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Autore: ArinMiriamKane    16/09/2010    1 recensioni
[Star Trek TOS-Film fino a Rotta Verso la Terra]Allora... Il titolo vi avviso fin da subito che è provvisorio U_U e ora un estratto dalla FF:
“E' indirizzata a te.” Kat annuì e lo fissò intensamente. James ricambiò lo sguardo e capì. “No, Kat.”
“James...”
“Non ci penso nemmeno.”
“Lo so che muori dalla voglia!”
“No, non ci sto!”
“James! Te lo sto chiedendo per favore!”
“Kathrina, vuoi farmi degradare?”
“Tanto lo so che i gradi sono l'ultima cosa a cui pensi.”
“Kathrina, è troppo pericoloso.”
“Ti è sempre piaciuto il pericolo!”
“Kathrina, no.”
“James! Non ho una nave, è la mia unica possibilità!”
“No!”
“Lo so che non vuoi che l'Enterprise finisca in mano a Stolbar! Lui è un'idiota!”
“Non parlare così del tuo prossimo Capitano.”
“Non ho intenzione di ubbidire agli ordini di un idiota. Sai anche tu che lo è, distruggerebbe l'Enterprise nel giro di un mese.”
“Kathrina Preckbeth Kirk!”
“James, per favore! Fallo per la figlia del tuo migliore amico!”

-Dal prologo-
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Nuovo Personaggio, Spock
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci ad un'altra mia storiella. Questa volta è ambientata nel futuro, quando James Tiberius Kirk è ammiraglio nella Federazione. Spero che vi piaccia.

 

Prologo

 

 

 

Kathrina Preckbeth Kirk camminava a passo svelto lungo il corridoio bianco. Indossava al divisa della Federazione su cui sfoggiava il da poco conquistato grado di Tenente. I capelli, di un colore simile al grano, erano sciolti e ricadevano lungo la schiena, e ondeggiavano ad ogni passo della giovane, che mostrava appena vent'anni. Gli occhi verdi si fermarono sulla targhetta di una porta, bianca come il corridoio. Vi era scritto: Sezione Oggetti Pericolosi. Kathrina si guardò un po' intorno e l'aprì.

Non guardò gli oggetti stipati nella stanza. Li conosceva a memoria, e si diresse decisa verso un armadietto di legno con le ante in vetro. Era chiuso a chiave, e dentro si potevano trovare un cannocchiale, una borsa marrone con le borchie in ferro e una vecchia pergamena. Se Kat non avesse saputo che cosa fossero, avrebbe pensato che arrivavano dal 1600, un'epoca per lei lontana.

Aprì l'armadietto con la chiave che si era procurata e infilò i tre oggetti dentro uno zaino che si era portata dietro.

Non fece in tempo a chiudere l'armadietto che una voce piatta e molto conosciuta parlò poco distante da lei.

“Che cosa stai facendo, Kathrina?” Kat si morse un labbro. Imprecò a mezza voce, poi si voltò.

“Ehm... Ciao, Spock! Io stavo solo...”

“Rubando tre degli oggetti che la Federazione ha marchiato come i più pericolosi mai esistiti?” completò lui, alzando un sopracciglio. Se fosse stato umano, il suo tono avrebbe dovuto essere sarcastico. Ma Spock era un Vulcaniano, quindi era già tanto che sapeva cosa fosse il sarcasmo grazie a James.

Kat si avvicinò a lui, sinuosa, come se stesse cercando di sedurlo, benché sapesse benissimo che non ci sarebbe riuiscita. Qualsiasi altro avrebbe perso qualche attimo per scrutare le forme sensuali della ragazza, ma Spock continuò a guardarla in viso, apparentemente insensibile ai movimenti della ragazza.

“Rubare non è la parola esatta, Spock. E' più corretto dire che mi stavo riprendendo ciò che è mio.” rispose, piegando la testa di lato e con un sorriso malizioso. Spock aprì la bocca per parlare, ma prima che potesse dire qualcosa si sentirono delle voci alla fine del corridoio.

Kat guardò oltre la porta e la richiuse di scatto, sbiancando.

“Oh no!” esclamò, sgranando gli occhi. “Sono tornati prima del previsto.” poi guardò Spock, e un velo di speranza si dipinse sul suo viso.

“Tu sai come uscire. Io lo so che c'è un'altra porta, ma non sono mai riuscita a scoprire dove. Lo so che sai dov'è. Ti prego, aiutami ad uscire. Ti assicuro che lo sto facendo per un buon motivo.”

“Un motivo logico?” domandò il Vulcaniano, il sopracciglio alzato, guardandola quasi esasperato... Per quanto un Vulcaniano possa essere esasperato.

Kat sospirò.

“Diciamo... Si e no.” le voci si fecero più vicine, e Kat guardò la porta impaziente. “Ti prego, Spock, aiutami!” esclamò sussurrando. Spock la guardò per qualche secondo, poi decise che dopotutto Kat sapeva quasi sempre quello che faceva.

“Seguimi.” le disse, voltandosi e andando verso una porta su cui era scritto Vietato L'Accesso Per Lavori. Spock la aprì digitando un codice senza alcun indugio e si fece da parte, facendola passare.

Kat vi guardò dentro, stupita, poi cominciò a percorrere il lungo corridoio buio oltre la porta. Spock la seguì, richiudendo l'uscio dietro di se.

Un secondo dopo, i sorveglianti entrarono nella stanza e ne uscirono poco dopo, i phaser in mano.

 

“Dove stiamo andando?” sussurrò Kat a Spock, guardandosi intorno con aria preoccupata.

“Questo corridoio arriva direttamente nell'Ufficio dell'Ammiraglio. E' stato costruito con la stanza, serve per mandare segretamente gli oggetti dal suo ufficio alla camera. E arriva nell'ufficio dell'Ammiraglio Kirk.” sul viso di Kat si formò un sorriso sollevato.

James avrebbe capito.

Sfortunatamente, l'ufficio era vuoto. Oltre la porta sentirono i passi dei due sorveglianti.

Kat si guardò rapidamente in giro.

“Qui!” esclamò, aprendo un armadio. Spock la guardò scettico. Kat sospirò, rivolgendogli uno sguardo esasperato.

“Oh, avanti! Mi hai aiutato a fuggire da quella stanza, non vorrai che ci becchino adesso?” Spock la guardò ancora per qualche secondo, poi entrò nell'armadio, seguito da Kat.

Un secondo dopo, i sorveglianti aprirono la porta dell'ufficio, e Kat e Spock sentirono la voce di James Kirk insieme a quella dei due ragazzi.

“Vi ripeto che non c'è nessuno qui.” disse, esasperato. “Quindi, adesso, vi ordino di andarvene, o dovrò darvi una punizione che non dimenticherete tanto presto!” Kat poteva immaginare le facce dei sorveglianti e si trattenne dal ridere. Udirono la porta chiudersi e Kat sentì gli occhi di Kirk posarsi sull'armadio.

“Kathrina? Se sei lì dentro ti conviene uscire.” disse. Kat aprì la porta dell'armadio ridacchiando e uscì, con Spock al fianco.

James guardò il Vulcaniano di sottecchi.

“Signor Spock, non mi sarei mai aspettato di trovarla lì dentro in compagnia di una ragazza.” disse, sorpreso. Kat ridacchiò di nuovo, attirandosi l'attenzione di James.

“E tu, signorina? Che cosa hai fatto di tanto grave da farti rifugiare nel mio armadio in compagnia del mio Ufficiale Scientifico?” Kat smise subito di ridacchiare, si morse il labbro e pensò molto bene a cosa rispondere.

“Ecco... Vedi, James, io...” Kirk sospirò, allungando una mano.

“Fammi vedere che cosa hai preso, Kat.” la ragazza sospirò, poi gli porse lo zaino.

“Non ti arrabbiare e prima di dire qualcosa fammi spiegare.” gli disse, mentre Kirk prendeva lo zaino e lo apriva.

Quando ci guardò dentro sgranò gli occhi per qualche secondo, poi richiuse lo zaino.

“Ok, Kathrina. Spiega. E vedi di essere convincente.” gli disse, posando lo zaino della ragazza a terra. Kat fece un respiro profondo e guardò l'Ammiraglio negli occhi.

“Ieri, mentre sbirciavo nello scatolone di mio padre, ho trovato una lettera. Conoscevi mio padre, sai quanto adorasse l'antichità. Era scritta su un foglio di carta.” cominciò, prendendo lo zaino e tirando fuori vari fogli di carta bianca. “Spiegano come utilizzare il cannocchiale, la pergamena e la borsa. Non sono pericolosi come ci ha sempre detto la Federazione. Bisogna solo saperli usare.” James osservò la lettera ancora per qualche istante, prima di sollevare lo sguardo sulla figlia adottiva.

“E' indirizzata a te.” Kat annuì e lo fissò intensamente. James ricambiò lo sguardo e capì. “No, Kat.”

“James...”

“Non ci penso nemmeno.”

“Lo so che muori dalla voglia!”

“No, non ci sto!”

“James! Te lo sto chiedendo per favore!”

“Kathrina, vuoi farmi degradare?”

“Tanto lo so che i gradi sono l'ultima cosa a cui pensi.”

“Kathrina, è troppo pericoloso.”

“Ti è sempre piaciuto il pericolo!”

“Kathrina, no.”

“James! Non ho una nave, è la mia unica possibilità!”

“No!”

“Lo so che non vuoi che l'Enterprise finisca in mano a Stolbar! Lui è un'idiota!”

“Non parlare così del tuo prossimo Capitano.”

“Non ho intenzione di ubbidire agli ordini di un idiota. Sai anche tu che lo è, distruggerebbe l'Enterprise nel giro di un mese.”

“Kathrina Preckbeth Kirk!”

“James, per favore! Fallo per la figlia del tuo migliore amico!”

Kirk non ribatté. La guardò per qualche secondo, poi si voltò verso Spock.

“Lei è con me, signor Spock?”

Spock lo guardò alzando un sopracciglio, per una volta veramente sorpreso.

“Questa missione mi sembra alquanto illogica, Ammiraglio.” James sembrò infastidito.

“Oh, Spock, al diavolo la logica! Voglio sapere se sarà con me anche questa volta.”

Spock aspettò a rispondere. Osservò Kat, che lo guardava mordendosi un labbro, e Kirk, che lo fissava impaziente. Alla fine, annuì.

“Bene. Chiami Uhura, Scott, Sulu e Chekov. Partiamo tra un'ora, fatevi trovare sull'Enterprise. E non fatene parola con nessuno. A McCoy ci penso io.” Spock chinò leggermente la testa e uscì.

Kat rimase lì, guardandolo trionfante.

“Non cantare vittoria tanto presto, tu. Sei nei guai e lo sai.” ma la reazione di Kat prese James alla sprovvista. La ragazza, invece che rispondere con una delle sue solite battute ironiche, si lanciò e lo abbracciò.

“Grazie, papà.” disse solo. Kirk, all'inizio un po' sorpreso, ricambiò l'abbraccio.

“Di nulla.”

  
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