Quarto anno, ballo del ceppo. Tutti si accorgono della bellezza emanata da Hermione... compreso il principe delle Serpi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Finalmente
arrivò la sera del ballo del Ceppo. Hermione dal canto suo
gioiva nel constatare che a farle da cavaliere c'era nientemeno che il
famosissimo Victor Krum, conosciuto giocatore di Quiddich bulgaro. Ron e Harry l'avevano
trattata come un ragazzo in tutti quegli anni senza mai considerarla
davvero una donna. Quella sera si
sarebbero ricreduti senz'altro. Grazie a quell'idiota
di Malfoy, che le aveva scagliato un incantesimo facendole crescere i
denti fino a farla sembrare un tricheco, aveva fatto in modo che Madama
Chips glieli rimpicciolisse oltre la sua misura normale, conferendole
una dentatura a dir poco perfetta. I capelli divennero
lisci attraverso una pozione che aveva creato appositamente e il
vestito... era il frutto del lavoro di una stilista. Il trucco era perfetto
come tutto il resto e quando scese dalla scalinata che portava alla
Sala Grande accuratamente addobbata: era quasi irriconoscibile. Non c'era un'ombra
degli stendardi delle case... era tutto a tema natalizio... sicuramente
Madama Maxime l' avrebbe apprezzato. Ad aspettarla in fondo
alla scalinata c'era Victor Krum, fiero nella sua divisa elegante. "Sei bellissima..." le
disse. "Grazie" rispose lei
compiaciuta. Vide Harry che la
osservava da un lato della sala accompagnato da Calì Patil
che la guardò meravigliato: in cuor suo Hermione aveva la
sensazione di non essere stata riconosciuta. Spettava ai campioni
tremaghi aprire le danze, quindi lei e Krum furono seguiti da Cedric
Diggory e Cho Chang, poi Fleur Delacoure con un ragazzo di corvonero
infine da Harry e Calì. Dopo poco tutti
iniziarono a ballare e vide in pista anche Ron con Padma Patil, la
gemella di Calì. Non che questo la
toccasse davvero: credeva che l'atteggiamento scontroso di Ron negli
ultimi tempi fosse solo il frutto della scoperta che Hermione fosse una
ragazza da prendere in considerazione. Il fatto che questa
considerazione fosse giunta solo ora nella mente di Ron non faceva che
accrescere l'irritazione nella grifondoro oltre che una profonda
soddisfazione nel vedere le occhiate di accusa che le riservava ora. Krum era un ballerino
eccezionale: la faceva volteggiare e le si rivolgeva con tanto garbo da
farla sentire una principessa. Quando, al termine
delle danze, Harry e Ron le si avvicinarono, e Krum andò a
prendere da bere, ciò che l'accolse non furono commenti
gradevoli sul suo vestiario, bensì una sfuriata di Ron del
tutto insensata che la portò alle lacrime. Salita di corsa le
scale non era pronta per tornare in sala comune, quindi si
appoggiò al muro e, guardandosi in uno specchio,
capì che per sua fortuna il trucco non si era rovinato.
Pansy era molto carina
nel suo vestito rosa e si stava divertendo con lei. Draco era senz'altro
soddisfatto di quella serata: Pansy gli aveva finalmente detto
ciò che si aspettava di udire da settimane... voleva
diventare la sua ragazza eppure le aveva detto che ne avrebbero
riparlato. Come mai questa
decisione? Non se lo sapeva spiegare. Guardando Lenticchia
in quel vestito ridicolo la sua gioia si era quintuplicata e stava
aspettando il momento per poterglielo rinfacciare. Per quanto riguardava
lo sfregiato era normale che avesse la ragazza... con tutta la gloria
di essere un campione tremaghi! Quella di Potter era
in realtà, secondo Draco, solo fortuna. Come quando credevano
che era l'erede di serpeverde solo perchè parlava
serpentese: era un grifondoro diamine! Come avevano fatto ad essere
tutti così ottusi? Vabbè certo
tranne Silente che vedeva del buono in tutti: Draco era convinto che
per questo modo di vedere il preside ne avrebbe pagato a sue spese. Nel momento in cui le
Sorelle Stravagarie presero il posto dei lenti, Pansy si unì
a ballare insieme a tutte le sue amichette. Draco non aveva alcuna
intenzione di rimanere lì un minuto di più. Non era mai stato un
fan del chiasso che induceva tutti a ballare senza senso come in quelle
discoteche babbane! Infastidito, si
allontanò dalla sala grande e decise di fare un giro per il
castello. Quella sera aveva
visto bellezze notevoli che l'avevano indotto a non cedere subito a
Pansy. La francese Fleur era
senz'atro un bel bocconcino, ma ciò che l'aveva davvero
colpito era l'accompagnatrice di Krum. Non aveva ancora
capito chi fosse... forse non era neanche una studentessa di Hogwarts:
se avesse visto una simile bellezza tra le mura di quell'inutile
castello certamente si sarebbe fatto avanti. L'aveva osservata
parecchio durante il ballo con discrezione: aveva un volto familiare,
ma davvero non riusciva ad associarla a qualcuno che conoscesse. Come se la fortuna lo
avesse accompagnato in quel giro notturno, si trovò proprio
davanti alla fanciulla a cui stava pensando. Le cose che lo
lasciarono di stucco erano due: la ragazza era praticamente in lacrime
e soprattutto era vicino al ritratto della Signora grassa, quindi era
una grifondoro... ma chi? "Cos'è che
ti turba tanto, principessa dei Grifoni?" disse allora lui senza
pensarci. La ragazza
sollevò il viso che fino a quel momento teneva nascosto tra
le mani e lo guardò a bocca aperta. Inizialmente Draco
pensò che fosse per la cosa galante che le aveva detto, ma
ben presto si ricredette. "Malfoy??" L'orrore dipinto sulla
faccia della ragazza lo fece ridere, anche se non capiva come lo
facesse a conoscere: senz'altro per l'odio profondo tra Serpeverde e
Grifondoro. "Come fai a conoscere
il mio nome? Anche tu sei stata colpita dal mio fascino come io sono
rimasto colpito dalla tua bellezza?" chiese allora cercando di farle
cambiare espressione. In effetti ci
riuscì, tranne per il fatto che si trasformò in
un'espressione ancora più turbata di prima. "Malfoy... credevo che
ti ricordassi di un'acerrima nemica dopo quattro anni... credevo che in
quanto sudicia mezzosangue amica di Potter ti ricordassi il mio nome! "
disse lei cercando di non ridere dell'espressione di orrore che ora si
dipingeva sul volto di lui. "L-la Granger??" disse
il serpeverde senza fiato. Aveva chiamato la
Granger "principessa dei grifoni"! "Già... sai
Malfoy... sarei stata lusingata del duplice complimento che mi hai
fatto, se non fosse per l'odio cieco che mi hai dimostrato in tutti
questi anni..." disse lei lentamente. Draco
iniziò a riflettere su quello che la Granger gli stava
dicendo. Lei una ragazza ora
bellissima che per quattro anni non aveva fatto altro che chiamare
"piccola sudicia mezzosangue": che aveva disprezzato senza mai davvero
conoscerla se non per la secchioncella che dimostrava di essere in
superficie. Allora le fece una
domanda, una domanda che non avrebbe mai creduto di rivolgere proprio a
lei. "Chi è
Hermione Granger?" A quella domanda lei
si alzò dall'angolino in cui si era rannicchiata e fece
cenno di seguirla. Senza neanche pensare
a ciò che stesse facendo lui la seguì fino alla
torre di astronomia. " Ron e Harry mi hanno
sempre vista come la migliore amica onniscente, colei che poteva
salvarli grazie al suo straordinario intelletto, ma mai in quattro anni
mi hanno visto come una donna... non fino a questa sera. Chi l'avrebbe mai
detto che io, Hermione Granger, una nata babbana, sarebbe andata al
Ballo del Ceppo con il famoso Victor Krum? La prima ad essere rimasta
sorpresa sono stata io... e quando sono entrata in quella sala mi sono
davvero sentita libera di essere fiera di me. Non per il mio
intelletto, ma per il essere donna. Sono una donna che stasera ha
cercato di essere un po' più se stessa, un po' meno toccata
dai pregiudizi. Persino tu Malfoy... tu che mi hai sempre odiato, fino
a che non hai capito davvero chi fossi mi hai ritenuta una persona alla
tua altezza e non ti sei neanche posto il problema di soccorrere una
Grifondoro... di provarci con una Grifondoro!" Hermione rise
istericamente mentre le guance pallide di Draco presero una sfumatura
rosea. "Malfoy...
perchè mi odi tanto?" Draco la
guardò negli occhi, cosa che non aveva mai fatto prima e
comprese: non aveva senso! Non l'aveva mai davvero odiata e ora poteva
capirlo... che cosa meschina rendersene conto solo ora... "In
realtà... la domanda più corretta sarebbe "Chi
è Draco Malfoy?"!" disse il ragazzo con l'amarezza nella
voce. "Chi è
Draco Malfoy?" chiese allora lei, intuendo che non avrebbe mai
più avuto l'occasione di chiederglielo. "Un idiota cresciuto
in una famiglia di idioti" rispose allora lui "una persona che non ha
mai conosciuto cosa sia... l'amore..." Il ragazzo le diede le
spalle senza andarsene. Non voleva vedere pietà in quello
sguardo dorato. "Beh la prima parte
della frase mi sembra sensata" disse Hermione sorridendo. Lui allora si
voltò verso di lei sorridendole a sua volta e per la prima
volta non le rispose in modo malevolo, ma si accontentò di
guardarla. "Granger... non mi
pento di aver detto le cose di prima. Sei sempre stata la principessa
dei Grifoni, anche se io me ne sono reso conto solamente adesso" "Se io sono la
principessa... chi è la regina?" disse lei cercando di
sdrammatizzare. "Mi sembra
così ovvio" commentò lui "la Mc Granitt!" Hermione
scoppiò a ridere e Draco si unì a lei, per la
prima volta senza difese in sua presenza, per la prima volta
così libero di essere se stesso. "Pensavo la odiassi!"
disse Hermione ancora tra le risate. " Beh... davanti agli
altri dovrei dimostrarmi sprezzante verso tutti coloro che sono dalla
parte di Potter e di Silente... ricordi di chi sono figlio? Ma in
realtà ho sempre avuto un profondo rispetto per la
professoressa Mc Granitt". Fu questo,
più di tutto il resto a convincere Hermione della
bontà di Draco Malfoy. "Sai forse Silente ha
ragione nel dire che tutti hanno del buono..." disse Hermione
sorridendogli. Possibile che anche la
Granger lo credeva? Draco aveva sempre ritenuto Silente uno sciocco. "Fidarsi è
bene, non fidarsi è meglio!" disse allora lui facendole un
sorriso furbesco. "Cosa vorresti dire?"
chiese lei confusa. "Sono sempre una
serpe..." disse lui avvicinandosi di più al suo viso " e
come tale... seguirò solo il mio istinto!" Hermione lo
guardò con gli occhi sbarrati, come ipnotizzata. Lui allora
posò le labbra su quelle di lei, riscoprendo un dolce
sollievo. Una tessera di un
puzzle finalmente andata al posto giusto. Il bacio fu lieve, ma
Hermione era come in balia di un sogno. "Concedimi questo
ballo, principessa dei Grifoni" "Senza musica?" chiese
lei accigliata. Draco
sventolò la bacchetta e comparve uno stereo dalla quale
uscì una musica dolce, lenta e melodiosa. "Con piacere...
principe delle Serpi" disse allora lei mentre lui l'accoglieva tra le
sue braccia. Quel tocco caldo e
sconosciuto scatenò nella grifondoro uno stato di immensa
pace e si abbandonò con la testa sul petto del serpeverde. "Se io sono il
principe allora chi è il re?" disse lui soffocando una
risata. "Piton" disse Hermione
ridendo. "Pensavo che lo
odiassi" disse Malfoy sorridendo. "Beh... dovrei
dimostrarmi sprezzante verso tutti coloro che sono contro Potter...
anche se Silente si fida di lui... e forse è proprio per
questo che non l'ho mai odiato. Dato che è un professore ho
comunque un profondo rispetto per lui". "Allora siamo
d'accordo..." disse Draco. Hermione si
fermò un attimo e lo guardò interrogativa. "Da ora in poi che sia
fatta pace tra le case... l'hanno deciso i sovrani!"
sentenziò lui. Lei lo
guardò dolcemente. "Da ora in poi...
saremo solo Draco e Hermione..." La musica lenta fece
da sfondo al bacio più intenso della vita di entrambi.