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Autore: Rinita Inverse    28/10/2005    6 recensioni
TRADUZIONE INTERROTTA - Quanto una guerra insensata ti porta via tutto ciò a cui tieni di più, la disperazione e la solitudine possono portare a gesti estremi...
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL MIO ULTIMO DESIDERIO

IL MIO ULTIMO DESIDERIO

di Rinita Inverse

 

 

DISCLAIMER: I personaggi di Slayers sono © di Hajime Kanzaka, Shoko Yoshinaka, Rui Araizumi e degli altri aventi diritto. Eventuali nuovi personaggi sono di proprietà dell’Autrice.

 

Storia originale: “Mi último deseo” di Rinita Inverse

Traduzione dallo spagnolo di Mistral

 

 

CAPITOLO 1: Morta, da ora e per l’eternità

Riapparvero in una stanza scura e, appena arrivati, Lina si sentì osservata fissamente da tre persone.

- Così tu saresti Lina Inverse. Dunque, cosa sei venuta a fare qui? – domandò Dyanast Graushella, il signore dei ghiacci.

- Desidero unirmi a voi.

- E si potrebbe sapere perché? – chiese Dolphin Deep Sea, fingendo disinteresse.

- I Dragon Lord hanno ucciso la mia gente e lo hanno fatto solo perché non avevamo accettato di aiutarli nella guerra che stanno combattendo contro di voi. Noi esseri umani non abbiamo niente a che fare con questa storia e non vogliamo morire per niente. Ma gli Dei Draghi si erano convinti che se non eravamo dalla loro parte eravamo contro di loro e quindi sono scesi nel nostro mondo per distruggerlo – spiegò Lina, la voce che suonava vacua.

- E allora, che cosa c’entriamo noi? – disse, sempre più interessata, Zelas Metallium, la signora delle bestie.

- Voi volete distruggere gli Dei Draghi e adesso questo è anche il mio scopo. Per questa ragione voglio unirmi alla vostra causa.

- Ma se sei un semplice essere umano, che possibilità pensi di avere contro i Draghi?

- Dynast ha ragione, di sicuro non sopravvivresti al primo attacco.

Lina ignorò il commento di Dolphin. –Dynast, so che si può trasformare in demone un essere umano.

- AHAHAH! La piccola umana vuol diventare un mazoku, che ironia! Non sei stata forse tu a rifiutare la proposta di Garv? – Dolphin non sembrava molto convinta, ma Lina non fece nulla per sostenere la sua causa.

- E se decidessimo di aiutarti – disse infine – cosa ci guadagneremmo noi?

Dolphin la fissò. Lina sostenne lo sguardo, poi guardò Dynast e infine Zelas. – La mia obbedienza e i miei servigi fino alla fine dei miei giorni.

- Sarai la mia general – sentenziò Dynast – La precedente morì anni fa e tu hai un potere sufficiente per rimpiazzarla.

Lina si inchinò a Dynast. – Te ne sono grata.

- Come sai, per trasformarti in mazoku prima devi morire – Lina annuì – e il processo non è reversibile.

- Questo… anche questo lo so.

- Avvicinati.

Lina si avvicinò a Dynast che materializzò la Dulfoga, la spada che aveva consegnato a Shella e che, dopo la morte della subordinata, era tornata nelle sue mani.

Il demone impugnò la spada e la conficcò con forza nel petto di Lina; il sangue cominciò a scorrere rapido. L’arma emanava un’aura nera e il sangue che scivolava sulla lama da rosso divenne via via di un porpora sempre più scuro.

- Il tuo nome sarà Lina Graushella – A quelle parole, il corpo senza vita di Lina Inverse, anzi, Lina Graushella, cadde tra le braccia del suo nuovo signore. – Xelloss, dalle dei nuovi abiti e avvisami quando si sveglia.

Xelloss alzò gli occhi su Zelas, la quale accennò di sì col capo e quindi il priest si avvicinò al corpo della ragazza.

- Quando attaccheremo? – domandò Dolphin maliziosa.

 

Quando Lina si svegliò, si rese conto che tutto era diverso; notò i suoi nuovi abiti, non erano poi tanto male. Poteva sentire il potere demoniaco scorrere nelle sue vene. Sorrise tristemente: anche se non era più umana, provava ancora alcune emozioni.

L’aveva fatto per i suoi amici, per loro e per tutti quelli che erano morti nella guerra iniziata dai Ryuzoku. Li avrebbe ammazzati tutti e poi, se fosse stato necessario, avrebbe fatto fuori anche i demoni che l’avevano aiutata. Sì, pesava di tradirli, perché no, in fondo? Dopotutto, loro per lei non erano niente, non le importava nulla della loro sorte; a volte pensava a Xelloss, ma neanche più di tanto, e comunque poteva sempre lasciarlo in vita.

- Lina – La voce di Xelloss la distrasse dai suoi pensieri.

- Dimmi.

- Dynast vuole vederti.

- Vado subito.

- Lina…

- Cosa c’è?

- Sei pentita?

- Solo di essere nata.

- Spero che tu non stia parlando sul serio.

- Non lo so.

 

- Lina – iniziò Dynast – hai un’idea su come affrontare i Draghi?

- Sì, ne ho.

- E allora dille – la incitò Zelas.

- Aqua è fu distrutta da Garv; Bulevazard ad oggi non ha sottoposti e possiamo contare anche sul fatto che i Draghi che abitano dentro la barriera non sono agli ordini di nessun Dio Drago.

- Dove vuoi arrivare?! – esclamò Dolphin, un po’ esasperata.

- Al fatto che i sottoposti di Chepieed sono pochi e inoffensivi; se mandate i vostri demoni minori contro di loro, voi potrete concentrarvi su Chephieed stesso.

- Una tattica semplice e logica – concesse Dynast - ma come la mettiamo con il Cavaliere di Chepieed?

- Di Luna vorrei occuparmi personalmente.

- Se non sbaglio era tua sorella, vero?

- L’hai detto tu stesso, ERA mia sorella. Adesso io non sono più un essere umano e lei ha smesso di esserlo molto tempo fa. Siamo nemiche giurate, benché lei non sappia che io sono ancora viva – La voce di Lina sulle ultime parole si ridusse ad un sussurro.

- Capisco. Se è questo che desideri, lo avrai. Molto presto ti renderai conto del sapore delizioso della vendetta e poi non vorrai più fermarti – Dynast sorrise misteriosamente.

Lina si limitò ad annuire: sembrava non avesse ascoltato una sola parola di quanto aveva detto il Dark Lord, persa com’era nei suoi pensieri.

 

***

 

- MALEDIZIONE! Nessun attacco ha avuto effetto!

- Lina cosa facciamo?

- Non lo so Amelia, però devo trovare un modo di sconfiggerli.

- Non starai pensando al Giga Slave, vero? – Zelgadiss sembrava preoccupato.

Lina abbassò gli occhi. – Non c’è altra alternativa…

- Lina! -  il grido di Gourry richiamò la sua attenzione – Quella non è Luna, tua sorella?

- Sì, è lei! Ma che viene a fare qui?

- Che bello! – esclamò ingenuamente Amelia – Viene ad aiutarci!

- Ho paura di no, credo invece che venga ad attaccarci in nome di Chepieed – Lina fissava la lancia di sua sorella; sapeva bene che poteva usarla solo in occasioni ufficiali, e questa era una di quelle.

- Ma siete sorelle… - insistette Amelia.

- Questo non ha importanza. Lina ha ragione: Chepieed mi ha mandato a… - Luna chinò il capo.

Lina strinse i pugni: combattere contro un drago o un mazoku era una cosa, un’altra e ben diversa era combattere contro qualcuno del proprio stesso sangue, contro sua sorella.

Gourry osservò la maga, poi alzò gli occhi su Luna che lentamente si avvicinava.

- La affronterò io.

- Aspetta Gourry, non andare! – Inutilmente, Lina cercò di trattenerlo.

 

***

 

- Cosa succede Lina? – Xelloss la riportò al presente.

- Mi stavo solo concentrando per la battaglia – Lina sorrise tristemente, ma sicura di quel che stava facendo.

- Dynast vuole che tu impari ad usare i tuoi nuovi poteri.

- Va bene; cosa devo fare?

- Per prima cosa un po’ di pratica, poi un combattimento contro di me.

- D’accordo.

- Verrò da te a mezzogiorno – detto questo, Xelloss scomparve.

Lina raggiunse il balcone; la Wolf Pack Island era immensa, esattamente come il palazzo di Zelas. Entrambi erano bui e freddi e prima non vi avrebbe messo piede per niente al mondo, ma prima era un’altra cosa. Adesso le sembravano posti piacevoli.

Chiuse gli occhi e una lacrima le rotolò sulla guancia; strinse i pugni, sentendosi impotente.

 

***

 

- Zel, per favore, stai attento a Lina – si raccomandò lo spadaccino – Non lasciarle castare il Giga Slave.

- Ma… ok, contaci amico.

- Zel, Gourry, di cosa state parlando?

- Ti voglio un bene dell’anima Lina! Ci vediamo tra poco! – Gourry si allontanò correndo. La maga non si mosse ma, vedendo che l’amico si stava lanciando contro Luna, si buttò all’inseguimento; Zelgadiss la bloccò.

- Cosa fai Zel?! Devo aiutarlo!

- Lo so, ma gliel’ho promesso.

- Non lo capisci? Gourry vuole solo evitare che tu affronti tua sorella! – disse Amelia, mentre i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime.

- Ma… e lui? Io non voglio perderlo!

Lina cercò di liberarsi di Zelgadiss e avvicinarsi a Gourry, ma la chimera la afferrò saldamente per il braccio, per bloccarla.

- Ti ho detto di lasciarmi!

- OH MIO DIO! – l’urlo di Amelia richiamò l’attenzione di entrambi.

Lina spalancò gli occhi al vedere la lancia del Cavaliere di Chepieed (perché da quel momento Luna aveva smesso di essere sua sorella) trapassare il corpo dello spadaccino.

La maga chiuse gli occhi e iniziò a cantilenare. – È più oscuro dell’oscurità più nera, è più profondo della notte più profonda…

- No! Non te lo permetterò! – Zelgadiss, che ancora teneva il braccio della maga, invocò l’incantesimo del sonno e Lina cadde tra le sue braccia, mentre una lacrima le scivolava sul viso.

- Silphiel, occupati di lei, per favore. Sei l’unica che la può proteggere.

La sacerdotessa annuì e si avvicinò a Lina che giaceva a terra.

All’improvviso sentirono un’esplosione poco distante da loro; immediatamente Silphiel creò un campo di forza con la magia per proteggerli.

Appena il fumo si fu dissipato, videro Luna che si avvicinava. Philia si alzò in piedi e decise di affrontarla.

  
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