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Autore: Archangel 06     14/09/2010    3 recensioni
Virginia ed Ellen, di Helsinki, hanno ottenuto una borsa di studio per terminare il loro corso di studi con le lezioni di un luminare di Storia Vichinga in California, negli stati uniti. sono migliori amiche, ma nella vita di Ellen c'è un segretuccio da nulla che Virginia non sa, ovvero che Ellen conosce da vicino, molto da vicino i Children of Bodom, la sua band preferita... e che cosa succederà quando la band si troverà nei pasticci necessitando di un batterista? le aspetta un tour di completa follia... scritta a quattro mani da me e da Dark Dancer^^
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Children of Bodom'
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“Che facciamo? Io mi annoio!!” si lagnò Henkka, dopo essere stato battuto per la terza volta consecutiva alla playstation da Janne.

“Se tu avessi vinto, non ti staresti annoiando” lo rimbeccò il tastierista, tutto allegro. “Sei proprio una schiappa, Henkka!”
“Non è vero! è solo che ho la giornata storta” mugugno, mentre Janne se la rideva esclamando un “se, se, come no!”

“Ragazzi, guardate!! Si vede il mare finalmente!!” la voce di Ellen li indusse a voltarsi verso i finestrini panoramici, e la vista li lasciò senza fiato. Stavano correndo lungo la costa sud della Francia, che da sul Mediterraneo, e un sole incredibilmente rosso stava per tuffarsi oltre l’orizzonte, incendiando di caldi bagliori il cielo e le nubi.
Sembrava che il mare stesse per fagocitare il fulgente astro per non restituirlo mai più.
“Che… che meraviglia” mormorò Alexi, dando voce ai pensieri di tutti. L’estasi però durò poco: in meno di dieci minuti infatti il sole era scomparso, lasciando solo una linea incendiaria lungo l’orizzonte, che ben presto sparì lasciando il posto ad un astro meno lucente ma non meno bello, la Luna.

“Ragazzi, facciamo una sosta! Un paio d’ore, ok?” disse Jari, parlando nel microfono. Accostarono, e i ragazzi scesero dal pullman per sgranchirsi le gambe.
La spiaggia di Marsiglia era deserta, non si vedeva nessuno, così si tolsero le scarpe e scesero sulla sabbia, ancora tiepida.

“Mmmmmh, che meraviglia” esclamò Virginia, stiracchiandosi e muovendo con voluttà le dita nude nella sabbia.
“Secondo voi come sarà l’acqua?” domandò Janne, con un sorriso furbo. Virginia non potè fare a meno di domandarsi cosa stesse macchinando, anzi, cosa stessero macchinando, perché tutti avevano iniziato a sghignazzare, con aria complice.
“Io dico che è calda… in fondo è appena settembre…” disse Alexi, con un sorriso da un orecchio all’altro e un’eloquente occhiata a Ellen.
“Beh, di sicuro è più calda dell’acqua del Mar Baltico…” rispose lei, complice.

“Allora… MODALITà CAZZTE DI GRUPPO ON!!! TUTTI IN ACQUA!!!” urlò Henkka, e a quelle parole Alexi, Jaska , Janne, Roope, Henkka ed Ellen (si, ANCHE lei) iniziarono a spogliarsi freneticamente per poi correre verso l’acqua completamente nudi e gettando all’aria i vestiti, urlando come dei pazzi. In acqua iniziarono a schizzarsi e a saltarsi addosso tentando di annegarsi vicendevolmente.

“Dai Virginia, vieni anche tu!! L’acqua è calda!” gridò Henkka, facendole segno di venire.

“Err… no, preferisco stare qui!” gridò lei di rimando, rossa come un pomodoro e tentando di non guardare.
“Allora vengo a prenderti io!” Henkka uscì di corsa dall’acqua (vi lascio immaginare cosa stesse pensando Virginia in quell’istante….) e approfittando del fatto che la ragazza non sapeva se coprirsi gli occhi o girarsi e scappare, la afferrò, se la caricò in spalla e se la portò in acqua, senza badare ai pugni che lei gli tirava sulla schiena, urlando “mettimi giù, mettimi giù!”.
Quando l’acqua gli arrivò circa all’ombelico, ce la buttò dentro, con gran divertimento di tutti, e quando riemerse tossendo e sputacchiando tutti risero ancora di più.

“Maledetto!”

“Mi avevi detto di metterti giù, no? avanti, divertiti un po’!” replicò imperturbabile il bassista, gettandosi all’indietro e sollevando un’ondata di schizzi.
“Beh, sai, fare il bagno nuda con cinque maschi non è esattamente la mia idea di divertimento…” bofonchiò lei, cercando di non guardare nessuno.

“Ma che pittima… insomma, neanche fossimo brutti! E poi, visto uno li hai visti tutti… oltretutto te sei anche vestita, quindi rilassati e goditi l’acqua…” la rimbeccò Janne, immergendosi a sua volta. In effetti l’acqua era meravigliosamente tiepida.

“Avanti, non si può mica sempre fare i seri, no?” rise Alexi.
“Ma voi non fate mai i seri…” replicò pronta Virginia.
“Dettagli, dettagli! Non è da artisti!” esclamò allegramente il cantante.

“E poi c’è chi è peggio di te, sai?” sghignazzò Henkka, con un’occhiata eloquente all’indirizzo della cugina che lo fulminò con lo sguardo.
“Mi fa tornare in mente quella volta in Olanda… tu e Alexi eravate sbronzi marci” proseguì sempre rivolto alla cugina, incurante delle occhiate assassine che lei e il frontman gli stavano lanciando “e tu volevi correre per l’albergo in mutande… tu Alexi volevi fare lo stesso, ma completamente nudo! Per fortuna io, Jaska e Roope siamo riusciti a bloccarlo prima che uscisse dalla camera, mentre Janne è corso dietro a Ellen riacchiappandola prima che arrivasse alle scale…” concluse rivolto a Virginia, che era stata colta da un incontenibile accesso di risa.
Anche Henkka stava per mettersi a ridere, ma Ellen e Alexi (quest’ultimo gridando “banzai!!” o qualcosa di analogo) si gettarono addosso a Henkka, iniziando una lotta subacquea che terminò meno di un minuto dopo per mancanza d’ossigeno.
Ridendo e continuando a schizzarsi, tornarono alla spiaggia, dove vicino agli abiti sparpagliati trovarono degli asciugamani gentilmente portati da Jari, che aveva assistito a tutta la scena.

“Ragazzi, c’è un problema al pullman… posso sistemarlo, ma ci vorrà un’altra oretta abbondante, se non di più. Voi intanto state pure sul bus se volete, ma state attenti a non usare la tv, altrimenti mi consumate la batteria” annunciò contrito l’autista, dopo aver tentato vanamente di mettere in moto varie volte.

“Uff… che facciamo?” sbuffò Alexi, irritato per il contrattempo.

“Partita a carte?” propose Janne tirando fuori un mazzo da poker. “Niente soldi, si puntano fagioli secchi…”

“Nah, io vado a farmi una passeggiata sulla spiaggia. Chi viene con me?” solo Alexi, Henkka e Virginia si unirono a lei, Janne, Jaska e Roope rimasero in bus a giocare a poker.
Quando giunsero sulla spiaggia, si divisero, tacitamente d’accordo: Alexi e Ellen andarono a destra, Virginia ed Henkka a sinistra.

“Sono proprio una bella coppia loro due, non trovi?” osservò Ellen, camminando scalza al fianco del frontman.

“Già. Stanno bene assieme, lui biondo e lei mora… scommetto che un sacco di ragazze vorranno tirarle il collo” ridacchiò Alexi. Anche Ellen si mise a ridere, sguazzando con i piedi nell’acqua.
Arrivarono a una scogliera frangiflutti, e con cautela per non mettere i piedi in un buco ci si arrampicarono sopra, sedendosi sui grossi massi ammirando il cielo illuminato da una miriade di stelle e da una splendida luna piena.
“Guarda, quello è il Drago… e quello li è il Carro minore…” disse Alexi passandole un braccio intorno alle spalle e indicando le costellazioni.
“Le conosci? Su in Finlandia non si vedono…” osservò Ellen.

“Basta aver guardato una carta astrale. Non so se te lo ricordi, ma ne ho una appesa in camera mia…”
“Non che ci sia mai stata, sai. Non ho mai avuto il piacere” ribatté Ellen con una risatina. Alexi sorrise, e rimasero un po’ in silenzio. Per stare più comoda, Ellen si appoggiò contro la spalla del cantante, che la strinse di più.
“È così… pacifico. Sembra che il tempo si sia fermato. E il cielo… è stupendo…” sospirò Ellen, rapita dallo sfavillio degli astri.
“Tu di più.”
“Eh?” non colse subito il senso della semplice frase di Alexi, che le fu subito chiaro quando lui con tutta la tenerezza possibile la baciò sulle labbra.
“Alexi…” spiazzata, Ellen non riuscì a dire altro.
“Se… se non mi vuoi, basta che tu me lo dica. Però sappi che ti amo, Ellen” sussurrò Alexi, abbassando lo sguardo.
“Alexi” ripeté Ellen, questa volta con tono sicuro.
“Si?”
“Ti amo anche io.” stavolta fu il turno di Alexi di essere spiazzato, e riuscì soltanto a stringerla a se, accarezzandole i capelli.



e finalmente posta!! santi numi, che parto. periodo leggermente schifoso...
Crazy_me anche tu aracnofobica? XD
NB: non ho la più pallida idea di che costellazioni si vedano sulla costa mediterranea della francia, perciò se ho scritto cagate perdonatemi XD
   
 
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