Adorabile bugiarda
“ Sei vivo, allora”
Leonardo con un sospiro mal represso aprì la porta della sua
camera.
“ Ti avevo già dato per perso, sai? Ero indeciso sul da
farsi… iniziare a pensare a cosa scrivere sulla tua lapide, meditare su come
farti evadere di prigione, finire l’ultimo livello alla Wii, concupire
tua sorella… le possibilità sono tante, c’era solo
l’imbarazzo della scelta”
Leonardo lasciò cadere la borsa sul tappeto e, indolente, prese a
togliersi la giacca.
La voce si era zittita, lasciandogli modo di respirare.
Ancora stordito, si passò una mano sugli occhi, scuotendo piano la
testa.
“ Che ci fai qui?” chiese, voltandosi lentamente.
Giovanni, sdraiato sul suo letto, le braccia piegate dietro la
testa, lo guardò sorridendo:
“ Qui, in che senso?” domandò, angelico.
“ Qui, in casa mia. Qui, in camera mia. Qui, sul mio
letto” rispose, gelido.
Giovanni sogghignò, stringendosi nelle spalle.
“ Capirai. Mia madre ormai crede mi sia trasferito
qui…”
“ La cosa non mi riempie di gioia, Giò”
“ Ma sì che ti fa piacere. Hai bisogno di me e lo sai. Ora
più che mai” ribattè l’amico.
Leonardo ridacchiò, di una risata isterica.
Con pochi passi raggiunse la scrivania dall’altro lato della
stanza e si lasciò cadere sulla poltroncina, un grugnito di disapprovazione in
direzione dell’occupante del letto.
“ Fuori di qui”
“ Che tono perentorio, complimenti” approvò Giovanni.
“ Non scherzo. Sono distrutto. Vai, per favore”
Giovanni scosse la testa, come a rimarcare che era inutile
sperarci.
“ Ma che avrai fatto mai?!”
La domanda era retorica. E imperscrutabile era l’espressione
di Leonardo.
Giovanni mugolò, illuminandosi di colpo.
“ Non mi dirai che lo avete già fatto?!” saltò su,
entusiasmandosi improvvisamente.
“ Cosa?”
Leonardo lo guardò allibito.
Lo stava prendendo per i fondelli o faceva sul serio?
“ Davvero ci avete già dato dentro?! Ma è fantastico! O
forse no… cioè che siete, animali? No, ma che dico? E’ incredibile!
E com’è stato? Cioè…”
Leonardo reclinò la testa all’indietro, sconfitto.
Giovanni allora si interruppe, aspettando che l’altro
dicesse qualcosa.
“ Tu sei fuori di testa” mormorò, sempre senza
guardarlo.
“ Io? Non sono io che mi sono fatto occhi blu”
“ Ma nemmeno io mi sono fatto occhi blu!” scoppiò
l’altro, esasperato.
Leonardo si risollevò, fissando gli occhi in quelli divertiti e
saputi di Giovanni.
“ Lo so, genio” sibilò, sorridendo a fior di labbra.
“ Lo sai?” chiese, non sapendo cosa dire.
“ Certo che lo so, idiota”
Leonardo scattò in piedi, gettandosi di colpo sul letto e
travolgendo l’amico. Rovinarono entrambi sul pavimento, rotolando fin sul
tappeto. Braccia e gambe aggrovigliate.
“ Questa me la paghi!” sibilò Leonardo, portandosi
sopra l’altro.
Giovanni assottigliò gli occhi, capovolgendo facilmente la
situazione.
“ Te la prendi troppo, devi prendere le cose con più
filosofia, Nardo!” ghignò, ilare.
“ Due settimane senza Wii” minacciò Leonardo,
piantandogli un gomito nel fianco destro.
Giovanni ridacchiò, bloccandogli il braccio.
“ Addirittura? Come farò?” piagnucolò, prendendolo in
giro.
“ E non ti racconto più niente di occhi blu” esalò,
agitando il piede sinistro, bloccato da un ginocchio che non gli apparteneva.
“ C’è qualcosa da raccontare allora! Ti sei tradito,
Nardo” si esaltò Giovanni, distraendosi.
Leonardo ne approfittò, afferrando improvvisamente le spalle
dell’altro.
Senza nemmeno sapere bene come si ritrovò disteso sopra Giovanni,
a cavalcioni.
“ Chi è sotto adesso?” chiese, vincitore.
Giovanni fece per ribattere, guardandolo in tono di sfida ma
qualcuno fu più veloce.
“ Dio, come siete carini! Vi siete finalmente decisi ad
uscire allo scoperto?”
Trasalirono entrambi, sollevando la testa di scatto.
Leonardo si rese conto solo in quel momento della loro posizione: sdraiati
sul tappeto, uno sopra l’altro. I corpi completamente aderenti, i visi a
pochi centimetri di distanza, i respiri affannati e le voci concitate.
Con un sospiro affranto incontrò lo sguardo esilarato della
sorella, ferma sulla porta.
Loredana era appoggiata allo stipite, le braccia incrociate al
petto e l’espressione vincente.
“ A quando le nozze?” chiese, inarcando le
sopracciglia.
Leonardo si alzò a fatica in piedi, lisciandosi i vestiti ed
avvicinandosi a lei.
“ Posso fare qualcosa per te, sorellina?” le domandò,
la voce vibrante frustrazione.
“ Ah, sì, mi chiedevo: avete intenzione di adottare un
marmocchio? Ci tengo a diventare zia, sappilo”
“ Loredana” la avvisò, lui.
“ E naturalmente spero che tu e il tuo compagno me lo
lascerete spesso” continuò lei.
“ Loredana!”
La ragazza sorrise ancor di più, indifferente alla rabbia del
fratello.
Giovanni era ancora sdraiato, perfettamente a suo agio, gli occhi
socchiusi e il sorriso sotto i baffi, mentre li ascoltava discutere
amorevolmente.
“ Che vuoi?”
Leonardo lo aveva quasi ringhiato, ma la ragazza non ne sembrò
scalfita più di tanto.
“ La mamma mi ha mandata a controllare. Vi manda a dire che
per quanto la riguarda potete anche uccidervi, basta che non sporchiate i
mobili di sangue”
Il ragazzo annuì, stringendosi nelle spalle.
Con un cenno del capo le intimò di andarsene ma lei continuò ad
osservarli indifferente.
Leonardo allora sospirò, afferrando la maniglia della porta per
chiuderla fuori, Loredana oppose qualche resistenza, guardandolo in cagnesco,
ma poi si decise a voltargli le spalle.
Si allontanò altera, non prima di aver mormorato così che lui la
sentisse:
“ Divertitevi mi raccomando e ricordate che i muri sono di
cartapesta”
Leonardo si appoggiò di peso alla porta appena chiusa, lasciandosi
scivolare lentamente verso il basso. Fece appena in tempo a sedersi che
Giovanni lo tirò di nuovo in piedi.
“ Prendi la giacca, è ora” disse, afferrando la sua.
“ Come?”
“ E’ ora” ripeté, scandendo le lettere come si
fa con i bambini.
Leonardo sgranò gli occhi, guardandolo senza capire.
“ Ma ora di che?”
“ Di andare” rispose l’altro, enigmatico.
Leonardo sbuffò, maledicendo quella giornata.
Puntò i piedi, incrociando le braccia. Giovanni lo guardò, neanche
fosse un bambino che faceva i capricci, ostinato.
“ Vuoi la caramellina? Te la do se prendi la giacca”
disse, amorevole.
“ Mi spieghi dove staremmo andando?”
Giovanni spinse le mani nelle tasche, alzando gli occhi al cielo.
“ Quello stronzo del preside ha deciso che quest anno non
farà partecipare la squadra di rugby alle gare giovanili” mormorò,
amareggiato.
Leonardo sembrò cadere dalle nuvole.
“ Perché?” chiese, colpito.
“ E chi lo sa! E’ un infame” sospirò
l’altro, scoraggiato.
Leonardo si riprese subito, irritato da quell’ingiustizia
come se fosse stata fatta a lui.
“ Cosa hai in mente?” domandò, prendendo la giacca.
Giovanni sorrise, guardandolo con riconoscenza.
“ Niente di drastico. Rischiamo di peggiorare tutto
altrimenti”
“ E quindi? Gli puntiamo solo una pistola alla gola?”
Giovanni ridacchiò, aprendo la porta e facendo segno
all’amico di passare.
“ Mai sentito dire, ferisce più la penna che la spada?”
*
Ed ecco il nuovo capitolo, in ritardo lo so ^^
Che ve ne pare? E’ orrendo? Se sì, basta dirlo, vediamo che si
può fare ^^
Nel caso sia proprio un caso disperato poi, bè, pazienza.
Come sempre grazie a tutti.
A chi legge, a chi segue, a chi commenta.
Siete tantissimi e non avete idea di come la cosa mi faccia piacere!
A ogni recensione mi si scioglie il cuore, vi assicuro *.*
Sperando di ritrovarvi in ancor più numerosi,
alla prossima,
Sara.
Spazio recensioni ^^
Derekkina2: Ciao! Spero che questo, in confronto
al precedente non ti abbia fatto rabbrividire dall’orrore ^^ Sperando che il ritardo non ti abbia fatta
demordere dal seguirmi, grazie ancora, Sara.
mayetta:
Ma no che non è troppo buono! ^^ Te l’ho detto che devi aspettare ancora
un po’ :D Spero continuerai a
seguire, fosse anche solo per scoprire il lato oscuro di Leonardo ^^
leti10: Addirittura pronta a commentare ogni starnuto? **
Sei troppo buona, mi hai fatto venire i lucciconi agli occhi! ^^ Guarda, una
come te mi servirebbe come beta! :D Amore incondizionato per Leonardo, eh?
Aspetta ancora un po’ e sarai pronta a tutto per lui e la sua panna ^^
Grazie ancora, Sara.
XXX_Ice_Princess_XXX: Grazieeee! Ti è
piaciuta tanto? ^^ Mi fai andare in brodo di giuggiole! Eee..
hai toccato un bel tasto: Sandra! Quando entrerà anche lei in scena, bè… diciamo
che tutto il precedente sarà niente! ^^ Un bacio, Sara.
ChiaraBella: Mio Dio, tesoro, immagino mi odierai. E fai bene.
Ne hai tutte le ragioni. Ma è un brutto periodo. Internet come al solito mi
muore ad intervalli di dieci minuti, problemi vari e… il peggio non
riesco neanche a dirlo. Diciamo che c’è stata una rottura. Probabilmente
penserai siano tutte scuse inutili, ma di più non posso fare, oltre a dirti che
ti voglio un bene enorme… grande quanto casa Cullen! Un bacione, la tua
gemellina.
4lb1c0cc4: Ciao! ^^ Eh sì, ha accettato. Anche tu hai
pensato a Sandra, eh? Lei, se Erica la trovi strampalata, non so come la troverai!
^^ Diciamo che al confronto l’amica è la persona più normale e moderata
del pianeta. ^^ Sperando continui ad interessarti, un bacio, Sara.
Glycine: Quanti complimenti! Ma grazieee!
^^ Davvero ti piace tanto? E ti piace ancora? ^^ Mi hai incuriosita dicendo che
è stato Giovanni a colpirti di più… Davvero? E come mai? °.° No, perché… è Cheta! :D Scherzo!
E’ adorabile anche lui, lo so. Grazie ancora, di tutto! **