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Autore: Sweet Madness    15/09/2010    4 recensioni
Spoiler quinta stagione! Cacciare con un arcangelo/trickster ha i suoi vantaggi, ma anche tanti, tanti svantaggi. Dean lo impara a sue spese quando viene ucciso da un demone e si ritrova con l'anima legata ad un diario finito nelle mani di un'adolescente decisamente complessata.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione
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A/N: Okay, lo so è tantissimo che non aggiorno, ma a mia discolpa posso dire di avere delle ottime ragioni, Lunedì ho avuto il test d’ingresso all’università, sono venuti a farci visita dei parenti dall’estero e c’è stato Rosh Ha-Shanà, una specie di capodanno ebraico, in cui non si fa altro che cucinare, pregare e mangiare (in quest’ordine) quindi è facile capire come tra una teglia di abbacchio con le patate, un test di preparazione e un tour di Roma il tempo di scrivere sia stato poco. Spero di essere un po’ più regolare con gli aggiornamenti in futuro. Infine vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto, preferito, ecc., un grazie speciale a Sonda, FleurDeLys e Brokendream per le gentilissime recensioni.

Dedica: Lo so che è strano ed in genere non lo faccio, che volete farci? Sarà l’ora tarda, sarà il dolce al cioccolato che sto mangiando fatto sta che vorrei dedicare questo capitolo a mia sorella perché proprio stamattina mi sono ricordata che è lei la ragione per cui scrivo e a Brokendream perché le sue mail mi motivano, mi divertono, mi ispirano e mi fanno riflettere.

Explain. Now!

“Quindi tu mi stai dicendo che avendo paura che io o mio fratello morissimo e andassimo direttamente nell’Aldilà hai fatto in modo che le nostre anime rimanessero legate ad un oggetto talmente comune da passare inosservato?” chiese Sam con un tono che soltanto pochi sfortunati al mondo avevano mai sentito, dire che al momento il minore dei fratelli Winchester era furioso era probabilmente l’eufemismo del secolo.

Erano arrivati in quel motel alla periferia di Boston da meno di un’ora e per tutto il tempo Gabriel si era indaffarato intorno ad uno strano libricino nero e solo dopo numerosi tentativi e complicati rituali aveva ammesso la disfatta confessando tutto agli altri due.

“Che ci vuoi fare? Sono pigro e sinceramente venire a riprendere le vostre anime ogni volta è stancante ed anche un po’ monotono” replicò l’arcangelo, gli angoli della bocca incurvati appena, trovava tutta la situazione tremendamente divertente, non che l’avrebbe detto a Sam, sembrava decisamente incavolato al momento.

“E mi stai anche dicendo che hai perso il diario a cui è legata l’anima di mio fratello e che non possiamo in alcun modo localizzarlo con i vostri poteri”

“Beh sarebbe stato un po’ inutile se tutti fossero in grado di localizzarlo non credi?”

“Discutere non serve a nulla, dobbiamo ripercorrere tutte le tappe della giornata per scoprire dove è finita l’anima di Dean, propongo di tornare al centro commerciale e controllare le telecamere di sorveglianza prima che Inferno e Paradiso si accorgano che c’è un’anima che manca all’appello” si intromise Cas prima che Sam potesse rispondere.

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Alice chiuse la porta della sua stanza con un sospiro, da quando suo fratello se ne era andato per iniziare l’università i suoi genitori avevano cominciato a dedicarle fin troppe attenzioni, cosa che finiva immancabilmente per farla irritare.

La ragazza prese un respiro profondo, adesso era il suo momento, la parte della giornata che dedicava a sé stessa, niente scuola, niente genitori, niente drammi, solo lei, un dolce al cioccolato e il suo diario. Il suo nuovo diario in questo caso.

Dean riaprì gli occhi ed il suo primo pensiero fu di aver avuto un incubo, ma a contraddirlo c’era il pavimento su cui era disteso e l’assoluta certezza di essere morto, non riusciva a spiegarselo, ma aveva la distinta sensazione di essere privo di qualsivoglia entità fisica.

Ad interrompere le elucubrazioni del maggiore dei fratelli fu il rumore della porta che si apriva, lasciando entrare una ragazza dai capelli castani, non troppo alta, gli occhi verdi coperti da un paio di occhiali dalla spessa montatura azzurra.

Ogni dubbio sull’eventualità di un’entità corporea fu dissipato dal fatto che la ragazza si sedette alla scrivania senza notare minimamente il cacciatore di fronte a lei.

“Mattiamoci a lavoro”

Alice aprì il suo nuovo diario senza neanche notare che non era quello che aveva comprato quel pomeriggio, afferrò una penna dal porta penne nell’angolo e, preso un respiro profondo, cominciò a scrivere.

Caro diario, Dean represse a malapena un grido di sorpresa, aveva sentito chiarissima una voce dire quelle parole, ma avrebbe potuto giurare che le labbra della giovane non si erano neanche mosse. Si avvicinò per osservarla meglio, le era così vicino che se avesse avuto una qualsiasi consistenza avrebbe potuto sentire il suo respiro solleticargli la guancia.

come ti chiami? scrisse Alice nella sua calligrafia disordinata, ancora una volta il maggiore dei fratelli Winchester sentì la domanda nella sua testa chiara come se le parole fossero effettivamente state pronunciate con la voce dolce e un po’ titubante della ragazza.

“Dean, mi chiamo Dean” rispose il cacciatore senza pensare troppo, era morto, tanto valeva fare un po’ di conversazione mentre cercava un modo per arrivare da Sam, non sapeva dov’era, e questo era un problema, ma in fin dei conti era uscito da situazioni peggiori.

 Alice tornò a guardare il foglio e fu soltanto parzialmente sorpresa di trovarci sopra qualcosa che non ricordava di aver scritto, non era la prima volta che cercando di dare un nome ad un diario ne aveva annotato uno senza rendersene conto, questa era tuttavia la prima volta che lo faceva con una calligrafia diversa dalla propria.

Beh, e Dean sia allora, non ho mai avuto un Dean. continuò la ragazza lanciando una rapida occhiata allo scaffale della libreria su cui erano accuratamente impilati tanti quadernetti di colori e dimensioni diversi, l’unica costante era una targhetta sul dorso con sopra scribacchiato un nome, tutti maschili, come notò in seguito il cacciatore.

Allora, con cosa possiamo iniziare oggi? Beh perché non con il fatto che il mio unico fratello, sangue del mio sangue, carne della mia carne, sono due giorni che non si fa sentire? Sono convinta che sia tutta colpa di quella strega con cui sta ora, prima di mettersi con Grimilde aveva sempre tempo per me, ora va alle partite di polo e ai brunch. Sì, hai capito bene, polo e brunch con Ursula, mio fratello, sì quello che sembra appena uscito da “Il libro della giungla”. Si vede che ultimamente sto rivedendo i film della Disney? Beh, comunque il punto è che mi manca mio fratello, anche se è un idiota che preferisce quella strega alla famiglia.

“Quanto ti capisco” borbottò Dean pensando immediatamente a quel gigantesco (in più di un senso) idiota di suo fratello.

Alice riprese a respirare, non si era neanche accorta di star trattenendo il fiato tanta era la sua concentrazione.

Quando riportò la sua attenzione sul foglio la ragazza quasi soffocò a causa della propria saliva, lì nero su bianco c’era scritto Quanto ti capisco in una calligrafia che non era decisamente la sua, senza contare che lei non aveva neanche pensato quella frase.

“Ecco lo sapevo, sono impazzita definitivamente. Oh cavolo che faccio? Che faccio? Se lo dico ai miei divento orfana nel giro di cinque minuti” disse Alice andando completamente nel panico, continuava a passarsi una mano tra i capelli e gli occhi già le erano diventati lucidi “voglio dire, ho sempre saputo di essere strana, ma tutto questo è da manicomio!”

Il repentino cambio d’umore fece quasi cadere Dean dalla sedia su cui era appollaiato.

Woah! Calmati ragazzina, agitarsi tanto non serve a nulla.

“Oh beh, mi fa piacere che la mia seconda personalità abbia a cuore la mia salute” rispose la ragazza alzandosi di scatto dalla sedia, gli occhi sgranati e i capelli arruffati non aiutavano affatto a smentire l’idea della pazzia “Non posso essere rinchiusa in un manicomio, non sono adatta al manicomio! Non sopravvivrei!”

Alice stava per andare in piena crisi isterica quando lanciando uno sguardo al diario vide che le parole si stavano scrivendo da sole, ormai più curiosa che spaventata la giovane si avvicinò all’oggetto incriminato.

Calmati, non sei pazza, io sono Dean Winchester e, beh, credo di essere morto e da quello che sembra sono legato a questo dannato diario, immagino sia il motivo per cui tutto quello che dico viene trascritto.

“Oh” disse semplicemente la ragazza sedendosi di nuovo sulla sedia che prima occupava, se non si fosse seduta probabilmente le avrebbero ceduto le gambe “io sono Jones, Alice Jones”

Beh Jones, Alice Jones, la stai prendendo abbastanza bene. Ora Dean aveva raggiunto tutto un nuovo livello di perplessità, fino a qualche secondo prima la ragazza sembrava sull’orlo di una crisi di nervi perché convinta di essere pazza ora lui le stava dicendo di essere un fantasma e tutto quello che riceveva era un “Oh”, forse era davvero fuori di testa.

“Credo di essere sollevata, tra la prospettiva di avere un fantasma in casa e quella di essere fuori di testa preferisco la prima. Certo, potrei essere completamente partita e magari questo è un delirio causato dalla schizofrenia”

Il maggiore dei fratelli Winchester sospirò, come faceva a convincerla ad aiutarlo se lei continuava a credere di essere pazza? Per l’ultima volta, non sei pazza, né isterica e neanche schizofrenica, la mia anima è davvero legata allo stramaledettissimo diario.

“Oh, okay, ma questo ci porta ad un nuovo problema, come faccio a sapere che non prenderai possesso del mio corpo e lo userai per fare una strage? Ho letto “Harry Potter e la camera dei segreti”, come faccio a sapere che non sei un novello Voldemort? Pensi che se non riuscirei a sopravvivere in manicomio potrei farlo in una prigione?” a questo punto la ragazza era di nuovo sulla soglia dell’iperventilazione.

Il cacciatore si lasciò sfuggire un sospiro frustrato. Perché quello è un dannatissimo libro e questa è la realtà, non sei in “Harry Potter” sei soltanto una guest star in uno schifoso rifacimento di “Una serie di sfortunati eventi”.

“Okay, okay, non ti scaldare Mr. Winchester, posso aiutarti in qualche modo? Non so, vuoi passare oltre? Perché in quel caso credo tu debba andare verso la luce.”

No, non voglio passare oltre, devo soltanto trovare mio fratello e i miei amici, loro sapranno cosa fare. Forse era stato davvero stupido pensare di farsi aiutare da una ragazzina, il fatto che non gli importava poi molto era indice del livello della sua disperazione.

“Va bene Winchester, ti aiuterò, ma ti avverto, se dovessi morire in qualche modo a causa tua verrò a tormentarti per l’eternità ovunque tu sia”

  
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