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Autore: Caleb Lost    26/10/2005    9 recensioni
Draco è nato da poco e Lu si ritrova in casa da solo con lui. Come se la caverà il nostro neopapà?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AUTORE: maria ferrari

AUTORE: maria ferrari

TRAD: caleb lost

BETA: rejoice

NOTE: la fic è tradotta dal francese. Se qualcuno di voi volesse leggerla in lingua, la trovate a questo sito: http://site.voila.fr/refletsdelune/index.html
COMMENTO ALLA TRADUZIONE:
Draco è nato da poco e Lu si ritrova in casa da solo con lui… Come se la caverà il nostro neopapà?

PERSONAGGI: Draco Malfoy, Lucius Malfoy

GENERE: Comico

RATING: G

AVVERTENZE: Nessuna; traduzione

 

MALFOY JUNIOR

La balia è "indisposta", Narcissa è uscita –dicendomi qualcosa mentre passava, ma che io non ho capito- e le grida di mio figlio echeggiano per tutto il maniero.

Che fare?

Chiamare un elfo?

Non se ne parla. Sono certo di essere rimasto traumatizzato dalle loro orrende facce quando ero un neonato. (mio padre sarebbe forse morto se mi avesse preso una balia decente?)

Chiedere aiuto ai vicini?

Assolutamente! Per chi mi prenderebbero?

Bene, bisogna che vada di persona.

Bisogna fare tutto da soli qui.

-

Notate bene, non che io sia recalcitrante ad andare a vedere mio figlio. È piuttosto che ho tanta esperienza con i bambini quanto quel cretino di Weasley con la magia nera. In breve, sono intimamente persuaso dal fatto che Draco avrebbe più possibilità di diventare vecchio se io evitassi accuratamente di occuparmi di lui.

-

Ed eccomi davanti la sua culla, Draco urla, urla ed urla sempre di più. Ogni tanto si ferma a guardarmi con quei suoi grandi occhi grigi pieni di lacrime e vagamente imploranti. Dopo qualche momento di esitazione finisco per mettere le mani nella culla. Sollevo delicatamente il piccolo.

-

Non appena sollevato dalla culla, mio figlio si calma all’istante. Ingenuamente, mi dico che la sua collera è passata e quindi lo rimetto nel suo lettino. L’ho appena ricoricato quando la sua bocca si storce e i suoi occhi si riempiono di lacrime. Lo riprendo. Lui si ferma. Lo ricorico. Lui ricomincia.

Anche un ignorante in fatto di bambini come me capirebbe un messaggio così chiaro.

-- Piccolo furbetto, andiamo-- gli dico, con una punta di orgoglio.

-

Ho davanti due soluzioni:

  1. lo lascio nel letto e me ne vado, facendogli capire che la sua piccola manovra con me non funziona.
  2. Vantaggi: gli mostro chi comanda.

    Svantaggi: lo dovrò sentire urlare ancora per molto tempo, prima che capisca che io non cederò.

  3. lo prendo con me.

Vantaggi: non lo sentirò più urlare.

Svantaggi: non si accorgerà che sono debole e che può approfittarsene?

Secondo svantaggio: cosa sembrerò se qualcuno si presentasse al maniero e mi trovasse a coccolare mio figlio?

-

Ci penso su ancora qualche secondo e – le urla di Draco mi impediscono di riflettere decentemente – lo prendo in braccio per farlo tacere. In segno di riconoscimento mi fa un delizioso sorriso. Vi sembrerà incredibile ma… mi squaglio. Io, Lucius Malfoy, mi sono intenerito.

Com’è carino! Tutto il ritratto di suo padre.

-- Bene, hai vinto per questa volta, ma che non diventi un’abitudine--

-

-

Piange di nuovo. Oh! Merlino! Piange di nuovo!

Ora cosa potrebbe essere?

Il pannolino è sporco? Pietà, fa’ che non sia così, non sopravviverei.

Ha fame? Butto un occhio all’orologio. Le cinque. Mangia alle cinque? Metto mio figlio sul seggiolino, mi alzo di colpo e corro in cucina. O meglio, era mia intenzione perché dopo qualche istante mi sono accorto che vado così raramente in cucina da non sapere neanche più dove si trovi.

Arresto improvvisamente la mia corsa e ritorno sui miei passi. Onestamente, non posso lasciare mio figlio da solo. Appesantito da un bebè urlante, tento di ricordare dove si trovi la cucina. Finisco per imbattermi in Dobby. Immediatamente, copro gli occhi del mio marmocchio: non se ne parla di infliggergli la visione di questa cosa ripugnante! O almeno non ancora. Non è ancora pronto.

--Dov’è la cucina?-- domando con la mia espressione più severa.

Un attimo! Sono stupido o cosa? Perché non dico *a lui* di prepararmi il biberon? Le urla di mio figlio mi fanno perdere tutti i miei sensi pratici e anche la mia naturale pigrizia riceve un colpo. È terribile!

-

Il biberon tarda ad arrivare. Che cosa sta facendo quel cretino di un elfo? Ho un bambino affamato fra le braccia! Bisogna che gli dica di punirsi per il tormento. Oh! Aspettate! Ci siamo, si calma. Credo mi stia per fare anche un dolce sorriso.

Nel momento in cui lo penso, lui ricomincia a singhiozzare.

Nello steso momento, il mondo intero si alza per acclamare Lucius Malfoy, l’uomo che non distingue alcuna differenza tra l’accenno di un sorriso e l’inizio di una nuova crisi di pianto.

Bravo!

-

Appena il biberon arriva a destinazione (vale a dire a colui a cui serve di inghiottire il latte), l’angioletto si mette a poppare avidamente, come se la sua vita dipendesse dalla velocità con cui ingurgitare il suo pasto. Cosa crede? Che voglia togliergli il pane di bocca?

-

Ecco, l’affamato sembra infine appagato. Poso il biberon sul tavolo, sollevo il marmocchio e lo poggio contro il mio petto. ( è quello che si fa con i bambini per fargli fare il ruttino, no?)

Sono un padre felice: mio figlio mi ha rigurgitato addosso.

Calmo Lucius.

-

No…. No, no, no….. non può mettersi *di nuovo* a piangere.

Nello stesso momento in cui inizia la crisi di mio figlio, uno sgradevole odore invade la stanza….. e un dubbio pervade la mia mente.

Oh no!

Niente panico! Niente – panico! Rifletti Lulu (odio quando prendo confidenza con me stesso!) tu sai come fa la balia. Non cambia veramente il pannolino. Lancia un incantesimo che lo rende pulito e fresco. Tu puoi ricordare l’incantesimo. Si che lo puoi fare, lo sanno tutti.

Rifletti, rifletti, rifletti.

- -Hem….. frescopulito?--azzardo anche se non ne sono convinto.

Chiudo gli occhi per concentrarmi – comincia a venire, lo sento. Inizia per "fasce".

--Fascepulite! Nettafasce! Freschefasce!--

*panico*

-- fasce immacolatum!-- grido, quando poi mi accorgo di aver trovato la formula giusta.

Un sospiro di sollievo esce dalle mie labbra…. Ma non sembra essere il caso di Draco che – avendo il sederino ben pulito avrebbe tutte le ragioni del mondo per essere soddisfatto – ha una nuova crisi di pianto.

L’ho spaventato gridando.

Che padre modello che sono!

-

Draco sembra esausto. Mi dico che sarebbe una buona cosa provare a rimetterlo giù.

Protesta un po’ mentre lo metto nella sua culla. Sembra non avere la forza sufficiente per rendermi pienamente partecipe del suo disaccordo. Meglio così.

Mi siedo lì vicino. Quando mi rialzo, dieci minuti più tardi, dorme a pugni stretti. Detto tra noi (non ditelo a nessuno) trovo mio figlio adorabile.

Me la sono cavata piuttosto bene non trovate?

-

Crollo sul divano e mi accorgo con orrore che è scesa la sera e che non ho fatto niente di quello che avevo programmato.

Un neonato succhia il tempo con molta più efficacia che un vampiro il sangue.

-

Ah! Ecco l’indegna madre che lascia un padre mediocre come me occuparsi da solo di suo figlio e senza lasciargli delle istruzioni! Ora mi sente!

Le faccio presente i miei rimproveri con delle parole ben mirate.

-- Ma perché non l’hai portato dai vicini come ti avevo detto?--

Ecco dunque cosa mi aveva detto e che io non avevo capito. Chiudo gli occhi e tento di razionalizzare. È sera sei stato molto utile, è sera sei stato molto utile, è sera sei stato molto utile…..

-FINE-

 

  
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