Liti, feste e baci rubati
NOTE
INIZIALI:
Spero che
questo capitolo vi piaccia. Ci sono particolarmente legata
perché è
il primo
capitolo di questa storia che ho
scritto ♥
Buona
lettura!
< Esci
anche questa sera, tesoro? > domandò Bianca entrando
in camera
mia.
< Sì,
mamma. È il compleanno di Jenny e le stiamo organizzando una
festa a
sorpresa. Sono due settimane che te lo dico > risposi
lanciandole
un'occhiataccia < mi hai cucito la maglia che ti ho messo in
camera? >
< Per
chi mi hai preso, per la domestica? Sai bene che c'è
Georgina per
fare quelle cose lì, non io > ribatté
stizzita.
< Ma
come ben sai, Georgina è dalla sua famiglia e quindi ora non
può
farlo. Mi avevi promesso tre giorni fa che l'avresti fatto tu >
< Ero
troppo impegnata, amore >
< E cosa
eri impegnata a fare? A scoparti il tuo nuovo fidanzato o a fare la
manicure? > domandai con odio.
< Con
Mike è diverso, è amore >
< Ma
certo, amore. Esattamente come lo era con Jason, Stan, Oliver, Shawn
e James > sbottai, sarcastica.
< Non ti
permetto di parlarmi in questo modo, sono tua madre! > disse
alzando la voce.
< Ah sì?
E da quando reciti la parte della madre? > urlai a mia volta
<
sono secoli che non ti siedi accanto a me per chiedermi come
è
andata la giornata o per chiedermi come sto. Da quando papà
se n'è
andato non ti è più importato niente di me
> ripresi, con le
lacrime che iniziavano a scendere dagli occhi < sono stanca di
ricevere queste attenzioni dalla madre di Jenny e non da te. Sei tu
mia madre, non lei! >
< Ti
prego, non urlare, i vicini potrebbero sentirti… >
< Lo
vedi? Pensi solo a te stessa e a quello che potrebbero pensare gli
altri di noi. Ora sono stufa! > esclamai digrignando i denti.
< Ma io
mi interesso a te >
< Certo,
solo per dirmi che quel vestito mi ingrassa, o che quelle scarpe mi
fanno le caviglie troppo grosse, o che quella canotta mi
rimpicciolisce le tette > risposi sorridendole sarcasticamente,
ma
lei interpretò male il mio sorriso.
< Lo
dico perché ci tengo che tu sia presentabile in giro. Quando
ingrassi è giusto che io te lo faccia notare. Sei una
Waldorf, devi
essere sempre impeccabile. Dovresti essere un po' come
Blair… >
disse facendomi l'occhiolino.
< È un
telefilm, mamma, non c'è niente di vero lì!
> risposi
esasperata.
In quel
momento sentii il rombo di una macchina avvicinarsi a casa nostra e
pochi istanti dopo un clacson suonare.
< Mike è
qui, ora devo andare. Questa sera mi presenterà i suoi
genitori.
Rimandiamo il nostro discorso a domani, mi fermo a dormire da
lui. Divertiti alla festa > disse baciandomi la guancia e
uscì
dalla mia camera e da casa.
Strinsi i
denti, i pugni e anche gli occhi, per evitare di piangere dal
nervosismo, mentre sentivo un senso di rabbia pervadermi tutto il
corpo. Aprii di scatto gli occhi, e dopo essermi avvicinata alla
finestra, la aprii e misi fuori la testa, prendendo un bel respiro.
< Da
quando papà se n'è andato, è cambiato
tutto! > urlai e riuscii
a farmi sentire non solo da mia madre, ma addirittura dai signori
Samuels, i nostri vicini, i quali mi guardarono con occhi sgranati.
Prima di
rientrare in casa guardai l'espressione di Bianca. Era rossa come un
peperone e si vergognava come una ladra perché avevo urlato,
e
magari causato qualche futuro. Pettegolezzo. Ma non mi importava. Mi
bastò intuire che a Bianca teneva di più
all'apparenza che alla
propria figlia per ricominciare a piangere.
Così
infilai la testa dentro la mia camera, ma con la coda dell'occhio
vidi Robert sul portico di casa sua che mi fissava, pure lui con
occhi sgranati.
Deglutii e
chiusi la finestra con un movimento secco.
Mi
accasciai a terra e continuai a piangere, finché il suono
del
campanello non mi fece smettere.
Mi asciugai
velocemente le lacrime e scesi di sotto, trovandomelo lì,
che mi fissava.
Lo guardai,
soffocando un singhiozzo, e mi buttai su di lui, stringendolo in un
abbraccio.
< Ti va
di parlare un po'? > domandò mentre mi accarezzava la
testa.
Sciolsi
l'abbraccio e lo guardai negli occhi.
< No.
Forse, non lo so > risposi con un sussurro, ma lo feci comunque
entrare in casa, sotto lo sguardo curioso dei signori Samuels e anche
dei Parker.
< Sai,
non ho potuto fare a meno di ascoltare tutta la vostra conversazione
> ammise mentre si sedeva sul divano, giusto per alleggerire la
tensione.
< Col
tono di voce che avevo, è probabile che la nostra
conversazione si
sia sentita persino in Australia > risposi sedendomi accanto a
lui.
< Sì,
forse… >
Feci un
lungo e sonoro sospiro e poi mi accasciai sul divano.
< Prima
che papà ci lasciasse, Bianca non era così. Era
una madre. Ora è
solo una troietta viziata che si crede un'eterna adolescente >
risposi con rabbia, tenendo lo sguardo fisso sulle mie ginocchia.
< Non
chiamarla così > proferì, secco <
è pur sempre tua madre >
< No,
Robert > ribattei, fredda < mia madre è morta
quando papà se
n'è andato. La donna con cui vivo non è
più mia madre >
< Mi
dispiace > sussurrò prendendomi una mano e
stringendola
dolcemente.
< Pure a
me > risposi abbozzando un sorriso < era sempre felice
prima e
si occupava sempre di me. Mi cuciva sempre le maglie che bucavo. Ora
c'è Georgina che lo fa > ripresi sbuffando.
< Come?
>
< Le
avevo chiesto se mi aveva cucito una maglia, ma mi ha risposto che
non ero la sua domestica. Così mi ritrovo senza maglia per
andare al
compleanno di Jenny. Ma questo non è niente. Davvero, sono
stufa.
Sto ricevendo attenzioni materne dalla madre di Jenny e per anni le
ho ricevute dalla signora Samuels. Io ho bisogno di una mia madre,
non di qualcun altro che si occupa di me perché gli faccio
pena >
<
Portamela >
< Che
cosa? >
< La tua
maglia >
<
Perché? > domandai sospettosa.
< Tu
fallo >
E così,
con una voglia pari a zero, mi alzai dal divano ed entrai in camera
di bianca per prendere la maglia. Ma quando alzai lo sguardo e vidi
il mio riflesso nello specchio, mi rattristii: ero davvero orrenda.
Gli occhi erano rossissimi e gonfi, il trucco era tutto sbavato e
avevo un naso talmente rosso da poter benissimo fare concorrenza a
Rudolph.
Furtivamente
andai in bagno e mi struccai, poi presi la maglia e tornai di sotto.
< E ora?
>
< Ora
vieni con me > rispose prendendomi per mano e trascinandomi fino
a
casa della signora Samuels.
< Salve
> disse la signora Samuels sorridendoci < Robert, non
dirmi che
hai rotto un'altra camicia > riprese ridendo.
< No,
signora. È Michelle che ha bisogno che lei le cuci una
maglia >
< Ma no,
signora Samuels, non si disturbi > intervenni, imbarazzata.
< Ci
vorranno giusto cinque minuti. Coraggio, entrate. Non restate sulla
porta, non mi mangio mica > disse facendoci accomodare in
salotto
e ci raggiunse poco dopo con una scatolina nera < fammi vedere
il
buco > disse sorridendomi e le porsi la maglia.
< Riesce
a fargliela per questa sera? Deve uscire tra poco e vorrebbe
indossarla > rispose Robert per me e gli lanciai un'occhiataccia.
< Sono
stata per cinquanta anni la sarta migliore di tutta Los Angeles ai
miei tempi, mi ci vorranno pochi minuti e prometto che sarà
come
nuova >
< Grazie
> dissi abbozzando un sorriso.
< Ma che
cosa è successo prima con tua madre, tesoro? >
<
Abbiamo litigato > risposi brevemente < anzi, mi dispiace
se ho
fatto confusione, non volevo > aggiunsi mortificata.
< Non
preoccuparti. Piuttosto, tu stai bene? >
< No >
La signora
Samuels alternò lo sguardo tra me e Robert.
< Stalle
vicina, ha bisogno di un ragazzo come te al suo fianco >
proferì
mentre continuava a cucire, ma a quella sua affermazione arrossii e
abbassai la testa, guardando per un tempo indefinito i miei piedi
<
va bene, provatela > riprese passandomi la maglia.
Mi
feci indicare il bagno e dopo esservi entrata la indossai. Era
davvero sorprendente, sembrava che non si fosse mai rotta.
Soddisfatta
e col sorriso sulle labbra ritornai in sala.
<
Non ho parole, signora Samuels. È strabiliante, sembra che
non si
sia mai rotta > le dissi, mentre mi fissavo allo specchio.
< Con
tutto quello che mi da Robert mi tengo in costante allenamento >
rispose ridendo.
< La
ringrazio davvero tanto >
< Non
ringraziarmi, è stato un piacere. Torna ogni volta che hai
bisogno;
mi fa piacere avere compagnia quando mio marito va al bar. E questo
vale anche per te, caro il mio Robert >
<
Certamente > rispose Robert sorridendole e dopo averla salutata
ancora una volta, mi riaccompagnò verso casa.
< Rob,
ti ringrazio. Mi hai salvata >
<
Figurati, Mitchie. Divertiti alla festa e non bere troppo, mi
raccomando. Devi tornarmi a casa sana e salva > disse ridendo.
<
Certamente, papà > risposi unendomi alla sua risata
< grazie
ancora >
E spinta da
non si sa quale moto di pazzia mi avvicinai a lui e lo baciai a fior
di labbra, per poi allontanarmi, rossa come un peperone, e scappai
dentro casa.
Ma cosa
diavolo mi era venuto in mente?!? Mi
passai una mano tra i
capelli, poi chiusi la porta a chiave e salii in camera, notando che
Robert, da casa sua, passava di tanto in tanto dalla finestra della
sua camera e guardava verso casa mia, tentando di scorgere qualche
movimento. Ma grazie al cielo avevo le tendine che mi coprivano.
Avevo rovinato un'amicizia per un mio gesto stupido. Era da Natale
che non desideravo altro che baciarlo, ma non mi sarei mai aspettata
di farlo, di toccare quelle labbra così…morbide.
Perché erano
così che erano. Morbide. Erano quel tipo di labbra di cui
non ti
stancheresti mai.
<
Avanti, ora basta. Preparati e vai alla festa > sussurrai mentre
mi guardavo allo specchio.
Così mi
cambiai la maglia, mi truccai, presi il regalo per Jenny, la borsa e
uscii di casa, raggiungendo dopo una ventina di minuti il bar di suo
padre.
< Ho
baciato Robert > confidai a Jenny quando fummo da sole in bagno.
<
Cosa?!?!?!? > domandò sgranando gli occhi.
< Ti
prego, non farmelo ripetere… >
< Ma…ha
fatto lui la prima mossa? >
< No >
risposi mentre mi ridavo la matita negli occhi < oggi ho
litigato
con Bianca e lui era venuto a consolarmi, poi mi ha accompagnato
dalla signora Samuels per cucire la maglia. Una volta finito, mi ha
accompagnato a casa e l'ho baciato… >
< Wow…
>
< No,
non è wow. Ho rovinato la nostra amicizia >
< Hai
realizzato il sogno americano. Com'è stato? >
< Ha due
labbra talmente morbide, che ti verrebbe voglia di baciarle sempre
>
ammisi sospirando.
< Non
solo ti piace, sei completamente partita per lui >
< Ma
siamo solo amici >
< Con
quel bacio, hai cambiato un po' le cose >
< Ti
prego, non dirmelo! > esclamai, nascondendomi il viso tra le
mani
< e ora cosa faccio? Non avrò più il
coraggio di guardarlo in
faccia >
<
Fattelo venire > ribatté scrollando le spalle
< piuttosto…vuoi
parlare della tua lite con tua madre? >
< Bianca
> precisai stizzita < e comunque no, non questa sera.
Torniamo
di là? >
< Certo
> rispose prendendomi a braccetto < vedila positivamente.
Hai
raggiunto i diciotto anni, puoi stare con lui senza infrangere la
legge >
< Questo
non mi aiuta > ribattei ridendo.
Restai fino
alla fine della festa e dopo aver aiutato Jenny a sistemare,
nonostante lei non avesse dovuto muovere un muscolo dato che era la
sua festa a sorpresa, l'accompagnai a casa e tornai nella mia.
Parcheggiai davanti al garage, ma non appena vidi la soglia di casa,
trovai appoggiata alla porta un mazzo di rose rosse. Robert
fu il mio primo pensiero, ma quando scoprii che non era lui il
mittente, il sorriso mi sparì. “Anche
i coglioni meritano una seconda occasione. Ti prego, ti amo.
Aaron.”
Senza alcun
indugio presi il mazzo di rose, mi avvicinai al bidone e lo buttai
dentro.
< Hai
già avuto troppe seconde possibilità >
sussurrai mentre
rimettevo il coperchio, e dopo aver visto la casa di Robert senza
alcuna illuminazione dall'interno, rientrai in casa e mi fiondai a
letto.
E quella fu
la prima volta che sognai Robert, la prima volta che sognai le sue
labbra imperterrite sulle mie, la prima volta che feci bei sogni dopo
mesi.
E mi
ritrovo a postare la sera prima, ma dai, è lo stesso xD
È che
domani dopo scuola sono a Bologna e alla sera sono via
perché è il
compleanno di mio nonno e allora vado a mangiare qualcosa con lui e
mia nonna.
Anyway…lo
giuro, non ricordo l'ultima volta che ho aspettato così
intensamente
il sabato. Mi sembra di essere a scuola da mesi e non da quattro
miseri giorni. E come se non bastasse hanno già cominciato
il
terrorismo psicologico da esame di maturità. Oggi, ad
esempio, la
mia prof di storia e filosofia ci ha parlato della commissione, degli
esterni e così via e ci ha fatto alcuni esempi; poi si
è messa a
dire che secondo lei quest'anno dovrebbero esserci degli esterni per
le lingue, perché così il ministero
può verificare lui stesso se
le lingue vengono effettivamente studiate…sì,
magari che lo
facciano il prossimo anno. Saranno ormai 20 anni che all'esame ci
sono le lingue interne, se quest'anno le fanno esterne è la
volta
buona che mi arrabbio sul serio xD Perché come se non
bastasse il
mio prof di fisica ci ha abbandonato e ora ad insegnarci fisica
abbiamo quella di matematica. In una parola, DELIRIO. Il metodo
è
totalmente diverso e lei è una colossale stronza e mi odia
(non lo
dico tanto per dire, lei mi tratta come se fossi una ritardata
mentale), ma con i miei genitori fa la leccaculo -.-
Ma passando
a cose felici…io vi amo *___* Siete stupende, tutte quante.
Quanto
mi piace leggere le vostre recensioni e sapere di essere apprezzata.
Grazie *__*
Questo
capitolo è tutto per voi ♥ E ovviamente ringrazio
tantissimo anche
chi ha letto e ha messo la storia tra i preferiti!
SweetCherry:
bene, siamo in due ad odiarla! xD Vorresti che fosse il primo a
capitolare, eh? Beh, posso assicurarti che in un certo senso
sarà
così! Spero ti sia piaciuto questo capitolo ^^ Un bacio!
LoryeEmy:
Visto quanto
è odiosa la Stewart?
Ed è solo l'inizio xD Sono davvero contenta, grazie mille
per tutti
i complimenti *__*
luna09:
Allora, ti spiego. Il motivo del bodyguard era per spiegare che
Robert starà per un po' senza xD Verrà
rimpiazzato più avanti…e
lo ammetto, ha a che fare con un'altra cosa, ma lo si
scoprirà solo
più avanti. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, un
bacio!
Daydre4mer:
Hello, baby! Come stai? Sono così contenta che ti sia
piaciuto il
capitolo *__* Kellan…torna nel prossimo capitolo xD Grazie
di tutto
♥
Railen:
Splendore, come stai? Io mi sono ripresa, Shannon? Quindi, la mia
Michelle è babba. Tzè, sei solo gelosa
ù.ù I miss you so much ♥
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! *__*
angiiie:
Se tu non fossi in ritardo, non saresti la mia cugiò, te lo
dico
sempre xD Michelle accetta la tua proposta del birra club. A quando
l'incontro? Posso venire anche io? XD I love you so much ♥
valentina_black_cullen:
Leggiti Amleto di Shakespeare, è stupendo ♥ Ma io
adoro tutte le
sue opere, sono una fanatica di Shakespeare xD E infatti si
è visto
dal libro che Robert le ha regalato (che volevo prendere quando
l'avevo visto, a 25 euro mi sembra…e quando son tornata per
prenderlo, l'avevano finito T___T Tutte quelle meravigliose opere
teatrali!) Spero ti sia piaciuto questo capitolo! E posta domani ;)
Sognatrice85:
Tesoro *___* L'amore (per quando il loro si possa chiamare amore)
è
cieco. E poi lui è stupido perché si fa fregare e
lei una stupida
abbindolatrice ù.ù Che poi al momento lui
è confuso. Tiene sia a
Kristen che a Michelle. Ma Michelle è un partito migliore
ù.ù La
Stewart, solo una stronza e col tempo si vedrà xD Grazie per
tutto
quello che mi hai scritto e davvero, blatera quanto vuoi. Mi piace
conoscere tutte le tue opinioni. Ti voglio bene ♥
Jodie:
Sei un genio xD Grazie mille per il capitolo e per il tuo gran
genia! Ora però voglio la statua xDD La Stewart
non è la
persona più buona del mondo xD A guardarla in faccia mi sa
da gran
falsa bugiarda. E poi se la tira ù.ù Spero ti sia
piaciuto il
capitolo, un bacio!
See you
next Saturday!
Love you so
much, Giulls
P.S. Sì, lo so, è un po' strano il rientro di Aaron nella storia. Ma...date tempo al tempo e capirete tutto :)