-Tesoro, ti devo parlare!-esclamò mia madre una donna di 33 anni, capelli ricci, castani e occhi azzurri.
-Di che cosa?-domandai io
-Senti, Eva è da un pò di giorni che ci stò pensando e ho deciso di trasferirci in Argentina!-
-Ah. Ehm...okay, d'accordo! Quando?- domandai
-Domattina!-
-Vado...vado a fare le valigie!-dissi io
Io cambio città ogni anno,
adesso sono tornata a Roma nella mia città Natale. Mi chiamo Eva
Baglioni e ho 16 anni, ho i capelli biondi e lisci con gli
occhi azzurri, come quelli di mamma.
-In Argentina dove?-chiesi
-Buenos Aires, tesoro!- rispose mamma
D'accordo, lo spagnolo è
una mia lingua madre, assieme all'italiano.
Salì le scale di casa mia e
mi diressi nella mia camera. Alle pareti c'èrano foto di tutte le ginnaste più
grandi che ci sono. Sopratutto le farfalline. Io praticavo ginnastica ritmica da
quando avevo cinque anni e ho smesso quando ne avevo 12 per un problema al
ginocchio e il medico mi ha detto che posso rincominciarla quando avrò 17 anni.
Vado a preparare la valigia, quando mi suona il cellulare, sul display c'è
scritto Federico.
-Pronto?-domandai io
-Che fine hai fatto, ho provato a
chiamarti mille volte sul cellulare e sul telefono di casa e ti ho pure mandato
dei messaggi!!-esclamò lui incavolato
-Scusa, sono appena tornata a casa e domani mi
trasferisco!-dissi io guardando fuori dalla finestra, Fede e io siamo vicini di
casa fin da quando eravamo piccoli, i nostri genitori si conoscevano fin dai
tempi di quando loro hanno frequentato l'asilo, è il mio migliore amico
inanzitutto.
-Cosa?E me lo dici solo ora?-domandò lui
-Scusa se lo saputo
solo ora! E comunque vado a Buenos Aires!-
-In Argentina?-
-Si!-
-Ehy, mi stai tirando i sassi alla
finestra?-domandai io sentendo dei rumori alla finestra
-Guarda fuori dalla
finestra!-mi ordinò lui
Aprìì la finestra e vidi che era sotto la mia
finestra.
-Che ci fai li sotto?Salì!-esclamai io facendo il segno di
salire
Sentì
suonare alla porta e mamma andò ad aprire. Entrammo in camera mia dove c'èra il
disordine totale. Federico detto Fede da tutti. Aveva i capelli biondi corti e
gli occhi grigi.
-Non puoi rimanere qui?-domandò lo
Negai mimandolo con
la testa
-Mia madre, un pò di tempo fà ha ricevuto una richiesta di lavoro
per la gestione di un hotel!- dissi io
-Starete via per sempre?- domandò
-Credo di si!- risposi io mettendo i miei attrezzi da ginnasta in uno
scatolone.
Parlammo del più e del meno, restammo svegli fino alle tre di
notte, quando dovette ritornare a casa sua. La mia stanza era vuota, Quanti
ricordi. Mi addormentai sul mio letto e la mattina dopo venni svegliata da una
luce abbagliante.
-Tesoro, è ora di alzarsi!-
-Uffa!-risposi io alzandomi
dal letto sentendo la voce di mia madre che è ora di svegliarsi e di
partire.
In casa ci siamo solamente mia madre e io, conosco poco mio padre,
mamma non mi dà il permesso di vederlo. Dopo aver fatto colazione, chiudemmo
casa e partimmo per l'aereoporto.
- - - - - - - - -
"Ultimo richiamo per il
volo 342, Aereoporto di Roma arrivo a Buenos Aires, entro 36 ore!" Esclamò la
voce della hostess
Noi due eravamo già sedute sui nostri posti con i
bagagli a mano.
-Dovremmo viaggiare per quasi due giorni?- domandai io
-Si, dormi o leggi o parliamo!-
-Dormo, svegliami domani!-dissi io
addormentandomi
Venni svegliata dalla suoneria del mio cellulare, una canzone
che avevo cantato io qualche tempo fà.
-D-dove so-sono?-domandai io
mezz'addormentata<
-Spegni il cellulare!-esclamarono i passeggeri
-E
fatemi rispondere!-dissi io rispondendo
-Pronto?-domandai a bassavoce ancora
mezz'addormentata
-Ciao Eva, sono Giulia, ci sono anche Marta, Chiara e Vale!-disse
Giulia
-Ciao Giulia!-dissi io sempre a bassavoce
-Sappiamo che sei partita!-disse lei
-Okay, okay. Ne possiamo riparlande domani?-dissi io
-D'accordo.
Ma...perchè parli a bassavoce?-domandò Chiara, un'altra mia amica, sicuramente
aveva messo il vivavoce.
-Se urlo gli altri passeggeri mi urlano
contro!-risposi io
-Ahhh...Ci sentiamo quando sei arrivata. Bacio!-esclamò
lei
-Bacio!-risposi chiudendo la chiamata
Il giorno dopo
-Posso urlare mamma?Ho dovuto parlare sempre a bassavoce!-
-Si,
certo!-
-SIII. POSSSO URLAREEEEE!-Urlai io
-Stai zitta!-esclamarono tutti
i passeggieri
-Ma uffa!Fra due anni sono maggiorene e potrò fare quello che
voglio!-dissi io