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Autore: Chartraux    12/09/2010    16 recensioni
Se il buon giorno si vede dal mattino, allora non sapete che le mattine non sono tutte uguali. Per esempio, ci si può alzare scivolando sul tappeto ai piedi del letto, o con un gran mal di testa, od ancora felice e sereno di avere la febbre per poter saltare una verifica scolastica. Poi ci sono quelle mattine che ti alzi in un letto non tuo, in una casa non tua, con una persona sconosciuta al tuo fianco... e tra le altre cose, non ti ricordi assolutamente nulla delle tue ultime 12 ore! -Raiting Arancione causa linguaggio colorito-
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Kishimoto Masashi.

IMPORTANTE - LEGGERE QUI PRIMA XD

Non chiedetemi il perchè, ma la mia mente contorta ha tirato fuori questa ..."cosa"... una nuova fanfiction!
Ma vi pare?! Non ne avevo abbastanza di Memories e Ne, Sensei! ancora in corso???? No, ho dovuto tentare qualcosa per me quasi impossibile: una commedia!
Mi ci vedete?! Io *si indica con un dito* io che scrivo una commedia?!?! Wahahahahahah lol *ride da sola*
Per ora i capitoli scritti sono 9, ma è ancora in fase di costruzione XD ho postato il primo perchè voglio sapere da voi se questa storia può funzionare, se fa sorridere e se non è totalmente banale!
Concludo dicendo che i vostri commenti (che possono anche essere negativi, mica me la prendo! Più di una volta ho affermato che le vostre recensioni migliorano gli autori ed i loro scrittini XD) saranno ben valutati per decidere se portare avanti o meno questa ff. Ma questo, ribadisco, non vuol dire che debbano essere positivi per forza V.V
Vi prego, commentate XD voglio scoprire se può funzionare!
Mai scritta una commedia -e questa dovrebbe esserlo- ma vista la mia inesperienza i vostri consigli sono utili V.V

Piccole precisazioni importanti
:
1) E' una ficci AU come al solito, ma i personaggi sono decisamente OOC! E per decisamente, intendo decisamente!!!
2) Sono capitoli abbastanza brevi. Per una volta ho deciso di rendere tutto molto più facile e leggero (anche per me, non solo per voi XD). E l'angst si nota appena (per questo ho bisogno di commenti T^T)
3) Ci sono molti gerghi non proprio simpatici (insomma, parecchie parolacce), ed è per questo che rientra in un raiting color Arancione!
4) Ho deciso di metterci in mezzo anche Itachi (così, perchè trovo che quei tre insieme ispirino più di un threesome XD).
5) Ho già detto che sono davvero OOC?! XDDD
Lettori avvisati...
...mezzi salvati (?!)


 

 

101 Modi per Fuggire dal suo Letto


Capitolo 1
 Warning: Mai dimenticare metodi e controindicazioni.

 

Aprì lentamente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre per abituarsi alla fioca luce che entrava dalle finestre. Vide il soffitto, bianco. Vide un orologio a muro, fermo. Vide una scrivania di legno, chiaro. Vide una tv, spenta.
Girò il volto e notò lei.
Scattò seduto, mentre gli occhi azzurri si spalancavano per lo stupore, l'ansia, l'angoscia, la paura, la sorpresa, e di molte altre strane sensazioni complicate. Cercò di ricordare il risultato di due più due e, la seconda cosa che fece dopo aver tentato di calmare il suo cuore (che batteva forte, talmente tanto che aveva paura di svegliare quella persona sconosciuta distesa di fianco a lui), fu di sollevare rapido il lenzuolo e comprese.
Non indossava abiti o pigiami di sorta e men che meno indossava biancheria intima. Insomma, era nudo, come mamma lo aveva fatto.
Inconsciamente si nascose sotto il lenzuolo candido per cercare una qualunque soluzione possibile, ammissibile a quello strano avvenimento; varie opzioni nacquero nella sua mente.

Uno
: era un sogno. Un bruttissimo sogno; doveva svegliarsi.
metodo: darsi un pizzicotto e poi sbraitare per il dolore.
controindicazioni: un leggero rossore cutaneo; shock causato dalla possibilità che non sia effettivamente un sogno.

Due
: Fare una doccia. Gelata.
metodo: scendere dal letto, recarsi in bagno. Girare la manopola della doccia completamente a destra, sigillare il box doccia con la superattack.
controindicazioni: probabile broncopolmonite; o possibile decesso per affogamento.

Tre
: buttarsi da una finestra.
metodo: aprire la finestra, poggiare i piedi sul probabile cornicione e lanciarsi.
controindicazioni: possibile dolore lancinante a causa di ossa rotte; agonia; possibile decesso. Nel caso in cui la finestra fosse di un appartamento al piano terra, il tentativo di suicidio fallisce: ritentare salendo almeno sul tetto.

Quattro
: cercare una corda per impiccarsi.
metodo: fare un cappio ben stretto e resistente (nel caso, consultare il manuale dei marinai dal titolo “Popeye non è migliore di te!”, capitolo 3 'nodi: come farli'), posizionarlo intorno al collo dopo aver legato bene l'altra estremità ad un appiglio che resista al vostro peso, salire su una sedia (o uno sgabello) e scostarla quando si è pronti.
controindicazioni: morte per soffocamento; agonia; possibile interesse verso la marina.


Cinque
: la fuga in sordina.
metodo: vestirsi senza fare rumore, per non svegliarla (ricordarsi di mettere le scarpe una volta fuori dall'appartamento), uscire di casa con estrema velocità e silenzio (nel caso trattenere anche il fiato. Se non si è pratici conviene almeno una settimana di lezione. Libro consigliato 'Come un pesce. Metodi pratici per imparare a resistere in immersione senza la bomboletta di ossigeno. Dvd in omaggio con tutti i trucchi'). Poi correre il più velocemente possibile lontano da quel luogo.
controindicazione: essere scoperti durante la vestizione; sentirsi in colpa se il partner inizia a piangere (controindicazione più accusata); decesso possibile (se il partner occasionale disponga di una pistola. E che essa sia a portata di mano).

Il ragazzo cercò di valutare tutte e cinque le alternative che ricordava di aver letto in un libro prestatogli da un amico, "Nel caso ti trovassi in una situazione simile..." gli aveva detto scherzando.
Allora non avrebbe mai creduto possibile che quella 'situazione simile' avesse potuto presentarsi. Assolutamente no.
Scosse la testa, il lenzuolo gli ricadde leggero sulle gambe, portò le mani sul volto ed inspirò; doveva calmarsi, non poteva farsi prendere dal panico. Girò lentamente la testa ed osservò il corpo disteso a pancia in giù di fianco a lui.
La pelle era bianca, candida come la porcellana, perfetta, non vi erano nei o voglie che la sporcassero, solo qualche macchia rossa... (In una parola: succhiotti). I capelli lisci, erano scuri, come la notte e coprivano il volto dormiente. Il ragazzo fissò quel corpo quasi statuario con circospezione; qualcosa non andava, gli sembrava troppo spigoloso, troppo 'grande', troppo muscoloso per essere una ragazza normale. Allungò una mano e con le dita gli sfiorò la spalla; sussultò quando la sentì mugugnare qualcosa e girarsi sulla schiena. Aveva il terrore di essere scoperto, come avrebbe fatto se lei si fosse svegliata? Come avrebbe potuto fissarla negli occhi?
Trattenne il fiato.
E per poco non svenne quando la vide.
Quella non era una ragazza, quella... era un maschio!
Sbatté più volte le palpebre, si diede vari pizzicotti sulle guance e si disse che, magari, era solo una ragazza con ben poco seno.
Si stava arrampicando sugli specchi pur di non accettare quella strana realtà; decise di approfondire. Alzò il lenzuolo e lo vide, quel sesso assolutamente maschile giacere addormentato.
Deglutì a vuoto comprendendo l'enorme disastro che si sarebbe abbattuto su di lui.
Il panico lo colse alla sprovvista, lo fece arretrare rapidamente mentre l'imbarazzo si impossessò del suo viso color del bronzo; dimenticandosi tutte le modalità d'uso dell'opzione cinque, raccattò svelto i suoi abiti, Devo andarmene!, si disse, Devo andarmene velocemente! Se si sveglia non saprei cosa...
Mentre si infilava i boxer verdi, lo sentì muoversi di nuovo; alzò gli occhi azzurri e lo vide.
Seduto sul letto, una mano tra la frangia che cercava di ravvivare, la bocca socchiusa in una smorfia infastidita e gli occhi che fissavano il vuoto.
Il biondino sussultò.
Era bello. Decisamente bello. Assolutamente magnifico in quel contrasto di colori che lo avrebbe differenziato ovunque.
Lo vide alzarsi e lo notò in tutto il suo splendore. Era alto, longilineo, magro ma nonostante tutto decisamente muscoloso, lo sguardo serio ma quasi apatico; era accattivante.
Il moro gli si avvicinò a passo lento e gli prese il mento tra le dita diafane "Caffè." non era una domanda, era un ordine.
"Si... Si grazie..." gli rispose il ragazzo dai capelli color dell'oro.
"No. Fammi il caffè." aveva la voce impastata.
L'altro lo guardò allibito "Perché dovrei farti io il caffè se questa è casa tua?"
Il moro si guardò svogliatamente intorno "Questa non è casa mia..." biascicò "Adesso fammi il caffè, io vado a farmi una doccia." concluse con tono perentorio prima di chiudersi in bagno.
Il biondo rimase a fissare la porta del bagno perplesso ed ancora in quella posizione da manichino di un negozio di intimo: nudo ed intento ad infilarsi i boxer.
 
Si guardò in giro per alcuni istanti, qualcosa non tornava, se quella non era la sua stanza, e non era nemmeno quella del moretto chiuso in bagno, dove diavolo erano?
Sembrava la camera di un albergo.
Sgranò gli occhi a quel pensiero; con ansia si avvicinò al comodino ed aprì il cassetto, al suo interno vi era una bibbia rilegata con finta pelle blu, ed un listino prezzi del mobile-bar.
"Cazzo" biascicò chiudendo con foga il cassetto "Cazzocazzocazzo! Non può essere vero!" agguantò jeans e maglietta e si rivestì rapido; corse verso la porta e girò il pomello.
L'acqua scorreva piano al di là del muro, la poteva sentire indistintamente colpire il corpo del ragazzo dagli occhi scuri come la notte; si mise una mano nella zazzera bionda e si ravvivò i capelli "...cazzo..." sospirò prima di sedersi con un tonfo su una poltroncina vicino all'ingresso.
Cosa diavolo era accaduto? Ma, soprattutto, com'era accaduto?
Non ricordava nulla, aveva un vuoto di quasi dodici ore, e non poteva avere avuto un rapporto sessuale con un ragazzo che non aveva nemmeno mai visto. Sospirò affranto dalla situazione. Che doveva fare? Tutte e cinque le opzioni erano diventate stranamente insensate, fuga in sordina compresa. Era certo che anche l'altro ragazzo provasse le sue stesse sensazioni d'ansia.
Mentre era perso nei suoi pensieri, ecco che sentì il classico cigolio della maniglia che veniva girata e, inconsciamente, voltò lo sguardo verso l'ingresso del bagno; e di nuovo rimase senza fiato.
I capelli color notte erano umidi e ricadevano leggeri sul suo viso diafano, aveva indossato un paio di jeans, che si poggiavano delicatamente sui suoi fianchi, ancora slacciati mostravano l'elastico dei boxer neri decisamente costosi vista la marca, il torso era ancora scoperto, lasciando ben poco spazio all'immaginazione; il ragazzo biondo deglutì malamente l'enorme quantità di saliva all'interno della sua bocca.
In una sola parola? Eccitante.
Gli occhi scuri e sottili lo squadrarono; scosse la testa, facendo cadere a terra alcune gocce d'acqua.
"Bene..." disse serio "il mio caffè?"
Il biondo aggrottò le sopraciglia ed incrociò le braccia sullo sterno "Vattelo a prendere da solo!" borbottò infastidito.
Il moro assottigliò lo sguardo "Sei davvero un maleducato; perché il padrone di casa tratta così un suo ospite?" il tono era quasi sprezzante.
"Guarda che non è nemmeno casa mia questa." rispose sprofondando nella poltrona scura.
"...e che cosa sarebbe?"
Il biondino alzò le spalle "Suppongo un hotel... E spera che non sia ad ore."


Erano seduti l'uno di fronte all'altro in un tavolino di un bar vicino all'hotel dove avevano pernottato; sul ripiano di metallo vi era una tazza di caffè (rigorosamente amaro) ed un cappuccino al caramello.
Nonostante l'allegro vociare cittadino, tra di loro era nato un silenzio quasi assordante; entrambi persi in pensiero sconosciuti, ma quasi ovvi.
"Ehm..." iniziò il biondino con tono quasi imbarazzato.
"Che c'è?" domandò l'altro quasi scorbutico.
"Tu... chi sei?"
Il moro alzò un sopraciglio "Di solito ci si presenta prima di chiedere il nome di un'altra persona."
Il ragazzo dagli occhi azzurri aggrottò la fronte "Oh, e va bene! Diamine come sei scorbutico!" bevve un sorso di cappuccino "Mi chiamo Naruto Uzumaki. Tu chi sei?", lo vide sorseggiare il suo caffè (rigorosamente amaro) e prendere il cellulare dalla tasca destra dei jeans, sembrava rispondere ad un messaggio; Naruto si accigliò pareva tanto di buone maniere ed invece...
"Oh, e va bene! Non me ne frega un tubo di sapere chi cazzo tu sia!" fece alcuni gesti con le mani, come per enfatizzare il discorso "Sicuramente sei un figlio di papà che si diverte a far ubriacare i ragazzi per portarseli a letto! Gli scatti foto compromettenti e poi li ricatti! Un divertimento davvero costoso ed intelligente, per non dire maturo!" aveva detto tutto d'un fiato.
Il moro lo guardò infastidito"Hai finito?", lo vide fare un gesto di assenso col capo "Bene, ora parlo io" il tono era serio ma anche stranamente apatico "In realtà ti frega di me, se no non mi avresti seguito sino a questo bar; e si, sono un figlio di papà. Non lo nego e non esito a sfruttare questa mia fortuna se ce n'è bisogno. Infine, io non sono gay e non ho assolutamente interesse a far ubriacare un ragazzino rumoroso e fastidioso come te, e men che meno andarci a letto per potergli scattare foto compromettenti. Sono intelligente, più di quanto tu possa anche solo pensare, sono maturo e, visto che ho un pozzo di soldi, posso usarli come mi pare e piace." alzò una mano per attirare l'attenzione della cameriera a cui chiese un'altra tazza di caffè (rigorosamente amaro).
"Sasuke Uchiha; questo è il mio nome. Vedi di ricordarlo." e detto ciò mise un paio di banconote all'interno della custodia nera di pelle con lo scontrino.
 
"Ehi! Ehi tu! Vuoi fermarti!" sbraitava infastidito Naruto mentre seguiva il ragazzo che aveva trovato nel letto.
Ma che cazz... Perché non si gira quel maledetto stronzo?!, pensava mentre continuava a rivolgergli parole antipatiche "Dannazione parlo con te! Ti vuoi voltare oppure no?!"
Il moro continuava a camminare con eleganza per le strade di Konoha, le mani in tasca, la testa alta, lo sguardo serio... pareva un modello durante un servizio fotografico. Peccato solo per quella pettinatura a culo d’oca.
"Insomma Uchiha, ti giri o no?!" urlò scontrosamente prima di vederlo bloccarsi e girarsi verso di lui; gli prese il volto tra le dita pallide, un ghigno sarcastico sul viso "Oh, allora ti ricordi il mio nome." gli occhi tornarono seri e lasciò la presa con cattiveria "Che vuoi Uzumaki?"
"Eh? Ah... giusto..." si imbronciò in modo quasi tenero "Quanto ti devo?"
Sasuke aggrottò le sopraciglia "Non sono una puttana ad ore."
"Non hai capito, parlo dell'hotel. E del cappuccino!"
"Lascia perdere; probabilmente è stato un mio errore di calcolo, quindi tu non mi devi nulla."
"Non capisco... Errore di calcolo? Di che parli?" gli afferrò un polso e l'obbligò a guardarlo; il moro sospirò e si perse alcuni istanti in quel cielo azzurro di cui erano fatti i suoi occhi "Cosa vuoi sapere Uzumaki? Come mai ci siamo svegliati entrambi nello stesso letto?" lo vide fare un cenno affermativo "Beh, non lo so. Ho un vuoto di parecchie ore..." sospirò.
"Anche tu?" chiese perplesso.
"Anche tu cosa?"
"Anche tu hai un vuoto di ore... allora, forse, non è una coincidenza!"
Gli occhi scuri lo guardavano dubbiosi "Coincidenze?! Ma figurati! Probabilmente abbiamo bevuto troppo e ci siamo comportati da sfigati. Non ricordo nemmeno se sono io che ho abusato di te oppure il contrario!" si girò e riprese a camminare senza degnarlo di un altro sguardo.
Naruto era perplesso, quel ragazzo così bello era anche così dannatamente scontroso; ma sopratutto aveva detto di non essere gay... ma allora perché aveva abusato di lui che era un maschio?
Scosse la testa e lo rincorse "Ehi Uchiha!" disse afferrandolo per un braccio ed obbligandolo a voltarsi.
"Smettila di rompere le palle Uzumaki! Tornatene a casa!" sibilò decisamente infastidito; Naruto non riusciva a sopportarlo! Lo prese per il bavero della maglietta e lo strattonò verso di sé portandolo alla sua stessa altezza, quella spanna di differenza era abbastanza per farlo sentire a disagio, era abbastanza per cui il suo ego (già basso) rasentasse lo zero; il moro lo guardò negli occhi azzurri.
"Ascolta Uchiha" iniziò stringendo bene le dita tra il lembo scuro "non me ne frega una cazzo se sei acido, se sei ricco, snob, stronzo o tutto il resto" (e per tutto il resto intendeva scontroso, sarcastico, cinico, antipatico, despotico, egocentrico, arrogante, megalomane, caffeinomane e maledettamente bello) "ma voglio ricordarti che la probabilità che tu abbia abusato di me è alta."
"Solo del 50%"
"Fammi finire maledizione!" lo strattonò di nuovo "Quindi, visto che quel buco di ore è davvero grande, pensavo che sarebbe il caso di scoprire cosa ci è accaduto!"
Sasuke lo osservò un istante, quasi meditabondo "Però, non credevo fossi così intelligente. Pensavo fossi un imbecille di primordine..." lo vide imbronciarsi, con un gesto scortese gli fece lasciare la maglietta, ed il suo sguardo di superiorità apparve sul viso candido "Bene, quindi come intendi procedere?"
Naruto si grattò la zazzera bionda "Ah, boh, credevo ci pensassi tu!"
"E ti pareva. Idiota!" concluse incrociando le braccia.
"Oh ehi! Idiota a chi?! Brutto bastardo che non sei altro!"
E così, l'inizio della fine, prese forma...

 

 

 

 


 

Ok... primo capitolo inserito e completato! XD
Volevo fare dei ringraziamenti speciali a relena4, mia confidente ed "aiutante" narutiana.
A karrina87, pippons e nalsil che hanno letto e commentato per prime (sul mio sito) questo sproloquio assurdo di avvenimenti (vedrete poi quelli dopo XD).
Un saluto ed un rigraziamento sentito a (in ordine sparso XD): ryanforever, Vivvinesme, LeGrenouille, komodo, LilyBee, bradipiro, scarlett666, NinjaShadow e tutti coloro che commentano sporadicamente, che leggono e che mi hanno inserito come autrice preferita T^T *commossa*

 

 

  
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