Marciapiedi Urbani
Su consumati marciapiedi urbani
lei, Luce, vaga.
Volti infiniti la penetrano;
Sono occhi pieni di odio o
Stress che cercano i suoi.
I suoi:
Zaffiri timidi e bassi non più
Di un lungo secondo strisciano
Gli altri stordenti sguardi
E poi
Su consumati marciapiedi urbani
Torna il suo dilemma
Lei, luce, ha il cuore vuoto di lacrime
Cerca qualcuno degno di riempirglielo
Ancora... qualcuno per cui
Valga la pena di svuotarlo di nuovo
Desidera di nuovo quel bastone
Che per tanti dolci momenti
L'hanno sostenuta.
Ora ha il cuore vuoto di lacrime
E tra brevi sguardi su un consumato marciapiede cerca
Un nuovo bastone.
Un uomo siede appoggiato contro il muro.
Stracci nascondono le sue sociali vergone.
E' solo; guarda gli altri ma i
Suoi occhi non sono recipienti vuoti
Giocherella col suo bastone da zoppo
E negli altri non vede che fugaci nuvole primaverili
Lui è solo con se stesso.
Lei, Luce, brama il suo bastone
Perché sarebbe suo e non le servirebbe
Una fonte che riempia il suo cuore ormai
Vuoto di lacrime che striscia
Tra consumati marciapiedi urbani.
Lui è solo, ma con se stesso.
Lei, Luce, è sola.