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Autore: Maruu    13/09/2010    2 recensioni
Nate ed Allie sono migliori amici segretamente innamorati l'uno dell'altro ma senza il coraggio di dichiararsi. Quando Allie decide, finalmente, di confessargli i propri sentimenti, lui le da una notizia sconvolgente: sta per partire per l'Italia. Allie scoraggiata cambia idea e non gli dice niente. Ma cosa succederà se un giorno dovessero rincontrarsi? E se poi all'imbarazzo iniziale aggiungessimo anche un incontro altrettanto imbarazzante?

Avevo quasi finito la spesa, mi mancava solo un'ultima cosa la presi e, tenendola stretta in mano, mi diressi alla cassa quando qualcuno mi venne addosso, cadendomi di sopra.
"Ehi stai attento!" dissi, ancora con gli occhi chiusi, sventolandogli in faccia l'unico oggetto a portata di mano.
"Allie! Sono io! Sono Na... Ehi ma che ci fai con un pacchetto di assorbenti in mano?" E in quel momento mi resi conto di cosa stavo sventolando. Oh mio Dio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c’era nulla in tv, non sapendo cosa fare, mi alzai e andai in cucina. Avevo una fame da lupi, ma nel frigo non c’era nulla. Come al solito Dean, il mio fratellone, l’aveva ripulito da cima a fondo. Non c’era mai niente da mangiare da quando vivevo da sola con mio fratello. Quasi ogni giorno dovevo andare a fare la spesa, proprio come dovevo fare oggi.

Gettai un’occhiata a come ero vestita: non ero affatto presentabile. Corsi subito in camera ed aprii le due ante dell’armadio. Un jeans e una t-shirt semplicemente bianca sarebbero stati l’ideale. Raccolsi i lunghi capelli castani con venature rosse in una coda abbastanza alta. Infilai un paio di sneakers, indossai i Wayfarer neri da cui non mi separavo mai e afferrai le chiavi del motorino e di casa. Troppe volte le avevo dimenticate dentro ed ero rimasta fuori ad aspettare che mio fratello tornasse a casa per aprirmi la porta! Scesi di corsa le scale e salutai allegramente il portiere del mio palazzo.

“Salve Roger! Tutto apposto?”

Non aveva avuto ancora il tempo di rispondermi che già il portone si era chiuso con un tonfo assordante. Stavo letteralmente morendo di fame! Saltai in sella alla mia piccola vespa e la portai fino al supermercato più vicino a casa mia. Appena entrai nella sala, l’aria condizionata mi invase i polmoni. Stavo congelando. Ma mi costrinsi a cercare subito le cose che mi servivano così sarei uscita di lì in poco tempo. Era così grande quel supermercato che ogni volta mi perdevo in tutti quei corridoi. Finalmente dopo cinque buoni minuti, trovai quello che cercavo e i miei occhi brillarono: Un intera corsia sovrastata da pacchi di merendine e dolci!

Il paradiso, pensai.

Ne presi due o tre e mi avviai verso il reparto “donna”. Avevo quasi finito la spesa, mi mancava solo un'ultima cosa la presi e, tenendola stretta in mano, mi diressi alla cassa quando qualcuno mi venne addosso, cadendomi di sopra.

"Ehi stai attento!" dissi, ancora con gli occhi chiusi, sventolandogli in faccia l'unico oggetto a portata di mano.

"Allie! Sono io! Sono Na... Ehi ma che ci fai con un pacchetto di assorbenti in mano?" E in quel momento mi resi conto di cosa stavo sventolando. Oh mio Dio. Cercai di rimettermi subito in piedi e di nascondere il mio imbarazzo, ma era troppo tardi. La pelle rosea era diventata di un rosso acceso. Non credevo ai miei occhi: esattamente dopo un anno, Nate, il mio migliore amico partito per l’Italia era in un supermercato con una cassa di latte sotto al braccio.

“Non dovresti essere in Italia? Cosa ci fai qui?” cercai di cambiare discorso.

“Mi sono appena ritrasferito in questa città da due settimane. L’Italia non faceva per me”

“Oh, beh potevi avvertire. Ci potevamo vedere anche con gli altri. Una rimpatriata” lo rimproverai, mentre la cassiera con un enorme neo sotto l’occhio era intenta a passare un mio pacchetto di merendine sulla cassa.

“Veramente volevo riambientarmi e stare un po’ da solo. Scusami.”

I suoi occhi questa volta erano veramente sinceri. Brillavano sotto la luce delle lampade. Scostai subito lo sguardo e diedi i soldi alla commessa e presi la busta. Aspettai che anche lui finisse e poi ci diressimo verso l’uscita.

“Hai bisogno di un passaggio? Sono con il motorino”

“Molto volentieri.”

Salii sul motorino e aspettai che lui facesse la stessa cosa, poi lo accesi e svoltai l’angolo del supermarket.

“Sai dove abito” mi sussurrò all’orecchio e così mi cinse i fianchi con le mani.
  
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