GIORNO 11: Forse sono un po’ gelosa…
Quella mattina mi sveglia
abbastanza presto, ma dato che sapevo che Edge si
sarebbe riposato invece di fare gli allenamenti uscì da sola con Lady per
andarmene un po’ in spiaggia a riflettere. Di surfare non mi andava proprio dato che solo due giorni prima avevo vinto una competizione,
e nemmeno di correre o fare pesi, perciò presi Lady e ci andammo a fare una
passeggiata rilassante in spiaggia.
Anche se era ancora un cucciolo
di poco più di un mese già facevo fatica a starle
appresso, così per un po’ la lasciai correre spensierata finché lei non si
adattò al mio ritmo lento e finimmo per camminare l’una affianco all’altra.
Mi sarebbe piaciuto fare una
visita a Joe, ma ero certa che l’avrei visto comunque
se fosse venuto a prendere Anna per qualche appuntamento, così rinunciai, e
continuammo a camminare ancora.
Di prima mattina la spiaggia
non è mai stata affollata, e anche quel giorno era
tutto tranquillo. Mentre camminavo notai da lontano un
gruppo di ragazze che erano sedute su degli scogli poco lontani da dove stavo
per passare io.
Inizialmente non le
riconobbi, poi mi resi conto che erano delle ragazze della mia scuola, e
guardando meglio riconobbi tre delle ragazze della classe accanto alla mia, e
un’altra che conoscevo di vista.
Mentre procedevo con Lady affianco vidi che mi guardavano e
quando ero a pochi metri da loro probabilmente mi riconobbero, così mi
chiamarono.
Mi avvicinai al gruppetto
tirandomi dietro Lady, e vidi che non mi ero sbagliata: c’èrano Jean, Cheyenne, Rose e la ragazza che conoscevo di vista.
“Ehi ciao ragazze come
state?” domandai sorridendo.
“Bec! Che
bella sorpresa, noi stiamo bene, tu piuttosto? Non ti abbiamo vista per niente
questi giorni a Blue Water, né a fare da bagnino, ne a
surfare, che fine hai fatto?” mi domandò Rose, la ragazza che delle tre
conoscevo meglio. Era una vecchia amica delle elementari, una ragazza simpatica
e allegra. Non mi dispiaceva fare quattro chiacchiere con lei.
“Non sono stata in città in
questi giorni, ero a Melbourne per una competizione, sono tornata ieri
pomeriggio!” risposi, allegramente.
“E
di chi è questo bel cagnolino?” mi domandò Jean mentre accarezzava Lady. Jean
era un’amica di Perry, io ci avevo parlato solo 3-4 volte quindi non ho mai
avuto una grande idea di lei, ma ci parlavo volentieri. Lei e Cheyenne erano due delle ragazze più
carine della loro classe, e stavano sempre insieme, da quando le avevo viste la
prima volta, erano un po’ come me e Perry.
“Lady, l’ho trovata la
settimana scorsa fra un mucchio di cartoni. Devono averla abbandonata, e non potevo lasciarla lì. L’ho portata alla Solar e l’ha adottata
la nostra allenatrice Deb, ma è sempre a casa con noi, e dato che sta mattina
non mi andava di uscire da sola l’ho portata con me!”
spiegai.
“Ah, Bec, non ti abbiamo
presentato Alice, lei è una matricola, sicuramente l’avrai
vista qualche volta in giro a scuola, è mia cugina! Alice lei è Bec, della classe vicina alla mia” ci presentò Cheyenne. Strinsi la mano alla mia nuova amica Alice.
“Piacere! Ti ho visto qualche volta in giro effettivamente, non mi sei
nuova!” dissi allegra, salutandola. Era una ragazza molto carina, dai capelli
marroni e lunghi, la carnagione chiara e gli occhi scuri. Assomigliava
molto a sua cugina Cheyenne,
avevano la stessa bellezza.
Se non fosse
che avevo interessi e amici diversi dai loro, mi sarei creata qualcuno dei miei
complessi a frequentarle, erano tutte ragazze molto belle, abbastanza popolari,
e soprattutto piene di ragazzi. Probabilmente mi ero distaccata da Rose quando
eravamo entrate al liceo proprio perché io mi ero dedicata troppo al surf
entrando a far parte del gruppo di surfisti fissati, vale
a dire gli amici di mio fratello, mentre lei era diventata il terzo membro del
club di Jean e Cheyenne, e ora si era aggiunta
anche Alice. Erano tutte e quattro veramente belle, e per un periodo avevo
visto anche Matt e Heath interessato a quelle quattro, ma da quello che sentivo
dire in giro quelle ragazze si interessavano di più ai
ragazzi che stranamente non subivano il loro fascino. Comunque
non mi preoccupavano molto, non si facevano mai vedere in classe da noi. Rimasi
a fare una chiacchierata con loro un altro po’, e alla fine mi congedai. Si
erano fatte le 10 fra una cosa e l’altra e Edge doveva assolutamente ripassare
matematica. Le salutai, e mentre richiamavo Lady che nel mentre si era andata a
fare una corsetta, Jean mi domandò un’ultima cosa:
“Bec, scusa, pensi che se oggi pomeriggio passassimo troveremmo qualcuno lì da voi?”
riflettei un attimo sulla sua strana domanda. Che
dovevano venire a fare alla Solar? “Dipende chi cercate…” dissi, tranquilla.
“Avevamo bisogno di Perry,
dobbiamo parlare con lei, e poi Alice voleva conoscere voi della Solar…” mi
disse Rose.
Quella storia mi suonava
davvero strana. “Emh, oggi pomeriggio sono di turno da bagnini Fly e Heath,
perciò il resto del gruppo e a casa, e Perry deve aiutare Anna a studiare
quindi la trovate di certo, magari passate verso le 5. Va
bene per voi?” domandai. “Ma certo, più che
bene. Che fortuna averti incontrata! Allora ci vediamo oggi pomeriggio Bec, grazie!” mi disse Jean.
“Nulla, ciao allora! Ciao
Alice, è stato un piacere!” dissi, salutandola.
“Anche
per me Bec, a presto!” mi rispose la ragazza.
Mi assicurai di essere
seguita da Lady e tornai alla Solar pensierosa.
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“Perry scusami, hai un attimo?”
domandai alla mia amica mentre lei finiva di rifarsi il letto.
“Certo! Dimmi pure…” disse. “Come mai secondo te Rose, Jane, Cheyenne e sua cugina Alice oggi vengono da noi a trovarti?”
domandai.
“No, non viene nessuno a trovarmi che mi risulti!” mi rispose.
“Le ho incontrate in spiaggia,
mi hanno salutata e mi hanno chiesto se oggi
pomeriggio avrebbero trovato noi ragazzi alla Solar, volevano venire…” dissi.
“Umh… aspetta, faccio una
telefonata e ti dico”. Disse, e si mise a comporre il numero di telefono sul
display.
“Io vado un attimo fuori al
balcone a raccogliere i panni”.
Mentre lei parlava finì di prendere le canottiere che avevo
steso e quando rientrai la vidi un po’ preoccupata.
“Allora?” domandai. “Allora…
sapevo che non era nulla di buono” disse, seria.
“Devi sapere che quel
gruppetto ultimamente è entrato in rivalità con un altro gruppo di ragazze
molto carine della scuola, e da quello che mi ha appena detto Mary, la compagna
di banco di Jane, pare che si siano sfidate
per decidere chi dei due gruppi fosse più popolare e avesse più successo.
Pare che vincerà il gruppo di
ragazze che riuscirà a conquistare per primo dei
ragazzi scelti appositamente per questa prova: diciamo che i ragazzi scelti
sono quelli che non hanno mai destato interesse per nessuna delle quattro…”
rimase lì a guardarmi, ma sinceramente non capivo cosa voleva dire, così
continuò.
“Bec, se vengono qui oggi è per Matt, Heath o Edge, ma ti vorrei far notare
che quelle ragazze sanno che Matt sta con me e Heath non è un ragazzo che “non
ha mai destato interesse per loro”, perciò, mi viene da pensare che vengano qui
per Edge. A meno che qualcuna non si sia presa una
bella cotta per Simmo mi pare l’unica possibilità logica…” disse, e finita la
frase cominciò a scrutarmi.
Rimasi lì a pensare a che
cosa avrei fatto se soltanto una di quelle 4 avesse provato a toccare il mio
ragazzo, o solo a provarci con lui. Ma alla fine, non
dissi nulla.
“Bec, hai capito? Potrebbero
provare ad abbindolare in qualche modo Edge! Ma hai
capito??” disse, per l’ennesima volta.
“Bhe, sai che ti dico, Bec è
cambiata, non mi faccio abbindolare da loro, Edge è mio e nessuno di loro lo
avrà, e so già come fare!” dissi. Perry sembrava perplessa.
“Diciamo che gli dimostrerò a
priori che io e Edge stiamo insieme, e che non c’è
speranza! Non sono più la Bec di due settimane fa, e lotterò per ciò che
voglio!” dissi. Mi sentivo pronta ad affrontare i
leoni per Edge, e così fu.
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“Allora, hai capito tutti i
passaggi? Non è difficile, alla fine con un po’ di pratica si
impara no?” domandai a Edge.
Eravamo stesi sul prato a
ripassare matematica, Simmo e Deb erano fuori per fare
le loro commissioni, quindi eravamo liberi di fare quello che ci pareva.
“Umh, potrei imparare più
velocemente se avessi un qualche premio appena riesco a fare tutti i passaggi
per bene…” mi disse Edge baciandomi sulla guancia, poi mi si avvicinò all’orecchio
e disse “Oppure vuole lei un premio alla fine della lezione prof?” disse piano
baciandomi ancora la guancia.
Quando si comportava così mi faceva sentire strana, mi
mandava in autocombustione spontanea. Diciamo che se avessi potuto saltargli addosso l’avrei fatto, ma mi risparmiavo per l’arrivo di
quelle quattro conquistatrici da strapazzo.
Continuammo per un po’
matematica e per un po’ le carezze, ma a breve mi arrivò all’orecchio il vocio
sommesso di un gruppetto di ragazze che si avvicinava.
Sorrisi soddisfatta, e
guardai Edge che finiva matematica.
“Adesso avrai il tuo premio…”dissi,
allegra. Dato il fatto che avevo il cervello in tilt da un pezzo (e anche Edge,
e non per via solo della matematica) non feci in tempo a mettere via i libri che
ci ritrovammo distesi sul prato a baciarci.
Perry sapeva tutto quello che
doveva fare ed ero certa che avrebbe seguito le mie indicazioni alla lettera.
Mentre sentivo le mani di Edge sotto la maglietta, tesi l’orecchio e mi arrivò la
voce di Perry e altre voci che si avvicinavano.
Edge smise di baciarmi e mi
disse “Bec, e se Jilly ci vede?”.
“Jilly sta dentro casa a
cucinare da un pezzo a quest’ora, tranquillo… chissà quando ricapita che
manchino Simmo e Deb insieme!” dissi, guardandolo languidamente.
“Già, che mi preoccupo a fare”
disse e mi baciò.
Intanto la voce di Perry si
avvicinava sempre di più, insieme alle altre.
“Già, Edge ripassa spesso
matematica con Bec a quest’ora. Vi accompagno subito da loro, ecco venite, venite pure” diceva.
Continuai a baciare Edge, ma
guardavo il cespuglio da dove sarebbero sbucate con la coda dell’occhio.
Alle fine le sentì vicinissime. “Si si,
devono essere qui… Bec, siete qui?” disse, e poi comparve Perry facendo finta
di essere sorpresa appena ci trovo a baciarci.
“Ah, eccoli, ma guarda un po’,
pare che abbiano finito di fare matematica, e si siano
dedicati ad altro. Eh eh em…” disse, mentre comparivano le facce delle
quattro ragazze. Subito io e Edge ci staccammo e mi
misi in piedi.
“Ehi ciao! Alla fine siete
venute… scusatemi, io e Edge dovevamo studiare. Vi
serviva qualcosa?” dissi, mentre anche Edge si alzava visibilmente imbarazzato.
“Ah, no no, eravamo giusto
venute a trovare Perry per un salutino…” disse Jane.
“Già, già. Continuate pure a
fare quello che facevate, noi ce ne andiamo, scusateci”
disse Rose. Cheyenne si tirò via Perry e scomparirono
con Alice dietro.
Mi venne da ridere, ma mi trentenni
finché non mi accertai che se n’erano andate.
Alla fine scoppiai a ridere solo
a ricordare le loro facce. Edge mi guardò.
“Ma
che volevano??” disse, “Perché ci cercavano?”.
“Edge!!!
Bec!! La cena, forza! Muovetevi!” Jilly ci chiamò che
era pronto.
“Te lo
racconto questa sera, è lunga da spiegare!” dissi, e continuai a ridere.
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Dopo cena io e Edge rimanemmo un po’ allungati sul mio letto mentre Perry era
giù a guardare la televisione con gli altri. Gli raccontai che cosa era
successo, e di quelle ragazze. Inizialmente non capì, poi anche lui scoppiò a
ridere.
“E
insomma, tu e Perry avevate architettato tutto!” disse, ridendo.
“Già, mi sembra ovvio.
Dovevano capire al volo le cose come stavano, e questo mi sembrava il metodo
migliore per tutto no?” dissi, cercando di essere seria.
“Si, allora bisogna farle
venire più spesso” disse lui baciandomi il collo.
“No, guarda, preferisco di no…”
dissi, guardandolo.
“Insomma adesso fai anche la
gelosa, eh!” disse.
“Non è che
sono gelosa, è che mi sembrava giusto dimostrargli che i ragazzi non sono
giocattoli per le loro scommesse infantili!” protestai.
“Umh, diciamo che allora ti
preoccupavi, magari di cosa avrei potuto dire io” disse.
“Perché,
tu che avresti detto? Sentiamo? Che le avresti risposto se una di quelle
quattro ti chiedeva un appuntamento?” dissi
innervosita.
“Umh… chissà, ci avrei
pensato su, magari l’altra era più carina!” disse, pensieroso.
“Ah, è così! Bene, e io che
mi ero preoccupata di levarle dai piedi!” dissi, arrabbiata.
“Ma
tanto tu non sei gelosa!” mi disse, serio.
“Ma
certo, guarda fai così, chiamale allora, e chiedigli di uscire, magari anche
questa sera, almeno sei contento!” dissi, alzandomi dal letto arrabbiata, per
andarmene.
Riuscì a fare si e no due passi che Edge mi afferrò il braccio e mi tirò
indietro, verso di sé. Non riuscì a protestare perché mi ritrovai fra le sue
braccia, che mi baciava tenendomi stretta a lui con forza. Sapevo che non avrei potuto andarmene da nessuna parte, anche se avessi
voluto. E poi non volevo.
Lo baciai anche io, e alla
fine ci staccammo, e anche se ero ancora arrabbiata non cercai di andarmene.
“Ancora arrabbiata?” mi
domandò scostandomi dalla faccia un ciuffo di capelli che mi ricadevo
sul viso, mentre ci sedevamo di nuovo sul letto.
“Umh… certe volte sei
terribile!” dissi, convinta cercando di sembrare offesa, anche se in realtà mi faceva piacere tutto quell’affetto.
“Bec, quelle quattro messe
insieme non arrivano a essere belle, intelligenti,
spiritose, dolci, e fantastiche come te, nemmeno fra un milione di anni! E
nemmeno se inventassero un’altra Bec ti cambierei! Con
nessuna ragazza al mondo!” disse, guardandomi serio, dritto negli occhi. Alla
fine mi arresi.
“Umh… forse sono un po’
gelosa…” dissi, arrossendo, guardando per terra.
“Forse?” mi domandò
sorridendo.
“Già, lo sono, e nemmeno
poco, direi!”.
“Ti amo Bec!”.
“Anche
io ti amo. Sono dannatemene innamorata di te” dissi.
Sorrise, vittorioso.
Ok, ok,
questo capitolo è un po’ una schifezza, ma che dirvi… oggi è ricominciata la
scuola, e sono tornata sconvolta e con 7 pagine di filosofia.
Perdonatemi,
ma non sono riuscita a fare di meglio.
E a voi
la scuola? Il lavoro? Qualsiasi cosa, come vi vanno??
Fatemi
sapere!! Soprattutto Valenina, tutto
apposto con gli esami di riparazione ?? Fammi sapere!
Un bacio
anche a Elisy,
e aspetto i commenti di rikyErupy.
Un bacio
ragazze! A prestissimo! J