò.
“Puoi anche fare finta, ma sappiamo entrambi che io ho
ragione. Un giorno di questi, lui prenderà e andrà via senza voltarsi indietro.”
Le continuò a dire, Rose sospirò lentamente e si asciugò le lacrime che le
rigavano il viso.
“Stavolta è diverso.” Disse lentamente senza voltarsi per
poi andare via.
Per l’ennesima volta il Dottore, guardò l’orologio che
c’era nella biblioteca, era quasi ora di cena, Pete e Jackie erano già usciti e
Tony giocava tranquillamente sul tappeto davanti al caminetto, ma Rose ancora
non era tornata. Chiuse il libro che stava leggendo e si affacciò alla finestra
a osservare le stelle, quelle stelle che conosceva, quelle stelle che ancora lo
chiamavano per vivere mille avventure, non più da solo, ma con la sua Rose,
come doveva essere. Il pensiero di lei con quello tornò nella sua mente, di
cosa si preoccupava? del resto era solo uscita con un amico, un amico che aveva
bisogno di un consiglio, un amico che quando posava lo sguardo su di lei,
sembrava la stesse mangiando con gli occhi, e se tra quei due in passato c’era
stato qualcosa? E se Rose aveva trovato conforto tra le braccia di Chris?
Rabbrividì al solo pensiero. Sentì qualcosa che tirò la manica della sua
giacca, abbassò lo sguardo incontrando gli occhi di Tony.
“Quando arriva Rose?” chiese il piccolo, il Dottore, gli
sorrise, ogni giorno che passava assomigliava a Rose.
“Sta arrivando piccolo.” Lo tranquillizzò senza smettere
di sorridere.
“Mi racconto una storia?” chiese innocentemente il
piccolo stirando le braccia verso di lui, il Dottore accolse l’invito e lo
prese in braccio, si rimise seduto sulla poltrona dove poco prima era seduto e
iniziò a raccontargli una delle sue avventure con Rose.
Scese dalla macchina frettolosamente, il cartone di
piazza che aveva le stava per cadere ma riuscì a recuperarlo in tempo, era in
ritardo, avrebbe voluto passare tutta la serata con il Dottore, sperava solo
che non avesse già cenato.
“Ehi sono tornata” annunciò varcando la porta d’ingresso,
posò le chiavi su un tavolinetto accanto alla porta, s’incuriosì quando nessuno
le rispose.
“Ho portato la pizza.” Annunciò, ma niente nessuno
rispondeva, diede ancora un’occhiata in giro e poi andò verso la biblioteca, ma
si fermò sulla soglia quando vide Tony in braccio al Dottore mentre con
attenzione ascoltava la storia che gli stava raccontando, non era la prima
volta che capitava, spesso il Dottore si offriva di mettere il piccolo a
dormire, e poi Tony andava pazzo per le storie che lui raccontava. Ma in quel
momento, quell’immagine così famigliare le scaldò il cuore, si domandò se
sarebbe mai stato possibile una cosa del genere anche per loro, una volta le
aveva accennato al fatto di essere stato padre, ma non aveva più chiesto nulla
quindi non sapeva niente di quella sua parte di vita.
In testa le parole di Chris continuavano a tornare e
faceva dannatamente male, una parte di lei sapeva che Chris non aveva tutti i
torti, faceva davvero male pensare ad una cosa del genere, pensare di doversi
nuovamente separarsi da lui dopo tutto quello che era successo, sapeva bene che
stavolta non avrebbe sopportato una loro separazione.
“Ehi sei arrivata da molto?” sentì chiedere lui a voce
bassa, distrendola dai suoi pensieri, Tony si era addormentato.
“Sono arrivata qualche minuto fa.” Gli rispose
avvicinandosi, si chinò per dare un bacio sulla fronte del fratello.
“Sei davvero bravo con i bambini.” Disse con dolcezza.
“Lo porto nella sua camera così non si sveglia.” Disse il
dottore.
“No, lascia ci penso io, hai fatto pure tanto per
stasera.” Disse lei prendendo tra le sue braccia il fratello, che aprì per un
attimo gli occhi e poi lì richiuse.
“Ho portato la pizza, ma immagino che a quest’ora avrai
già mangiato.” Disse prima di uscire.
“Aspettavo te veramente.” Le rispose invece lui, Rose gli
sorrise.
“Bene arrivo subito.” Concluse uscendo dalla stanza.
I due in silenzio guardavano il film, avevano mangiato la
pizza direttamente davanti alla tv, il Dottore sapeva bene che qualcosa non
andava, vedeva Rose distratta, assente e pensierosa per qualcosa. Non riusciva
a capire in quei giorni tra loro era andato tutto bene, deciso a saperne di più
staccò il film.
“Perché hai staccato?” chiese lei sorpresa.
“Cosa ti succede?” chiese invece lui, ignorando la sua
domanda.
“Non so di cosa stai parlando.” Minimizzò lei.
“Rose.” La chiamò con dolcezza, sapendo bene che qualcosa
tormentava la sua mente.
“Cosa? Davvero non è successo nulla, guardiamoci il
film.” Insistette lei continuando a evitare il suo sguardo.
“Non ci guarderemo niente, almeno finché non mi dirai
cosa ti tormenta.” Continuò lui, non voleva certo ricominciare a litigare con
lei, tutt’altro sapeva bene che per evitarlo la cosa migliore era cercare di
capirla.
“Ti assicuro che non ho nulla, voglio solo guardarmi il
film.” Disse voltandosi verso di lui sorridendo, ma lui sapeva bene che non era
la verità.
“Non ci credo.” Disse sfidandola.
“Non è un mio problema.” Gli rispose e si allungò tentando
di prendere il telecomando, il Dottore allungò per dietro il suo braccio
portandolo fuori dalla sua portata.
“Lo sai che sai essere peggiore di Tony.” Si lamentò
ridendo, i due caddero all’indietro sghignazzando come ragazzini, Rose alzò lo sguardo
su di lui, un brivido gli attraversò la schiena era così bella, il suo corpo
reagiva alla sua vicinanza, le spostò una ciocca di capelli che le copriva il
viso e le sorrise.
“Credo che avessimo un discorso in sospeso noi due.”
Disse sussurrando, Rose sorrise arrossendo, si morse il labro inferiore.
“Lo ricordo bene anch’io.” Confermò lei sussurrando.
La vide allungarsi verso di lui, pronti entrambi ad
assaporare quel bacio, ma prima che potessero anche solo immaginare il dopo, la
voce di Jackie li riportò alla realtà.
“Ah siete qui, voi due.” Disse la donna entrando, il
Dottore lasciò cadere la sua testa contro il divano, mormorando.
“Che ci fate qui da soli? Dov’è Tony?” chiese la donna a
raffica.
“Tony dorme, mentre noi cercavamo di guardarci un film.”
Rispose in tono esasperato Rose.
“Adesso così lo chiamate.” Disse la donna mettendo le
mani sui fianchi.
“Mamma ti prego.” La richiamò la ragazza.
“Beh che c’è di male? E ora che voi due vi diate da
fare.” Disse la donna mettendo i due in forte disagio.
“E dopo questa io vado a dormire.” Disse Rose, il Dottore
le fu subito dietro.
“Cercate di non svegliare Tony o ve ne pentirete.” Disse
la donna, mentre i due uscivano dalla stanza, si guardarono e sorrisero
arrossendo, Jackie sapeva bene come metterli in difficoltà.
Arrivarono in silenzio davanti le loro camere, Rose
ancora pensierosa, non era riuscito più a sapere cosa la tormentasse.
“Sembra che non riuscivamo ad avere un attimo di pace.”
Disse la ragazza fermandosi davanti alla sua camera.
“Già, sembra proprio di si.” Disse toccandosi
nervosamente il lobo dell’orecchio, forse quello era un buon momento per
chiederle il famoso appuntamento, chi lo sa forse avrebbero avuto più tempo per
parlare e magari avrebbero potuto passare del tempo da soli, senza che nessuno
entrasse per disturbarli, almeno lo sperava.
“Che ne dici se usciamo?” chiese improvvisamente senza
pensarci troppo, Rose lo guardò sorpresa.
“Come scusa?” chiese confusa.
“Si … uscire … noi due … come le persone normali.”
Farfuglio imbarazzato, Rose sorrise addolcita.
“Noi non siamo persone normali.” Disse divertita.
“Hai ragione, lascia stare è un’idea stupida.” Si
corresse subito, aveva appena fatto la figura dell’idiota era una cosa che non
tollerava, si voltò per andarsene in camera a nascondersi, ma Rose lo fermò
prendendogli la manica della giacca.
“Aspetta non ho detto questo.” Gli disse fermandolo.
“Credo sia un’idea carina.” Continuò tenendo ancora la
sua manica.
“Rose non devi …” cercò di parlare, ma lei lo fermò
nuovamente.
“Stai zitto, credo davvero che sia una bella idea, forse
così potremmo passare del tempo senza che nessuno ci interrompa.” Disse
divertita, non riuscì a non sorriderle, aveva accettato quell’assurda idea che
tempo fa Pete aveva suggerito, anche se in quel momento non gli sembrava più
tanto assurda.
“Ok allora, dovremmo decidere un giorno e un orario …
inoltre dovremmo anche accordarci cosa fare … se vedere un film … o andare
semplicemente a mangiare fuori … o ancora meglio fare entrambe le cose.” Disse
tutto in una volta, quella nuova situazione lo stava iniziando a divertire.
“Io direi che queste cose le possiamo decidere anche
domani.” Disse lei divertita, mordendosi il labro inferiore.
“Oh … giusto … scusa … buona notte Rose.” Le disse
dolcemente, le scappò una piccola risatina, si allungò verso di lui e a
sorpresa gli diede un piccolo bacio.
“Buona notte Dottore.” Ricambiò sorridendo, il Dottore la
guardò sorpreso.
“Si … buona notte.” Ripeté ancora scosso per la dolce
sorpresa, si stava incamminando nuovamente verso la sua stanza.
“Sai, pensavo ad una cosa.” gli disse fermandolo ancora.
“Cosa?” chiese lui non capendo.
“Perché non mi fai compagnia.” Gli propose facendogli
segno verso la sua camera, non sapeva come risponderle, come comportarsi in
quell’occasione. “Prometto che di non scappare appena sveglia.” Scherzò
allentando la tensione.
“Ti prego … dormo meglio se sei al mio fianco.” Disse con
dolcezza, il Dottore non riuscì a resistere a quel tono, Rose aprì la porta e
si mise di lato per fare entrare anche lui.
Fine
Capitolo VII
Revisione
Settembre 2011
Vi ricordo la pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/KillerQueen86/161552900568131?sk=wall