L’ULTIMA
NOTTE
DI LILY
Harry rideva forte.
Era così
dolce e
spericolato su quella scopa giocattolo.
James gli correva
dietro per evitare altri danni come il vaso rotto regalato da Tunia.
Avrei dovuto dare un
premio al mio piccolo, quel vaso era davvero orrendo.
Tutto successe
così
in fretta.
La porta
saltò
letteralmente fuori dai cardini.
James mi
ordinò
urlando di prendere Harry e scappare.
Mentre salivo al
piano di sopra sentì un urlo, un tonfo e contemporaneamente
un altro dentro di
me, poi silenzio.
Non
poteva essere
successo quello a James.
Sarebbe spuntato da
un momento all’altro dallo stipite della porta azzurra, che
avevamo colorato
insieme per nostro figlio, dicendo che tutto andava bene e sorridendomi
come il
malandrino che era una volta.
Ma le venne in mente
la bacchetta abbandonata sul comodino accanto al letto. Quella
bacchetta scura
che James non aveva addosso quella sera.
Rumore di passi.
Harry strillava.
Lo cullai cantando
una ninna nanna prima di posarlo nella culla.
Mi girai ad
affrontare la sagoma scura che aveva ucciso mio marito e che tra poco
avrebbe
riservato lo stesso trattamento a me.
Harry emetteva dei
versi infantili per attirare l’attenzione.
Andrà
tutto bene piccolo mio
Questo fu
l’ultimo
pensiero che riuscì a formulare prima di vedere tutto verde
e sentire la mia
condanna a morte.
AVADA KEDAVRA