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Autore: nemy1990    14/09/2010    3 recensioni
Rose Weasley è al sesto anno e decide di dichiararsi ad un corvonero che la porterà alle lacrime... trovando poi chi saprà consolarla.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Nuova Generazione alternativa'
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Rose era piuttosto timida quando di trattava di ragazzi.
Da lungo tempo era innamorata di un ragazzo di corvonero, un certo Thomas Horbey, e non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi.
Il cugino Albus le aveva consigliato molte volte di farsi avanti, che non aveva niente da temere perchè era una bella ragazza, ma non riusciva mai a trovare quella sicurezza tale da confessargli tutto.
Erano allo stesso anno ed ora avevano sedici anni.
Molte volte aveva parlato di quell'insicurezza a sua madre, Hermione, ma non riusciva davvero a sentirsi compresa.
Rose aveva ereditato il cervello brillante di lei, con la differenza che non aveva sempre la risposta pronta, benchè ovviamente albergasse in lei l'orgoglio Grifondoro.
Era arrivato il giorno di San Valentino e lei decise di dichiararsi anonimamente.
Scrisse il biglietto e, ripiegata la pergamena con cura, lo lasciò sul banco del ragazzo che frequentava la sua stessa lezione di incantesimi.
Appena Thomas entrò nella classe (che intanto si era popolata), a Rose iniziò a batterle forte il cuore dall'emozione.
Lui si accorse quasi subito del bigliettino e a fine lezione uscì dall'aula come se niente fosse successo.
Rose aveva perso quasi ogni speranza quando vide che sul suo banco c'era la risposta: " Vediamoci in sala grande alle cinque."
Con il cuore che quasi le usciva dal petto andò a raccontare tutto ad Albus.
"Vi incontrate in sala grande questo pomeriggio? Ma è grandioso!" disse lui sinceramente allietato da quella notizia.
"Si... ma lui non sa che sono... il biglietto glielo ho scritto anonimo!"
"Non ti preoccupare Rose, sono sicuro che non rimarrà affatto deluso!"
L'abbracciò e le diede un bacio sulla guancia.

Quando arrivò l'ora stabilita si avvicinò piano alla sala grande e vide che lui non c'era ancora.
Si mise a sedere pazientemente quando finalmente la porta si aprì.
Se prima il cuore le batteva all'impazzata ora non lo sentiva neanche più.
Thomas non era soltanto circondato da tutti i suoi amici, ma c'era con lui una ragazza... una corvonero che da un po' gli gironzolava intorno!
Gli amici di lui gli indicarono Rose e lui con un'espressione compiaciuta le si avvicinò.
"Rose Weasley! Macchè sorpresa... non avrei mai potuto... immaginare che fossi proprio tu!" le labbra del ragazzo che lei aveva sognato di baciare ora stavano sputando veleno.
I ragazzi dietro di lui si misero a ridere.
Era senz'altro un incubo!
"Sorpresa? Si vede lontano un miglio che questa sgualdrinella ti sbava dietro!" disse la smorfiosa di corvonero.
" Sheila... sii più garbata..." la rimproverò affettuosamente Thomas.
Rose sentì che stava per vomitare dall'orrore di tutto ciò che stava succedendo.
"Ci ha provato con te e devo stare calma?" rispose allora lei guardando Rose tra il divertito e il minaccioso.
"Ero solo curioso di conoscere la mia ammiratrice anonima..." disse lui.
Prima che però qualcun altro riuscì a pronunciare un altro monosillabo, Rose si fiondò fuori dalla porta piangendo.
Le risate dei Corvonero si persero dietrò di sè mentre correva fino a uscire fuori dal castello.
A fermare la sua corsa fu lo scontro con un ragazzo che stava andando nella parte opposta.
L'impatto fu così violento che entrambi caddero sul prato, lei addosso a lui che non aveva ancora smesso di piangere.
Non riusciva ad alzarsi eppure doveva farlo.
Continuò a piangere affondando la faccia nel petto di quello sconosciuto, incapace di fare qualsiasi altra cosa.
Allora lui, ancora sdraiato, le mise una mano sul capo e la strinsè a sè per tranquillizzarla.
"Shh... non piangere... cosa è successo di tanto sconvolgente?" lo sconosciuto aveva una bella voce, roca ma al contempo vellutata.
"Io odio San Valentino! Lo odio!" disse prima di ricominciare a singhiozzare.
"Personalmente è una festa che ho sempre ritenuto inutile, crea solo tanto scompiglio."
Lei fu grata di quelle parole e lentamente si cinse ad alzare la testa.
"S-scorpius?" disse lei con voce rotta dal pianto.
"Tu sei Rose Weasley giusto? Frequenti il mio anno..." disse lui mettendosi a sedere accanto a lei.
"Si... " Rose riuscì a trovare nei lineamenti di lui un qualcosa che la rese dall'esterno estremamente pacifica.
"I nostri genitori si conoscono..." disse lui come richiamando alla memoria qualcosa che fino a quel momento aveva dimenticato "quindi sei praticamente un'amica di famiglia"
Rose finalmente riuscì a sorridere.
" Forse tuo padre non te ne ha accennato... ma anche se i nostri genitori ora riescono a sopportarsi, alla nostra età si odiavano... " lo informò.
"Si... mi sembrava che avesse accennato qualcosa ai Weasley come traditori del loro sangue... o almeno questo era quello che mio nonno faceva sempre credere a mio padre. Sono sempre voluto stare fuori da queste cose."
Rose apprezzò molto quel ragazzo: lo aveva trovato in un momento in cui lei non avrebbe sopportato neanche la vista di Albus, aveva le sue idee e odiava San Valentino... cosa si poteva volere di più in una persona a cui voler bene?
Guardò la sua divisa e come si aspettava era un Serpeverde... il perchè non riusciva a comprenderlo.
Se aveva imparato qualcosa da quel giorno era che odiava i Corvonero.
Li odiava con tutta se stessa.
Certo c'erano le loro eccezioni, ma quelli del suo anno proprio non sarebbe riuscita a vederli.
Thomas mi aveva ferita profondamente, più per la persona ignobile che aveva dimostrato di essere che per le cose che mi avevano detto.
"Cosa stavi facendo prima che ti travolgessi, facendoti perdere l'equilibrio?" le chiese cercando di riacquistare il contegno che aveva completamente perso in quella decina di minuti.
"Stavo leggendo un libro vicino al lago. Amo quel luogo... mi estraneo da tutto, perdo la concezione del tempo e in quel momento credo che niente è impossibile." mi rispose guardandomi benevolo.
"Io trovo lo stesso conforto nel silenzio della biblioteca, in mezzo a quella miriade di libri che aspettano solo di essere aperti e sfogliati."
"Allora siamo molto simili Rose... posso chiamarti per nome? Ho notato che tu hai subito usato il mio..."
Rose arrossì ma si affrettò ad annuire.
"Beh... entrambi vogliamo rifugiarci da un mondo da cui cerchiamo di evadere. Siamo per lo più tipi solitari... devo ringraziarti per questo incontro... o meglio... questo scontro!" disse lui alzandosi e sorridendo.
Le porse una mano per aiutarla a rialzarsi.
Lei l'afferrò e si rimise in piedi.
"Grazie a te... scusami se ti ho fatto cadere..." disse Rose imbarazzata ripensando alla scena.
"Se una bella ragazza come te mi cade addosso non mi fa altro che piacere" le fece l'occhiolino e se ne andò.
I suoi occhi color ghiaccio erano riusciti a scaldarle il cuore e mentre vide quei capelli ondulati neri allontanarsi seppe anche perchè era un serpeverde.
   
 
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