Libri > Il diario del vampiro
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Autore: gaga96    14/09/2010    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa fanfic non ha niente a che fare con quella precedente, "L'apparenza inganna". "Tutto inizia con un normale vampiro assetato del sangue di Bonnie...ma se dietro di lui ci fosse qualcun'altro di più potente? Qualcosa che non si può distruggere nel mondo reale? Riusciranno i nostri amici a distruggere anche questa minaccia? Leggete e lo scoprirete!"
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Diciassettesimo Capitolo

Elena impallidì. Damon ammutolì e Stefan si guardò intorno. Non trovando risposta nei loro sguardi, a Bonnie cadde il cuore. Senza pensarci, corse verso la porta da dove erano entrati e iniziò a chiamare Meredith.

-Bonnie, no! Non aprire la porta!- gridò Damon, ma Bonnie ormai l'aveva già aperta e, in quel momento, le sembrò di svenire. Si mise una mano sulla bocca, mentre calde lacrime le scivolavano sul viso. Davanti a lei, un muro di cemento bloccava la via. Lo guardò con occhi sgranati, per poi iniziare a battere i pugni sul muro e chiamare, singhiozzando, il nome dell'amica.

-Bonnie...- Damon le si avvicinò.

-Meredith! Mi senti!?-

-Bonnie, lascia stare...dobbiamo andare avanti...- le mise le mani sulle spalle. Bonnie si accasciò per terra, iniziando a piangere.

Elena iniziò a singhiozzare.

-Dobbiamo proseguire...-le sussurrò, dolcemente, Damon all'orecchio. Bonnie annuì in fretta con la testa, si asciugò le lacrime e si alzò, dirigendosi verso un altro corridoio, stavolta di colore ocra. A differenza dell'altro corridoio, la fine in questo si vedeva e non era distante. Una porta nera che si aprì con facilità. I ragazzi entrarono nella stanza successiva. Era rettangolare, con le pareti di destra e sinistra molto lontane. Solo un minuscolo pulsante nel muro a sinistra e una porta chiusa con catene a destra.

-Che facciamo?-chiese Elena.

-Premiamo il pulsante.-disse Stefan.

-Ah-ha. Niente da fare.- ribattè Damon,  puntando l'indice verso l'alto. I ragazzi alzarono la testa e rabbrividirono: enormi pungiglioni aspettavano solo di affettarli.

-Non possiamo fare altro!-Stefan.

-Ci deve essere un modo!-  disse Elena.

-No, non c'è, tesoro mio. Lo premerò io quel pulsante.-disse deciso, Stefan.

-Cosa??- gridò Damon.

-Ma sei impazzito? Fratellino, non ne uscirai vivo o se ci riuscirai sarai tutto graffiato e già non sei un bijoux!- disse Damon. Elena lo fulminò.

-Stefan non puoi! Malgrado la sua mente bacata, Damon ha ragione!-disse la bionda.

-Lo farò scattare io, con la magia!- concluse Bonnie.

-No, non puoi! Siamo qui perchè l'Ombra vuole te! Tu devi proseguire, Bonnie! E hai bisogno di qualcuno che ti protegga!- disse, rivolgendosi a Damon, che lo guardava serio.

-Allora rimango io!-

-No, mio piccolo raggio di sole! Lo farò io. Sono già morto, inoltre non morirò, perchè voi sarete ancora vivi.- Elena, coi lucciconi, gli diede un bacio e gli sussurrò un “ti amo”, mentre la coppia si divideva. Bonnie abbracciò Stefan, sussurrandogli un “grazie”, mentre Damon gli fece un leggero segno del capo, sempre serio. Damon, Elena e Bonnie si avvicinarono alla porta che siccome era in pendenza, si avvicinava ai pungiglioni. Stefan, anche se avesse corso, non ce l'avrebbe mai fatta. Elena scoppiò a piangere. Stefan, dall'altra parte della stanza, le mandò un bacio per poi azionare il bottone. Ci fu un rumore metallico, i pungiglioni iniziarono a scendere, le catene della porta a cadere, lasciando libero il passaggio. I tre ragazzi superarono la porta, che si richiuse mimetizzandosi con il muro. In quel momento, Elena cadde a terra e pianse, irrefrenabile. Bonnie l'abbracciò, mentre qualche lacrima scendeva anche a lei, lasciando soprattutto spazio al fidanzato che si era girato e si era allontanato da loro.

 

 

Poco dopo, ripresero il cammino di quell'assurdo percorso mortale che stavano facendo. Stavolta, il corridoio era a spirale, il che preoccupava molto Bonnie, ma siccome la spirale andava verso l'alto, forse era arrivato il momento di finire tutto. Ormai, era distrutta dalla scomparsa di Matt, Meredith e Stefan. Si trascinava a fatica su per le scale. Passarono interminabili minuti, senza che niente cambiasse. Fino a quel momento. Bonnie si fermò un secondo per riprendere fiato. In quel secondo, gli scalini si trasformarono in un lunghissimo scivolo. Bonnie cadde all'indietro, iniziando a scivolare come un sacco di patate, Elena, invece, rotolava su se stessa, urlando sguaiatamente, mentre Damon tentava di aggrapparsi e di cercare un appiglio. Inutile dire che non trovò niente. Iniziarono a gridare tutti e tre, perchè la discesa diventava sempre più ripida e sempre più veloce, fino a che non si interruppe con un buco nero. Bonnie, la prima a caderci, iniziò a urlare come se fosse sulle montagne russe più veloci del mondo, fino a strapparsi le corde vocali. Elena e Damon caddero poco dopo di lei. Bonnie sentì l'aria sfregarle la faccia, mentre veniva avvolta dal buio. Non c'era fine a quella caduta. La ragazza, siccome stava cadendo a faccia in giù, vedeva sotto di lei e, appena intravide il pavimento, gridò ancora più forte. Il suolo si avvicinava a velocità impressionante. La rossa chiuse gli occhi e la bocca, ripensando a cosa non avrebbe più rivisto, vedendo scorrere la sua vita davanti agli occhi, che riaprì subito dopo. Il pavimento distava pochi metri, ormai, e Bonnie si preparò all'impatto. Ma quello non arrivò mai. Infatti, a pochi centimetri dal pavimento, il corpo della ragazza si fermò a mezz'aria. Il cuore di lei cominciò a battere più velocemente. Appena Elena e Damon furono accanto a lei (uno o due secondi dopo), il corpo le si spiaccicò al suolo. Intontita da ciò che era appena successo, si alzò, come gli altri due e si guardò intorno: erano circondati da un leggero alone di luce bianca, proveniente dal corridoio in cui erano stati prima. Il resto dello spiazzo, era completamente al buio. Bonnie si guardò intorno, lentamente, ma non riuscì a vederci niente. Neanche Damon, a giudicare dall'espressione delusa e contrariata che aveva, non riusciva a vedere. Ed era molto, molto grave questo fatto. Soprattutto se si considera che dal buio iniziano a sentirsi inquietanti rumori di movimento...

 

Bonnie con uno scatto girò di lato la testa: un fruscio l'aveva spaventata. Sentiva rumori strani provenire dal buio. Improvvisamente, un rumore secco, come di una scatola che cade per terra. Bonnie soffocò un urlo e indietreggiò, andando a sbattere contro Damon.

-Cos'è stato?- balbettò Elena, indietreggiando come l'amica.

-Non ne ho idea...-mugugnò Damon, con voce gelida e piena di tensione. Un altro tonfo sordo, più forte, Bonnie sobbalzò e Elena gridò. Poi più niente, silenzio quasi assordante, di quelli che fanno quasi male. Bonnie sentiva il cuore scoppiarle nel petto, mentre un leggero mal di testa prendeva possesso delle sue tempie, tanto era nervosa. Stava sudando come una cisterna. All'improvviso, lo spiraglio di luce che dava loro una piccola speranza, scomparve, facendoli calare nell'oscurità più profonda. Nessuno gridò o parlò, la tensione era talmente grande che avrebbero potuta tagliarla con il coltello. Ad un certo punto, Elena spezzò quel maledetto silenzio.

-Ahi!- gridò. Bonnie sentì la fronte ancora più bagnata.

-E-Elena, che succede?- silenzio.

-Elena!- Bonnie scoppiò a piangere!

-Elena, rispondi!-

-Scappa, Bonnie! Vattene!- gridò l'amica. Bonnie non se lo fece ripetere due volte e iniziò a correre nell'oscurità, ma qualcosa la bloccò di colpo. Sentì uno squittire fortissimo, come dei topolini, poi un battito d'ali enorme, molto, troppo vicino a lei. E, poco dopo,  sentì miliardi di spine graffiarle il corpo, le braccia, le gambe e la faccia. Le punture continuavano, Bonnie iniziò a muovere le mani in maniera scoordinata e disperata! I tagli sembravano diventare sempre più cattivi e profondi, tanto che la ragazza si accasciò a terra  . I graffi le bruciavano dappertutto e divennero talmente violenti che quando le pungevano la faccia, gliela giravano. Bonnie iniziò a gridare e a piangere, pensò che ormai, di quel passo, l'avrebbero mangiata viva. Ma poi, la luce riappparve di colpo. Bonnie si ritrovò a terra, ansimante, mentre le lacrime le bruciavano le guance perforate da enormi tagli. Si alzò lentamente, tremando. Si guardò i vestiti, tutti tagliati e sgualciti, come se fosse appena stata in guerra. Le gambe, ricoperte di graffi da cui fuoriusciva sangue rosso cremisi, le tremavano e le dolevano. I suoi pantaloni lunghi erano ormai uno straccio. Per non parlare della pancia (ormai la maglietta non c'era più) e le braccia. Sentiva la faccia bruciarle, come se si fosse versata una pentola d'acqua bollente in testa. Si girò lentamente e vide Elena mezza-rintontita che si stava alzando, in condizioni non peggiori delle sue. La rossa corse verso l'amica e la aiutò ad alzarsi.

-Che è successo?- chiese Bonnie.

-Non lo so...sembravano pipistrelli, ma erano troppo agguerriti per esserlo.- mormorò, ormai in piedi. Le due ragazze si guardarono intorno: ormai tutta la piazzola in cui si trovavano era illuminata. Ma c'era qualcosa che non andava. Bonnie staccò il braccio dal quello di Elena e si guardò intorno, mentre un magone le prendeva alla gola.

-Bonnie? Che succede?- la rossa non rispose subito. Elena la prese per una spalla.

-Bonnie?-

-Damon non c'è...l'hanno portato via...-singhiozzò. Elena spalancò gli occhi e iniziò a guardarsi sbrigativa intorno. Bonnie aveva ragione, non c'era traccia del vampiro.

-Su, lo sai che non può morire...andrà tutto bene...-le sussurrò, abbracciandola. Bonnie annuì con la testa, affondando il viso nelle mani. Fortunatamente, Elena non fece domande sul rapporto stretto che aveva visto fra i due...non era il momento adatto. Si trovavano in una piazzola circolare, con due fiaccole nel muro di fronte a loro. Elena e Bonnie si presero per mano e andarono verso la fiaccola di destra, dove vicino c'era una porta di legno enorme, come quella dei vecchi film, dove ci sono le carceri. Elena prese lentamente la maniglia e la trascinò verso il basso. Un altro enorme corridoio si stagliava davanti a loro, facendo cadere il loro cuore per la delusione e per la disperazione, ma soprattutto per la consapevolezza che ancora non era finita e che una delle due se ne sarebbe andata.




Note: ciao a tuttiiiiiii!!! Come state?? Spero bene!!

BonnieMora: sono molto contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e spero che anche questo sia lo stesso! Inoltre, fra uno o due capitoli si capirà meglio cosa succede agli altri! Grazie per i complimenti, a presto! Un bacio!

sara: ciao! Aaaaaaaaahh!!! Inizi il 16??? Che fortuna sfacciata!!  Grazie per i complimenti! Ihihih! Povero Matt=)! Tranquilla, Ian mi ha solo detto che siete una bella coppia e che lui è molto dolce e prottettivo con te!=) Ihihih! Grazie ancora, spero che ti sia piaciuto questo capitolo! A presto, un bacio!

irene862: ciao! Grazie mille per i complimenti! Purtroppo, si saprà solo fra uno o due capitoli cosa succede agli altri...e non sarà piacevole! Grazie ancora, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!  A presto, un bacio!!

Leledreamer: ciao! Grazie mille per la recensione, sono molto felice per i complimenti e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacio a presto!

Poveri amici...beh, grazie a tutti!! A domani pomeriggiooooooo!!

   
 
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