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Autore: Isobel Connis    17/09/2010    0 recensioni
Piccola fiction che riguarda Bill e Tom
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso terribilmente per il ritardo, ma purtroppo è stato un anno abbastanza particolare, tra problemi vari e connessione. Questo è l'ultimo capitolo e spero sia di vostro gradimento^^

Capitolo 6

 

Sentiva un dolore allucinante alla spina dorsale.

Aprì piano gli occhi ma li richiuse quasi subito. La luce che illuminava la stanza era davvero forte. Doveva essere anche abbastanza tardi dato che la stanza era completamente illuminata.

Riaprì gli occhi sedendosi lentamente e portandosi una mano nella zona dolorante.

Si era addormentato a terra.

La sera prima lui e suo fratello avevano suonato e provato la nuova canzone poi, dopo aver proferito le proverbiali parole, “riposiamo 2 minuti”, erano crollati.

Istintivamente portò uno sguardo a Bill.

Stava dormendo accovacciato sulla poltroncina dove si trovava la sera prima. Il braccio destro lasciato a penzolone e l’altro sotto il suo viso a mo di cuscino.

Rise intenerito e tentò di alzarsi. Senza fare rumore raggiunse l’armadio a muro, prese una maglietta insieme ad un pantalone della tuta e si diresse in bagno per fare una doccia.

***

“Buon giorno” esordì Gordon vedendo il figlioccio entrare nella stanza

Giorno…” rispose Tom prendendo posto a tavola

“Giorno caro, dormito bene?” gli chiese gentile Simone, non riuscendo a trattenere comunque, nonostante gli sforzi, una nota di apprensione nella voce.

“Abbastanza” rispose Tom un po’ più freddamente di quanto avesse voluto.

Sapeva che sua madre non lo aveva fatto di proposito a farsi sentire dagli amici. Ma sapeva anche che si era detto che quel argomento non si sarebbe mai più toccato. Che doveva rimanere parte di quel passato che avevano abbandonato…

Simone fece un sorriso amaro posando al cento della tavola la teglia con il pranzo

“Scusa Tom… hai ragione ad essere arrabbiato con me”

Tom si posò le mani alla testa prendendo a massaggiarsi le tempie

“No, mamma… scusa te… non sono arrabbiato… è che questa notte non ho dormito molto… davvero… è tutto a posto…” disse il moro tentando di sorridere.

Simone gli si avvicinò cingendogli le spalle e lasciandogli un dolce bacio sulla fronte

“Buon giorno!” disse una voce alle loro spalle “Che succede?” chiese preoccupato lanciando uno sguardo al gemello e alla madre.

Nulla…” disse subito Simone allontanandosi da Tom per poi dare un bacio anche all’altro “… Dai siediti che è pronto in tavola…

Bill alzò le spalle e si sedette accanto al gemello osservandolo spalmare della marmellata sul pane tostato con aria assorta-

“Tutto ok?” sussurrò il cantante senza farsi sentire dalla madre e dal patrigno

Il rasta sobbalzò appena voltandosi verso il gemello e annuendo piano

“Si, tutto a posto n… -Interrompiamo le trasmissioni per comunicarvi una notizia dell’ultima ora-” I due fratelli, così come anche i genitori portarono curiosi lo sguardo al televisore –Ci è appena stata comunicata la notizia secondo la quale nell’autostrada Bundesautobahn 2|A 2 Ruhr – Berlino si è appena verificato un incidente che ha visto coinvolti un camion e diverse vetture causando 2 feriti lievi, 5 gravi e un morto mentre l’autista del mezzo pesante e rimasto illeso. I poliziotti ed i mezzi di primo intervento sono occupati nel operazione di soccorso. La vittima è stata estratta dalla sua vettura, un’ Audi S6 del ’95 poco prima dell’esplosione bruciando così  i documenti dell’uomo che al momento non è stato riconosciuto, si conosce solo il nome riportato nel tesserino d riconoscimento. Jörg. Si tratta di un uomo di circa 40 anni corporatura medio alta, biondo. La polizia chiede la collaborazione per il riconoscimento del corpo…- Uno strano silenzio cadde nella stanza. Simone si portò una mano alla bocca osservando spaventata i propri figli. Bill aveva preso a respirare affannosamente, mentre Tom sembrava quasi in uno stato di trans. Fissava la televisione senza in realtà guardarla davvero.

Jörg era finalmente morto.

Eppure sembrava che non gliene importasse nulla. Non era ne felice, ne triste.

Si alzò dirigendosi in salotto.

Bill non provò neppure a seguirlo. Era abbastanza sicuro suo fratello dovesse metabolizzare la notizia.

Simone invece… beh, lo capiva perfettamente.

Gordon era rimasto estraneo al fatto. Aveva osserva i due rimasti in cucina palleggiando lo sguardo dall’uno all’altro. Sembravano shoccati dall’avvenimento, eppure non ne erano particolarmente colpiti, malgrado le reazioni.

Era Tom il problema. Simone gli aveva raccontato di quello che era accaduto tra il suo ex marito ed il giovane chitarrista. Non riusciva a concepire come un padre potesse avere un tale atteggiamento verso i propri figli. Lui amava davvero sia Bill e Tom proprio come fossero i suoi ragazzi, certo, il loro legame non era proprio iniziato con il piede giusto. Ma insieme avevano davvero realizzato quella che era ora la loro famiglia.

Si alzò sotto lo sguardo interrogativo dei presenti e raggiunse il ragazzo dai cornrows in salotto. Aveva la testa bassa e giocherellava distrattamente con i lacci della felpa. Gordon gli si sedette vicino poggiando le braccia lungo lo schienale del divano.

“Non me ne importa nulla” mormorò piano

Il patrigno si voltò ad osservarlo

“Non me ne importa… è strano… credo… dovrebbe importarmene. Dopotutto era mio padre eppure non riesco davvero a dispiacermene che sia morto…

L’uomo si sedette compostamente e posando una mano sul ginocchio sinistro del ragazzo disse “Credo sia normale Tom… intendo, considerando quello che ha fatto…”

Tom scosse la testa “Non lo so” ammise “Credo che in fondo Jörg non ha mai avuto una posizione per me. Avevo, ed ho tutt’ora la mamma e Bill. Sono le uniche persone a cui abbia davvero permesso di accedere al mio cuore. Nessun altro…”

Gordon abbassò impercettibilmente la testa leggermente deluso. Il rapporto con Tom era sempre stato più forte di quello con Bill e forse anche per questo si era convinto in cuor suo che Tom lo considerasse, non proprio come un padre, ma come un fratello. Invece, evidentemente, in Tom non c’era posto per lui.

Eppure…” si voltò nel sentirlo mormorare “… per quanto mi sia sforzato in passato, ho sempre voluto avere una figura paterna, una persona che mi incoraggiasse in ciò che mi piace, ma non ce ne sono state… almeno fino a te…” sussurrò voltandosi a guardarlo con occhi lucidi. Gordon sussultò appena nel vederlo. Non aveva mai visto Tom così prossimo al pianto “… tu sei in assoluto il padre migliore che avessi mai potuto desiderare… avrei davvero voluto essere tuo figlio” concluse con voce tramante stringendosi all’uomo e lasciando correre alcune lacrime lungo il suo collo. Quelle parole, alle orecchie di Gordon apparvero come le più belle avesse mai sentito, tanto da rendere i suoi occhi lucidi. Ricambiò la stretta massaggiando dolcemente il collo del figlioccio “Lo avrei voluto anche io Tom, tanto, tu, Bill, tua madre, siete le persone più importanti della mia vita”

Tom sorrise tra le lacrime stringendolo più forte

“Anche tu… papà”

 

Fine

 

  
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