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Autore: Kalie    11/09/2010    4 recensioni
[CIT]"Una vita senza di voi mi provocherebbe molto più dolore di quanto ne ho provato in questo periodo senza i miei genitori. non c'è assolutamente paragone. Credo che si tratti di dipendenza, ecco. non credo che vada bene ma... se è questa la felicità perchè fuggire via?" l'aveva detto senza pensarci, e si aspettava quasi dei volti spaventati. Eppure erano tutti e cinque là, a sorriderle: la pensavano esattamente come lei. Non c'era nessuno più importante di loro. Erano ognuno la forza dell'altro. [Fine CIT.]
Quando non si ha alternativa, non si può far altro che partire. E' quello che succede ai nostri protagonisti che, seppur a malincuore devono abbandonare la Terra alla ricerca dell'unica cosa che può salvare l'intera umanità, che come al solito è in pericolo. Fortunatamente l'amicizia tra Pan, Bra, Marron, Goten, Trunks e Uub è indissolubile. O no?
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bra, Goten, Pan, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti accorgi che la giornata è storta solo quando noti di aver messo i boxer al contrario.


Vedere Pan e Goten irrompere nella stanza qualche secondo dopo la sua telefonata fu un vero sollievo, era ben consapevole del fatto che solo quei due erano in grado di calmare il suo animo, solitamente mite. Però sapeva anche che Pan non l’avrebbe neanche guardato quella sera, sarebbe stata tutta per Marron. Si accasciò a terra, amareggiato e sollevato allo stesso tempo, e mentre cercava di ritrovare un po’ di pace sentì la mano delicata della mora posarsi sulla sua spalla: un momento per lui lo trovava sempre.

“Grazie Trunks. L’hai salvata” gli sorrise e lui ebbe l’improvviso impulso di abbracciarla; sentì la mano della ragazza sfiorargli il volto prima che si alzasse e raggiungesse Bra e Marron nella stanza di quest’ultima.

“Quel porco…” sbatté il pugno sul pavimento con forza, non ottenendo comunque alcuna reazione da nessuno dei presenti; Goten si sedette al suo fianco e sospirò a lungo. Decisamente lui era il più calmo, nonostante volesse un bene dell’anima alla bionda.

“Sei stato bravo Trunks. Marron te ne sarà per sempre riconoscente” non notò lo sguardo preoccupato che lanciò invece ad Ub, silenzioso dal primo istante in cui l’aveva visto entrare dopo il ‘come sta Marron?’ che aveva pronunciato all’unisono con Bra. “Ora sta bene. È tutto ok”

“Tu non hai visto il suo sguardo Goten. Avrei voluto uccidere quell’uomo”  Trunks strinse i pugni dal nervoso, mentre cercava di scacciare dalla mente quell’immagine.

“Hai fatto bene a non ucciderlo” la voce di Ub gli ricordò che in effetti le mani gli servivano ancora, ed era meglio allentare la stretta.

“Ma che dici Ub? Eppure tu…” provò a dire il lilla, bloccandosi fulminato dallo sguardo infuriato dell’altro.

“Non hai capito Trunks. Hai fatto bene perché ora sarò io stesso ad ucciderlo”

Ma non fece neanche in tempo a muovere un passo che Pan, in tutta fretta e con gli occhi accecati dalla rabbia, spalancò la porta della stanza e uscì dalla casa lasciando tutti interdetti.

“Pan!” uscì di corsa dalla stanza anche Bra, mentre Marron stava ancora seduta sul letto rannicchiata su sé stessa “Fermatela! sta andando da quell’uomo!”

Trunks fissò la porta ancora aperta con aria enigmatica. Non avrebbe promesso alla piccola Pan di fare una simile cosa. Soprattutto perché avrebbe dovuto battersi prima con Ub per contendersi il privilegio di uccidere quel maniaco. Tutta quella situazione lo stava facendo impazzire. Per lui non era stato affatto facile vedere Marron in quelle condizioni e non riusciva neanche ad immaginare come si potesse sentire. L’aveva salvata è vero, però ora non provava altro che rabbia verso quell’uomo. Quel mostro. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di poter tornare indietro nel tempo e magari impedirle di andare a quell’incontro con il professore. Si lasciò scappare un sorrisetto ironico mentre partiva verso gli altri per cercare di fermarli: effettivamente, in una vita parallela, un viaggio nel tempo se l’era fatto.


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Si chiese perché cavolo dovesse avere una nipote così testarda e con la testa calda. Sospirò guardando Trunks che già si era alzato cercando di raggiungere la mora e Ub, i quali probabilmente o stavano litigando per decidere chi dei due l’avrebbe ucciso o erano intenti a realizzare un piano di attacco simultaneo, tanto per fargli provare più dolore.
Il lilla era già sparito da diversi secondi e lui si ritrovò ad osservare Bra che aveva la sua stessa identica aria preoccupata; se non fosse stato per quella situazione disastrosa sarebbero sicuramente scoppiati a ridere dopo il lungo sospiro che si ritrovarono a fare contemporaneamente.

“Bra, rimani qui con Marron, qualcuno deve stare con lei. Secondo me non è il caso di lasciare Trunks a calmare quei due, si farebbe trascinare da Pan nell’impresa omicida” si ritrovò a sorridere ironico alla turchese, lasciando intendere tutto e niente. La ragazza ricambiò il sorriso, circondandosi poi con le braccia, in cerca di conforto: quella storia aveva sconvolto proprio tutti.

“D’accordo, tornate presto per favore” notò lo sguardo di Bra abbassarsi per qualche istante, come se avesse qualcosa sulle labbra, pronto ad essere urlato. Ma non era il momento di dire nulla.

Gli ci vollero all’incirca due minuti per localizzare i tre e raggiungerli in volo, giusto il tempo per fare mente locale. Certo, non era mai stato un tipo molto sveglio, eppure alcune cose non gli quadravano affatto in tutta quella faccenda, non tanto per quello che era successo a Marron, tanto per i sentimenti che stavano venendo fuori, anche se erano ancora tutti abbastanza confusi. Lo sguardo gli si posò sul volto di Trunks che, nonostante avesse vissuto il tutto in prima persona, sembrava essere il più calmo.

“Non capisci Pan! Non puoi togliermi il gusto di ucciderlo! So che lei è la tua migliore amica insieme a Bra ma…” Ub si bloccò improvvisamente, guadagnandosi uno sguardo di sorpresa da parte di Goten e Trunks e uno comprensivo di Pan.

“Non ti farò finire la frase Ub. Forse perché sono l’unica, te compreso, ad aver capito cosa significhino le tue parole. Ma rifletti, non voglio ucciderlo!” la voce di Pan era improvvisamente calma. Ora cercava di sorridere verso il ragazzo dalla pelle scura, mentre si avvicinava a lui con aria tranquilla. Goten non ricordava di essere mai stato più orgoglioso e sorpreso contemporaneamente.

“No aspetta… ora sono davvero confuso. Cosa hai capito? E poi… non vuoi ucciderlo? Davvero?” effettivamente, guardandosi intorno, scoprì che anche Trunks e Ub erano sorpresi quanto lui dall’affermazione della nipote.

“No. Ho riflettuto in volo. Non possiamo ucciderlo. Ub ora devi calmarti!” posò la mano sulla spalla del ragazzo proprio come poco prima aveva fatto con Trunks che li fissava ancora con aria indecifrabile. “Devi imparare a tenere a bada gli impulsi. Fai come me, no? Conta fino a dieci. Con la mia testa calda ultimamente ha funzionato parecchio!” rise, riuscendo a tranquillizzare tutti e tre i ragazzi in un solo istante. “ricordati che ora sono più importanti i sentimenti di Marron. Sono certa che avrà più bisogno di te se sei fuori dalla galera”.

Da dove si trovava, Goten riuscì solo ad intravedere l’aria sorpresa di Pan quando si ritrovò tra le braccia di Ub, mentre vide molto chiaramente l’espressione di Trunks. Ancora una volta gli sembrò che le cose nel gruppo stessero cambiando. Eppure all’insaputa di tutti, cambiavano nel verso giusto.


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Tenere le dita intrecciate con quelle di Pan era tutt’altro che comodo: le sue non erano esattamente delle mani adatte al combattimento, nonostante la sua forza; aveva le dita sottilissime, oltre che una mano piccola, quindi tenersi per mano per loro due era pressoché impossibile. Eppure in quel momento ad Ub non importava un bel niente, voleva solamente sentirla vicina. Quella vicinanza che Pan non gli avrebbe mai negato in quel momento. Erano entrati entrambi nella stanza di Marron, che finora Ub non aveva neanche guardato. Sentì le dita della mora scivolare dalla sua mano, prima di andare ad aggrapparsi alla maglietta di Bra e trascinarla fuori dalla stanza.
Non pensava gli avrebbe fatto così male vedere la faccia sofferente di Marron, ma non ci fece neanche caso; si slanciò solamente ai piedi del letto e cercò di sorriderle tranquillo, anche se ad ogni suo movimento, lei distoglie lo sguardo.

“Sta tranquilla Marron. Va tutto bene… nessuno ti toccherà mai più te lo prometto” la mano di Ub cercò immediatamente quella della ragazza, pronta però a spostarsi in tempo. Come non odiare ogni contatto fisico dopo una simile esperienza? Rimase così immobile, in attesa di qualsiasi cenno da parte della bionda, senza dare segni di impazienza. Guardarla gli dava sempre una strana sensazione, forse perché sembravano così diversi, per lo meno nell’aspetto. Lui moro, scuro di carnagione, lei bionda, con una pelle color del latte. Eppure, per qualche strano motivo lei inciampava sempre nei suoi pensieri, con il suo sorriso gentile, le sue continue frasi di incoraggiamento; che strano pensare che ora era lei ad aver bisogno dell’aiuto di qualcun altro. Era talmente immerso nei suoi che neanche si accorse di sobbalzare al lieve tocco della ragazza sulla sua spalla.

“Ub… Ub… mi sento così sporca! Aiutami!” si ritrovò semplicemente a ricambiare l’abbraccio della ragazza, senza pensare al batticuore che lo assalì in quel momento, convinto che si trattasse della tenerezza che gli provocava quella figura minuta. Non sapeva neanche cosa dirle, come confortarla. Eppure non desiderava altro in quel momento che stare al suo fianco, confortarla, abbracciarla. Un sospiro lunghissimo, forse il più lungo che Ub abbia mai fatto; forse perché le parole che gli aveva rivolto la mora una mezzoretta prima ora cominciavano ad avere senso, in un modo che gli faceva anche un po’ paura.
Al di fuori della stanza, non si accorse dello sguardo curioso di Pan, che sorrideva piacevolmente sorpresa alla turchese al suo fianco: Marron non aveva detto una parola a nessuno fino a quel momento.


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Scambiò un breve sguardo di intesa con Pan, indicandole il fratello, prima di dirigersi verso Goten e sedersi al suo fianco, sul divano scelto da lei solo poche settimane prima. Sembrava in trance. Nonostante cercasse di sembrare calmo e distaccato era sconvolto e stanco anche lui; Bra si ritrovò ad appoggiare delicatamente la testa sulla spalla del ragazzo, che si risvegliò dallo stato catatonico, senza però scomporsi più di tanto. Lo sentì sbuffare in cenno di sorriso, e si ritrovò a sorridere anche lei.

“Come ti senti?” socchiuse gli occhi, sentendosi finalmente in pace con se stessa, per la prima volta in quella lunga giornata.

“Non dovresti chiederlo a me. In questa casa sono l’ultimo ad essere toccato da tutta questa storia” una lunga pausa da parte di entrambi, mentre la turchese cercava di decidere al meglio le parole da usare in una simile situazione: Goten era sempre il solito; Pan aveva ragione quando diceva che lui poteva sembrare superficiale quanto voleva, ma non si poneva mai al di sopra di nessuno.

“Stupido! Non è vero. Vuoi molto bene anche tu a Marron” Bra diede una gomitata sul fianco del figlio di Goku, cosa più dolorosa per lei che per Goten. “E non è una situazione semplice per nessuno! Non dirmi che non sei preoccupato! Inoltre fai finta di nulla, ma lo vedo che c’è qualcosa che non va!”

“Mia madre è in ospedale, Bra” sentire quelle parole non era certo stato facile, specialmente dopo aver guardato la faccia di Pan, che sorrideva a Trunks cercando di tranquillizzarlo.

“Pan lo sa?” aveva nuovamente aperto gli occhi, e si stritolava le mani come non mai.

“Sì, era con noi quando ha avuto il malore” Goten spostò lo sguardo sui suoi occhi azzurri, con aria tranquilla.

“Non ti ha detto niente perché per oggi ne avevi già subite abbastanza, non credi?” ancora un sorriso e a Bra salivano le lacrime agli occhi. Perché era lui a consolare lei? Si sentiva così inutile: era Marron quella aggredita dal maniaco! Era la madre di Goten ad essere finita in ospedale! Era Pan a sorridere al fratello nonostante la preoccupazione per la nonna. Abbracciò il ragazzo senza neanche pensarci, non per sfogarsi, non per frustrazione.

“Goten… starà bene! Anche Marron starà bene. Tutto si sistemerà, vedrai” e per la prima volta dopo tanto tempo, il ragazzo si abbandonò, nascose il viso dietro i capelli di Bra e si appoggiò alla sua spalla, in cerca di conforto. Bra attese a lungo le sue lacrime bagnarle la spalla, ma non le sentì mai. Era ancora presto. Un passo per volta, ovviamente; eppure a lei quella sera sembrava di aver percorso chilometri. Era ad un passo da lui, e a decine di metri da Pan e Marron, senza che però questo le portasse nulla di negativo.


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Il fatto che staccarsi dalle braccia di Ub fosse tanto difficile non la sorprese più di tanto; finalmente era riuscita a sfogarsi, a liberarsi ed era così strana l’idea di esserci riuscita proprio con lui. Abbracciarlo in quel momento le era sembrato così naturale che neanche ci aveva pensato su: eppure prima aveva così paura anche solo di guardare qualsiasi essere vivente. Ancora le sembrava incredibile tutto quello che era successo, che quell’uomo così gentile, così pacato, potesse averle fatto del male. Per fortuna era arrivato Trunks. È vero, lui c’era sempre, le era sempre vicino e chi era lei per lui se non un’amica? Si ritrovò a sorridere perché sapeva che, se al posto di Trunks ci fosse stato Ub o Goten, entrambi avrebbero fatto la stessa cosa. Si sentiva ancora così male, le veniva da vomitare. Avere le mani di colui che non si vuole addosso è veramente orribile, ci si sente così male. Non poteva far altro che rivivere mentalmente quei momenti di panico. Quanto avrebbe voluto distruggere quell’uomo con le sue stesse mani. Gli passò per la mente il momento in cui vide il volto di Trunks: era così arrabbiato! Eppure non era mai stata più felice di vederlo, l’avrebbe abbracciato se solo ne avesse avuto la forza in quel momento.

“Ub?”

“Dimmi”

“Come posso ringraziare Trunks secondo te? Mi ha salvato la vita. Forse non quella fisica, certo però…” ovviamente per lei sarebbe stato un trauma psicologico incancellabile se il ragazzo non fosse arrivato in tempo.

“Io credo che un semplice ‘Grazie’ lo renderà più che felice. Non c’è nient’altro che tu possa fare” si staccò un po’ da lui e lo guardò sorriderle, e si rese conto che anche lui stava pensando alla stessa cosa: se c’era qualcosa che poteva renderlo più contento, lei sicuramente non avrebbe potuto farlo, semplicemente perché non era mora, con gli occhi neri e non si chiamava Pan. Marron e Ub si ritrovarono a ridacchiare, certi della constatazione mentale l’una dell’altro, mentre lei si riappoggiò delicatamente alla spalla del moro.

“Credo di sì. Andranno benissimo i miei ringraziamenti” senza dire altro, rimasero ancora un po’ così, cercando di percepire i pensieri dell’altro, ovviamente inutilmente. Eppure Marron, nonostante ora fosse quasi totalmente tranquilla, continuava ad avere il batticuore.


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Nonostante tutto non era stato molto difficile calmare Trunks, aveva cambiato discorso diverse volte mentre se ne stavano seduti a terra, con le schiene appoggiate al muro. Ogni tanto lanciava un’occhiata allo zio e all’amica che sembravano essersi calmati, eppure c’era qualcosa di decisamente diverso. Sentì un pizzico di gelosia nei confronti di Bra, dopotutto era lei la migliore amica di Goten eppure sembrava essere lei quella più vicina a lui, almeno in questo momento. Scacciò via il pensiero tornando a guardare Trunks, sorridendogli, prima che gli potesse tornare in mente il ricordo della nonna ricoverata: sperava con tutta se stessa che il cellulare non le squillasse più quella notte.

“Come ti senti ora?” appoggiò la testa sulla spalla dell’amico, in cerca di conforto, eppure sentiva una sensazione diversa rispetto a quando stava con lo zio. Scosse impercettibilmente la testa, dando motivazione al fatto che dopotutto Goten era la persona che le era più vicina.

“Molto meglio. Se non ci fossi tu a volte…” si bloccò improvvisamente, ma lei non notò il rossore nelle sue guance, troppo intenta a cercare di trattenere il suo di rossore. “intendo tu e gli altri. Mi siete sempre vicini, ma se non ci fossi stata tu oggi insomma… guarda cosa sei riuscita a fare con Ub!” notò però il pugno del ragazzo stringersi con forza e lo guardò incuriosita.

“Sta tranquillo, ora Marron sta bene!” tornò a guardarlo in viso, con aria allegra. “Vedrai che dopo stasera tutto andrà per il meglio! Pensa che Marron ha anche ricominciato a parlare!” esclamò con tanta euforia che colpì la mascella del ragazzo con la mano “oh scusa scusa scusa Trunks!” e per lo meno si fecero una bella risata.

“Ma tua nonna come sta?” le parole del ragazzo la fecero incupire all’improvviso, ma cercò di non darlo a vedere. “me n’ero totalmente dimenticato, mi dispiace. Sono stato un egoista” eppure lei sorrise ancora.

“Vedrai che si rimetterà presto anche lei! Ma ancora non abbiamo notizie!” sentì un singhiozzo partire dall’altro lato della stanza e vide la sua migliore amica e lo zio abbracciarsi; era così strano. Conosceva lo zio come le sue tasche, e sapeva che per lui era difficilissimo aprirsi a quel modo, non aveva mai cercato conforto in nessuno. Certo lui le aveva chiesto diversi consigli, la considerava la sua migliore amica ma non si era mai lasciato andare così. Non poté far altro che sorridere mentre anche lei si rese conto che, per la prima volta in quella lunga serata, aveva bisogno di qualcuno accanto. Arrossì tanto impercettibilmente che neanche lei ci fece caso, ma quando andò a cercare la mano di Trunks, ancora seduto al suo fianco, sentì una stretta nuova al cuore.

“Sono io a dovertelo dire, Pan… non avevo mai sentito una parente del malato rincuorare uno al di fuori della famiglia” lo sentì ridere, ma lei aveva preso la cosa piuttosto seriamente e si voltò di scatto a guardarlo.

“Stai scherzando!”  le parole le erano anche uscite da sole, tanto ci credeva “tu fai parte della nostra famiglia! Come Bra! Marron e Ub! Siete… siamo… le nostre famiglie saranno unite per generazioni!” le brillavano gli occhi, sentiva che si sarebbe messa a piangere se non fosse stato per quel maledetto orgoglio. “è così… non può essere altrimenti!” Trunks le sorrise rassicurante, prima di darle un tenero bacio sulla guancia. Solo allora si rese conto che quelle parole le aveva dette più per se stessa che per il lilla. Per scacciare via la paura di poter perdere anche uno solo di loro. Per paura di poter perdere lui. Lui più di tutti.

Riuscì solo a pensare di essere una tremenda egoista. Inconsapevole dei pensieri della turchina, si sentiva sempre più distante da lei e Marron. Eppure sapeva che il loro rapporto non sarebbe mai cambiato.


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Strano come gli stati d’animo, nel giro di poche ore, possano cambiare in modo così diverso. Avere Pan tra le braccia gli dava un’immensa sensazione di libertà e allo stesso tempo di sofferenza. Per la prima volta si rese conto che quella sofferenza era dovuta al fatto che non sarebbe mai potuta essere sua. Troppe le differenze, troppi gli ostacoli. Si ritrovò a scambiarsi un lungo sguardo con Goten che, come lui aveva tra le braccia la sua nipotina, l’amico stringeva la sorella che sembrava essersi calmata dopo un lungo pianto liberatorio. Era strano come in questo momento fossero divisi, tanto che lo assalì una paura improvvisa: se avessero continuato a questo modo come sarebbe andata a finire?
Sapeva che prima o poi non avrebbe più potuto fare a meno della mora e, sempre nello sguardo del migliore amico, lesse lo stesso sentimento nei confronti di Bra. La cosa lo spaventava perché, anche se per Marron e Ub non ci sarebbero stati grossi problemi, per loro la differenza d’età sarebbe stata fatale. La cosa che lo sorprendeva di più era proprio il farsi questi problemi senza aver capito bene cosa fossero quei sentimenti che lo legavano alla mora. Senza contare che non poteva parlare ne per lei, ne per gli altri quattro. Strinse più forte Pan deciso a cancellare quei pensieri; deciso a mantenere il loro rapporto a quel livello; deciso a non far affiorare nessuno dei suoi sentimenti; deciso a non rivelare, specialmente a quel geloso dello zio, l’immagine di Pan che gli era passata per la mente poco prima. Se quei sentimenti fossero apparsi da soli, e non parlava solo di se, tanto meglio. Per ora era meglio starsene così a godersi quei momenti solo per loro.

“Ehi Trunks…” la sentì mormorare nell’incavo del suo collo. Non ricordava neanche quando si era messa sulle sue gambe, raggomitolandosi come solo un gatto sa fare.

“Sì?”

“Posso rimanere così? Solo per un po’…”  si strinsero a vicenda, contemporaneamente, senza dire null’altro, addormentandosi dopo qualche istante, nella paura e nell’attesa di una telefonata da parte di Gohan.



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Ciao a tutti! ^___^
scusate il ritardo con cui scrivo questo nuovo capitolo, ma dovete capirmi… prima avevo in continuazione esami e tirocinio e poi mi sono rintanata in un paesino di montagna della sardegna per un intero mese dove non avevo il mio computerino per scrivere XD
Comunque eccomi qui con questo nuovo capitolo! Siamo ancora nella fase di costruzione della storia, dove i nostri protagonisti cercano di capire i loro sentimenti. Poveri sciocchi (whahahah) sono chiari a tutti tranne che a loro! XD
Spero di non avervi delusa con quest’attesa! Ora cercherò di aggiornare un po’ più spesso, dopo il mese di settembre ovviamente (altro mese di esami ._.)

Ora i ringraziamentiiii!

FaNnY sOnNy: ciao ^^ grazie anche per questa bella recensione! Sono contenta che ti sia piaciuta.. anche a me la povera Chichi fa tenerezza. Immagino che abbia reagito così, dopo tutti quegli anni di abbandono da parte di quello stupido <3 di uno scimmione! Ahah inoltre penso che tutta la faccenda abbia fatto avvicinare molto Pan e Goten, per questo si sono ritrovati ad essere così uniti, specie quando Chichi ha cominciato ad avere i sintomi (ne parlo come se fosse vero anche nell’anime XD) comunque spero che continuerai a seguire la mia storia e che ti sia piaciuto anche questo capitolo *___* bacioni!

Neki: Ciao ^^ sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo! Beh, Pan è una ragazza semplice ma dai tratti speciali, è bello che tu riesca a riconoscerti in lei! =) anche perché vorrà dire che seguirai con più trasporto la mia fic whahahah si penso che su per giù sia quella l’età di Chichi. Povera donna.. tutta la vita ad amare un uomo che parte in continuazione! Io avrei chiesto il divorzio XD ma anche Goku è favoloso dai! Per quanto riguarda Trunks e Marron… beh immagino che da questo capitolo si siano capiti i loro sentimenti. Loro due in questa fic si avvicineranno molto, specie perché lei è molto grata al ragazzo, anche se conosce i sentimenti del ragazzo, senza contare i suoi! Eheh continua a leggere la mia storia *___* baci!

Eri_chan: Ciao ^^ sono contenta che ti piaccia il mio strano modo di scrivere XD ogni volta cambio tipologia di scrittura! Whahah mi piace cambiare un po’ =P grazie per i consigli sui tempi ^^ cercherò di stare più attenta! Dimmi se noti altri errori così mi do bastonate sulle dita che digitano whahah ovviamente si saranno capite ormai le coppie della fic whahah ma lascio che sia tutto velato (<.< dove non si sa visto che sta scritto tutto anche sulla mia pagina xD) anche la mia coppia preferita è Pan/Trunks *___* li adoro insieme, e sono certa che riuscirebbero a superare tutte le difficoltà dettate dall’età se volessero. Non credi? *___* spero che continuerai a leggere la storia ^^ baci

Grazie a tutti voi che leggete questa fic e anche le altre *____* spero che continuerete a farlo in futuro e che vi piaccia il proseguimento!
Baci!

*-._Kalie_.-*

  
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