“ Tutto quello che ti senti. Però prima vorrei farti un piccolo test”
Lo sapevo pensa che la voglia
ingannare di nuovo.
I miei genitori mi hanno
costretto ad andare da una psicologa. Dopo qualche seduta capii che se avessi
dato l’impressione di migliore, se mi avessero visto un po’ più felice, avrei
potuto smettere con quelle stupide sedute.
E così trovai la via più
facile.
“ Non mi sono drogata
dottoressa. Ma farò il test così sarà più tranquilla
anche lei”
Prende un apparecchio e mi
buca il dito. Una goccia di sangue cade sul vetrino e la macchina comincia ad
analizzarla.
“ Sono davvero sconcertata” “
Le giuro che non ho preso droghe.” “ Si Elisa lo so è questo che mi ha stupita.”
Preme sull’interfono : “ Sindy fai entrare il signor
Sebastiano”
Entro nello studio e vedo Elisa. È leggermente
nervosa. Sarà per il dottore.
“ La prego si sieda” Mi
accomodo vicino ad Eli. Lei non mi guarda. Che
succede?
“ Elisa oggi ha deciso di affrontare un argomento
molto difficile per lei. E vuole che lei ascolti.
È disposto a farlo rimanendo in assoluto silenzio”
Continua a non guardarmi. Non mi piace. “ Eli che succede perché non mi guardi”.
Così mi sta uccidendo.
“Elisa è molto agitata per quello che sta per dire. La prego si
sieda la dietro sul divanetto e ascolti”
Mi alzo e faccio cosa dice la dottoressa.
Ora vedo solo la sua schiena.
Se lo avessi guardato in faccia forse avrei perso il coraggio.
“ Forza Elisa raccontaci cosa
è successo 7 mesi fa” Prendo un bel respiro.
“ Sette
mesi fa dopo aver ucciso mio marito.
Non riuscito più a capire nulla. Tutti che mi dicevano cosa fare, dove andare,
con chi parlare. Ho cominciato a chiudermi sempre più in me stessa. Ho
cominciato a pensare a quello che avevo fatto. Avevo ucciso l’uomo che diceva
di amarmi. Anche se poi in realtà non era così. Ma
allora non lo sapevo.
Così una notte, stufa di
sentire nella mia testa quelle voci. Che continuavano a dirmi che ero cattiva.
Mi sono messa nella vasca da bagno, ho preso una lametta e mi sono tagliata le
vene.
La sensazione che ho provato nel sentire la vita scorrere fuori dal mio corpo
è stata di pace.
Finalmente ero in pace. Le
voci non erano più nella mia testa. Finalmente c’era
silenzio”
La sto stringendo a me. E la sto baciando.
Le sue labbra,
sono così morbide. Così calde. Allaccio le braccia al suo collo e lo stringo a
me.
Il mio cuore sta scoppiando
nel mio petto. È davvero bellissimo.
Mi stacco da lei e la fisso dritta negli occhi.
Nonostante tutto quello che le hanno fatto è ancora
qui.
È davvero forte la mia Eli.
Si lei è mia. E nessuno le farà più del male.
Mi volto e guardo la dottoressa.
“ Mi scusi, forse non avrei dovuto”
Lei mi sorride. Forse ha finalmente capito che quello
che provo per Eli anche se così inaspettato
è qualcosa di vero.
“ Non si preoccupi. Quella è la miglior cura per Eli”
Mi piace questa nuova cura.
Sorrido e mi alzo in piedi. Prendo Seba per mano.
“ Dottoressa io per oggi andrei. Ci vediamo la settimana prossima va bene?”
“ Si Eli
puoi andare. Alla settimana prossima. Se te la senti puoi dimezzare la dose degli ansiolitici.
Ma solo se
te la senti”
“ Va bene, valuterò la
situazione. Nel caso lo saprà”.
Usciamo dallo studio e siamo di nuovo in strada.
“ Eli come stai?” Si volta e
mi sorride. Quanto mi piace quando lo fa.
Poi torna seria. Come se stesse riflettendo su
qualcosa di molto importante.
Mi sta baciando. Le stringo la vita e la porto ancora
più vicino a me. Che bella sensazione.
Non voglio forzarla ma spero che capiti spesso.
Il suo calore, il contatto
con lui mi piace. Mi fa stare bene. E penso che anche a lui piaccia.
Mi tiene stretta
stretta.
Chissà se è così che ci si sente
quanto ti piace una persona. Devo chiederlo a Liz.
A proposito di Liz, si trovavano tutti a casa di Marco nel pomeriggio per
organizzare non ricordo bene cosa.
Magari potremmo andare li.
“ Seba
che ne dici se andiamo da Marco adesso. Gli altri dovrebbero essere tutti lì.”
Farei qualsiasi cosa per lei. E poi voglio proprio
vedere che faccia faranno quando la vedono.
“ Certo Eli andiamo da Marco. Ma non hai caldo
con quei vestiti pesanti?” Lei sbianca.
Scemo ecco che cosa sono. Un cretino patentato.
Seba perché Eli
porta quei vestiti che la coprono tutta?
Perché non vuole far vedere i segni che quel pezzo di
merda le ha lasciamo.
Allora Seba perché le fai
domande così stupide?
“ Vuoi che porti dalla
dottoressa Ly anche a te” E’ mezz’ora che gesticola.
“ No scusami e che ogni tanto
non collego il cervello e faccio domande stupide.
Cancella l’ultima cosa che ti ho detto. Andiamo da Marco”
“ Aspetta veramente io vorrei andarmi a cambiare. Se
ti va ancora di accompagnarmi a casa?”
All’inizio la sua richiesta
mi ha spaventata, ma poi ho capito che lui me lo ha
chiesto con le migliori intenzioni.
Magari non mi metto i
pantaloni corti. Ma posso togliermi il maglione e
mettere una t-shirt.
Non è un granché ma meglio di
adesso di sicuro.
“ Si certo andiamo. Ma non sentirti
costretta dalla mia richiesta. Cioè io non voglio costringerti a fare
nulla,
ma se sei tu che lo vuoi. Va bene”
“ Avevi
ragione sei proprio un imbranato” Si volta, e mi sorride. Questo ragazzo è
davvero strano.
È riuscito a farmi aprire con
lui, come non ho mai fatto con nessuno. È poi in certi casi si
inceppa.
“ Non dire
così Eli.
Prometto mi impegno di più” Gli sorrido.
Arrivati al cancello di casa.
Lo apro.
“ Seba
tu aspettami qui ci metto un minuto.”
“ Ok
piccola”
Effettivamente sono uno
scricciolo in confronto a lui.
Entro in casa, mi fiondo in
camera, apro l’armadio e mi blocco. Che cosa mi metto?
Wow. Bellissima. Ha messo un paio di jeans chiari, una
maglietta nera con un disegno rosso.
Un paio di saldali ai piedi.
Si è presa una maglia con le maniche lunghe per sicurezza.
Si sta avvicinando a me. E ora la vedo si è truccata.
È la donna più bella che abbia mai visto.
“ Sei bellissima.” Mi guarda e la sento tirare un sospiro di sollievo. Che sciocca ha pensato di non piacermi.
“Grazie ma ora andiamo. Prima che
cambi idea”
Gli piaccio. Che bello essere
guardata da lui. Non mi da nemmeno fastidio il fatto
che si vedano i tagli che ho sulle braccia e sui polsi. Spero che vada anche
così con gli altri.
Ho bisogno di sentirlo vicino
a me. Appoggio la testa sulla sua spalla. Mi da un
bacio tra i capelli.
È davvero perfetto.
Siamo da Marco e lei è molto nervosa. Le circondo le
spalle con il braccio e la porto vicino a me.
Suono il campanello. La sento tremare leggermente. “ Tranquilla ci sono qui io. Nessuno ti
farà del male”
Mi guarda e mi sorride.
Marco apre la porta. “ Raga è Seba con una tipa”. Come
con una tipa. Io non sono una tipa.
“Ah è così che mi chiami
adesso una tipa. Guarda che io ho un nome”.
Seba sta ridendo. Lo guardo, e leggo il labiale – Non ti
ha riconosciuto –
Infatti Marco si volta e mi osserva meglio. Fa un passo
indietro e si sorregge alla porta.
“ Sei davvero tu?” “ Si Marco
chi dovrei essere” “ Eli oh mio Dio”
Le sue gambe cedono e si inginocchia per terra. Seba mi da una leggera spinta verso di lui.
Povero Marco forse avrei dovuto prevedere una reazione del genere.
Mi inginocchio vicino a lui e lo abbraccio.
Prima scatta indietro.
Come ha fatto milioni di
volte in questi mesi per non spaventarmi.
Poi quando si rende conto che
sono io ad averlo abbracciato mi stringe forte.
“ Sono così contento che tu
sia tornata.” Piango come una stupida. Perché ha ragione
sono tornata.
Magari non ancora al 100 % ma
sono tornata.
“ Andiamo dagli altri”
“ Marco aspetta” Se ne sta andando con Eli in braccio. È impazzito. Lei è mia.
“ Cosa? Anche gli altri
devono vedere” Si questo lo so. Eli intanto
ride.
Meno male che non si rende conto della pazzia del suo
amico.
“ Vista la tua reazione è meglio
che tutti siano seduti prima di vederla. Non vorrei che ci fosse qualche
incidente”
“ Allora Marco, tu Seba e la
nuova tipa venite di qui.” Luigi, la sua voce la
riconosceresti ovunque.
“ Marco, ha ragione Seba. Posami per terra. Vai di la
di a tutti di sedersi e poi ci chiami.”
Mi fa segno di si con la
testa ma non mi mette giù.
“ Marco” “ Si dimmi” “
Mettimi giù” E allora mi guarda e capisce.
“ Scusa” “ Non ti
preoccupare. Da adesso in poi mi puoi abbracciare tutte le volte che vuoi ok?”
“ Si,
bene io vado” E sparisce dietro la porta.
“ Sul fatto che ti possa
abbracciare tutte le volte che vuole dovremmo
discuterne. Non è che qui ti consumano”?
Mi volto e vedo Seba sorridere.
Marco e i ragazzi vanno bene. Ma
che non diventi una moda quella di abbracciarla.
Mi potrebbero saltare le coronarie.
“ Seba venite”
Le nostri mani si cercano e stringo la sua nella mia per darle un po’ di
coraggio.
Entriamo nel salone. E tutti si voltano a guardarci
probabilmente curiosi di capire come
li abbia fatti sedere tutti. E ci siamo Liz è svenuta sul divano.
Eli corre subito da lei.
“ Liz
stai male? ti prego svegliati
sono io Eli”
E ora anche gli altri che non avevano capito la
guardano sbalorditi e ammutoliti.
Liz apre gli occhi e
Eli la abbraccia forte. Liz
è una cara ragazza e si vede quanto lei e le altre tengano a Eli.
Ora la stanno tutte abbracciando. E piangono come
fontane. Ma Eli è felice e
questo mi basta.
Mi sento allontanare dalle
ragazze. Sono Luigi, Cris, Dario.
Faccio un abbraccio di gruppo
anche con loro. “ La nostra piccola sta meglio. Che bello”
“ Seba come hai fatto?”
Marco è vicino a me.
“ Non lo so. Devi chiederlo a lei. Penso che in fondo
sia stata lei a scegliere me e non il contrario.”
“ Già, ieri sera il fatto che si facesse toccare da te
ci ha stupiti e non poco. Le uniche da cui si faceva
sfiorare erano Liz e Sonia. Ma mai
si è fatta abbracciare da loro”
“ Marco non lo so. Quando Luigi me l’ha presentata
ieri sera. E ho incontrato i suoi occhi e come se tutto quello che mi era
successo prima non contasse nulla. Si è fidata di me. Mi ha raccontato tutto. Se ripenso a quel gran bastardo”
“ Non ci pensare Seba. Se
non lo avesse fatto lei lo avremmo fatto noi.” “ Come
puoi farle del male, è così pura. Speciale. Bellissima. Marco ho visto i segni che le ha lasciato sul corpo.”
“ Davvero? Io so che ci sono perché una volta per caso
si è alzata la manica della maglia.”
“ Marco quelli sulle braccia non sono
nulla. Quello stronzo la picchiava con la cinghia. La bruciava con le
sigarette. La tagliava con il coltello. Per non parlare di come l’ha ridotta
dentro.”
“ Oh cavolo non pensavo che
fosse arrivato a tanto.” “ Mi raccomando non lo dire a nessuno. L’ho detto a te
perché so che mi posso fidare. Dovevo dirlo a qualcuno.” Sospiro.
“ Non ti preoccupare sono una tomba. Guarda com’è
felice.”
“ Lo sai che la amo. Io Sebastiano, l’uomo che gridava
ai quattro venti che non si sarebbe mai
legato ad una donna per sempre si è
innamorato. E per lei farei qualsiasi cosa”
“ Lo so. L’ho capito da come la guardavi. Sono
felice per te. Immagino che non sarà facile con quello che lei ha passato.” “ Non sarà facile ma io non ho nessuna fretta.” Mi
avvicino a lei. E la abbraccio da dietro.
Lei si rilassa contro il mio petto e
io sono felice.
Mi è mancato, anche se è
stato nella stessa stanza. Non avere un contatto con lui mi è mancato.
Ci sediamo sul divano. E lui
mi porta in braccio a lui. Mi accoccolo sul suo petto.
Sotto gli sguardi ancora
allibiti dei ragazzi. Bé mi ci dovrò abituare, in
fondo è una cosa nuova anche per me.
Dopo un’oretta decidiamo di tornare a casa.
Salutiamo tutti e siamo di nuovo in macchina.
“ Seba,
raccontami qualcosa di te?”. Io gli ho raccontato un sacco di cose ma di lui
non so molto.
“Nome: Sebastiano. Terzo di
tre fratelli. Ho 29 anni. Ho una passione sfrenata per
il cibo da sempre.
Ed è diventata la mia vita.” La guardo e le
stringo la mano.
“ Tanto prima o poi lo verrai
a sapere, mi definiscono un Don Giovanni.
Ma adesso che ho te non mi interessa
nessun’altra. Bè poi che ti posso raccontare,
amo tutti i generi di musica.
Il mio sogno è quello di
diventare uno chef famoso, per ora ho il mio piccolo ristorantino.”
Siamo ormai di nuovo a casa sua. Apre il cancello e entriamo.
Il mio cellulare sta suonando. È un numero che non
conosco.
“ Pronto”
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Grazie
a tutti quelli che stanno seguendo la mia storia!!