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Autore: Miyaki    26/10/2005    6 recensioni
Rest your head and go to sleep...
...Because my child, this not our farewell.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Si sistemò il mantello sulle spalle, e l'espressione decisa che fino a quell'istante aveva padroneggiato sul suo viso ora cedeva ad un guizzo di incertezza.
Gli occhi verdi rotearono intorno, poi il ragazzo sospirò, puntò la bacchetta verso l'alto, in quell'ambiente molto simile alla camera dei segreti, una grotta sotterranea senza entrate, nè uscite.
Recitò una formula ed abbassò di nuovo la bacchetta, con un sospiro.
Le dita affusolate del grifondoro andarono a slacciare il mantello che cadde pigramente sul pavimento di nuda roccia.
Harry, impaziente, lanciò un occhiata al proprio orologio babbano, nervosamente.
Sapeva ciò che doveva fare.
Ma non poteva mentire a se stesso che una certa paura l'aveva.
Socchiuse gli occhi e pensò a Sirius, pensò a i suoi genitori, a i loro visi sorridenti nella foto animata, pensò a Silente e poi a loro, a i suoi compagni di vita.
Quando riaprì gli occhi la luce decisa era ricomparsa quasi miracolosamente, strinse la bacchetta con vigore, in attesa.
Attesa che non perdurò a lungo, s'udì presto un crack provenire dietro il ragazzo sopravvissuto.
Con lentezza esasperante Harry si girò verso il suo incubo ricorrente, colui che gli era costato tanto. Troppo.
Strinse la bacchetta con riacceso vigore.
Era tempo di mettere la parola fine.
- Non mi sarei aspettato che fossi così arrendevole, Potter - disse l'Oscuro signore, sicuro della sua superiorità.
Harry sorrise freddamente, quando lo vide recitare la formula che impediva di smateriallizzarsi.
Perfetto...


Quattro ragazzi non erano meno nervosi, e così come loro, anche una cerchia di adulti che li circondavano. Ognuno dentro di se imprecava sonoramente, e lanciava occhiate agli altri cercando un minimo di conforto o sicurezza. Una speranza che Harry sarebbe tornato presto.
Un biondino, seduto su di una poltroncina pensava all'ultimo dialogo con il soggetto delle loro preoccupazioni.

- Mi dovevi un favore, se non ricordo male Malfoy. - aveva detto, con aria serena, ma sicura, che non prometteva nulla di buono.
- Ma Potter! Ti rendi conto di quello che vuoi fa...-
- Credi che non lo sappia? - lo aveva bloccato con aria risoluta, e Draco Malfoy si era azzittito, incrociando le braccia.
- Mi devi un favore, Malfoy - ripetè - e non dirai nulla a nessuno prima dell'ora stabilita. -
- Ma! -
- Niente ma! Darai a tuo padre questo messaggio? -
Draco si era morso le labbra, insicuro.
D'altra parte lui aveva ragione.
Gli aveva salvato la vita. E nel settimo anno aveva imparato cosa significasse la parola "vita" solo grazie alla sua intercessione.
Il giovane Malfoy sospirò, stringendosi le braccia - Va bene. Lo farò- disse stizzito, lanciandogli un occhiata furibonda.
- E...Draco -
Il serpeverde si girò di scatto, sorpreso e turbato dal sentirsi chiamare per nome, e il suo turbamento non trovò conforto nello sguardo deciso di quello che per sei anni era stato il suo nemico numero uno.
- Si? - aveva detto, con tono secco.
- Devo chiederti un altra cosa.-

Lo sbattere violento della porta riportò i presenti alla realtà, Draco compreso. Gli ultimi Weasley l'avevano raggiunti, e nessuno di loro aveva uno sguardo particolarmente felice.
Ginny, più di tutti, tremava di paura e rabbia.
Era pallida come pochi, tanto che il contrasto con i capelli di fuoco appariva quasi spaventoso.
Le mani le tremavano convulsamente.
Hermione non riusciva a stare ferma, attraversando a grandi falcate il salone della Tana, in un percorso ormai fatto almeno un centinaio di volte.
Ron, dal canto suo, pareva sul punto di mettersi a gridare, aveva uno sguardo fureneo e un colorito simile a quello della sorella, ma la sua immobilità tesa dimostrava che sarebbe bastato assai poco per farlo scattare.
Remus era seduto su di una poltrona poco lontana da quella del caposcuola dei grigioverdi, entrambe le mani stringevano i braccioli di stoffa, mentre Nimphadora Tonks, seduta sul bordo di uno dei due braccioli, lo stringeva a se, tremante.
Remus poi si si scostò facendole spazio, in modo che si sedesse al suo fianco, le cinse la vita, nascondendo il viso nell'incavo del collo.
Ron resistette finchè potè poi si rivolse brusco al serpeverde.
- Ma che ti ha detto di preciso?! -
- Niente. Solo che dovevo recapitare quel messaggio per Voldemort a mio pa... - qui una smorfia si dipinse sul viso di Draco - a Lucius.-
Ron annuì, sospirando e girandosi di scatto, pentitosi di aver provato il desiderio di sfogo verso di lui.
- Mi spiace, ma Harry...mi ha fatto promettere...- sospirò cercando di spiegarsi all'improvviso, e gli altri annuirono, comprensivi.
- Nessuno ti accusa, tranquillo...- mormorò una tremante Ginevra Weasley, ormai sull'orlo di una crisi di pianto, nascose il viso fra le mani, sbiascicando - Oh, Harry! -
Draco si sentì stringere il petto e sospirò, osservando la fidanzata del più ambito grifondoro di Hogwarts.

Da un altra parte il duello era iniziato, Harry continuava a lanciare schiantesimi e a evitare alla meglio le maledizioni senza perdono, con scatti felini che il suo scattante corpo forgiato nei sette anni scolastici gli permetteva.
Gli schiantesimi di Harry non andavano mai a segno, e anzi, una volta mancò così grossolanamente l'avversario che Voldemort si bloccò scoppiando in una risata strascicata.
- Potter credo che sia ora che tu cambi gli occhiali, sai? -
Harry sorrise appena, amaramente, per poi alzare la bacchetta verso un punto preciso, che non era il suo avversario e gridare, con quanta voce gli rimaneva - Stupeficium!.-
Il raggio rosso andò a sbattere con violenza su un punto cedevole della grotta, evidentemente, perchè la terra si scosse con una violenza indicibile.
Con fatica rimasero in piedi l'uno di fronte all'altro e uno sguardo pura sorpresa si dipinse sul viso del flagello del mondo magico.
- Potter sei pazzo? Che credi ottenere? - sbuffò scoppiando a ridere, con un movimento della bacchetta tentò di eliminare l'incanto anti-smaterializzazione.
- Cosa? - gridò mentre la prima pietra andava a sbattere a pochi metri da loro, crollando dal soffitto e coprendo l'urlo di Tom Riddle.
Harry sorrise, ma senza gioia.
- Ho fatto anch'io un incanto antismaterializzazione prima del tuo, se non sciolgo il mio per primo neanche tu puoi andartene. - disse compiaciuto, mentre un pezzo del soffitto roccioso gli cadde a pochi centimetri dal piedi destro.
Ma lui non parve farci caso.
- E' la fine del signore oscuro. - disse infine, incrociando le braccia - Almeno non morirai da solo.-
- Possibile che non ti importi di morire?! - gridò Voldemort, correndo verso di lui, senza però sortire alcun timore nel grifondoro.
- C'è di peggio di morire - rispose infine, osservandolo con sfida.
Poi accennò un sorriso.
Voldemort tremo di rabbia, mentre la roccia franava accanto a loro, e si lanciò verso di lui gridando.

- Nooooooooooooooo! -
- No! - scattò di nuovo Ginevra Weasley, stringendo le tempie fra le dita, e lasciandosi prendere da singhozzi incontrollabili, mentre il corpo le fremeva.
- Harry!! - gridò ancora, accasciandosi a terra, i presenti la guardarono inorriditi, lanciandosi insieme nella sua direzione. Draco Malfoy fu il primo a sorreggerla e a permetterle di aggrapparsi a lui.
La ragazza prese il bordo della camicia estiva, stringendola con violenza, mentre la candida stoffa si bagnava e sporcava di trucco sciolto.
Poco dopo gli urli di Ginny, e mentre quest'ultima continuava piangere disperata sul petto del serpeverde, una civetta candida fece il suo ingresso.
Se avesse potuto piangere probabilmente l'avrebbe fatto.
Rimase appollaiata sulla sedia, sulla zampa legata una piccola pergamena che nessuno osò subito andare a prendere.
Hermione si fece coraggio, separandosi dal gruppo e dalla stretta della mano di Ron sul suo gomito.
Allungò una mano tremante verso la missiva, e dopo aver inspirato profondamente sfilò la piccola pergamena dalla zampa.
Deglutì sonoramente, e l'aprì con mani tremanti, ansiose e riluttanti insieme.
Lesse infretta e furia il contenuto, perdendo il poco colore che il suo viso ostentava ancora. La pergamena le cadde di mano, e senza poter dire nulla, svenne, sorretta appena intempo dalle forti braccia del portiere dei grifondoro, che stringendola a se, cominciò ad accompagnare i singhiozzi della sorella, seguito dagli altri.

- Coraggio - gli disse una voce, stringendogli la spalla.
Il ragazzo annuì.
- Mi spiace vederli così...ma...-
- Non avevi altra scelta.- completò per lui la figura matura, bella come non mai del padrino.
Annuì una seconda volta.
- Se la caveranno.-
- Sicuramente -
- Sono proprio in gamba, loro.-
Sorrise colmo d'orgoglio, poi il sorriso sbadì quando si avvicinò alla figura di Ginny Weasley.
La ragazza rabbrividì improvvisamente, e scattò in piedi, guardandosi intorno, mentre le lacrime si fermavano di scatto.
Harry?

In my hands
A legacy of memories
I can hear you say my name
I can almost see your smile
Feel the warmth of your embrace
But there is nothing but silence now
Around the one I loved
Is this our farewell?

Si chinò accarezzandole il viso, come se una brezza leggera l'avesse sfiorata, sorrise tristemente, guardando gli occhi della ragazza che amava, e da cui aveva deciso di separarsi.
Lanciò un occhiata a Draco che le si era avvicinato, e sorrise ancora, certo del suo buon operato

Sweet darling you worry too much, my child
See the sadness in your eyes
You are not alone in life

- Harry, stanno aspettando.-

- Che altro vuoi, Potter? -
- Prenditi cura di lei, per favore.-
- Scherzi? Non ci penso nemmeno, sarai tu ad occuparti della nanerottola, non è affar mio, Potter.- aveva ringhiato, assotigliando le iridi, con uno sguardo che non ammetteva di essere contraddetto
E Harry, che non sorrideva spesso, gli aveva donato un sorriso sincero, spontaneo e tenero.

Rest your head and go to sleep...
...Because my child, this not our farewell.



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Miyaki parla a sproposito:
Pietà, pietà, non mi uccidete. Queste immagini mi frullavano nella testa da un pò e non sapevo se sarei riuscite a renderle bene...temo di no''...in ogni caso, ho lasciato volontariamente parecchie cose non spiegate (Draco come si è legato al Potter Fan Club e simili) quindi temo che capirete poco dello svolgersi dei fatti...''...non è bello
In ogni caso un momento avevo pensato ad una longfict, ma difficilmente faccio finire male le storie su cui devo lavorare così tanto e avrei dovuto cambiare il finale...'' nel complesso non sono soddisfatta (e quando mai? ), ma spero che vi piaccia!
  
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