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Autore: Ale Kanou    27/10/2005    13 recensioni
“Da cosa sei scappata?” le chiese lui. Sanae per un attimo non rispose poi, guardando diritto davanti a sé aggiunse a bassa voce “Dai fantasmi del passato…”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E con questo capitolo arriviamo finalmente alla fine della mia storia.


Solo due righe per ringraziarvi TUTTE, davvero...grazie mille per il vostro appoggio, i vostri commenti e suggerimenti.


La cosa di cui sono più felice è sapere che sono riuscita a farvi battere un po’ il cuoricino…anche se forse non c’è il finale che alcune avrebbero voluto.


Per me però non poteva andare diversamente, il finale poteva essere solo questo…perché sono convinta che l’amore, anche il più grande, non possa cancellare il dolore che lascia dietro di sé.


Dedicato a Tutte Voi


Ale Kanou





Capitolo 32: Il cielo azzurro di primavera

Muovendosi sotto le lenzuola Karl allungò la mano per stringere Sanae ma non la trovò al suo fianco. Dopo aver acceso la lampada accanto a lui, si alzò e dopo essersi infilato i boxer che giacevano ai piedi del letto, si diresse in salotto.

La casa a quell’ora di notte era avvolta nel buio e nel silenzio più totale; la luce proveniente dalla camera illuminava debolmente la stanza e nella penombra la vide seduta sulla poltrona vicino alla finestra: indossava la sua maglia, di parecchie taglie più grande e che le copriva per metà le cosce; se ne stava con le gambe raccolte al petto ed il mento appoggiato alle ginocchia, osservando le luci della città sotto di loro.

Lui si avvicinò senza dire niente e si sedette sul tavolino di fronte a lei.

Sentendo dei passi Sanae alzò la testa e lo vide avvicinarsi a lei.

Karl sfiorandole una guancia le bisbigliò “Hey che succede tesoro? Cosa ci fai qui al buio?”

Lei sorrise ma non rispose niente, abbassando lo sguardo.

Karl le prese allora il viso tra le mani e con dolcezza lo alzò ancora verso il suo “Sanae che cosa c’è?”

Il silenzio della ragazza lo preoccupava.

“Nulla, stavo solo pensando.”

“A cosa?”

Guardandolo diritto negli occhi lei rispose titubante “A quello che è successo oggi alla conferenza stampa …a quello che mi hai detto…a noi due…”

Karl si sentì subito stringere lo stomaco dall’ansia mentre angoscianti dubbi cominciarono ad assalirlo “Perché? Hai…hai forse cambiato idea riguardo a noi due…alla mia proposta?”

Lei premendosi gli occhi con le mani e sorridendo nervosamente gli disse “No Karl…non ho cambiato idea…quando oggi mi hai chiesto di diventare tua moglie mi hai reso la persona più felice del mondo. Quello che desidero di più è stare con te…”

A quelle parole lui si sentì all’istante sollevato, pur continuando a non a capire che cosa preoccupasse la ragazza. “E allora che cosa c’è Sanae?…Perché sei così pensierosa?”

Sospirando lei si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla finestra guardando fuori e dandogli le spalle. “Il fatto è che io ho paura Karl…”

Il capitano tedesco si avvicinò a lei e mettendole le mani sulle spalle la girò verso di lui per tornare a guardarla “Paura di cosa?”

Mordendosi un labbro e guardandolo con un’espressione preoccupata Sanae gli disse “Karl io ho paura che un giorno tu ti possa pentire della scelta che hai fatto…”

Karl la guardò con aria stupita ma lei proseguì “Hai rifiutato quelle proposte…Sì insomma è la tua carriera…è importante per te Karl…il calcio è tutta la tua vit…”

Lui non le fece finire la frase; le chiuse le labbra con un dito e sorridendole in modo dolcissimo le disse “No Sanae…il calcio non è tutta la mia vita…sei TU la mia vita.”

“Ma io non voglio che tu rinunci per causa mia…” tentò di obiettare lei ma lui proseguì deciso “Io ti amo Sanae…più di ogni altra cosa…ti amo dal giorno che ti ho vista con uno spazzolino da denti in bocca…”

A quelle parole lei si lasciò sfuggire una debole risata che celava in realtà un’immensa emozione, mentre con il ricordo tornava al loro primo incontro; la determinazione che sentiva nelle parole del ragazzo le impedì però di replicare, mentre con un groppo in gola lo osservava parlare.

“Come puoi pensare che per me sia un sacrificio stare con te? Sanae senza di te nulla avrebbe senso…nemmeno il calcio. Una volta tu mi hai fatto promettere di non rinunciare mai ai miei sogni…Beh io l’ho fatto Sanae…Io voglio passare tutta la mia vita al tuo fianco…è questo il mio sogno…”

Trattenendo a stento le lacrime lei si buttò tra le sue braccia sussurrandogli con voce incrinata dall’emozione “Oh Karl…io ti amo così tanto…”

Le parole determinate del capitano tedesco ed il suo sguardo deciso ed irremovibile mentre le pronunciava, erano riusciti ad allontanare da lei tutti i suoi dubbi e le sue paure e soprattutto le avevano fatto capire che come per lei, anche per lui il loro sogno d’amore contava più di tutto.

Sorridendo il capitano tedesco si chinò su di lei e la baciò delicatamente; poi prendendola in braccio la riportò in camera da letto e dopo averle sfilato la maglia, la depose nuda sul letto, sdraiandosi sopra di lei e cominciando a baciarla appassionatamente.




“…NOZZE IN VISTA PER IL GRANDE CAMPIONE TEDESCO…”

“Karl Heinz Schneider, capitano della squadra dell’Amburgo, due volte vincitrice della Bundesliga negli ultimi due anni, convolerà presto a nozze.

La notizia è trapelata qualche settimana fa quando il campione tedesco durante una conferenza stampa ha pubblicamente ammesso la cosa. Vedremo ancora Schneider vestire la maglia bianco rossa per le prossime stagioni, dal momento che il campione ha firmato un contratto di altri tre anni con la società tedesca, rifiutando ingaggi milionari da parte di alcuni dei più grandi club calcistici europei.

E pare che la decisione di rimanere in Germania dipenda proprio dalla donna che ha conquistato il cuore del bellissimo attaccante.

Nulla è ancora trapelato sull’identità della futura sposa però; certo è che la notizia del suo matrimonio ha lasciato migliaia di cuori infranti tra le sue ammiratrici.

Il matrimonio pare si celebrerà in primavera…nulla si sa però sulla data ufficiale o sul luogo dove verrà celebrato: il capitano tedesco ancora una volta ha dimostrato il massimo riserbo sulla sua vita privata…”



Con un sorriso amaro Tsubasa appoggiò la rivista sportiva sul sedile accanto al suo.

Rivaul lo guardò preoccupato: anche lui aveva visto quell’articolo ma non aveva ritenuto opportuno tenerlo nascosto all’amico; non sarebbe servito a niente, prima o poi la notizia del matrimonio di Schneider gli sarebbe comunque arrivata, in un modo o nell’altro.

L’articolo non faceva alcun cenno al nome della ragazza che il campione tedesco doveva sposare, ma lui sapeva di chi si trattava…e anche Tsubasa lo sapeva perfettamente.

“Tutto ok?” chiese al giapponese che in quel momento stava guardando fuori dal finestrino dell’aereo.

Tsubasa sospirando, fece solo un cenno con la testa; ritornò per un momento con la mente ad un viaggio aereo analogo che qualche mese prima lo aveva portato via dalla Germania con il cuore a pezzi.

Quella volta ad Amburgo aveva lasciato tutto: il suo cuore, i suoi sogni, il suo passato, la donna che aveva amato fin da ragazzo e che non sarebbe mai riuscito a dimenticare in tutta la sua vita.

Continuando ad osservare il cielo, che immobile ed immutabile scorreva davanti ai suoi occhi, si mise a meditare sulla sua vita: all’età di ventitre anni si ritrovava uno dei più grandi campioni di calcio di tutto il mondo…aveva realizzato il suo sogno.

Già…aveva realizzato il sogno di una vita intera…ma a che prezzo? Aveva rinunciato a qualcosa che in realtà valeva molto più di quel sogno…aveva rinunciato a lei.

Purtroppo non era stato capace di coltivare il dolce sentimento che un tempo li aveva uniti.

Era solo un ragazzino acerbo e completamente inesperto di sentimenti quando aveva deciso di lasciare il Giappone per rincorrere il sogno di una vita.

Adesso invece era un uomo maturo e certo se gli fosse stata data una seconda possibilità, non avrebbe avuto alcun dubbio sulla cosa giusta da fare: sarebbe stato pronto a lasciare tutto per lei; avrebbe lasciato anche il calcio seduta stante se fosse stato necessario per poterla riavere.

Ma purtroppo era troppo tardi…lei se ne era andata per sempre. Un altro uomo le aveva rubato il cuore, un uomo che aveva capito cosa era veramente importante nella vita…che per lei aveva messo in secondo piano tutto, persino la sua carriera.

Chiuse gli occhi lasciando riemergere il ricordo di due splendidi occhi nocciola e di un sorriso dolcissimo che non avrebbe mai più rivisto, ma che sapeva perfettamente non avrebbe mai dimenticato.



Sanae era seduta davanti allo specchio e osservava l’immagine riflessa in esso. Era emozionantissima e molto nervosa: dopo mesi di trepidante attesa il grande giorno era finalmente arrivato; lei e Karl quel giorno si sarebbero promessi amore eterno e lei sarebbe diventata sua moglie.

D’un tratto la porta si aprì e Yukari entrò con in mano uno splendido ed enorme bouquet di iris azzurri…i suoi fiori preferiti da sempre.

“Sanae questi sono appena arrivati…guarda non sono una meraviglia? Chissà chi te li manda? A proposito sbrigati o lo sposo penserà che hai cambiato idea…noi siamo tutti pronti.”

Lei sorpresa prese tra le mani i fiori, rimirandoli e annusando il loro delicato profumo: era uno dei più bei regali che avesse ricevuto in quei giorni; evidentemente chi le aveva fatto quello splendido omaggio la conosceva bene, anche se lei non riusciva a capire chi potesse aver avuto un pensiero così bello.

Senza sapere il perché sentì un brivido attraversarle la schiena.

In mezzo al bouquet intravide una piccola busta; la aprì e lesse le poche parole scritte sul biglietto “Ti auguro tutta la felicità di questo mondo.”

Il biglietto non era autografato.

Il suo cuore ebbe un sussulto e in un attimo sentì un groppo stringerle la gola; senza volerlo cominciò a singhiozzare stringendo a sé il mazzo di fiori.

Yukari che si era per un attimo allontanata per andare a rispondere alla madre della sposa che l’aveva chiamata dal piano inferiore, quando rientrò e la vide piangere sommessamente, si avvicinò subito a lei preoccupata. “Sanae tesoro…che succede…perché stai piangendo?”

Sanae stringendo gli occhi e tentando di frenare l’emozione che le stava serrando il cuore, alzò il viso verso l’amica e porgendole il biglietto, tra le lacrime le disse con un fil di voce “Tsubasa…”

Yukari osservò a sua volta la frase scritta in giapponese e anche lei si sentì subito serrare la gola “Oh Sanae…” disse stringendo a sé la ragazza che si abbandonò ancora singhiozzante tra le sue braccia: sapeva perfettamente cosa quel messaggio significasse per l’amica.

In fondo sapeva che nonostante tutto quello che le era successo, in una parte remota del suo cuore Sanae non aveva mai smesso di volere bene al suo ex capitano, anche se il sentimento che la univa a lui ormai non aveva niente a che fare con l’amore che adesso la legava a Karl.

Dopo averle asciugato il viso con un fazzoletto Yukari le sussurrò dolcemente “Vieni…ti aiuto a risistemare il trucco…”

Cercando di ricacciare indietro la tristezza e il magone che l’avevano travolta, Sanae sorrise alla sua migliore amica rispondendole “Sì…Karl mi sta aspettando…”

Prima di uscire dalla camera Yukari la vide sfilare un iris e infilarlo al centro del suo bouquet da sposa tutto composto da rose bianche: dopo mille incomprensioni, dopo il dolore, dopo il rancore, Sanae e Tsubasa in quel giorno erano di nuovo vicini.




In quello splendido pomeriggio di Maggio, la piccola chiesa alla periferia di Amburgo era gremita di invitati in trepida attesa della sposa.

Karl aspettava nervosissimo davanti all’altare, continuando a torturarsi il colletto della camicia bianca e il nodo della cravatta.

Genzo in piedi accanto a lui lo osservava divertito: non lo aveva mai visto così nervoso, neanche prima di una finale…“certo che l’amore gioca proprio brutti scherzi”…si ritrovò a pensare tra sé, mentre distoglieva lo sguardo dall’amico per dirigerlo verso l’orologio al suo polso.

Improvvisamente il chiacchiericcio degli invitati fu interrotto dalle note dell’Ave Maria di Schubert, mentre il portone in fondo alla chiesa si spalancò lasciando entrare alcuni caldi raggi di sole che illuminarono le prime arcate e il lungo tappeto blu steso sul pavimento di marmo.

Sanae scese dalla macchina e per un attimo osservò il cielo azzurro e terso sopra di lei: per un attimo un ricordo riaffiorò nella sua mente…il ricordo di un cielo azzurro uguale a quello che stava guardando in quel momento, e che tanti anni prima lei, in una tiepida giornata di Aprile, aveva osservato dalla camera di un ospedale.

Quel giorno osservando l’intenso azzurro di quel cielo, era stata pervasa da una pace interiore che da tempo non provava e aveva sentito qualcosa dentro di lei cambiare…quel giorno aveva deciso di reagire al suo dolore, di fare di tutto per uscire dall’incubo in cui era caduta...quel giorno aveva iniziato una nuova vita.

Abbassando lo sguardo e sorridendo leggermente, con il cuore in gola e sotto braccio al padre, fece il suo ingresso in chiesa, passando lentamente di fianco ai banchi degli invitati che la fissarono sfilare accanto a loro, completamente rapiti dalla sua meravigliosa e semplice bellezza.

Tutta la squadra dell’Amburgo sedeva nella navata destra insieme ai parenti più stretti di Karl e ad altri amici.

Karol e Kristine con un groppo in gola guardarono l’amica che radiosa sfilò accanto a loro, mentre la madre ed i nonni di Sanae in prima fila emozionati più di tutti, vedendo la loro bambina non riuscirono a trattenere le lacrime, ripensando a tutto quello che aveva passato e immensamente felici perché lei finalmente aveva trovato la felicità.

Genzo vide Sanae avvicinarsi a loro e per un attimo i due ragazzi giapponesi si guardarono e si sorrisero in modo complice…era felicissimo per l’amica che finalmente dopo tanto dolore aveva realizzato il suo sogno d’amore con il suo miglior amico.

Sanae, stringendosi saldamente al braccio del padre nel tentativo di placare il battito impazzito del suo cuore, avanzò lentamente verso l’altare dove Karl la stava aspettando insieme ai loro due testimoni (Yukari e Genzo).

Mentre emozionata ascoltava la dolce e triste melodia di Schubert, osservò per un attimo il fiore blu che spiccava al centro del suo bouquet per poi tornare con lo sguardo ai due ragazzi in piedi di fronte all’altare.

I suoi pensieri andarono a quei tre uomini che in modo diverso avevano inesorabilmente cambiato la sua vita.

Tsubasa…il suo passato…tutto quello che avrebbe voluto e che mai era stato; il suo primo e infinito amore che mai…mai avrebbe potuto e voluto scordare; il ragazzo a cui sarebbe per sempre appartenuta una parte del suo cuore…nonostante tutto un dolce ricordo…

Genzo…il suo migliore amico…il ragazzo che l’aveva salvata e che l’aveva aiutata a riemergere dalle tenebre…una delle persone più importanti di tutta la sua vita e a cui mai avrebbe potuto rinunciare…

Karl…il suo presente…il suo meraviglioso presente…colui che le aveva restituito la felicità, che le aveva riaperto il cuore…l’uomo che lei amava alla follia e accanto al quale avrebbe trascorso tutta la sua vita…


Karl con un nodo che gli serrava lo stomaco guardò avanzare verso di lui la donna che amava.

Mille ricordi riemersero prorompenti nella sua mente mentre incantato, la osservava sfilare avvolta in un bellissimo e semplice abito bianco…

Il ricordo di una ragazza che gridava in mezzo ad un campo di calcio…

Una ragazza con i capelli scompigliati e uno spazzolino da denti in bocca…

Un angelo vestito di bianco che giocava con le onde del mare illuminata dai raggi del primo sole del mattino…

I fuochi d’artificio in una magica notte di primavera…

L’ingresso di un parco ed un dolcissimo bacio…

Una corsa in motocicletta…

Una ragazza disperata che gli gridava tutta la cruda realtà del suo passato…

La dolcezza di una meravigliosa frase d’amore sussurrata nel buio di una stanza…

Un’indimenticabile notte d’amore che aveva suggellato per sempre la loro unione.


Lasciando il braccio del padre, Sanae si avvicinò ai due giocatori tedeschi e dopo aver scambiato uno sguardo d’intesa con Genzo e avergli sorriso, rivolse lo sguardo radioso verso Karl che, evidentemente emozionato quanto lei, ricambiò il suo sorriso e chinandosi su di lei, le sfiorò le labbra con un bacio dolcissimo per poi tornare a guardarla con sguardo carico d’amore.

Lei si ritrovò a perdersi completamente in quei due meravigliosi occhi…due occhi azzurri…come il cielo azzurro di primavera…il cielo di quella splendida giornata che sanciva l’inizio di una nuova vita per lei.




EPILOGO
Il ragazzo si tolse la maglia e scese rapidamente i gradini che portavano verso gli spogliatoi; era stata un’altra giornata di duro allenamento e il suo unico desiderio in quel momento era infilarsi sotto una doccia bollente e andare a casa il più velocemente possibile.

Dopo essersi cambiato e aver salutato gli amici, stava per uscire dalla hall del complesso sportivo quando una voce lo trattenne; girandosi verso il banco della reception incontrò l’ormai noto viso rubicondo del portinaio “E’ arrivato questo per lei stamattina…”

Lui prese dalle mani dell’uomo un piccolo pacchetto avvolto in una carta regalo azzurra; lo rigirò distrattamente per qualche secondo senza prestarvi molta attenzione (l’ennesimo regalo di un fan pensò tra sé), mentre rispondeva con un sorriso e con un gesto della mano al suo interlocutore che lo incitava per la partita del giorno seguente.

Attraversò velocemente l’ampio parcheggio privato, sfilando dalla tasca dei pantaloni le chiavi della macchina e premendo il tasto di apertura automatica.

Appoggiò il borsone sportivo sul sedile posteriore pronto ad infilarsi nell’abitacolo dell’automobile sportiva, quando si ritrovò a guardare nuovamente il pacchetto che aveva ancora in mano.

Senza sapere il perché, senza pensarci lo aprì, ma quando si ritrovò ad osservarne il contenuto, sentì improvvisamente il cuore fermarsi per un attimo e un fremito attraversargli tutto il corpo.

Una rosa bianca ed un iris azzurro erano legati da una fascetta rossa, mentre un piccolo biglietto agganciato alla fascia diceva semplicemente “Arigatou” (Grazie).

Strinse tra le dita quel piccolo e semplice dono non riuscendo a soffocare la tristezza che si era impadronita di lui; sfiorò lentamente con le dita quel semplice pezzo di stoffa, mentre nella sua mente riemergeva prorompente il ricordo della meravigliosa ragazza che per anni lo aveva indossato, legato sulla fronte.

Si ritrovò a sorridere…leggermente…amaramente, mentre dirigeva il suo sguardo verso la sfera infuocata che lentamente stava scomparendo all’orizzonte, in quella tiepida, primaverile sera spagnola.



A Franca…la mia più cara amica che per amore si è persa…per sempre…
  
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