Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: Giulls    17/09/2010    3 recensioni
Michelle Waldorf è all'apparenza una ragazza normale: ha 18 anni, vive con la madre a Los Angeles, sta per diplomarsi ed è il capitano della squadra di pallavolo della scuola. Eppure la sua vita viene presto sconvolta da due avvenimenti: il fantasma del suo passato e lui, il suo nuovo vicino di casa. Robert Pattinson.
< Ti va di ricominciare? > propose porgendomi la mano, < ciao, mi chiamo Robert Pattinson >
< Piacere, Michelle Waldorf >
< Waldorf? > ripeté sgranando gli occhi, < come Blair Waldorf in Gossip Girl? Cavolo, puoi farmi un autografo? Non capita tutti i giorni di conoscere una ragazza che faccia di cognome Waldorf >
< Va bene, ma tu devi promettermi di mordermi sul collo > risposi a tono e entrambi incominciammo a ridere.
[...]
< Io avrei ancora un paio di scatoloni da sistemare… okay, più di un paio e avrei bisogno di qualche buon'anima che mi dia una mano. Ti andrebbe? >
< Certo, perché no? > risposi alzandomi in piedi, < ma mi offri la colazione >
< Va bene, > asserì, posando una banconota da dieci dollari sul tavolo, < andiamo? >
< Andiamo > dissi mente prendevo la mia borsa e uscii dal bar insieme a Robert. Chissà, questo potrebbe essere l'inizio di una nuova amicizia.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Liti, feste e baci rubati

NOTE INIZIALI:
Spero che questo capitolo vi piaccia. Ci sono particolarmente legata perché è il primo capitolo di questa storia che ho scritto ♥
Buona lettura!


< Esci anche questa sera, tesoro? > domandò Bianca entrando in camera mia.
< Sì, mamma. È il compleanno di Jenny e le stiamo organizzando una festa a sorpresa. Sono due settimane che te lo dico > risposi lanciandole un'occhiataccia < mi hai cucito la maglia che ti ho messo in camera? >
< Per chi mi hai preso, per la domestica? Sai bene che c'è Georgina per fare quelle cose lì, non io > ribatté stizzita.
< Ma come ben sai, Georgina è dalla sua famiglia e quindi ora non può farlo. Mi avevi promesso tre giorni fa che l'avresti fatto tu >
< Ero troppo impegnata, amore >
< E cosa eri impegnata a fare? A scoparti il tuo nuovo fidanzato o a fare la manicure? > domandai con odio.
< Con Mike è diverso, è amore >
< Ma certo, amore. Esattamente come lo era con Jason, Stan, Oliver, Shawn e James > sbottai, sarcastica.
< Non ti permetto di parlarmi in questo modo, sono tua madre! > disse alzando la voce.
< Ah sì? E da quando reciti la parte della madre? > urlai a mia volta < sono secoli che non ti siedi accanto a me per chiedermi come è andata la giornata o per chiedermi come sto. Da quando papà se n'è andato non ti è più importato niente di me > ripresi, con le lacrime che iniziavano a scendere dagli occhi < sono stanca di ricevere queste attenzioni dalla madre di Jenny e non da te. Sei tu mia madre, non lei! >
< Ti prego, non urlare, i vicini potrebbero sentirti… >
< Lo vedi? Pensi solo a te stessa e a quello che potrebbero pensare gli altri di noi. Ora sono stufa! > esclamai digrignando i denti.
< Ma io mi interesso a te >
< Certo, solo per dirmi che quel vestito mi ingrassa, o che quelle scarpe mi fanno le caviglie troppo grosse, o che quella canotta mi rimpicciolisce le tette > risposi sorridendole sarcasticamente, ma lei interpretò male il mio sorriso.
< Lo dico perché ci tengo che tu sia presentabile in giro. Quando ingrassi è giusto che io te lo faccia notare. Sei una Waldorf, devi essere sempre impeccabile. Dovresti essere un po' come Blair… > disse facendomi l'occhiolino.
< È un telefilm, mamma, non c'è niente di vero lì! > risposi esasperata.
In quel momento sentii il rombo di una macchina avvicinarsi a casa nostra e pochi istanti dopo un clacson suonare.
< Mike è qui, ora devo andare. Questa sera mi presenterà i suoi genitori. Rimandiamo il nostro discorso a domani, mi fermo a dormire da lui. Divertiti alla festa > disse baciandomi la guancia e uscì dalla mia camera e da casa.
Strinsi i denti, i pugni e anche gli occhi, per evitare di piangere dal nervosismo, mentre sentivo un senso di rabbia pervadermi tutto il corpo. Aprii di scatto gli occhi, e dopo essermi avvicinata alla finestra, la aprii e misi fuori la testa, prendendo un bel respiro.
< Da quando papà se n'è andato, è cambiato tutto! > urlai e riuscii a farmi sentire non solo da mia madre, ma addirittura dai signori Samuels, i nostri vicini, i quali mi guardarono con occhi sgranati.
Prima di rientrare in casa guardai l'espressione di Bianca. Era rossa come un peperone e si vergognava come una ladra perché avevo urlato, e magari causato qualche futuro. Pettegolezzo. Ma non mi importava. Mi bastò intuire che a Bianca teneva di più all'apparenza che alla propria figlia per ricominciare a piangere.
Così infilai la testa dentro la mia camera, ma con la coda dell'occhio vidi Robert sul portico di casa sua che mi fissava, pure lui con occhi sgranati.
Deglutii e chiusi la finestra con un movimento secco.
Mi accasciai a terra e continuai a piangere, finché il suono del campanello non mi fece smettere.
Mi asciugai velocemente le lacrime e scesi di sotto, trovandomelo
, che mi fissava.
Lo guardai, soffocando un singhiozzo, e mi buttai su di lui, stringendolo in un abbraccio.
< Ti va di parlare un po'? > domandò mentre mi accarezzava la testa.
Sciolsi l'abbraccio e lo guardai negli occhi.
< No. Forse, non lo so > risposi con un sussurro, ma lo feci comunque entrare in casa, sotto lo sguardo curioso dei signori Samuels e anche dei Parker.
< Sai, non ho potuto fare a meno di ascoltare tutta la vostra conversazione > ammise mentre si sedeva sul divano, giusto per alleggerire la tensione.
< Col tono di voce che avevo, è probabile che la nostra conversazione si sia sentita persino in Australia > risposi sedendomi accanto a lui.
< Sì, forse… >
Feci un lungo e sonoro sospiro e poi mi accasciai sul divano.
< Prima che papà ci lasciasse, Bianca non era così. Era una madre. Ora è solo una troietta viziata che si crede un'eterna adolescente > risposi con rabbia, tenendo lo sguardo fisso sulle mie ginocchia.
< Non chiamarla così > proferì, secco < è pur sempre tua madre >
< No, Robert > ribattei, fredda < mia madre è morta quando papà se n'è andato. La donna con cui vivo non è più mia madre >
< Mi dispiace > sussurrò prendendomi una mano e stringendola dolcemente.
< Pure a me > risposi abbozzando un sorriso < era sempre felice prima e si occupava sempre di me. Mi cuciva sempre le maglie che bucavo. Ora c'è Georgina che lo fa > ripresi sbuffando.
< Come? >
< Le avevo chiesto se mi aveva cucito una maglia, ma mi ha risposto che non ero la sua domestica. Così mi ritrovo senza maglia per andare al compleanno di Jenny. Ma questo non è niente. Davvero, sono stufa. Sto ricevendo attenzioni materne dalla madre di Jenny e per anni le ho ricevute dalla signora Samuels. Io ho bisogno di una mia madre, non di qualcun altro che si occupa di me perché gli faccio pena >
< Portamela >
< Che cosa? >
< La tua maglia >
< Perché? > domandai sospettosa.
< Tu fallo >
E così, con una voglia pari a zero, mi alzai dal divano ed entrai in camera di bianca per prendere la maglia. Ma quando alzai lo sguardo e vidi il mio riflesso nello specchio, mi rattristii: ero davvero orrenda. Gli occhi erano rossissimi e gonfi, il trucco era tutto sbavato e avevo un naso talmente rosso da poter benissimo fare concorrenza a Rudolph.
Furtivamente andai in bagno e mi struccai, poi presi la maglia e tornai di sotto.
< E ora? >
< Ora vieni con me > rispose prendendomi per mano e trascinandomi fino a casa della signora Samuels.
< Salve > disse la signora Samuels sorridendoci < Robert, non dirmi che hai rotto un'altra camicia > riprese ridendo.
< No, signora. È Michelle che ha bisogno che lei le cuci una maglia >
< Ma no, signora Samuels, non si disturbi > intervenni, imbarazzata.
< Ci vorranno giusto cinque minuti. Coraggio, entrate. Non restate sulla porta, non mi mangio mica > disse facendoci accomodare in salotto e ci raggiunse poco dopo con una scatolina nera < fammi vedere il buco > disse sorridendomi e le porsi la maglia.
< Riesce a fargliela per questa sera? Deve uscire tra poco e vorrebbe indossarla > rispose Robert per me e gli lanciai un'occhiataccia.
< Sono stata per cinquanta anni la sarta migliore di tutta Los Angeles ai miei tempi, mi ci vorranno pochi minuti e prometto che sarà come nuova >
< Grazie > dissi abbozzando un sorriso.
< Ma che cosa è successo prima con tua madre, tesoro? >
< Abbiamo litigato > risposi brevemente < anzi, mi dispiace se ho fatto confusione, non volevo > aggiunsi mortificata.
< Non preoccuparti. Piuttosto, tu stai bene? >
< No >
La signora Samuels alternò lo sguardo tra me e Robert.
< Stalle vicina, ha bisogno di un ragazzo come te al suo fianco > proferì mentre continuava a cucire, ma a quella sua affermazione arrossii e abbassai la testa, guardando per un tempo indefinito i miei piedi < va bene, provatela > riprese passandomi la maglia.
Mi feci indicare il bagno e dopo esservi entrata la indossai. Era davvero sorprendente, sembrava che non si fosse mai rotta.
Soddisfatta e col sorriso sulle labbra ritornai in sala.
< Non ho parole, signora Samuels. È strabiliante, sembra che non si sia mai rotta > le dissi, mentre mi fissavo allo specchio.

< Con tutto quello che mi da Robert mi tengo in costante allenamento > rispose ridendo.
< La ringrazio davvero tanto >
< Non ringraziarmi, è stato un piacere. Torna ogni volta che hai bisogno; mi fa piacere avere compagnia quando mio marito va al bar. E questo vale anche per te, caro il mio Robert >
< Certamente > rispose Robert sorridendole e dopo averla salutata ancora una volta, mi riaccompagnò verso casa.
< Rob, ti ringrazio. Mi hai salvata >
< Figurati, Mitchie. Divertiti alla festa e non bere troppo, mi raccomando. Devi tornarmi a casa sana e salva > disse ridendo.
< Certamente, papà > risposi unendomi alla sua risata < grazie ancora >
E spinta da non si sa quale moto di pazzia mi avvicinai a lui e lo baciai a fior di labbra, per poi allontanarmi, rossa come un peperone, e scappai dentro casa.
Ma cosa diavolo mi era venuto in mente?!?
Mi passai una mano tra i capelli, poi chiusi la porta a chiave e salii in camera, notando che Robert, da casa sua, passava di tanto in tanto dalla finestra della sua camera e guardava verso casa mia, tentando di scorgere qualche movimento. Ma grazie al cielo avevo le tendine che mi coprivano. Avevo rovinato un'amicizia per un mio gesto stupido. Era da Natale che non desideravo altro che baciarlo, ma non mi sarei mai aspettata di farlo, di toccare quelle labbra così…morbide. Perché erano così che erano. Morbide. Erano quel tipo di labbra di cui non ti stancheresti mai.
< Avanti, ora basta. Preparati e vai alla festa > sussurrai mentre mi guardavo allo specchio.
Così mi cambiai la maglia, mi truccai, presi il regalo per Jenny, la borsa e uscii di casa, raggiungendo dopo una ventina di minuti il bar di suo padre.


< Ho baciato Robert > confidai a Jenny quando fummo da sole in bagno.
< Cosa?!?!?!? > domandò sgranando gli occhi.
< Ti prego, non farmelo ripetere… >
< Ma…ha fatto lui la prima mossa? >
< No > risposi mentre mi ridavo la matita negli occhi < oggi ho litigato con Bianca e lui era venuto a consolarmi, poi mi ha accompagnato dalla signora Samuels per cucire la maglia. Una volta finito, mi ha accompagnato a casa e l'ho baciato… >
< Wow… >
< No, non è wow. Ho rovinato la nostra amicizia >
< Hai realizzato il sogno americano. Com'è stato? >
< Ha due labbra talmente morbide, che ti verrebbe voglia di baciarle sempre > ammisi sospirando.
< Non solo ti piace, sei completamente partita per lui >
< Ma siamo solo amici >
< Con quel bacio, hai cambiato un po' le cose >
< Ti prego, non dirmelo! > esclamai, nascondendomi il viso tra le mani < e ora cosa faccio? Non avrò più il coraggio di guardarlo in faccia >
< Fattelo venire > ribatté scrollando le spalle < piuttosto…vuoi parlare della tua lite con tua madre? >
< Bianca > precisai stizzita < e comunque no, non questa sera. Torniamo di là? >
< Certo > rispose prendendomi a braccetto < vedila positivamente. Hai raggiunto i diciotto anni, puoi stare con lui senza infrangere la legge >
< Questo non mi aiuta > ribattei ridendo.
Restai fino alla fine della festa e dopo aver aiutato Jenny a sistemare, nonostante lei non avesse dovuto muovere un muscolo dato che era la sua festa a sorpresa, l'accompagnai a casa e tornai nella mia. Parcheggiai davanti al garage, ma non appena vidi la soglia di casa, trovai appoggiata alla porta un mazzo di rose rosse.
Robert fu il mio primo pensiero, ma quando scoprii che non era lui il mittente, il sorriso mi sparì. “Anche i coglioni meritano una seconda occasione. Ti prego, ti amo. Aaron.”
Senza alcun indugio presi il mazzo di rose, mi avvicinai al bidone e lo buttai dentro.
< Hai già avuto troppe seconde possibilità > sussurrai mentre rimettevo il coperchio, e dopo aver visto la casa di Robert senza alcuna illuminazione dall'interno, rientrai in casa e mi fiondai a letto.
E quella fu la prima volta che sognai Robert, la prima volta che sognai le sue labbra imperterrite sulle mie, la prima volta che feci bei sogni dopo mesi.


E mi ritrovo a postare la sera prima, ma dai, è lo stesso xD È che domani dopo scuola sono a Bologna e alla sera sono via perché è il compleanno di mio nonno e allora vado a mangiare qualcosa con lui e mia nonna.
Anyway…lo giuro, non ricordo l'ultima volta che ho aspettato così intensamente il sabato. Mi sembra di essere a scuola da mesi e non da quattro miseri giorni. E come se non bastasse hanno già cominciato il terrorismo psicologico da esame di maturità. Oggi, ad esempio, la mia prof di storia e filosofia ci ha parlato della commissione, degli esterni e così via e ci ha fatto alcuni esempi; poi si è messa a dire che secondo lei quest'anno dovrebbero esserci degli esterni per le lingue, perché così il ministero può verificare lui stesso se le lingue vengono effettivamente studiate…sì, magari che lo facciano il prossimo anno. Saranno ormai 20 anni che all'esame ci sono le lingue interne, se quest'anno le fanno esterne è la volta buona che mi arrabbio sul serio xD Perché come se non bastasse il mio prof di fisica ci ha abbandonato e ora ad insegnarci fisica abbiamo quella di matematica. In una parola, DELIRIO. Il metodo è totalmente diverso e lei è una colossale stronza e mi odia (non lo dico tanto per dire, lei mi tratta come se fossi una ritardata mentale), ma con i miei genitori fa la leccaculo -.-
Ma passando a cose felici…io vi amo *___* Siete stupende, tutte quante. Quanto mi piace leggere le vostre recensioni e sapere di essere apprezzata. Grazie *__*
Questo capitolo è tutto per voi ♥ E ovviamente ringrazio tantissimo anche chi ha letto e ha messo la storia tra i preferiti!
SweetCherry: bene, siamo in due ad odiarla! xD Vorresti che fosse il primo a capitolare, eh? Beh, posso assicurarti che in un certo senso sarà così! Spero ti sia piaciuto questo capitolo ^^ Un bacio!
LoryeEmy: Visto quanto è odiosa la Stewart? Ed è solo l'inizio xD Sono davvero contenta, grazie mille per tutti i complimenti *__*
luna09: Allora, ti spiego. Il motivo del bodyguard era per spiegare che Robert starà per un po' senza xD Verrà rimpiazzato più avanti…e lo ammetto, ha a che fare con un'altra cosa, ma lo si scoprirà solo più avanti. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacio!
Daydre4mer: Hello, baby! Come stai? Sono così contenta che ti sia piaciuto il capitolo *__* Kellan…torna nel prossimo capitolo xD Grazie di tutto ♥
Railen: Splendore, come stai? Io mi sono ripresa, Shannon? Quindi, la mia Michelle è babba. Tzè, sei solo gelosa ù.ù I miss you so much ♥ Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! *__*
angiiie: Se tu non fossi in ritardo, non saresti la mia cugiò, te lo dico sempre xD Michelle accetta la tua proposta del birra club. A quando l'incontro? Posso venire anche io? XD I love you so much ♥
valentina_black_cullen: Leggiti Amleto di Shakespeare, è stupendo ♥ Ma io adoro tutte le sue opere, sono una fanatica di Shakespeare xD E infatti si è visto dal libro che Robert le ha regalato (che volevo prendere quando l'avevo visto, a 25 euro mi sembra…e quando son tornata per prenderlo, l'avevano finito T___T Tutte quelle meravigliose opere teatrali!) Spero ti sia piaciuto questo capitolo! E posta domani ;)
Sognatrice85: Tesoro *___* L'amore (per quando il loro si possa chiamare amore) è cieco. E poi lui è stupido perché si fa fregare e lei una stupida abbindolatrice ù.ù Che poi al momento lui è confuso. Tiene sia a Kristen che a Michelle. Ma Michelle è un partito migliore ù.ù La Stewart, solo una stronza e col tempo si vedrà xD Grazie per tutto quello che mi hai scritto e davvero, blatera quanto vuoi. Mi piace conoscere tutte le tue opinioni. Ti voglio bene ♥
Jodie: Sei un genio xD Grazie mille per il capitolo e per il tuo gran genia! Ora però voglio la statua xDD La Stewart non è la persona più buona del mondo xD A guardarla in faccia mi sa da gran falsa bugiarda. E poi se la tira ù.ù Spero ti sia piaciuto il capitolo, un bacio!

See you next Saturday!
Love you so much, Giulls

P.S. Sì, lo so, è un po' strano il rientro di Aaron nella storia. Ma...date tempo al tempo e capirete tutto :)

   
 
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