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Autore: pachelbel90    14/09/2010    4 recensioni
Questa storia è il seguito di "Pensieri e decisioni". Vediamo come Jude prenderà il ritorno improvviso di Robert
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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RINGRAZIAMENTI: Metto a inizio capitolo questa volta! xD

aXce: sei riuscita a recuperare i neuroni persi?? Io da quando sono iscritta su efp ne ho persi così tanti che oramai ne avrò uno e mezzo se va bene! ^^ cmq sono felice che quel piccolo salto dal romanticismo al sesso sfrenato sia piaciuto! =) è piaciuto tanto anche a me… *__*

BlackCobra: ahhh lo sclero porno!! xD Davvero, molto spesso prende anche me! Cioè insomma, sono due uomini forti, sono in grado di gestire una persona in più no?? ^^

Ilaria1993: io chiedo sempre! ^^ sono felice che tu abbia gioito! =) ahaha davvero la tua recensione entra nel mio guinnes dei primati in quanto super divertente!! Eh le scale…loro due…un sogno di tutti!! ^^

Ammetto comunque che l’idea delle scale mi è venuta guardando A History of Violence dove c’è una scena così tra Viggo Mortensen e Maria Bello. *__*

 

CAPITOLO 4

“Jude...”

Robert lo chiamò, con la sua voce roca e incredibilmente dolce. Jude era ancora scomodamente sdraiato sugli scalini di casa; Robert invece era sdraiato al suo fianco.

“Mh?”

Non aveva la forza per parlare, era stanchissimo.

Improvvisamente sentì delle braccia forti che lo strinsero e lo sollevarono di peso. Si aggrappò forte al collo di Rob, provando a protestare.

“Dove mi porti?”

Un bacio lieve si posò tra i suoi capelli.

“A letto. Non possiamo dormire sulle scale.”

Robert aprì con un piede la porta della camera di Jude, e poi lo adagiò piano sul letto, coprendolo con le coperte.

Si stava allontanando quando Jude lo afferrò per un braccio, tirandolo verso di lui.

“Dove credi di andare?”  la sua voce uscì spiegazzata dalla paura. Non voleva che Robert se ne andasse, non voleva essere lasciato di nuovo solo.

Robert gli accarezzò una guancia. “Sta’ tranquillo, non vado da nessuna parte. Stavo solo andando a spegnere la luce.”

“E poi ritorni, vero?”

Gli occhioni grandi e spaventati, la richiesta di tornare, il modo con cui gli stringeva forte il braccio, facevano sembrare Jude un bambino.

Jude non è un bambino! È solo innamorato perso di te.

Beh, io lo sono di lui.

Anche io lo sono!

Robert si intromise tra le due nuovi parti di se stesso.

Ok ho capito che siamo tutti d’accordo anche stavolta! Sparite, così posso prendermi cura di Jude.

“Certo che ritorno. Sono stanco morto, tra il viaggio, la paura e…quello.

Jude arrossì violentemente, un sorriso fiorì sulle labbra dell’americano.

Dio quanto è bello! Come ho fatto a vivere finora senza di lui?

“Già…quello. Scusami Rob…per la mia ultima richiesta.”

Jude quasi si sarebbe coperto con le lenzuola, ma voleva conservare un minimo di dignità agli occhi di Robert, così non lo fece.

Lui però sembrava sconvolto, anzi, sembrava proprio arrabbiato.

“Non ti devi scusare per certe cose Jude! È stata una richiesta più che lecita.” Il suo tono diventava man mano sempre più dolce. “E se ho accettato è stato perché lo volevo anche io.”

Gli strinse forte la mano, per sottolineare il significato delle sue parole.

Jude gli sorrise, ogni rossore e imbarazzo era scomparso. Si sollevò sui gomiti e baciò Robert, che subito rispose con trasporto.

Ben presto il loro bacio dolce e tenero si trasformò in qualcosa di più intenso, e Robert si ritrovò a cavalcioni sul corpo di Jude, sopra le lenzuola.

Grazie al cielo avevano ancora indosso i boxer e le camicie.

Ma poi, perché ‘grazie al cielo’? era un ostacolo da eliminare!

E così la bocca di Robert si spostò da quella umida e invitante di Jude, per scendere lungo il profilo della mandibola, del collo, e arrivando a scontrarsi con la stoffa della camicia.

Jude ansimava sotto di lui.

Cavolo, era di nuovo eccitato da morire, ma doveva riuscire a controllarsi.

Scese da sopra Jude e si stese al suo fianco, una mano che gli copriva gli occhi. Aveva il fiatone.

“Robert?”

Questa volta fu il suo turno di rispondere a monosillabi e grugniti.

“Mh?”

Sentì una mano stringere la propria. “Non puoi darmi un assaggio e poi lasciarmi a stomaco vuoto. Non è carino.”

Aprì gli occhi e si girò su un fianco a guardarlo, scontrandosi con gli occhi limpidissimi di Jude.

“Scusa, non è stata una buona mossa.”

“Ah no, l’idea di per sé era ottima…”

Scoppiarono a ridere entrambi.

“Davvero, dovremmo dormire.” Disse Robert non appena ebbe finito. Jude tornò serio. Non rispose, si accoccolò sul petto di Rob stringendolo in un abbraccio dolce. Robert lo strinse a sé.

E si addormentarono.

 

Robert aprì gli occhi e guardò in basso. Jude era ancora stretto a lui, ma era sveglio; stava facendo scorrere le dita sulla sua camicia.

“Buongiorno.”

Jude si girò a guardarlo. “Ops, scusa. Ti ho svegliato?”

Robert gli passò una mano tra i capelli. “No tranquillo.”

Si sorrisero. Non erano in imbarazzo, erano solo estremamente felici che non volevano sciupare quel momento parlando.

Dopo parecchi minuti, Jude si avvicinò al viso di Robert, ma questi si tirò indietro. L’espressione contrariata e stupita di Jude era il massimo; scoppiò a ridergli in faccia.

Jude si tirò a sedere, incrociando gambe e braccia. “Mi vuoi dare una spiegazione?”

“Un…un attimo che…smetto di ridere.” Robert era davvero piegato in due dalle risate; Jude sembrava davvero un bambino a volte.

“Robert, smettila di ridere!” Ma niente, non riusciva a smettere.

E poi ricevette un cuscino in faccia.

Si bloccò. Guardò Jude negli occhi, e con la voce più minacciosa che riuscì a trovare disse: “Questa me la paghi.”

E gli tirò un cuscino in piena faccia.

“Ahh Rob!”

Presto la camera da letto di Jude divenne un campo di battaglia. Piume di cuscini sparse ovunque, vestiti finiti chissà dove e lenzuola attorcigliate.

Ad un certo punto Robert riuscì ad atterrare sopra Jude, e tutto si fermò.

Smisero entrambi di sorridere.

“Perché ti sei tirato indietro?”

“Per farti arrabbiare… sei bellissimo quando ti arrabbi.”

Le loro voci erano poco più che sussurri.  

Robert si chinò sulla bocca di Jude. Poteva già sentire il suo respiro inondargli la bocca semiaperta, quando Jude parlò. O meglio, supplicò.

“Ti prego, non andartene.”

Il suo cuore si fermò un attimo a quella richiesta. Il tono di Jude era così pieno di paura, di supplica, di dolcezza e di amore che finalmente Robert capì cosa aveva passato Jude tutti quei mesi, e cosa avrebbe passato se lui se ne fosse andato via ora.

Lo guardò negli occhi, annegandoci dentro.

“No. No, non me ne vado.”

C’era tempo. Susan poteva aspettare, il suo lavoro poteva aspettare, persino Indio poteva aspettare ora.

C’era solo una persona che non poteva aspettare, non più, aveva già aspettato troppo. Jude.

Si mise cavalcioni su di lui e cominciò a baciarlo.

E non avrebbe smesso tanto presto.

 

NOTE:

E siamo giunti alla conclusione anche di questo! Devo ammettere che mi ci ero affezionata, ma non ho più altro da dire in questa storia. Grazie a tutte voi, le mie recensitrici preferite, Ilaria1993, aXce, BlackCobra e Drabbit. Ringrazio DreamsofMartina e BlackCobra per aver inserito questa storia tra le preferite, pochiperpe per averla inserita tra le ricordate e aXce, BlackCobra, Drabbit, DreamsofMartina, Elena Malfoy, Eugy Chan e Ilaria1993 per averla inserita tra le seguite.

Vi abbraccio tutte! =)  

   
 
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