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Autore: Tecla_Leben    17/09/2010    6 recensioni
il giorno del compleanno di Sirius i suoi tre amici gli preparano alcuni regali.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I quattro ragazzi erano stravaccati all’ombra di un albero in riva al lago, intenti a ridere e scherzare. Erano disposti in cerchio, al centro del quale erano stati posati tre pacchetti regalo.

 Il giovane Sirius ne prese uno lungo e non molto stretto, con la carta con scritto ‘buon compleanno!’ in multicolori.

Quando la carta si posò a terra Sirius si lasciò sfuggire una risata soddisfatta. “Una scorta intera di piume di zucchero di Mielandia! Grazie mille, Lunastorta!!” Remus si appoggiò con la schiena al tronco, le mani dietro la testa in un gesto altrettanto soddisfatto. “Sapevo che ti sarebbe piaciuto, Felpato! Dài, apri quello di Coda” Sirius acchiappò il secondo pacchetto, decisamente più voluminoso, e quando lo aprì cacciò un ululato di giubilo. “Sei un genio, Peter! Queste qui me le imbosco, e la prossima volta che Gazza ci mette in punizione gliele metto in un cassetto della scrivania” disse Sirius affiancando la confezione di Caccabombe accanto alle piume di zucchero. Ora mancava solo il regalo di James.

Era una confezione cilindrica, e anche se la scuoteva con energia il ragazzo non aveva capito cosa conteneva. Strappò con bramosia la carta che ritraeva dei cagnolini con il cappello da festeggiato in mezzo alle orecchie e ciò che si ritrovò tra le mani lo lasciò decisamente perplesso.

 “Una botticella di acquavite?” chiese inarcando un sopracciglio, lo sguardo rivolto al suo compagno. “Dài, leggi il biglietto!” incitò questi con un sorriso.

Remus e Peter si affacciarono alle spalle di Sirius, ma James rimase lì al suo posto, sdraiandosi sull’erba e contemplando con un curioso sorrisetto le fronde dell’albero e i raggi di luce che filtravano tra le foglie. Remus e Peter non riuscirono a finire di leggere che scoppiarono a ridere come pazzi.

 Dopo un minuto circa, quando i due erano riusciti a darsi un contegno e James ancora si godeva il suo momento, Sirius chiese, col suo tono calmo e perplesso di poco prima: “James, ci tengo a ricordarti che io... non mi trasformo...in un San Bernardo!”

  
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