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Autore: La Loba    11/09/2010    2 recensioni
Insomma, una vita normale scandita da scuola, uscite con le amiche, sport e compiti. L’amore? Quello non l’ho mai incontrato. Sono molto difficile in fatto di gusti, sia per quanto riguarda l’aspetto fisico sia per il carattere. Tutti i ragazzi che ho incontrato sono stupidi e desiderano solo divertirsi, mentre io cerco l’amore vero. Ho solo 16 anni e già penso a queste cose. In fondo non sono proprio normale. Ma la mia vita non perfetta ma appagante, stava per cambiare completamente…
Genere: Drammatico, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 1

JESCE SOLE

 

Salve a tutti. Mi chiamo Luce e ho 16 anni. Il mio nome è ridicolo, me ne rendo conto, ma mia madre è una persona.... originale. Quando sono nata mi chiamò Luce perché per lei ero talmente bella da risplendere di luce propria. Fa l’archeologa, quindi è facile intuire che fin da quando ero bambina non l’ho mai vista molto, dato che era continuamente in viaggio. Oltre a templi e mausolei, adora l’occulto: vampiri, lupi mannari, streghe e chi più ne ha più ne metta. Quando ero piccola, al posto di leggermi storie come Biancaneve o Cenerentola, lei mi raccontava le leggende e i miti riguardanti le creature della notte, come amava definirle lei. Un tempo mi emozionavano, ma crescendo questa passione in comune è scemata in me. Io non voglio farmi notare; l’unico desiderio che ho è quello di poter essere una normalissima ragazza, bella, solare, allegra e brava in tutto, con amici fantastici e con un futuro già in mente. Mentre io, sono esattamente l’opposto. Non sono brutta, anzi le mie amiche dicono che sono bellissima; ma io non trovo niente di così speciale da poter essere definito splendido in me. Sono alta 1.68 e non sono la classica Barbie. Ho i capelli lunghi fino alle spalle marrone scuro con riflessi ramati al sole e gli occhi grandi marrone scuro con tocchi più chiari dentro la pupilla. Le mie labbra non sono ne molto carnose e ne molto sottili. La mia pelle è olivastra. I lineamenti del mio viso non sono delicati anzi; sono molto marcati e decisi. Per quanto riguarda il mio corpo, non sono molto magra; le mie curve sono molto rotonde e dolci. A detta di mia madre, ho un fisico bellissimo, di gran lunga migliore di quello scheletrico delle modelle. Ma si sa, le madri ti vedono una dea anche se pesi 100 Kg e hai l’acne.
Mio padre ci ha lasciato quando io ero piccola, seguendo “il suo vero amore”. Una fotomodella in erba di soli 21 anni. Non mi ricordo molto di lui, ma sapere il dolore che ha provocato a mia madre mi manda in bestia.
Per quanto riguarda me sono una ragazza che sa cavarsela da sola, anche perché mia madre non è quasi mai a casa. Sono abbastanza simpatica, divertente e allegra con le mie amiche, ma quando non sono con loro divento timida e silenziosa. Fortunatamente, grazie al loro aiuto, sto lentamente togliendo questi difetti.
Le mie amiche sono la mia vita. Essendo timida, le persone con cui ho legato molto sono solo 3. Si chiamano Aurora, Nina e Rosa e sono una l’opposto dell’altra. Aurora è dolce e gentile ma quando si arrabbia diventa acida e vendicativa. Nina è la classica pigrona, testarda e con la battuta pronta. Rosa è la più vanitosa; pensa solo ai vestiti e al make-up, ma quando c’è bisogno di lei, è sempre presente.
Insomma, una vita normale scandita da scuola, uscite con le amiche, sport e compiti. L’amore? Quello non l’ho mai incontrato. Sono molto difficile in fatto di gusti, sia per quanto riguarda l’aspetto fisico sia per il carattere. Tutti i ragazzi che ho incontrato sono stupidi e desiderano solo divertirsi, mentre io cerco l’amore vero. Ho solo 16 anni e già penso a queste cose. In fondo non sono proprio normale. Ma la mia vita non perfetta ma appagante, stava per cambiare completamente… 

29 Aprile 2010

 
- quindi domani partiamo per l’emozionante avventura che ci condurrà a Volterra. Non vedo l’ora! - disse, con poco entusiasmo, Nina.

- dai Nina, non dire cosi, vedrai che ci divertiremo. E poi, sono solo 8 giorni - risposi io.

- 8 giorni senza computer per me, sono 8 anni! - replicò straziata dal dolore Nina.

- ahah suuu, vedrai che voleranno in un attimo. Io sono curiosa di vedere Palazzo dei Priori. Dicono che sia molto bello –

- cavoli Aurora! Come fai a pensare alla cultura quando ci sono cose più importanti come la cura del proprio viso? Tu 6 proprio strana. Rinunceresti ad un pomeriggio di shopping per andare a vedere Palazzo dei Priori?! –

- si Rosa. La storia è più importante dei vestiti –

- ma per favore! –

- ragazze smettetela, lo sapete come va a finire poi vero? –

- uff si hai ragione Luce, finiamola qui. Anche perché da domani convivremo tutte sotto lo stesso tetto, quindi dobbiamo andare d’accordo.

- esatto! –

 

 

- allora ci vediamo domani alle 6.40 fuori scuola. Ciao! –

- certo, se mi alzo –

- ahahah,  vedi di farlo o sarà peggio per te! –

Dopo aver salutato le mie amiche, andai a casa. Mia madre come sempre non c’era. Penso che fosse andata in India o in Cina per non so cosa andare a scavare. Dopo aver mangiato velocemente un panino, preparai la mia valigia. 2 paia di jeans, 4 o 5 magliette, il cellulare e il  beauty case contenente dentifricio, spazzolino, trucchi e creme. Presi un borsello e ci misi qualche soldo, giusto per prendere un souvenir o una bottiglia di acqua nel caso avessi sete. Mentre posavo la valigia accanto la porta, ebbi un capogiro. Di colpo la stanza prese a girare vorticosamente fino a cambiare dimensione. Le pareti si ingrandirono e si innalzarono a dismisura, decorate e addobbate come se fosse la sala di un palazzo. E infatti era proprio quello. Poco più avanti a me, vidi 3 grandi troni d’oro. Vi erano seduti degli uomini incappucciati. E poi, sentii delle persone.

E una porta che si apriva. Quelle persone erano i miei compagni di classe. C’erano le mie amiche che ridevano e scherzavano, Rosa e Aurora che litigavano mentre Nina si guardava intorno con fare annoiato. La professoressa le zittì. E dopo sentii solo delle urla strazianti. Non riuscivo a girarmi. Sentivo indistintamente le mie amiche che urlavano e piangevano dal dolore. Dicevano frasi senza senso come “ti prego non mi uccidere” oppure invocavano il mio aiuto. Ma io non riuscivo a muovermi e non potevo girarmi. Ero bloccata. No. Qualcuno mi bloccava. Un’ombra imponente mi teneva le spalle e non mi faceva spostare. Un ultimo urlo e tutto finì. Quando aprì gli occhi la sala del palazzo era piena di cadaveri, tra cui quelli delle mie amiche. Non ebbi nemmeno il tempo di urlare che un rumore strano mi bloccò. Sembrava… una sveglia…

Di colpo mi alzai. Erano le 6.00. Ma… com’era possibile? Io non ero andata a dormire a quanto mi ricordo. E infatti, ero sdraiata scompostamente sul pavimento. Che cosa diamine era successo? Un incubo? Una premonizione? Noo, queste cose succedono solo nei film pensai. Quanto mi sbagliavo…

Senza tener conto dell’episodio accaduto, mi lavai, mi vestii, mi pettinai, presi la mia valigia e m’incamminai verso la scuola.

  
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