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Autore: LoryFoxie    16/09/2010    1 recensioni
Questa storia parla di Loren e di una scuola di magia per fate...
Due sorelle gemelle, un destino comune e diverso al tempo stesso.
Leggete per saperne di più, la storia si ispira a ciò che accadde prima dell'apertura del forum GdR.
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Passarono i giorni, e finalmente tutto si tranquillizzò. Lyife si arrese a conquistare Matthew e decise che sarebbero rimasti amici. Morgana e Loren si ignorarono, un pò come facevano da tempo Matthew e Melany.
Passarono le settimane, e Loren diventava sempre più brava e curiosa riguardo a tutte le materie, studiando anche cose legate al 4° anno. Lyife era sempre più invidiosa, e Morgana l'odiava.
Passarono i mesi, e arrivò la fine dell'anno. Matthew passò brillantemente gli esami, e promise alle amiche, tranne che a Mel, che le avrebbe scritto delle lettere ogni tanto.
Passarono gli anni, Morgana passò con bassi risultati gli esami e dovette rinunciare all'aspirazione di diventare anche solo professoressa. Promise a Lyife che sarebbero rimaste in contatto e fulminò Loren con lo sguardo.
Le presidi avevano annunciato che sarebbero andate in pensione di lì a poco e la tensione fra gli studenti del 5° anno e gli insegnanti era evidente.
Loren non era interessata alla cosa, mentre Lyife sognava di poter diventare prima preside. Alla fine della scuola però, dopo che le due passarono gli esami ricevette una brutta sorpresa.
Le presidi proposero a Loren, che era uscita con il massimo dei voti, di diventare Prima preside, ed a Lyife, visto che era sua sorella, di diventare la Seconda.
Le due ebbero un furioso litigio sul treno. Loren non capiva perchè Lyife ce l'avesse tanto con lei. Tu nemmeno vuoi quel ruolo! Io invece l'ho sempre sognato! urlò con le lacrime agli occhi. Se ti fa sentire meglio allora rinuncerò, ok? chiese Loren esasperata. No! Tienitelo pure! Riuscirò a trovare il modo di diventare più forte di te, vedrai! E allora, altro che Seconda preside! rispose Lyife scuotendo la testa. Di che parli? chiese Loren confusa. Me ne vado. annunciò la sorella seria. Come? Dove? sussurrò sull'orlo delle lacrime la ragazza. Non lo so, ma me ne vado. Non ti sopporto più! e detto questo Lyife uscì dalla stanza. Loren non ebbe il coraggio di seguirla, sapeva che sua sorella era seria. E da allora, non la vide più.
Accettò l'incarico perchè non sapeva che altro fare, e fu affiancata da Melany che svolse il ruolo di seconda preside.
Cercò Lyife ovunque, ma non la trovò mai. Aveva tante cose da dirle, che le dispiaceva prima di tutto. Che le voleva bene, che non le importava di essere preside, bastava ritrovarla. Ma i mesi passarono e ciò non avvenne. Dov'era Lyife? Cosa faceva? Con chi era? Le pensava ogni tanto?
Tutte domande a cui non avrebbe mai trovato risposta.
Un giorno le sue colleghe vedendola così di mal umore la mandarono a chiamare.
Mi avete cercata? chiese Loren alle donne entrando in presidenza.
Si, vogliamo organizzare una festa. risposero in coro sorridendo. Loren alzò le spalle Come volete, organizzate tutto voi però... disse sbuffando Loren avviandosi di nuovo verso la porta. Melany la prese per un braccio. Non se ne parla! Hai bisogno di distrarti, perciò ci aiuterai anche tu! ....Volente o nolente. aggiunse alla fine trascinandola a sedere sulla sedia. Ho altro a cui pensare, Mel. rispose seria Loren provando a rialzarsi. Ma le donne la circondarono e lei dovette arrendersi, ascoltando particolari noiosi riguardanti la festa.
Dopo due ore mise le mani in segno di T, per chiedere una pausa. Le donne annuirono e lei fu libera di andare.
Il ballo fu organizzato per Natale. Tutto fu pronto.
Un grande albero era al centro del salone, decorato con tanti fiocchi rossi e polvere dorata. In cima vi era una grossa stella luminosa. Gli studenti chiaccheravano allegri, vestiti in abiti normali, sebbene abbastanza eleganti.
Loren aveva in mente solo Lyife, per quanto le altre provassero a distrarla non riusciva a pensare ad altro. Se fosse stata qui mi sarei anche divertita... chissà dov'è ora... sorellina perchè non sei qui? si chiese fissando fuori dalla finestra.
Ad un certo punto vide qualcosa brillare sopra la superficie del lago e gli occhi le si riempirono di lacrime. Vide Lyife atterrare elegantemente davanti al portone e corse da lei, seguita da Melany che l'aveva vista a sua volta.
Lyife era vestita con lo stesso abito con cui Loren la ricordava. Lyife!!! urlò allegra Loren correndole incontro ed abbracciandola. Mi sei mancata! Ti devo dire tante cose.... le disse allontanandosi un pò per guardarla negli occhi.
Lyife la guardò con uno strano sorriso. Che c'è? chiese Loren ricambiando con uno incerto. Sorellina... disse Lyife con uno strano tono di voce.
Loren automaticamente si allontanò da lei, come un istinto.
Ti senti bene? le chiese osservandola. I suoi occhi erano di un rosso scuro, quasi estranei. Mai stata meglio... rispose quella con un tono ironico.
Allungò un braccio, tendendolo verso Melany e pronunciò una formula. Haish Jelrà Mir!
Un raggio nerò saettò dalla sua mano alla donna, colpendola in pieno petto. Melany fu catapultata indietro e sbattè contro il pavimento. MEL!! urlò Loren correndo da lei. In quell'istante i rumori nel salone si fermarono e tutti accorsero alle porte, osservando la scena. Loren provò a scuotere Melany, ma era già fredda e il suo sguardo era perso nel vuoto. Non può essere!! pensò provando a scuoterla con più forza. Si voltò verso Lyife Perchè!?!? le chiese sull'orlo delle lacrime. Hm, mi andava. rispose quella scoppiando a ridere. Loren si alzò in piedi e lanciò una magia contro di lei, ma Lyife la deviò con una mano, come nulla fosse. Su, così mi deludi. Non mi attacchi per davvero. Non mi odi? Sfoga l'oscurità che c'è in te... la provocò lei. Loren scosse la testa Mai! sibilò.
Hmm... per prendere controllo di te, mi serve che tu perda l'uso della ragione e che ti abbandoni all'ira. Se fai così non posso... sussurrò Lyife fra se e se.
Di che parli? chiese Loren confusa. Lyife la guardò e sorrise Ah già, tu credi che io sia tua sorella.... seguimi. ordinò lei, voltandosi e volando via. NO! Aspetta! Loren si alzò in volo. Loren! E Mel...? le urlò dietro la professoressa di Danza. Loren fece però finta di non sentirla e volò veloce dietro Lyife.
Volarono velocemente ed a lungo. Finchè non fu l'alba ed arrivarono ad Ezriel.
Non era come Loren la ricordava, c'era ancora puzza di bruciato e morte che aleggiavano nell'aria. No.... sussurrò Loren scendendo e correndo dentro casa sua. Non c'era nulla. Anche se ci fossero stati dei cadaveri, ora era tutto polvere. Tutta la cittadina.
Cadde in ginocchio e scoppiò in lacrime. Sentì dei passi dietro di se e Lyife le mise una mano sulla spalla. Chi è stato? chiese Loren in un sussurro. Io ovviamente. rispose lei divertita. Loren scattò in piedi, sentiva la collera, che non riusciva più a contenere. Sfogati. le ordinò Lyife.
Nello stesso istante, Loren sentì di nuovo l'oscurità che cercava di impadronirsi di lei. NO! si ordinò chiudendo gli occhi. Devo calmarmi, devo calmarmi....
Oh, dai! Perchè ti trattieni così? Lasciati andare.. dammi spazio.. le sussurrò Lyife suadente avvicinandosi a lei. Chi era quella donna? Non poteva essere sua sorella. Il corpo forse era il suo, ma sentiva come una presenza estranea, che comunque avrebbe giurato di riconoscere..
Mai. sibilò Loren fissandola. L'altra fece una smorfia, Così non mi sei di nessun aiuto... costatò sbuffando. In quell'istante fuori si illuminò tutto di bianco. Il Consiglio! sibilò divertita Lyife uscendo. Loren la seguì.
Si trovò di fronte a sette fate completamente Bianche che emanavano una luce dello stesso colore attorno a loro. Fecero un cenno della testa a Loren sorridendo. Piacere di incontrarvi Miss Butterfly, era da tempo che avremmo voluto farlo... disse quella al centro che era probabilmente la portavoce. Loren le guardò meravigliata, sprizzavano regalità, giustizia e bontà da tutti i pori.
Le donne si rivolsero a Lyife e la guardarono severa. Che bisogno c'era di prendere possesso di questa povera fanciulla, Anshàl? E' Loren che vuoi.
Lyife sbuffò Loren non si arrende, e non mi andava di aspettare oltre. rispose quella guardandole sorridente. Lo sai che ti faremo ora vero? chiesero severe in coro le donne. Loren si spaventò, sentiva la loro aura così minacciosa...
Fate pure. rispose Lyife. Ma prima che le donne atterrassero, si avvicinò a Loren e con una magia la ferì quasi a morte allo stomaco, poi la trasportò via e scoppiò a ridere. Salvatela ora, la vostra pupilla! disse malvagia. Le donne alzarono una mano e sette corde bianche avvolsero Lyife, sigillandola.
Le donne cercarono Loren, ma non la trovarono da nessuna parte. Che gli dei la proteggano... sussurrò la portavoce. Le donne alzarono una mano e la puntarono contro Ezriel, ricostruendola. I suoi abitanti erano morti, quella città era fantasma. Ma sarebbe servita in futuro per ricordare la potenza dell'Oscurità. Con un'altra magia la 'cristallizzarono', bloccandola nel ghiaccio.
Loren si ritrovò fra la neve, si sentiva debolissima e ormai era in fin di vita. C'era una forte tempesta, ma lei era così stordita che nemmeno sentiva freddo. E' davvero così che avverrà la mia fine? pensò chiudendo gli occhi. Sentì una presenza accanto a lei. Questa non è la fine, mia cara. le disse qualcosa nella sua mente, prima che svenisse.
Quando si risvegliò era in una brandina, sotto due calde coperte. Si sentì osservata e si voltò verso il fuoco. Davanti al camino vide una grossa pantera nera, però aveva anche due grandi paia d'ali. Dove sono? le chiese confusa. Ma le pantere non possono capirmi... pensò immediatamente dandosi della scema.
Certo che posso capirti, e ti trovi nelle Frozen Mountains. rispose a sorpresa la pantera. Loren la fissò incuriosita. Cosa sei? le chiese. La pantera sembrò ridere. Mi chiamo Ruby, sono una gattera. e per spiegare cosa fosse una gattera, si trasformò in un gatto alato. Una versione di se stesso rimpicciolito. Ruby.... mi hai salvata tu? chiese Loren incerta portando una mano allo stomaco, dove trovò anche delle bende. Come aveva fatto quell'essere a fasciarla?
Si, ti ho salvata dal congelamento. Ma non ti ho medicato io. in quell'istante, la porta si aprì ed entrò un'anziana fata dalle ali color acqua. Ooh, vi siete svegliata vedo! Ditemi, quel rompiscatole di Ruby vi infastidiva? chiese la vecchietta. Quel rompiscatole...? Ruby non è...? Loren arrossì, aveva pensato che Ruby fosse femmina. Ruby ruggì evidentemente divertito e scosse la testa. Scusami... gli disse Loren timidamente.
L'anziana intanto le si era avvicinata e spostò le coperte per controllarle la ferita. Loren tremò dal freddo, visto che le sue mani erano gelate. Ah scusami, ma devo controllarla, è abbastanza profonda. disse la donna accorgendosi della sua reazione. Loren sorrise, tornando a chiudere gli occhi. Ciò che era successo le tornò alla mente. Com'era possibile che sua sorella fosse cambiata così?
Ruby ancora una volta le lesse nella mente Non era tua sorella. le disse avvicinandosi. Loren aprì gli occhi di scatto e lo fissò. Come no? chiese confusa. Era lei fisicamente, ma non nell' animo. L'anima di tua sorella è probabilmente incatenato in qualche angolo del cervello. Ma Anshàl, ovvero l'Oscurità, si è impadronita di lei.
Loren lo fissò come domandandosi se non fosse impazzito. Sono io che ho problemi con l'Oscurità, non mia sorella Lyife. ribattè seria.
Tua sorella cercava un potere in grado di farla diventare più forte, e l'ha trovato. L'Oscurità sapeva che attaccando lei avrebbe più facilmente raggiunto te. continuò Ruby insistente.
Perchè io? chiese Loren stancamente. Profezie, si diverte a mantenerle... anche se mettiamo il caso, quella profezia non fosse destinata a compiersi.
Comunque, si stancherà se troverà qualcuno di più forte.
spiegò Ruby.
Loren rimase a lungo in silenzio, appoggiò la testa al cuscino e guardò il tetto. Che devo fare? sussurrò mentre le venivano le lacrime agli occhi.
Ruby si alzò da dov'era seduto e le si avvicinò. Ti allenerò, appena finiremo forse sarai abbastanza in grado di tenerle testa. Iniziamo domani. e detto questo uscì, senza darle tempo di ribattere. Loren guardò la donna confusa. Se ha deciso così dubito seriamente che cambierà idea! commentò quella. Ora riposa, domani ti chiamerà all'alba. Ecco bevi questo, ti aiuterà... le disse dolcemente porgendole un bicchiere con del liquido azzurro. Loren lo bevve tutto d'un sorso, aspettandosi qualche sapore terribile, come tutte le medicine. Invece il liquido era davvero buono, sembrava in parte acqua e menta.
Poco dopo si sentì stanca e quando chiuse gli occhi, si addormentò subito.
L'indomani, come le aveva detto l'anziana, Ruby la chiamò all'alba. Fuori era ancora buio e nevicava. Loren deglutì e quando si alzò se ne pentì subito. Faceva troppo freddo!
Ecco la prima prova per te, va fuori. Segui il sentiero ed arriverai ad un pozzo. Prendi un secchio d'acqua e torna. ordinò Ruby serio. Loren sgranò gli occhi, Ma congelerò! Non sono vestita per questo tipo di clima....
Ruby rimase in silenzio, non avrebbe ammesso repliche. Loren sbuffò ed armandosi di coraggio aprì la porta di colpo.
Infatti, stava per rientrare ma Ruby la spinse fuori e chiuse la porta. Loren cadde e si trovò fra la neve a tremare, in più la ferita era ancora tremendamente dolorosa.
Fu però grazie al dolore che trovò almeno la forza di rialzarsi.
Si guardò attorno ed individuò il sentiero mettendosi in marcia. La testa le girava, ma non doveva cedere. Ruby mi lascerebbe congelare? si chiese disperata, guardandosi attorno cercando il pozzo.
No non doveva arrendersi! Doveva riuscire a diventare più forte per salvare sua sorella.
Finalmente vide il pozzo e gli si avvicinò. Prese il secchio, forse.
Non sentiva più le mani eppure, affidandosi più che altro alla vista, prese l'acqua e si voltò diretta di nuovo alla capanna.
Ogni passo che faceva si sentiva sempre più pesante e stordita.
Arrivò davanti alla porta e bussò. La vecchia aprì subito e la fece entrare, una volta dentro la mise davanti al fuoco.
Pian piano Loren si riprese. Ottimo lavoro, ma hai preso poca acqua... le disse Ruby serio. Loren lo fissò allibita Che!?
Ruby non si scompose, Hai preso poca acqua. Ti toccherà lavarti con quella che hai preso.
Loren era senza parole, avrebbe voluto smembrarlo... si sedette, iniziò a mancarle l'aria.
Gli occhi di Ruby brillarono e le andò vicino ringhiando. Controllala. Con le ferite sei debole. le disse seria. Loren lo fissò e si mise a respirare profondamente.
Il tuo addestramento è iniziato oggi. Durerà per un anno. Affronterai cose peggiori di andare a prendere l'acqua con il gelo. Ti senti pronta? le chiese serio. Loren lo guardò e rimase in silenzio riflettendo seriamente.
Chissà quali creature si nascondevano in quelle montagne sperdute..
Si sono pronta. disse seria. Voleva diventare più forte, voleva trovare il modo di salvare Lyife.
Nella mente le rieccheggiò la melodia del carillon, ormai era bruciato con tutto il suo passato, la sua famiglia, e il suo villaggio.
Non avrebbe più sentito quella bella melodia...
   
 
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