Seconda classificata al contest "Shock and Dismay" di Shark Attack
Nick:
Bimba_Chic_Aiko sul forum/Princess Hina su
EFP
Titolo: Mia, per sempre mia [Storia di un amore sporco di
sangue]
Personaggi Scelti: Ino
Yamanaka-Sakura Haruno (accenni SakuIno)
Genere: Drammatico-Horror-Triste
Rating:
giallo
Avvertimenti:
One-shot/ AU/Missing Moment
Betareader: No
Note dell’autore: Potrebbero esserci mille cose da dire su questa
storia. Il bando chiedeva qualcosa di sconvolgente e io ho cercato di rispondere
come meglio ho potuto alle richieste.
Non so se ci sono
riuscita, ma spero di sì.
Per quanto riguarda la parte in corsivo, si
capirà alla fine chi è a parlare ma posso già annunciare che è un discorso
puramente “astratto”.
Sento di non essere rimasta perfettamente IC con
Ino, ma d'altronde mi chiedo come sarebbe stato possibile quando la pazzia
prende il possesso di una mente e ne altera le facoltà di
pensiero.
Forse dovrei cercare di spiegare anche perchè Ino
uccida Sakura come dimostrazione d'amore.
Forse perchè pensa
che, uccidendola, si renderà unica davanti ai suoi occhi; forse non c'è una
spiegazione razione.
O forse, ancora, è meglio che ognuno veda ciò che
vuol vedere.
Mia, per sempre mia.
[Storia di un amore sporco di sangue]
Questa
che vi racconterò non è una storia felice.
Perciò
non sentitevi delusi se alla fine le cose non saranno andate come vi
aspettavate.
Non ci saranno principi su cavalli bianchi; né
principesse bellissime.
Non è
una favola quella che vi voglio raccontare.
Dicono che io sia
cattiva.
Dicono che sia un mostro senz'anima, ma la verità
è che anche i mostri ne possiedono una, per quanto sbrindellata e
corrotta.
E io non faccio eccezione.
Da quando sono qui,
ho sentito anche i miei avvocati dire che ho una mente perversa, crudele e
brutale.
Che sono contorta, cruenta, sadica. Una pazza
forse.
E magari hanno ragione.
Loro lo dicono e io
non lo nego.
Ho capito che c'era qualcosa di sbagliato in me
la prima volta che ho desiderato uccidere la mia migliore amica.
Non c'era un vero motivo per desiderarlo, ma non posso fingere di non aver
immaginato il suo sangue sgorgare da mille ferite inferte con le mie stesse
mani.
Ah, che sensazione piacevole.
Ancora oggi, se ci
penso, mi viene da sorridere.
Mi guardo allo specchio e quasi non mi
riconosco. Io, Ino Yamanaka, un tempo ero la più bella
creatura che avessi mai visto. No, non sono presuntuosa; ero davvero
perfetta.
Ma ora i miei capelli, un tempo motivo di
orgoglio, sono corti e di un biondo sbiadito; l'incarnato è pallido e
malaticcio. li occhi, invece, brillano di una luce strana che
mi fa sembrare una bambina felice.
La divisa del
manicomio non mi dona per niente, ma poco importa.
Quando penso a
Sakura, a come le ho distrutto l'esistenza, portandole via tutto ciò che aveva
prima di ucciderla, vedo le miei iridi accendersi di un entusiasmo mai provato
prima.
Mi piace la violenza, più quella psicologica che
quella fisica.
Mi piace la sofferenza, la
morte.
Sono perversa, forse, ma sono sicura che il
dolore spetti a tutti, prima o poi, e credo che l'unico modo per prepararci alla
sua venuta sia provocarlo negli altri.
Mi piace il sangue,
quel suo gusto dolce sulla lingua, quel suo profumo penetrante e quel colore
intenso.
Sa di vita e morte allo stesso
tempo.
Ma, più di ogni altra cosa, amo la violenza
psicologica poiché mi permette di entrare dentro alle
persone.
Ma dite la verità, volete sapere perchè ho fatto
del male a Sakura, vero?
Be', perchè la amavo.
Oh, so cosa starete
pensando: che sia un modo assai strano di dimostrarlo, ma io non
credo.
L'ho annientata, l'ho isolata dal resto del mondo
e da tutto ciò che amava, così che potessi colmarla con il mio, di amore.
Volevo entrarle dentro.
Ucciderla, poi, si è rivelata un'esperienza
estremamente erotica. Il sangue che sgorgava copioso dalle numerose ferite, i
suoi occhi pieni di lacrime che mi supplicavano...era veramente
sensuale.
E il sensuale diventa erotico solo quando è
attraversato dall'ombra della morte.
Solo facendo sì che
fossi l'ultimo viso visto prima di morire potevo renderla mia in eterno.
Non importa cosa dica la gente; non importano il manicomio né gli anni
che dovrò passarci.
L'unica cosa che conta è il suo viso di
porcellana, sporco di sangue, che volteggia nei miei ricordi e il suo sguardo
smeraldino oramai annientato rivolto verso di me per l'ultima volta, quasi mi
supplicasse.
E' così che mi piace ricordare Sakura poiché è
così che l'ho resa mia.
Le sono entrata
dentro, sotto la pelle e nel sangue, ben più a fondo di chiunque
altro.
Ho amato ogni istante del suo dolore,
godendone appieno. Le sue urla erano un balsamo per le mie orecchie,
le sue lacrime come acqua per un assetato.
Ora capite perchè
dicono che sono pazza?
Capite
ora perchè questa non è una bella storia?
Ma non
arrabbiatevi con me, io non posso farci niente.
Chi sono
io?
Be', la gente mi riempie di nomi: c'è chi mi
chiama Destino, chi Fato.
Sono la
Realtà che si cela dietro le vostre illusioni.
Fine.
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