I
quattro ragazzi erano stravaccati all’ombra di un albero in
riva al lago,
intenti a ridere e scherzare. Erano disposti in cerchio, al centro del
quale
erano stati posati tre pacchetti regalo.
Il
giovane Sirius ne prese uno lungo e non
molto stretto, con la carta con scritto ‘buon
compleanno!’ in multicolori.
Quando
la carta si posò a terra Sirius si lasciò
sfuggire una risata soddisfatta. “Una
scorta intera di piume di zucchero di Mielandia! Grazie mille,
Lunastorta!!”
Remus si appoggiò con la schiena al tronco, le mani dietro
la testa in un gesto
altrettanto soddisfatto. “Sapevo che ti sarebbe piaciuto,
Felpato! Dài, apri
quello di Coda” Sirius acchiappò il secondo
pacchetto, decisamente più
voluminoso, e quando lo aprì cacciò un ululato di
giubilo. “Sei un genio,
Peter! Queste qui me le imbosco, e la prossima volta che Gazza ci mette
in
punizione gliele metto in un cassetto della scrivania” disse
Sirius affiancando
la confezione di Caccabombe accanto alle piume di zucchero. Ora mancava
solo il
regalo di James.
Era
una confezione cilindrica, e anche se la scuoteva con energia il
ragazzo non
aveva capito cosa conteneva. Strappò con bramosia la carta
che ritraeva dei
cagnolini con il cappello da festeggiato in mezzo alle orecchie e
ciò che si
ritrovò tra le mani lo lasciò decisamente
perplesso.
“Una
botticella di acquavite?” chiese
inarcando un sopracciglio, lo sguardo rivolto al suo compagno.
“Dài, leggi il
biglietto!” incitò questi con un sorriso.
Remus
e Peter si affacciarono alle spalle di Sirius, ma James rimase
lì al suo posto,
sdraiandosi sull’erba e contemplando con un curioso
sorrisetto le fronde
dell’albero e i raggi di luce che filtravano tra le foglie.
Remus e Peter non
riuscirono a finire di leggere che scoppiarono a ridere come pazzi.
Dopo
un minuto circa, quando i due erano
riusciti a darsi un contegno e James ancora si godeva il suo momento,
Sirius
chiese, col suo tono calmo e perplesso di poco prima: “James,
ci tengo a
ricordarti che io... non mi trasformo...in un San Bernardo!”